Rispondo innanzitutto alla domanda del titolo con la mia previsione:
Il derby lo vincerà il Milan!
Come sono arrivato alla previsione? Ecco alcune possibilità.
Approccio numero 1:
- L'ho sognato
- Me l'ha detto l'astrologa
- ....
Approccio numero 2:
- Sono Milanista
- Sono Interista e superstizioso (dire che vincerà il Milan "porta sfiga" al Milan)
Approccio numero 3:
- Il Milan lo ha vinto più volte dal 2000 ad oggi
- L'Inter lo ha vinto più volte nella storia
Vittorie Internazionale | Pareggi | Vittorie Milan | Totale gare | Reti Internazionale | Reti Milan | |
---|---|---|---|---|---|---|
Campionato | 61 | 52 | 58 | 171 | 248 | 233 |
Coppa Italia | 7 | 7 | 9 | 23 | 22 | 32 |
Champions League | 0 | 2 | 2 | 4 | 1 | 6 |
Altri incontri | 23 | 11 | 37 | 71 | 126 | 159 |
Totale | 91 | 72 | 106 | 269 | 396 | 432 |
ma il Milan quest'anno ha Beckham, Pato, Ronaldinho e Kakà, che sono casi speciali, outliers.
Approccio numero 4:
- Il Milan gioca con due punte geniali e creative, Kakà e Pato. Ha anche un centrocampo eccezionale composto da due giocatori offensivi (lenti ma solidi e precisi) come Beckham e Seedorf e da un regista (anch'egli lento ma con visione di gioco unica) come Pirlo. L'Inter gioca con un centrocampo più difensivo, con Zanetti, Cambiasso, Muntari. La partita si giocherà quindi nell'alta metà della difesa dell'Inter. Le palle che il centrocampo dell'Inter sarà in grado di recuperare saranno difficili da giocare e la squadra finirà per produrre l'unica strategia in cui davvero eccelle: palla lunga e alta per Ibra che, solo, fa meraviglie per girarsi e, nonostante le meraviglie, non ci riesce. Il Milan vincerà la partita a centrocampo. La partita sarà risolta da una veloce incursione di Kakà o Pato spinti da un passaggio breve e smarcante di Beckham o Seedorf o Pirlo.
Veniamo alla metafora. Non vorrei farmi prendere troppo dalle strategie e dalla tattica calcistica che poi Mourinho si ingelosisce. Di cosa è metafora il derby? Della crisi che gli economisti sono accusati di non aver saputo predire. Ricordate l'editoriale di Sartori? E Tremonti? Non passa giorno che Tremonti non se la prenda con gli economisti, con la loro presunta incapacità di fare previsioni accurate. Di ieri la barzelletta:
«Parata militare sulla piazza Rossa. Sfilano le truppe scelte, i reparti corazzati, i missili nucleari. Un’impressionante manifestazione di potenza. A un tratto, in fondo al corteo militare compare un gruppo di persone scapigliate e dall’aria malmessa». «Il capo delle Forze armate impallidisce: "Compagno segretario, non so come sia potuto accadere". Ma il segretario del Pcus sorride: "Compagno generale, abbiamo organizzato tutto noi. Sono i nostri economisti. Neanche immagina quanti danni possono causare"».
Ma davvero, come si fanno le previsioni in economia? Quale approccio usano gli economisti tra quelli suggeriti che ci hanno portato alla triste convinzione della vittoria rossonera nel derby?
I giornalisti cercano da noi l'approccio 1 o al massimo l'approccio 2 (lei è Keynesiano o monetarista? chiedono appena possono). Non voglio nemmeno discuterli, questi approcci. I professionisti delle previsioni, che di solito lavorano per le banche o per grosse imprese o per organismi istituzionali, usano l'approccio 3. (Anche in accademia l'approccio 3 ha i suoi fautori - nessuno è perfetto, le pecore nere ci sono dappertutto.) Questo è l'approccio che il ministro Tremonti sembra apprezzare maggiormente, con qualche serio limite di comprensione,
«Silete, economisti perché le uniche previsioni precise sono quelle retroattive» disse il 19 Settembre 2008 in Confindustria.
Qualche segno della imminente crisi lo si poteva vedere con l'approccio 3. Ad esempio osservando il prezzo degli immobili (home price index - in rosso nella figura, dal 1890 al 2005) e comparandolo coll'indice dei costi di costruzione (azzurro), si poteva prevedere un crollo del mercato. Ma del senno di poi sono pieni i cimiteri. Ancora due anni fa era anche possibile (e molti lo hanno fatto) convincersi che cause esterne - outliers - giustificassero un nuovo trend nei valori immobiliari.
Così come è facile convincersi adesso che Beckham, Pato, Ronaldinho e Kakà faranno la differenza al derby.
L'approccio 4 è quello degli economisti, che ragionano con un modello in testa. Il modello può valutarsi, in termini "logici" ed empirici (quanto bene ha fatto in passato, ad esempio; quanto sono documentate le sue ipotesi fondamentali, e così via ...). E il modello può essere errato, completamente errato, anche se induce una previsione corretta. Può essere che Kakà e Pato siano in pessima giornata al derby, ma che non sia il centrocampo a far vincere il Milan. Può essere che sia la capacità del contropiede veloce sulle ali a mettere in ginocchio l'Inter (che Maicon e Maxwell non riescano a stare dietro a Maldini [correzione - alberto] e Zambrotta), e che il Milan vinca lo stesso.
Un esempio fuor di metafora, sulla crisi? Presto fatto. Nouriel Roubini ha azzeccato parecchie cose da quando ha iniziato a prevedere il collasso e il panico intergalattico. Ma se capisco bene, il suo modello richiedeva che i cinesi decidessero che il dollaro = carta straccia, e che ritirassero il credito agli Stati Uniti, creando una enorme crisi di liquidità.
Ecco un esempio del modello di Nouriel, RGE Monitor, 22 Febbraio 2006
But now China and our other creditors want us to sell them our best china rather than useless pieces of paper in exchange for the cheap and high quality goods that they are producing. If we balk and refuse and start using national security arguments to prevent that, they may just tire of financing us and may decide to dump our worthless IOUs; we may thus be better off shutting up and welcome their willingness to, at least buy, US real assets and capital on which they may still suffer severe capital losses once the dollar starts to depreciate against their currency. They are kind enough to still desire dollar assets when such capital losses are all but certain. But even a dumb creditor knows that it is better to suffer a capital loss on a productive assets that may give you a 10%-15% nominal return per year than on a piece of papers that gives you a crammy 4.5% per year for the next 30 years. So much for the U.S. dark matter and mysterious intangible assets; with our policies we are instead digging ourselves in a bigger and bigger black hole of liabilities that will eventually sink us all.
E non fatemi nemmeno iniziare a parlare del modello di Paul Krugman che divento tutto rosso e mi esce il fumo del sigaro dal..... naso.
Visto il tono dell'articolo suggerisco l'approccio 5
da focus economia trasmesso il 13 novembre 2008
"il punto di massima debolezza dell'economia e delle borse mondiali sarà tra la il 2008 ed il 2009 lo scriveva nel 1999 grazia mirti"
Vi consiglio l'ascolto perchè è un resoconto di tutte le previsioni fatte prima della crisi da valenti economisti e responsabili di banche ( quelle dei rating ). L'unica che ci ha azzeccato è stata Grazia Mirti .................................................. Astrologa
p.s. il tono vuole essere scherzoso e per niente offensivo degli economisti presenti
p.s. 2 le previsioni sul 2009 si possono ricevere via email a 20 euro , decisamente più economica di molti manager americani , magari il messiah potrebbe prenderla nello staff :-)
Questo e' l'approccio 1. quello dei responsabili delle banche e' il 3. quanti astrologi hanno previsto sole all'orizzonte?