Come mai, come mai, sempre in ....

/ Articolo / Come mai, come mai, sempre in ....
  • Condividi

Mi fermo qui. Quelli della mia generazione ricorderanno come finisce lo slogan/domanda retorica. Per i più giovani, sappiate che ''mai'' fa rima con ''operai''; lascio alla fervida immaginazione del lettore indovinare il posto dove agli operai va ''sempre in''.

Un'avvelenata sul recente accordo separato dei metalmeccanici.

Immagina di essere un inquilino di un palazzo signorile nel centro di una qualche bella città italiana. La vernice esterna del palazzo si è scrostata e c'è bisogno di una nuova mano di pittura. Il tuo primo istinto, alla riunione di condominio, è di dire che ognuno dipinge i muri esterni del suo appartamento come gli pare. Risulta però che una ordinanza comunale impone che il palazzo venga dipinto interamente dello stesso colore, per motivi di arredo urbano. Non c'è quindi alternativa, occorre accordarsi tra inquilini sul colore da usare.

Inizia quindi la discussione e immediatamente si nota una spaccatura tra gli inquilini. Una maggioranza odia il marrone con tutte le forze e preferisce ad esso qualunque altro colore. Gli inquilini con tali preferenze formano la loro organizzazione, la Federazione Inquilini che Odiano il Marrone (FIOM). Agli altri inquilini il marrone invece sta bene, anche se discutono un po' sulle tonalità. Formano quindi due organizzazioni, la Federazione Inquilini per il Marrone (FIM) e la Unione Inquilini per un Leggero Marrone (UILM). Una volta create le associazioni si scopre che alla FIOM aderiscono 363 inquilini; sono invece 190 gli inquilini che aderiscono alla FIM e circa 100 quelli che aderiscono alla UILM. I numeri a dir la verità sono un po' malfermi, non sono molto aggiornati e non c'è un organismo terzo che li certifichi. Ma è abbastanza chiaro a tutti che la FIOM è di gran lunga l'organizzazione più numerosa e rappresentativa e che raccoglie più iscritti delle altre due.

Chi avrà a questo punto il diritto di contrattare con l'impresa il colore da dare al palazzo e magari il costo del servizio? In altri palazzi e in altri periodi le varie associazioni degli inquilini avevano comunque cercato di mettersi assieme e trattare in modo unitario. Ma questa volta proprio non ci si riesce, le opinioni riguardo al marrone sono troppo divergenti. Logica vuole quindi che l'associazione degli inquilini maggioritaria conduca le trattative.

Ma non è così. Risulta che l'impresa che deve fornire i servizi di pittura ha una particolare passione per il marrone e decide di mettersi d'accordo con le associazioni minoritarie degli inquilini che condividono la sua passione. Come è possibile, fare una cosa simile? È possibile perché il sindaco ha pure lui una spiccata simpatia per il marrone, ed emette un'ordinanza che afferma essere completamente legittimo e vincolante per tutti l'accordo raggiunto tra l'impresa e le associazioni minoritarie.

Essendo un inquilino che odia il marrone si può ben capire il tuo grado di disperazione. Pazienza se tu fossi l'unico che odia il marrone, ma risulta che la maggioranza degli inquilini la pensa come te. Come è possibile che si ignori bellamente la volontà  della maggioranza? Fai allora un ultimo tentativo. Dici: va bene, è stato fatto questo accordo ignorando l'associazione maggioritaria degli inquilini. Non discutiamo come ci si è arrivati, ma vogliamo almeno sottoporre tale accordo al giudizio degli inquilini? Magari le associazioni minoritarie hanno correttamente interpretato la volontà della maggioranza. O magari no, e sarebbe bene saperlo. Chiedi quindi che l'accordo tra associazioni minoritarie e l'impresa venga sottoposto a referendum. Ma il sindaco, l'impresa e le associazioni minoritarie ti rispondono picche. Niente referendum, l'accordo va bene così e lo devi trangugiare. Perché? Perché loro hanno deciso che il marrone è proprio bello e farà bene al paese. Chi si oppone rema contro e va zittito.

Non hai più parole. Come è possibile, ti chiedi? Sarà anche una decisione di poco conto, il colore del palazzo, ma a quanto pare è stata sottratta completamente alla volontà degli inquilini. L'appartamento lo avevi pagato fior di quattrini, e adesso risulta che la tua opinione sul colore con cui pitturarlo non ha la minima rilevanza. Che razza di paese è questo? Cosa è successo ai diritti di proprietà? Dove sono finite le norme più elementari di uno stato liberale?

A questo punto ti svegli dall'incubo. È stato solo un brutto sogno. Ovviamente non possono dipingere un palazzo con un colore odiato dalla maggioranza degli inquilini. Men che mai un palazzo signorile in centro.

Oppure ti svegli e ti rendi conto che la realtà è molto peggiore. Perché l'accordo separato con le associazioni minoritarie non riguarda una questione di poco conto come il colore del palazzo. Riguarda il tuo lavoro e la tua unica o principale fonte di reddito. Perché tu non sei un inquilino di un palazzo signorile del centro. Sei solo un metalmeccanico.

Indietro

Commenti

Ci sono 74 commenti

se sei metalmeccanico con ogni probabilità hai votato sb. quindi in fondo ti sta anche bene.

Non ci sono molti sondaggi fatti bene (o anche male) su come votano le diverse categorie professionali. Immagino tu abbia in mente questo sondaggio di IPSOS, che lo scorso maggio generò titoli sparati sui giornali del tipo ''il PdL ha il doppio dei voti tra gli operai del PD''.

In realtà il sondaggio dice che il consenso del PdL tra gli operai è solo del 3,4% più alto che nella popolazione at large. Non sono neanche sicuro che la differenza sia statisticamente significativa. Il vero punto di forza del PdL tra i ceti popolari sono le casalinghe, che danno a SB un consenso del 12,5% superiore rispetto alla media nazionale.  Il sondaggio peraltro sovrastimava gravemente la forrza elettorale del PdL; gli veniva dato il 40% mentre prese il 35,3%. 

I metalmeccanici poi sono anche, in buona misura, impiegati. Questi nel sondaggio vengono messi nella stessa categoria degli insegnanti, quindi è difficile capire come votano. Comunque la categoria mista insegnanti/impiegati dà al PdL il 28,8%, ben al di sotto del 40% nazionale. Sicuramente è in buona parte dovuto agli insegnanti, ma faccio fatica a credere che con questi dati gli impiegati metalmeccanici votino per SB molto più della media nazionale.

è un esperimento,... se funziona probabilmente avremmo molti più casi simili in futuro

Senza dimenticare i sindacati di base che nei metalmeccanici sono pochi (quanti sono?) ma comunque ci sono e non stanno con cisl e uil. Ma quelli non li invita mai nessuno a differenza di sindacati strani e piuttosto gialli invece che marroni come Fismic e Ugl che però, questa volta, sono stati fregati alla grande pure loro.

 

Fismic e Ugl hanno fatto sapere che per ora non firmeranno il contratto: "Nel merito del contratto non abbiamo problemi ma c'è una discriminazione nei confronti del mio sindacato. Noi chiediamo pari dignità nella gestione dell'ente bilaterale", ha dichiarato il segretario generale di Fismic, Roberto Di Mauro. Il segretario nazionale di Ugl Metalmeccanici, Giovanni Centrella, ha confermato che "per ora non ci sono le garanzie sulla parte normativa, soprattutto su la gestione dell'ente bilaterale. Senza queste garanzie la nostra firma non ci sarà"

 

Insomma il problema è di posti nell'ente, di soldi e di uomini da piazzare in pieno stile parassitario e poltronaro. Sono stati chiamati per fare un po' di numero e darsi una parvenza di legittimità ma quando c'era da finalizzare i due grandi e grossi compari in accordo con Federmeccanica li hanno sbattuti fuori.

L'accordo assomiglia tanto a quei contratti che l'operatore di turno stipula al telefono con il figlio di 12 anni solo in casa e che poi, per qualche ragione misteriosa, deve valere anche per il titolare della linea. Solo che questa volta operatore e figlioletto sono in combutta tra loro.

Faccio notare come in Italia manchino leggi che normino la trattativa sui contratti, a cominciare dal referendum che è solo opzionale quando invece dovrebbe essere a mio avviso obbligatorio.

 

Sandro, il tuo raccontino è davvero gustoso, ma ...... non considera che i vertici del sindacato "maggioritario" stanno facendo, in realtà, un gioco diverso. Con rivendicazioni forti, molto più che quelle delle altre organizzazioni, si vuole dimostrare di essere la vera difesa degli interessi dei lavoratori. Ben sapendo che - in un momento di crisi, nel quale proprio soldi non ce n'è - tali richieste non avrebbero alcuna possibilità di essere accolte, dunque, pare evidente che l'obiettivo sia riconquistare al sindacato quel consenso che, oggi, è molto meno diffuso di un tempo. E si vuole ribadire che la guida del movimento "lì deve stare", anche per uscire da quell'angolo in cui lorsignori si son ritrovati, non avendo voluto firmare un nuovo accordo in merito alle relazioni industriali.

Che, poi, i contratti collettivi siano un nonsenso è tutto un altro discorso. Del quale abbiamo spesso parlato qui, e sul quale, credo, siamo d'accordo.

A me pare che siano state cisl e uil a disdettare il vecchio contratto che, altrimenti, sarebbe stato ancora in vigore e quindi nessuno avrebbe chiesto nulla. Di che cosa stai parlando esattamente?

 

non avendo voluto firmare un nuovo accordo in merito alle relazioni industriali.

 

E chi l'ha firmato? E' stato fatto un referendum per caso?

Il gioco che sta facendo la FIOM non lo considero, così come non considero il gioco che fanno FIM, UILM e Federmeccanica, perché è totalmente irrilevante. Così come non considero se sia opportuno o meno stipulare contratti collettivi; sono d'accordo con te che non è opportuno, ma non è questo il punto.

Il punto è che un contratto collettivo è stato effettivamente firmato (ribadendo quindi che contratti colletivi vanno fatti), e Federmeccanica ritiene perfettamente sensato firmarlo con sindacati che non sono rappresentativi della maggioranza dei lavoratori e rifiutarsi di sottoporre tale accordo a referendum.

Questa è una violazione di un principio fondamentale, ossia che un gruppo di persone che firmano un contratto collettivo ha diritto a scegliere i propri rappresentanti, e come minimo a esprimere l'approvazione di un eventuale accordo che viene raggiunto con la controparte.

Prova a immaginarti una situazione in cui un fornitore deve vendere materie prime a una società per azioni. Gli azionisti hanno a maggioranza nominato un amministratore delegato, ma nel consiglio di amministrazione siedono altri dirigenti nominati da una minoranza di azionisti. Il fornitore può solo trattare con l'amministratore delegato, non può scegliere il dirigente da cui andare.

Ma immaginati invece che il fornitore non riesca a spuntare le condizioni che preferisce dall'amministratore delegato. Va quindi dai consiglieri nominati dalla minoranza degli azionisti e firma con loro un accordo di fornitura a prezzi più alti. E il governo a quel punto interviene per dire che a) l'accordo va benissimo ed è legalmente valido b) l'assemblea degli azionisti non può metterci il becco e deve accettare l'accordo.

Cosa diresti di una tale situazione? Diresti, giustamente, che questo è un abuso autoritario degno della Corea del Nord. Che lo Stato non ha alcun diritto di decidere chi rappresenta una società per azioni, e che tale potere spetta unicamente agli azionisti. E che il fatto che l'amministratore delegato nominato dalla maggioranza degli azionisti fosse magari un tipo un po' esuberante che ha cercato di tirare un po' troppo la corda con i fornitori è completamente irrilevante e per certo non da allo Stato alcun diritto di intervenire. E io sarei completamente d'accordo con te.

Il mio semplice punto è che, quando si è liberali e per l'autonomia della società civile nei confronti dello Stato, non lo si può essere a corrente alternata e solo quando conviene. I diritti e i contratti vanno rispettati, anche quando magari la controparte non ci piace e siamo convinti che stia facendo male a se stessa e agli altri. Qua si è fatto l'esatto contrario. Lo Stato ha deciso quali erano i sindacati rappresentativi e ha sanzionato un contratto da loro scritto, in spregio totale a qualunque criterio di rappresentatività.

Questo è grave, e a mio avviso avallando questi comportamenti Federmeccanica sta vendendo la primogenitura per un piatto di lenticchie. Perché poi lo Stato non si limita a decidere quali sindacati sono ''giusti''. Vorrà anche decidere quali dirigenti confindustriali sono giusti. E quali organizzazioni religiose, e quali organizzazioni sportive...

Sospetto che questo sia un classico caso di "chi di spada ferisce, di spada perisce".

Non so se la FIOM abbia ancora tanti iscritti da rappresentare da sola il 51%+ del totale dei mettalmeccanici (oltre a FIM e UILM ci sono mezza dozzina di sindacati minori che hanno firmato, e vanno aggiunti per fare il conto) ma, comunque, l'idea dell'erga omnes è loro, loro l'han voluta e difesa a spada tratta ed a danno di altri sindacati (la CISNAL sarà stata anche un sindacato fascista, ma gli iscritti ce li aveva e non solo non firmava, ma nemmeno veniva ammessa al tavolo delle trattative!) e della maggioranza degli operai, che non sono iscritti a nessun sindacato.

Ora ricorreranno in tribunale e vedremo come va a finire. Ed è anche possibile che questo contratto sia uno schifo, da un punto di vista tecnico o anche solo di "efficienza sindacalistica", non so abbastanza per giudicare. In altre parole, può essere che nel merito la FIOM abbia "ragione" ma ...

... francamente mi rallegro comunque che abbiano preso due sonore sberle in faccia (e mi dispiace per i dipendenti metalmeccanici che pagano il prezzo). Ora speriamo che al prossimo giro o in un'altra categoria, le sberle le prendano quelli della UIL e della CISL. Purtroppo i padroni, essendo più astuti, di sindacati ne hanno uno solo e prendere quello a sberle è piu complicato. Ma da qualche parte occorrerà prendere a sberle vere (quelle verbali non hanno alcun effetto) anche Confindustria. Smantellare le corporazioni italiane, a partire da Confindustria, è precondizione alla rinascita del paese. Forse per questo non avverrà mai, però.

Un paio di precisazioni: 

1) da quando io sono un metalmeccanico (circa 8 anni) la FIOM ha sempre (a differenza di FIM e UILM) chiesto che accordi, contratti et similia venissero sottoposti al giudizio diretto dei lavoratori. Sia quando era favorevole, sia quando era contrario. Almeno questo, fra tantissimi errori del passato e del presente, le andrebbe concesso...

2) A proposito di rappresentanza. Credo che la rappresentatività dei sindacati si debba misurare non con il numero di iscritti ma col numero di voti ottenuti alle elezioni delle rappresentanza sindacali; esattamente come i partiti vengono confrontati tramite i voti, non tramite gli iscritti (per fortuna, altrimenti Bassolino e Loiero sarebbero Presidente della Repubblica l'uno e del Consiglio l'altro... :( )

E solo i risultati delle elezioni possano stabilire quali sindacati o coalizioni sono sufficienti per firmare un accordo collettivo. 

Purtroppo, questa idea nei sindacati nominati dalle controparti "maggiormente rappresentativi" del momento è difficile da mandare giù...

 

Qui è l'accordo. Da notare che, in base all'accordo, si procederà a "identificare il percorso che porti i lavoratori alla partecipazione degli utili aziendali". (pag. 4: identificazione linee guida). Poichè sarà istituita la solita commissione di 12 persone, questa parte dell'accordo non porterà da nessuna parte, serve solo a dire che "adesso i lavoratori parteciperanno agli utili". Per chi li fa e li fa vedere..

C'è poi tutta una parte sugli orari di lavoro e la "flessibilità" che interessava molto a noi imprenditori, meno ai lavoratori, ma praticamente adesso le Risorse Umane nelle grandi aziende faranno un pò quello che vogliono con gli orari (cavoli di chi ci lavora dentro), e poi, "dulcis in fundo" (pag. 28) una trattenuta "una tantum" di € 30 per tutti i lavoratori del comparto, anche per chi non è iscritto a UILM e FIM, soldi tutti a favore di UILM e FIM che hanno compiuto la "faticaccia" di firmare l'accordo. A questa trattenuta ci si può opporre. Forse.

Poi ci sono una marea di commissioni, sub commissioni, aumento dei "permessi sindacali retribuiti" a 50 ore mensili, insomma, io nei panni dei segretari di FIM e UILM avrei firmato di corsa l'accordo, una marea di comode poltrone ben pagate, un contributo "una tantum" da incassare, un pò di aria fritta da vendere come "successo" e via così. Il palazzo marrone gli piace tanto.

Io, fossi un lavoratore capace mi guarderei bene dal farmi rappresentare da una tale manica di parassiti, ma "de gustibus"..

Disclaimer: come imprenditore ne firmerei 10 all'anno di questi accordi, soprattutto se fossi una grande industria, come piccolo mi tocca poco.

venne giustamente osservato che lo status giuridico dei sindacati e' garantito dalla costituzione.

forse e' un altro dei motivi per speinger per riforme costituzionali.

solo per Sandro Brusco,

la "canzonetta" finiva ..

"come mai, come mai sempre in c** agli operai? il potere d'ora in poi ce lo prenderemo noi"

 

 

 

 

forse non e' male come idea che le contrattazioni non vengano date ai sindacati...

 

di quella (di Sandro Brusco) venne educata allo sberleffo (inventato da Giancarlo Pajetta):

"se non ci conoscete, guardateci i calzini, noi siamo i liberali del conte Carandini."

Le gloriose opposizioni (dirette dal dr. Franceschini) annunciano oggi una cruciale decisione nei loro abiti mentali. Porteranno calzini turchesi. Se si hanno dubbi sulla qualita' politica dei governanti, gli elettori ben fanno a domandarsi a quale ramo sia meglio esser impiccati.

 

Per chi ha la passione di vedere oscurita' in quel che scrivo.

1. La canzonetta e' reale, venne scritta per sfottere gli antifascisti non allineati con il "togliattismo" degli anni '40.

2. Il conte Carandini fu un aristocratico antifascista e primo ambasciatore alla corte di San Giacomo inviato dall'Italia repubblicana. Famiglia vasta e polivalente, tra i celebri discendenti neurologi, archeologi ed economisti. Per il pubblico di Nfa forse il piu' celebre e' l'economista Guido Carandini, autore recente di "Un altro Marx" edito da Laterza.

2.1 Ma forse piu' nota e' la sua guida dei comitati di difesa del latte. La tenuta di Torrimpietra, a seguito dell'acquisto di bovini da parte di Luigi Albertini (dir di Corsera), era (od e', non so) sua.

3. L'archeologo Andrea Carandini, fratello di 2.1,  allievo del conte  R. Bianchi Bandinelli dei Paparoni, e' lo scopritore di Settefinestre. E' anche il presidente del consiglio d'Italia dei beni culturali, oltre che illustre accademico (archeologia a Roma-La Sapienza.)

 

Mi dicono che Gallimard (l'uomo, non la casa editrice), ricevuto il manoscritto da M. Proust della "Ricerca" abbia con stizza reagito che si sentiva troppa puzza di duchesse. 

A volte ho la stessa reazione quando vedo chi viene nominato nelle storie d'Italia.

 

FORSE, forse, questo indica dei sentieri per l'esplorazione alla domanda che Sandro Brusco pose ("come mai, come mai, sempre in c... agli operai?", di cui sopra, con riferimento alla firma negata da FIOM al contratto collettivo dei metalmeccanici)

 

Palma è veramente fantastico perché ogni volta che lo leggi impari qualcosa di nuovo e strabiliante. La fine della canzoncina, ammetto, la conoscevo. Ma le gesta del conte Carandini mi erano ignote. Un breve riassunto lo trovate in questo articolo del Corriere.

Il dileggio del Pajetta basavasi, a quanto parte ,su una vecchia canzone fascista,

suggerisco di dividere il problema in due.

1. il caso (in discussione) della legittima o meno decisione di (alcune) persone sindacliste di firmare un contratto separato e simultaneamente di rifiutare che esso venga sottoposto a referendum. Ho un'opinione ma e' irrilevante qui.

2. La domanda (empirica) e non concettuale, se di fatto, la presenza sindacale (qui di tutti i sindacati, dai braccianti e bracconieri, agli zappatori di salnitro) abbia beneficiato o no i lavoratori dipendenti.

2 e' l'affaire difficile su cui vedo poco chiaro. La mia impressione e' negativa, solo perche' in paesi in cui le organizzazioni sindacali hanno meno potere non vi sono state enormi tracolli di reddito e massacri di lavoratori.

come nulla sia cambiato.

Gli operai (ho appena finito di leggere il contratto), "ricevettero" esattamente nello stesso luogo esacerbatemente irriso dallo slogan con cui Brusco apri' questa discussione.

 

tanto per fare un'aggiuntina alla bella metafora di Sandro Brusco, leggo il volantino UILM-FIM appena recapitatomi in posta elettronica dalla RSU interna (sì sono metalmeccanico anche io, come tutti i lavoratori dell'informatica). in pratica UILM & FIM si autocomplimentano per la scelta di una bellissima tonalità di marrone concordata con la ditta che fa la tinteggiatura, annunciano che saranno indette assemblee nel condominio e che al termine l'accordo sarà sottoposto al referendum tra i soli iscritti alle suddette organizzazioni: gli altri partecipanti all'assemblea, che non si sa se amano o odiano il marrone, nisba. (peccato che altre volte gli odiatori di marrone hanno preteso che votassero tutti, amici e non)

La ditta tinteggiatrice si autocongratula anch'essa e lo fa pure su un quotidiano amico grande adoratore del marrone.

P.S. preciso che io non odio tanto il marrone, sicuramente non mi stanno simpatiche quelle 3 organizzazioni che si accapigliano tra di loro.

Solo che stavolta quella tonalità di marrone mi sembra, come dire, un pò povera...

 

Il sindacato ha mai prodotto uno sforzo crdibile per attuare il dettato della Costituzione e renderlo coerente con la sensibilità democratica? Nato per esorcizzare ogni forma di concorrenza tra gruppi di lavoratori, forse il sindacato italiano è vissuto un po' troppo nel mito del "sindacato unico" (eredità fascista). Nell' ideologia del tempo, più che agli operai, l' attenzione era verso IL proletariato: un solo soggetto irriducibile, un solo interesse. Ora qualcuno si lamenta. Se queste sono le premesse, si capisce come nell' occasione descritta la "maggioranza" soccombente non alzi troppo la voce per rivendicare un diritto che a tutti noi, anche a chi l' avversa, appare "naturale"; e chi su tutta la vicenda ha apposto l' etichetta "chi di spada ferisce...", probabilmente ha colto nel segno.

Ci pensavo l'estate (da poco) scorsa (si, in spiaggia mi annoio), a questa cosa di lasciar fuori la FIOM, che "dovrebbe" essere la più rappresentativa, per quanto sia eventualmente, la più rappresentativa tra gli iscritti ad un sindacato, mentre la maggior parte dei metalmeccanici in realtà non ha nessuna tessera.

Non amo le teorie complottiste, anzi, ma qui mi è venuto da pensare che questa storia della FIOM che alza le richieste in tempi grami e "lascia" che venga esclusa dalla contrattazione con Federmeccanica, non sia che un'abile (?) mossa strategico-politica per far si che la forza politica che ci sta dietro (PD), si possa nell'immediato futuro presentare come l'unico e vero baluardo della "classe operaia", con immediato ritorno elettorale.

O sto diventando complottista?

Quanto al senso del post di Franco, sono completamente d'accordo. Come sono d'accordo sul fatto che i CCNL sono quanto di meno abbiamo bisogno.

 

Non amo le teorie complottiste, anzi, ma qui mi è venuto da pensare che questa storia della FIOM che alza le richieste in tempi grami e "lascia" che venga esclusa dalla contrattazione con Federmeccanica, non sia che un'abile (?) mossa strategico-politica per far si che la forza politica che ci sta dietro (PD), si possa nell'immediato futuro presentare come l'unico e vero baluardo della "classe operaia", con immediato ritorno elettorale.

 

Non credo.

La FIOM e' sempre stata l'ala piu' di sinistra e piú dura del sindacato (anche nella CGIL: senza FIOM probabilmente la CGIL sarebbe stata disponible ad un qualche accordo sulla riforma della contrattazione collettiva) ed é oggi piú vcina alle altre forze della sinistra, mentre il PD e' oggi piú orientato verso CISL\UIL e ala moderata della CGIL.

Ovviamente, questo non significa che singoli esponenti della FIOM non si riconoscano nel PD, ma che se esiste un "collateralismo" politico della FIOM e' piú probabilmente rivolto verso SL e Com Italiani\Rif. Comunista (si chiama ancora cosi?) che verso il PD. Specie verso un PD targato Franceschini.

Inoltre, la FIOM é cosciente di essere costretta, in questa fase, ad una lotta di retroguardia e di "sopravivvenza" rispetto agli altri sindacati, e non ce li vedo ad assumersi di propria scelta un rischio di tale portata, francamente.

 

COMMENTI - Al convegno erano presenti anche i segretari confederali dei tre principali sindacati italiani. «Sulla mobilità chiedete un commento alla Confindustria», ha detto Guglielmo Epifani (Cgil). Luigi Angeletti (Uil): «Tremonti parla come se fosse un nostro iscritto. Non so se gli farà piacere, ma è così».

 

«Questo Paese ha meno bisogno della cogestione e più bisogno della compartecipazione da parte dei lavoratori nelle imprese», ha proseguito Tremonti. «... Il meccanismo compartecipativo può anche avere forme diverse. Per esempio, un favore fiscale sulla detassazione degli straordinari»

Che c'entrano favori fiscali (e in particolare la detassazione degli straordinari) con la compartecipazione???
Qualcuno lo sa?

stesso posto. da quel che ne capisco, FIOM/pomigliano, non e' evidente su scala nazionale rifiuta dei posti di lavoro, viste le condizioni inaccettabili (incostituzionali a lor vedere.)

Quel che e' bizzarro e' che la suddetta FIOM rifiuta di sottoporre la questione ai diretti interessati (i celebri sodomizzati della classe operaia.)

La FIOM sosterrà una posizione

Un referendum dei lavoratori ( mi pare sabato prossimo ) dovrà approvarla o respingerla

Chiedo scusa, ma una delle due: o ha ragione Lei o la Fiom soffre di profonda instabilita' psichica.

 

La Fiom-Cgil ritiene che "Non sia possibile che quel testo venga firmato". Lo ha detto il segretario generale, Maurizio Landini, riferendosi all'accordo già siglato da altri sindacati su Pomigliano D'Arco e annunciando che i metalmeccanici della Fiom Cgil sciopereranno il 25 giugno, giorno dello sciopero generale già indetto dalla Cgil. "Se la Fiat dovesse proseguire sulla propria strada confermando l'ipotesi di accordo presentata ai sindacati con le deroghe al contratto nazionale, la Fiom indirà 8 ore di sciopero per il settore metalmeccanico il 25 giugno", ha detto il segretario. Per i metalmeccanici si tratterebbe, dunque, di altre 4 ore di sciopero a sostegno della vertenza sullo stabilimento di Pomigliano.

Profili di illegittimità. In merito all'accordo, la Fiom ritiene impossibile firmarlo perché "contiene profili di illegittimità", ha detto Landini che, su una convocazione del referendum, aggiunge che per la Fiom "è impossibile sottoporre al voto" accordi che violano i contratti e la Costituzione. Per raggiungere gli obiettivi del piano di rilancio di Pomigliano d'Arco alla Fiat basterebbe applicare il Contratto nazionale, senza deroghe alla legge. È questa la posizione del Comitato centrale della Fiom-Cgil, che propone al lingotto di "applicare il Contratto di lavoro, perché questo permette all'azienda di produrre le 280mila auto all'anno e le 1.045 al giorno che sono gli obiettivi del piano che Marchionne vuole fare". Se l'azienda applicherà semplicemente il Contratto nazionale, ha detto Landini, "la Fiom non metterà in campo nessuna opposizione" 

 

 

fino ads ieri sembrava come avevo scritto

evidentemente oggi hanno cambiato idea 

roma.corriere.it/roma/notizie/cronaca/11_marzo_8/cinecitta-rischio-chiusura-reazioni-190179735982.shtml

 

Una modesta proposta per il bene della "classe" politica.

Visto che tutti si schierano per cinecitta' etc., istituiscano una tassa speciale sui loro stipendi che va direttamente all'Istituto Luce, a Cinecitta', alla banda d'Affori.

Ci farebbero una bella figura.

Se inventano un modo di tassare tutti (gli altri) sappiano che esibiscono non solo la miseria umana che li contradistingue, ma pure il fatto che tutte le festine a cui vanno a mangiare tramezzini verranno disertate dalla classe operaia, che va a vedere avatar e non la merda messa in scena dalle attricette con cui si accompagnano.

 

Capisco che l'espressione è un po' logora ma standing ovation è il minimo (inclusa la rima baciata).

passammo con la vasellina dagli scherzi alla gasparrussa col gavettone di acqua e escrementi della suburra agli scherzi da prete, con la bizzarra benedizione del quirinale..

ma.... visto che non si sa bene a cosa serva 'sto articolo 18, come mai non lo abolite per i pompieri di viggiu', i membri (sic)  del cndl  e tutti i dipendenti pubblici?