Analoghi titoli sugli altri quotidiani italiani.
Insomma, giornalismo della serie: non solo l'Italia va meglio di tutti, ma guardate cosa succede a quei cattivoni capitalisti-imperialisti-egemonisti; la logica esasperata del mercato a tutti i costi che poi si autodistrugge e collassa sotto il peso delle proprie contraddizioni interne, ecc. ecc.
Poi sono andato a guardare l'articolo. Ho trovato le seguenti frasi:
L'economia dei paesi Ocse continua a mostrare forti segnali di ripresa e dall'Italia arrivano le indicazioni più positive.
Primi! Siamo primi!
La notizia è accolta con molta soddisfazione dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi: "C'è un diffuso ottimismo. C'è effettivamente una sensazione, anzi segnali concreti di una ripresa con il peggio della crisi ormai alle spalle, basta guardare i dati dell'Ocse. Anche per quanto riguarda i contatti con il mondo delle imprese c'è ottimismo". Il premier sottolinea inoltre il dato secondo il quale "L'Italia sta meglio di altri Paesi. Abbiamo superato anche l'Inghilterra. Siamo sesti contributori alle spese delle Nazioni Unite, terzi per quelle dell'Europa".
Ah, l'Inghilterra! La perfida Albione! L'ossessione del sorpasso, e il riferimento - assolutamente esilarante - ai contributi alle Nazioni Unite! Non li paga più nessuno, i contributi all'ONU. Più seriamente, essi sono legati al PIL totale, mentre per fare confronti fra paesi di solito si usa il PIL pro capite. Capita così che la Spagna nel 2009 paghi solo $80.7 milioni di contributi ONU contro i $138.1 dell'Italia, nonostante che la Spagna abbia superato l'Italia come reddito pro-capite già nel 2006 (dati OCSE [cliccate sul tab "Comparison with other OECD countries" per la riga "GDP per capita" sotto "macroeconomic trends - Gross Domestic Product (GDP) - size of GDP"]: nel 2007 il GDP per capita della Spagna era $31,586 (PPP) contro $30,381 per l'Italia). Nel 2008 il risultato finale darà una distanza ancor maggiore perché il PIL spagnolo è diminuito meno dell'italiano (anche se, per il momento, la loro disoccupazione è aumentata ben di più). Comunque BS, nella fretta di gioire, si è sbagliato: non è vero che abbiamo superato la perfida Albione nella specialissima classifica dei contributi all'ONU: nel 2009 il Regno Unito paga $180.6 milioni!
Ma veniamo alla parte sugosa dell'articolo, ossia all'indice che è aumentato, al ranking in cui siamo primi, finalmente, primi nel nostro posto al sole delle classifiche mondiali, come da sempre ci spetta grazie al fattivo operare del nostro magnifico governo.
Per l'Italia è avanzato di 1,3 punti dal mese precedente, mentre la crescita su base annua, pari a 10,8 punti, è la più consistente tra i paesi considerati. Secondo l'organizzazione in Italia l'economia è orientata su "espansione".
...Ma che cosa, cosa è cresciuto del 10.8% su base annua? Quando si parla di crescita economica ci si riferisce alla crescita del PIL reale (totale o pro capite), e una crescita del 10.8% fa effettivamente colpo. Poi però leggi più attentamente e scopri che a crescere del 10.8% è stato "il superindice". Si, proprio così, il superindice OCSE per l'Italia è cresciuto questo mese del 10.8% su base annua! Ma cos'è?? Non si sa, il giornalista di Repubblica non lo dice, si limita a menzionarlo ben quattro volte nel corso del breve trafiletto. Idem per i giornalisti degli altri quotidiani italiani. Evidentemente lo conoscono tutti così bene che non c'è bisogno di spiegarlo.
Una veloce occhiata ai dati OCSE [a sinistra, cliccate su "General Statistics" - Key Short Term Economic Indicators - Quarterly National Accounts (GDP constant prices)] rivela che come crescita del PIL reale, nel secondo trimestre 2009 (l'ultimo per il quale i dati sono disponibili) l'Italia è messa meglio di Spagna e Islanda, ma peggio di Francia, Germania, Irlanda, Giappone, Corea e USA. Era messa peggio in quelli precedenti, ed essendo la variazione totale la somma delle trimestrali, non credo proprio che sia messa meglio della media. Ad occhio e croce è messa peggio, ma non ho fatto la somma. Ma non dovrei deviare.
Andiamo quindi a cercare questo superindice OCSE. A naso, si tratta di un indice di "leading indicators" ovvero indicatori congiunturali che in teoria dovrebbero essere correlati con crescita futura. Ho trovato infatti questo news release dell'OCSE, che sembra essere la fonte dell'articolo di Repubblica.
Orbene, questi "composite leading indicators" sono un po' come una salsiccia: si prendono un bel po' di serie storiche, le si massaggia un po', le si butta in un calderone, le si cucina per bene, et voilà, ecco il superindice.
...Detto in modo più tecnico, si fanno i seguenti steps (p.4 del documento): si preselezionano le serie storiche (Reference series, Components series), si filtrano (Periodicity, Seasonal adjustment, Outlier detection, Cycle identification, Normalisation), si valutano (Length of the lead, Cyclical conformity, Extra/missing cycles, Performance), si aggregano (Weighting, Lag shifting & inversion, Aggregation), e si presentano (Amplitude adjusted, Trend restored, 12-month rate of change).
Una vera salsiccia d'alta qualità. Anzi, forse, una stupenda mortadellona da fare a fette, o cubetti ... Il problema qual è? Il problema è che non c'è ancora nulla da mangiare. È una mortadella-annuncio, una salsiccia-della-speranza, come i treni per Lourdes. Di lavori in più e di maggiori soldi in tasca per gli italiani, al momento, non ce n'è manco mezzo! C'è solo una bella torta volante in cielo, da usarsi come scusa per continuare a non far niente, per non riformare nulla, per lasciare tutto come sta: tanto funziona, visto?
Non solo, almeno ultimamente, pare che la performance previsiva del superindice si sia deteriorata (ottimo il pezzo di Mario, di cui mi son accorto solo ora purtroppo). Ma al giornalista di Repubblica, e al lettore mediano, queste cose non interessano. L'importante è avere ottimismo e pensare di essere primi senza aver fatto nulla di concreto. Tutto merito dello stellone, visto che lo stellone sempre ci assiste?
Forse che anche a Repubblica cominciano ad essere preoccupati per quello che potrebbe succedere alle "fabbriche di odio e di fango" a cui si riferisce Michele?
Grazie Giorgio :)
Aggiungiamo anche che il CLI si ottiene con serie storiche Istat e Bankitalia, quelle stesse istitutuzioni a cui i nostri eroi volevano dar fuoco per manifesto disfattismo, e il cerchio è chiuso.