Furio Colombo dalle colonne del Fatto Quotidiano richiama l'autorevolezza del Nobel Paul Krugman per sostenere che:
La grave crisi del mondo industriale si risolve con più spesa pubblica e più debito e non il contrario.
Inoltre aggiunge che il presidente Obama è l'ultimo baluardo contro
I nuovi estremisti Repubblicani, che non hanno più alcuna relazione con il Partito repubblicano di Eisenhower e Rockefeller, vogliono stroncare ogni politica sociale (“togliere la carta di credito allo Stato”)
Nella versione di Furio Colombo, Krugman e Obama sono i paladini dei deboli e degli oppressi, mentre i loro nemici sono cowboy liberisti che vorrebbero la prigione per i debiti come nei libri di Dickens:
Se Obama vince, dovremo essere grati all’America, perché avrà salvato gli standard minimi di vita civile anche in Europa. Se ha la meglio la destra americana ispirata dal fanatismo del Tea Party, prepariamoci a una regressione difficile da immaginare tra avere e non avere, tra ricchi in controllo di tutto e poveri senza diritti, che si compirà in poco tempo e farà tornare l’ex classe media alla prigione per debiti dei tempi di Dickens.
Come si fa a dare torto, non dico al giornalista e deputato italiano, ma addirttura a un nobel per l'economia e al presidente USA? Il cittadino comune potrebbe facilmente cadere preda del principio di autorità, ma con un po' di pazienza delle voci contro si trovano sullo stesso giornale qui e qui e qui, su Linkiesta qui e qui, per non parlare, ça va sans dire, di nfA (pescando un po' a caso a mero titolo di esempio qui,qui, qui qui). Non sto a ripetere cose che altri hanno esposto meglio di come saprei fare io e mi limito a porre qualche domanda all'autore:
- La spesa pubblica è sempre buona? Anche quella per auto blu, enti inutili, burocrati parassiti e privilegi odiosi? Per barbieri pagati 15 volte un impiegato medio, per comunità montane insediate in pianura?
- Difendere la spesa senza distinzioni non è disonesto? Parlarne come se ogni euro che lo stato spende venisse sempre impiegato in modo utile alla collettività e ai cittadini più deboli non è fuorviante, visto che è davanti agli occhi di tutti che così non è?
- Non crede sia possibile essere contrari alla spesa socialmente inutile senza predicare lo smantellamento dello stato sociale? Invece di rappresentare il mondo in bianco e nero è così scomodo ricordare che esiste il grigio? Non sarà che la contrapposizione esasperata serve a salvare una parte politica che da un'analisi più imparziale risulterebbe quanto meno complice?
- Questi soldi che con tanto zelo si vorrebbe spendere chi dovrebbe metterli? Facciamo nuovo debito? La storia recente (anche quella meno recente in verità) insegna che anche gli stati talvolta non onorano i debiti, si può biasimare chi è restio a fargli credito?
- Oppure aumentiamo le tasse? Ma i ricchi hanno incentivi e mezzi per minimizzare il proprio contributo all'erario, mentre per i poveri raramente cambia qualcosa: a quel punto per quelli che stanno nel mezzo, a che serve prendere da una tasca per rimettere di meno nella stessa tasca se non a foraggiare l'intrermediazione della burocrazia parassita?
- Visti i risultati della spesa di Craxi, delle tasse di Prodi e della spesa + tasse di Berluscomi da quale pianeta dovrebbero arrivare questi politici capaci di spendere efficacemente ogni centesimo e di difendere i deboli? Perdonerà l'accenno meschino a come finanziare la spesa, ma la fissa di chi paga il conto è un problema mio e di quegli altri disgraziati che vivono in un mondo in cui non ci sono pasti gratis.
Breve ed efficace post. Non capisco da dove Colombo abbia attinto a questa mentalità strampalata e demagogica che, come al solito si dimentica di quel piccolo insignificante particolare che si chiama realtà. poca gente ha perfino nel PD direbbe corbellerie così grandi e sciocche..