1) La causa si riferisce al rating dato a strumenti finanziari privati, non al debito pubblico statunitense (il cui rating è stato abbassato nel frattempo).
2) L'accusa è di aver dato ratings troppo alti, inducendo il pubblico in errore e convincedoli a comprare titoli rischiosi credendoli sicuri. Il problema per il governo è mostrare l'intento fraudolento di S&P, non di mostrare che S&P si è sbagliata (cosa a questo punto ovvia). Ossia, il governo deve mostrare che S&P si è messa d'accordo con gli emissori per raccontare balle e far incassare agli emissori un prezzo più alto, presumibilmente in cambio di una contropartita monetaria.
3) Le accuse che vengono fatte alle agenzie di rating sul debito italiano sono di natura esattamente opposta. Ossia, le agenzie vengono accusate di dare al debito pubblico italiano un rating troppo basso. Perché mai dovrebbero volerlo fare? Non si capisce.
4) La stampa italiana sta dando molta più importanza alla cosa di quella statunitense, non mi è ben chiaro perché. Inoltre l'articolo del Corriere parla di ''almeno 5 miliardi di dollari'', una cifra che non si capisce da dove esca. Il New York Times afferma che il Departmento of Justice era pronto a raggoiungere un accordo su una multa di un miliardo di dollari, ma che il vero nodo del contendere è l'ammissione di colpevolezza da parte di S&P.
il buon articolo di Scacciavillani in merito:
www.fermareildeclino.it/articolo/standard-poors-rischia-la-f
Mi piacerebbe avere dei chiarimenti sulla parte delle cartolarizzazioni, a cui Scacciavillani fa riferimento in parte nell'articolo. Se è possibile verificare che ci sia un reale fondamento in merito.
è questo che vuoi approfondire? qua trovi un buon compendio, a mio parere.
il reale fondamento c'è, nel senso che è un modo come un altro di gestire mutui. ma forse non ho capito bene la domanda.