Immagina di essere un inquilino di un palazzo signorile nel centro di una qualche bella città italiana. La vernice esterna del palazzo si è scrostata e c'è bisogno di una nuova mano di pittura. Il tuo primo istinto, alla riunione di condominio, è di dire che ognuno dipinge i muri esterni del suo appartamento come gli pare. Risulta però che una ordinanza comunale impone che il palazzo venga dipinto interamente dello stesso colore, per motivi di arredo urbano. Non c'è quindi alternativa, occorre accordarsi tra inquilini sul colore da usare.
Inizia quindi la discussione e immediatamente si nota una spaccatura tra gli inquilini. Una maggioranza odia il marrone con tutte le forze e preferisce ad esso qualunque altro colore. Gli inquilini con tali preferenze formano la loro organizzazione, la Federazione Inquilini che Odiano il Marrone (FIOM). Agli altri inquilini il marrone invece sta bene, anche se discutono un po' sulle tonalità. Formano quindi due organizzazioni, la Federazione Inquilini per il Marrone (FIM) e la Unione Inquilini per un Leggero Marrone (UILM). Una volta create le associazioni si scopre che alla FIOM aderiscono 363 inquilini; sono invece 190 gli inquilini che aderiscono alla FIM e circa 100 quelli che aderiscono alla UILM. I numeri a dir la verità sono un po' malfermi, non sono molto aggiornati e non c'è un organismo terzo che li certifichi. Ma è abbastanza chiaro a tutti che la FIOM è di gran lunga l'organizzazione più numerosa e rappresentativa e che raccoglie più iscritti delle altre due.
Chi avrà a questo punto il diritto di contrattare con l'impresa il colore da dare al palazzo e magari il costo del servizio? In altri palazzi e in altri periodi le varie associazioni degli inquilini avevano comunque cercato di mettersi assieme e trattare in modo unitario. Ma questa volta proprio non ci si riesce, le opinioni riguardo al marrone sono troppo divergenti. Logica vuole quindi che l'associazione degli inquilini maggioritaria conduca le trattative.
Ma non è così. Risulta che l'impresa che deve fornire i servizi di pittura ha una particolare passione per il marrone e decide di mettersi d'accordo con le associazioni minoritarie degli inquilini che condividono la sua passione. Come è possibile, fare una cosa simile? È possibile perché il sindaco ha pure lui una spiccata simpatia per il marrone, ed emette un'ordinanza che afferma essere completamente legittimo e vincolante per tutti l'accordo raggiunto tra l'impresa e le associazioni minoritarie.
Essendo un inquilino che odia il marrone si può ben capire il tuo grado di disperazione. Pazienza se tu fossi l'unico che odia il marrone, ma risulta che la maggioranza degli inquilini la pensa come te. Come è possibile che si ignori bellamente la volontà della maggioranza? Fai allora un ultimo tentativo. Dici: va bene, è stato fatto questo accordo ignorando l'associazione maggioritaria degli inquilini. Non discutiamo come ci si è arrivati, ma vogliamo almeno sottoporre tale accordo al giudizio degli inquilini? Magari le associazioni minoritarie hanno correttamente interpretato la volontà della maggioranza. O magari no, e sarebbe bene saperlo. Chiedi quindi che l'accordo tra associazioni minoritarie e l'impresa venga sottoposto a referendum. Ma il sindaco, l'impresa e le associazioni minoritarie ti rispondono picche. Niente referendum, l'accordo va bene così e lo devi trangugiare. Perché? Perché loro hanno deciso che il marrone è proprio bello e farà bene al paese. Chi si oppone rema contro e va zittito.
Non hai più parole. Come è possibile, ti chiedi? Sarà anche una decisione di poco conto, il colore del palazzo, ma a quanto pare è stata sottratta completamente alla volontà degli inquilini. L'appartamento lo avevi pagato fior di quattrini, e adesso risulta che la tua opinione sul colore con cui pitturarlo non ha la minima rilevanza. Che razza di paese è questo? Cosa è successo ai diritti di proprietà? Dove sono finite le norme più elementari di uno stato liberale?
A questo punto ti svegli dall'incubo. È stato solo un brutto sogno. Ovviamente non possono dipingere un palazzo con un colore odiato dalla maggioranza degli inquilini. Men che mai un palazzo signorile in centro.
Oppure ti svegli e ti rendi conto che la realtà è molto peggiore. Perché l'accordo separato con le associazioni minoritarie non riguarda una questione di poco conto come il colore del palazzo. Riguarda il tuo lavoro e la tua unica o principale fonte di reddito. Perché tu non sei un inquilino di un palazzo signorile del centro. Sei solo un metalmeccanico.
se sei metalmeccanico con ogni probabilità hai votato sb. quindi in fondo ti sta anche bene.
Non ci sono molti sondaggi fatti bene (o anche male) su come votano le diverse categorie professionali. Immagino tu abbia in mente questo sondaggio di IPSOS, che lo scorso maggio generò titoli sparati sui giornali del tipo ''il PdL ha il doppio dei voti tra gli operai del PD''.
In realtà il sondaggio dice che il consenso del PdL tra gli operai è solo del 3,4% più alto che nella popolazione at large. Non sono neanche sicuro che la differenza sia statisticamente significativa. Il vero punto di forza del PdL tra i ceti popolari sono le casalinghe, che danno a SB un consenso del 12,5% superiore rispetto alla media nazionale. Il sondaggio peraltro sovrastimava gravemente la forrza elettorale del PdL; gli veniva dato il 40% mentre prese il 35,3%.
I metalmeccanici poi sono anche, in buona misura, impiegati. Questi nel sondaggio vengono messi nella stessa categoria degli insegnanti, quindi è difficile capire come votano. Comunque la categoria mista insegnanti/impiegati dà al PdL il 28,8%, ben al di sotto del 40% nazionale. Sicuramente è in buona parte dovuto agli insegnanti, ma faccio fatica a credere che con questi dati gli impiegati metalmeccanici votino per SB molto più della media nazionale.