Qualche giorno fa Transparency International ha pubblicato il suo rapporto annuale sulla percezione della corruzione in tutti (o quasi) i paesi del mondo. Quei pochi media italiani che si sono dati la pena di riportare i dati, hanno affidato al giovane di bottega la stesura di un articolo mignon con due frasette di circostanza per lamentare la situazione del Bel Paese e far finta di stracciarsi un po’ le vesti di loden o le cravatte di Marinella. Subito dopo sono tornati ad occuparsi dei vertici (anche se per riflettere il livello dei partecipanti andrebbero definiti abissi) del PdL, i proclami allucinati della mummia vivente o i piani della gioiosa macchina da guerra di nuovo conio. Neanche a dirlo le reti Ragliaset su Transparency International osservano l’analoga consegna imposta ai giornalisti turchi sulla resistenza curda.
Per parte mia ho voluto soddisfare una piccola curiosita', concentrando l’attenzione su Eurolandia, come riportato nel grafico (fonte Bloomberg).
Guardando i dati mi sono posto una domanda: esiste un criterio semplice per individuare quali paesi della zona euro sono gia’ in bancarotta, hanno ricevuto supporto dal Fondo Monetario Internazionale o dalla Banca Centrale Europea, hanno subito tracolli della loro economia, sono in procinto di chiedere aiuti all’Unione Europea (per la precisione uno dei paesi sta considerando se chiedere aiuti a Putin). Insomma si puo' concepire un test semplice, una cartina al tornasole dello stato e dei governanti (finanziariamente) canaglia? Per coloro che non seguono le vicende europee vorrei lasciare un indizio. Malta e (in misura minore la Slovacchia) costituiscono un’eccezione.
E per chi ha risposto correttamente alla prima domanda lasciatemi formulare una seconda che cosa e’ piu’ probabile che succeda in questi paesi in bancarotta o sull'orlo della medesima se si aumenta la spesa pubblica? Anche qui si una traccia e’ d’uopo. In Grecia non e’ stato arrestato nessun pesce grosso (solo qualche alicetta) per reati legati alla corruzione, che rimane l’unica industria a non conoscere crisi secondo Transparency International. Tutti quei funzionari pubblici che manifestano talora in modo violento per "difendere" il loro sacrosanto (ci mancherebbe altro) posto di lavoro, sono ovviamente cittadini di specchiata onesta’ che mai e poi mai chiederebbero una mazzetta o un po' di lubrificante. E quindi le centinaia di miliardi affluiti alle casse del governo greco (in parte provenienti anche dall’Italia) dove sono finite? Questo e' un test che mi e' venuto da battezzare la cartina al tornasoldo. Di certo non hanno rilanciato l’economia. Non quella legale almeno.
inoltre per le mie conoscenze estere limitate su una parte delle nazioni, di primo acchitto vedrei una anomalia nell'irlanda, che ha già ricevuto gli aiuti internazionali ma che sta facendo un serio risanamento e dovrebbe avere una cultura abbastanza differente e con dei livelli di efficienza superiori (certo le tassazioni bassissime sull'imprese possono essere opinabili, ma chi si lamenta cerchi di fare lo stesso in casa propria).
Se sparo a caso senza nessuna verifica mi verrebbe in mente un ranking legato alla durata dei processi, ovvero di qualcosa legato ai dei parametri sulla giustizia.