Come abbiamo usato la riduzione della spesa per interessi?

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In questo ultimo post della serie "quanto austeri siamo?" mi concentro sull'Italia e mi focalizzo sulla spesa primaria, e cioè sulla spesa al netto degli interessi. La spesa per interessi sul debito è scesa notevolmente in Italia dalla fine degli anni '90, ma questa riduzione si è accompagnata ad un aumento degli altri  capitoli di spesa. Alcuni di questi dati sono gia apparsi in questa sede un po' di tempo fa, ma vale sempre la pena ricordarli

La linea continua mostra come la spesa per interessi si sia quasi dimezzata in termini nominali. La spesa primaria invece, è cresciuta in modo imperterrito fino al 2010, con un'oscillazione all'inizio degli anni '90. OKKIO che la scala della spesa (numeri a destra) è di un ordine di grandezza differente da quella degli interessi (numeri a sinistra). Quindi non solo risparmio derivante dalla riduzione della spesa per interessi è stato interamente impiegato per aumentare la spesa primaria, ma in aggiunta a questo si è speso molto di piu. 

In percentuale del PIL, il messaggio è praticamente lo stesso: interessi diminuiti, ma spesa primaria notevolmente aumentata, con una diminuzione post-2008. Lascio al lettore-elettore il giudizio dei numeri, che mi pare parlino chiaro. 

A grande richiesta, ecco la figura a prezzi costanti, normalizzati all'anno 2010. Attenzione che inizia dal 1996, non ho sottomano l'indice dei prezzi degli anni precedenti. La storia non mi pare granche' diversa

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Commenti

Ci sono 51 commenti

Colgo l'occasione per invitarvi sempre ad informare, anzi vi spronerei ad essere un po' più "propositivi", cioè a calcare un po' di più la mano su cosa bisogna fare. Cioè meno spesa pubblica, il resto ormai mi sembrano dettagli. Purtroppo in giro c'è una ignoranza, una inconsapevolezza di fondo, con la gente in gran parte rimbambita dalle scemenze che vengono raccontate in primis dagli incompetenti nei posti di potere (dopo la Fornero che "dopo il rigore ci aspettavamo la crescita", ora è il turno di Vegas e la sua "dittatura dello spread, ostacolo alle aspirazioni dei popoli e che vanifica il suffragio universale"), da far cadere le braccia e far venire solo voglia di scappare.

Sembra esistano solo incantatori di serpenti alla Tremonti ed alla Vendola, e purtroppo non credo che i grillini siano fatti di una pasta differente, perchè a leggere il loro "programma" economico viene da piangere.

Credo che circa l'Italia non ci siano discussioni sul cosa abbia causato il disastro in cui ci troviamo, e su cosa bisogna fare per uscirne. peccato che politica e società vadano nella direzione opposta.

una modifica facile e utile a beneficio del lettore/elettore sarebbe colorare il grafico a seconda del governo in carica, tipo rosso cs, blu cd.

poi sono d'accordo che piu' che la spesa in rapporto al PIL (che provoca l'impennata negli anni della crisi) sarebbe piu efficace rappresentare la spesa tenendo conto dell'inflazione, ma magari sto chiedendo troppo :)

e quindi io ti potrei ribaltare il discorso dicendo che è colpa del privato che non consuma o investe abbastanza e che quindi a parità di spesa pubblica questa diventa sempre più alta dentro il PIL.

 

Non dico che sia vero, attenzione, dico che questi grafici sono sempre il pollo di Trilussa.

 

E a me piacciono le bistecche invece.

 

Fai una bel grafico con la spesa pubblica per abitante deflazionata dal 1990 ad oggi, sul database IMF ci dovrebbero essere tutti i dati.

 

Poi sarebbe anche utile farlo col riferimento alle altre nazioni dell'Eurozona con dimensioni comparabili alla nostra, così anche da capire "l'efficienza" della spesa che è lì il vero problema vedrai, cioè quanto "PIL" privato contribuisce a produrre la spesa pubblica, non nel suo ammontare.

perche' bisogna per forza commentare? Qui stiamo parlando di spesa pubblica in valori nominali aumentata a fronte del calo degli interessi. Puoi dividerli per quel che vuoi, il segno della variazione prima rimane "+", il segno della variazione dei secondi rimane "-". 

Cosa c'entrino i privati o il "PIL privato" veramente mi sfugge, e sfugge anche a te a quanto pare.  

ho fatto qualche calcolo,utilizzando dati ocse,non so se sia corretto.

http://www.oecd.org/document/0,3746,en_2649_201185_46462759_1_1_1_1,00.html

il tasso di crescita medio annuo dell'inflazione è stato del2,22% dal 2000 al 2010.sempre nello stesso periodo il tasso medio nominale annuo di crescita  della spesa corrente è stato del3,37%.

 

per quanto riguarda la popolazione sempre dai dati ocse

http://www.oecd-ilibrary.org/economics/country-statistical-profile-italy_20752288-table-ita

il tasso d'incremento medio annuo dal 2003 al 2009 è stato dello 0,74%.

parrebbe che l'incremento ci sia stato al netto dell'inflazione e dell'aumento della popolazione.

Andrea ce ne saranno altri o possiamo iniziare a tirare un po' le fila? A me pare non ci sia niente di nuovo.

 

1. La corsa a Maastricht è stata fatta per lo piu' dal lato delle entrate (grafico 1 di questo post, la spesa continua a crescere nella seconda metà degli anni '90, l'unico calo si osserva nella prima metà dello stesso decennio).

2. L'investimento appare sensato visto il risparmio in termini di interessi sul debito che l'ingresso nella moneta unica ha dato.

3. Il risparmio si è tradotto in maggiore spesa, il che significa in soldoni che sono state alzate le tasse per aumentare la spesa.

4. L'austerità è come l'araba fenice, prendi l'anno giusto e tutti sembrano essersi tolti il pane di bocca. L'unico dato certo è che - dall'adozione dell'Euro - si è osservata un generale aumento della spesa pubblica, con Germania e UK piu' attenti e Spagna e Grecia che hanno aumentato di piu' del 150% anche tenendo conto degli ultimi due anni. Mi verrebbe da dire che i rendimenti di questa spesa si vedono fin troppo bene, ma in assenza di dati mi limito a rimanere agnostico.

5. Sarebbe comunque carino avere un andamento della spesa discrezionale e non, e anche della spesa addizionale derivata dall'adozione di nuovi programmi di spesa (ché dare un entitlement di 100 Euro a tutti quelli che si chiamano Kostas non è spesa discrezionale ma è diverso da un aumento dei sussidi di disoccupazione dovuto alla crisi). Immagino che dati simili non siano disponibili su Eurostat.

6. Considerando che non mi pare in Spagna nel 2002 ti lasciassero morire sul ciglio della strada, direi che margine per la temutissima austerità ce ne sia, quindi l'urlo di dolore contro la "macelleria sociale" che si nota un po' dappertutto mi pare piuttosto propagandistico.

mi pare un sommario condivisibile. 

perchè il resto è pacifico.Il punto è tagliare in quale arco di tempo, considerando che molti paesi sono in recessione contemporaneamente, e gli elettorati rumoreggiano?

Qui viene data un'interpretazione totalmente differente a quanto avvenuto alla spesa pubblica negli ultimi 30'anni. Dove sbaglia?

Gianluca, sei cieco o provochi?

Il tuo "economista" racconta balle contraddette dai suoi stessi grafici ed occulta numeri.

Tanto per dirne una, scrive:

 


Vede? La spesa primaria sale fino all'inizio degli anni '80, poi si stabilizza. Ma in Fig. 1 vedrà che è proprio da allora che il debito comincia a correre. 

 


Il grafico che mette lui GIUSTO sopra questa frase mostra che la spesa primaria cresce di altri 10 punti % di PIL dal 1980 in poi, mentre quella per capitali manco si muove! 
E mostra, ovviamente, sia l'up che il down della spesa per interessi, dove il down e' la parte documentata da Andrea qui!

Per quanto riguarda il debito (che ovviamente, in % al PIL, cresce in dipendenza NON SOLO della spesa corrente primaria ma anche delle altre due componenti di spesa oltre che del livello di tassazione e del tasso di crescita del PIL!!!!) il tuo "economista" non nota che:

- dal 1960 al 1980 (gli anni della grande crescita italiana) il rapporto debit/pil cresce comunque di quasi 30 punti %!!!

- nei 13 anni seguenti cresce di 60 punti. 

- in quegli anni cresce molto la spesa per interessi (ovvio, quando superi certe soglie il rischio aumenta: il costo per interessi e' ENDOGENO), ed infine

 

- contraddicendo le sue "teorie" secondo cui spesa e debito fanno crescere, il PIL cresce MOLTO MENO che nei vent'anni precedenti.

Basta questo o serve altro? 

L'unica cosa giusta in quel blog che mi stai costringendo a guardare perche' lo menzioni ovunque e' la prima parte del suo nome, che credo voglia indicare chi lo scrive: "goofy".

BTW, mi sono rotto di perdere tempo a leggere le cose di uno che racconta balle ai suoi adepti sapendo di farlo (che se non lo sapesse, allora siamo davvero al "goofy"). Non e' il caso di perdere tempo con le boiate, che abbondano. Meglio leggere cose serie, o pensare. Personalmente, ho chiuso con il tuo goofy e ti raccomanderei di chiudere anche tu. Tempo perso. Ciao.
 

sbaglia Bagnai.Rimanendo anche solo agli ultimi 16 anni,a metà anni 90 la nostra spesa primaria era al 40,9% del PIL,nel 2007,prima quindi della crisi,la nostra spesa primaria era arrivata al 43,4,2,5 punti di PIL in piu',Se la nostra spesa primaria/PIL fosse anche solo rimasta costante da metà anni 90 al 2007 (ma meglio sarebbe stato abbassarla ancora almeno al 39 e non sarebbe stato cosi' pesante farlo gradualmente in 12 anni),nel 2007 avremmo avuto un avanzo di bilancio e negli anni 2000 invece di avere deficit sopra il 3%,avremmo avuto deficit al massimo al 2 e il debito/PIL sarebbe stato probabilmente forse anche sotto il 90% nel 2007.Il tutto solo facendo aumentare la spesa primaria a tassi non superiori al tasso di crescita del PIL nominale tra metà anni 90 e il 2007.Nel 97 avevamo raggiunto un avanzo primario del 6,6 ma siamo riusciti nel giro di 8 anni ad azzerarlo e ha prima cominciato il centrosinistra,lasciandolo intorno al 3 nel 2001 e poi ha completato l'opera il centrodestra tra il 2002 e il 2005.