Nell'indagine precedente, effettuata nel 2003, gli alunni italiani ottennero risultati modesti, appena superiori alla media dei circa 50 paesi partecipanti. La media però era viziata dalla presenza di alcuni paesi in via di sviluppo. Escludendo dai calcoli anche solo il Marocco, la Tunisia e l'Armenia, i risultati degli studenti italiani erano significamente inferiori alla media dei paesi rimanenti. Nei test rilevati alla fine dell'ottavo anno di istruzione la posizione dell'Italia nel confronto internazionale era persino peggiore.
Com'è andata nel 2007? Le tabelle rilevanti si trovano nel primo capitolo di ciascun rapporto internazionale (cfr. le tabelle 1.1 di ciascun rapporto). Preciso, e spero con questo di prevenire qualche probabile lamentela da parte dei lettori, che mi limiterò qui ad alcune veloci considerazioni di natura qualitativa nella speranza di chiarire le dichiarazioni che certamente verranno pubblicizzate nei prossimi giorni. Non è certamente lo scopo di questo breve articolo analizzare i dati in modo dettagliato.
Chiarisco anche per chi volesse consultare le tabelle (che non riporto ma che sono facilmente rintracciabili dal link che ho appena indicato) che per facilitare il confronto intertemporale i risultati del 2007 sono stati riscalati in modo tale che un risultato di 500 "punti" nel 2007 equivalga a 500 punti nel 1995. I risultati del 1995 vennero riscalati in modo da avere una media di 500 e uno scarto quadratico medio di 100. La media evidenziata nella tabella, pari a 500, è un numero puramente indicativo della scala usata per valutare i test, e non corrisponde alla media dei risultati del 2007, che non viene riportata. Giusto per aumentare la confusione, la corrispondente tabella del rapporto del 2003 invece riportava la media calcolata sui risultati di quell'anno. Il confronto dei risultati con le medie, in ogni caso, ha un valore relativamente poco informativo, essendo queste statistiche calcolate sull'insieme limitato dei paesi partecipanti all'indagine. Meglio dunque soffermarsi anche su valutazioni puramente qualitative.
Le conoscenze in matematica
In matematica, gli alunni italiani di quarta elementare si piazzano al sedicesimo posto dei trentasei paesi partecipanti (escludo qui e nel resto dell'articolo le regioni che fanno parte dei "Benchmarking participants"). Tutti i paesi con un livello di industrializzazione e reddito simile a quello italiano sono in una posizione migliore di quella dell'Italia, tranne la Svezia e l'Austria, i cui risultati sono sostanzialmente simili a quelli dell'Italia. Il risultato quantitativo di 507 è appena sopra la media della scala di grandezza usata, 500, che va interpretata come ho segnalato sopra. Ho calcolato la media aritmetica dei risultati di tutti i paesi partecipanti all'indagine nel 2007. Questa media è pari a 476, appunto perché in questa indagine sono stati inclusi più paesi con risultati mediocri rispetto al 1995. Eliminando per esempio dal calcolo Qatar, Tunisia, El Salvador, Yemen, Marocco e Kuwait, il risultato dell'Italia si sarebbe attestato di un paio di punti al di sotto della media dei paesi rimanenti. Non un risultato confortante.
I risultati degli alunni italiani di terza media invece sono disastrosi. Gli italiani si piazzano al diciannovesimo su quarantanove paesi. Non riesco a trovare nessun paese occidentale industrializzato sotto l'Italia in questa classifica, a meno di non volervi includere Israele. Il risultato quantitativo, pari a 480, ha poca rilevanza di fronte a questa deprimente evidenza.
La dinamica intertemporale è piuttosto stabile, gli alunni di quarta elementare hanno leggermente migliorato il proprio risultato rispetto al 2003, ma in maniera non statisticamente significativa; quelli di terza media lo hanno leggermente peggiorato, ma anche in questo caso la differenza non è statisticamente significativa.
Le conoscenze nelle scienze
Osservando le tabelle riguardanti i risultati nelle materie scientifiche, il colpo d'occhio sembra favorevole all'Italia. Gli alunni italiani di quarta elementare sono al decimo posto di una classifica che comprende trentacinque paesi. Il punteggio medio ottenuto, 535, si colloca all'incirca a metà fra il massimo (587, Singapore) ed il minimo (477, Norvegia) ottenuti da paesi con livelli di reddito agiati (mi scuso per l'approssimazione, ma basta scorrere i nomi dei paesi coinvolti per convincersi). Non ho calcolato la media, che sarebbe comunque viziata dalla presenza di paesi con risultati disastrosi (inferiori a 350), come Kuwait, Qatar, Yemen, Marocco e Tunisia, ma tutto sommato gli alunni italiani se la cavano decentemente soprattutto considerando che hanno eseguito il test ad un'età inferiore di circa un anno rispetto agli alunni di quasi tutti gli altri paesi.
Peggiore però è il risultato degli alunni di terza media, pari a 495, che è non solo inferiore alla media della scala di grandezza usata, 500, ma è migliore solo del risultato ottenuto da paesi in via di sviluppo o comunque con livelli di reddito e benessere decisamente inferiori a quelli italiani, con l'eccezione della Norvegia.
La dinamica per gli alunni delle elementari è positiva. Il miglioramento di circa 20 punti rispetto al risultato del 2003 (da 516 a 535) è statisticamente significativo, ma non enorme (l'unità di riferimento per valutare questo miglioramento viene dalla deviazione standard su cui sono calcolati i dati, pari a 100 nel 1995). Nessun miglioramento né peggioramento per gli alunni delle medie rispetto al 2003 e al 1995.
Conclusione
La stampa e le parti in causa contribuiscono non poco a generare una discreta confusione sui risultati di queste indagini, forse a proposito, ma non voglio essere maligno. È ubiqua, per esempio, l'affermazione che la scuola italiana sia "all'ottavo posto nel confronto internazionale", dimenticando di precisare che questo risultato si riferisce solo al confronto delle capacità di lettura degli alunni effettuate dall'indagine PIRLS 2006, che comprendeva un insieme di soli 40 paesi, fra i quali mancano, ad esempio, alcuni paesi avanzati come la Svizzera, la Finlandia, il Giappone, e così via.
I nuovi dati mostrano che i risultati degli alunni italiani in matematica vanno dal mediocre delle elementari al disastroso delle medie. Nelle scienze i nostri alunni delle elementari dimostrano conoscenze buone ed in fase di miglioramento. I risultati degli alunni di terza media invece riportano risultati mediocri anche in questo settore. Sarà interessante fra quattro anni conoscere se il miglioramento osservato per le scuole elementari sarà persistente e se si tradurrà in migliori conoscenze alla conclusione delle scuole medie.
Possiamo dire con certezza che togliendo le 4 ore di compresenza alle elementari, sopprimendo il modulo e accorpando le classi di concorso per gli insegnanti alle medie la nostra Ministra ha trovato la soluzione ideale per migliorare tutte le statistiche!!!
Sarcastica? Forse!
Ma quando ti accorgi che ogni singolo dato viene manipolato, stizzato, allungato, ridotto o quant'altro da parte e contro parte ai tuoi danni comunque, cominci a sentirti fregata!