Molti osservatori ed economisti ormai convengono che non ci sia più
nulla da fare, che un qualche bail-out (salvataggio; ma ormai bail-out
è entrato nel dizionario italiano, direi) si debba necessariamente
approvare. Incluso persone
ragionevoli - o irragionevoli - che la pensano come molti di noi sul
piano di Paulson e Bernanke - cioè che sia costosissimo e forse anche poco utile. Non solo, ma molti prominenti economisti
europei chiedono a gran voce che qualcosa di simile al piano Paulson e Bernanke sia approvato in
fretta dalle autorità europee. Di questi giorni è l'appello su vox.eu (e su lavoce.info in italiano) i cui primi firmatari sono Alberto Alesina, Richard Baldwin, Tito
Boeri, William Buiter, Francesco Giavazzi, Daniel Gros, Stefano
Micossi, Guido Tabellini, Charles Wyplosz, Klaus Zimmerman. Più
prominenti di così....
Perché questa convergenza di opinioni e questi appelli? Come
abbiamo già notato l'amministrazione Bush, così come Paulson e
Bernanke, hanno esagerato nell'urlare al lupo. Così fa Nouriel Roubini, ormai da tempo. Non c'è dubbio però che i mercati
del credito siano bloccati. Questo spiega, io credo, il fatto che molti economisti abbiano deciso di appoggiare il piano di bail-out, più o meno tappandosi il naso. La
serie storica recente del TED, la differenza tra il il tasso interbancario, che
le banche richiedono ad altre banche per prestiti a breve, e il tasso
di interesse sui titoli del Tesoro - i T-bills, è la misura principale della liquidità dei mercati del credito, una misura della
fiducia tra banche. I dati aggiornati ogni quarto d'ora sono su Bloomberg. Ieri notte il grafico aveva questo aspetto:
Ogni rettangolino in verticale misura un punto percentuale: a ieri
notte quindi il TED era circa il 3.3%. Roba mai vista. Il salvataggio di Fannie e
Freddie è stato annunciato il 7 Settembre.
Il 13 è crollata Lehman Brothers. Il TED ha cominciato a crescere il 9
Settembre ad un ritmo impressionante. È sceso solo il
18 e il 19 Settembre di circa 80 punti base (.8%), all'annuncio del piano di
Paulson e Bernanke, per poi risalire alle prime difficoltà del piano
al Congresso.
Due punti vorrei fare:
- Grosso errore annunciare il piano: una volta annunciato il piano deve passare, perché i traders trattengono il fiato e se non passa rischiano di soffocare, portandosi dietro il mercato del credito; e per farlo passare, in queste condizioni politiche, bisogna urlare al lupo della irreparabile crisi finanziaria; e ad urlare al lupo - o arriva il lupo, o la gente si spaventa davvero e comincia a correre alle banche - un lupo ancora più grosso. Comunque, vabbé questa è fatta.
- Se il problema è il mercato del credito, allora bisogna agire sulla trasparenza dei bilanci delle banche, perché ognuna di esse conosca la situazione di bilancio delle altre, e il credito possa riprendere almeno tra le banche in buone condizioni e si possa procedere a ricapitalizzare le altre. Ma siamo sicuri che il piano di Paulson e Bernanke faccia questo? A me non sembra; almeno non esplicitamente.
Io sono un po' di giorni che ho una ideuzza semplice semplice, una alternativa almeno parziale al piano. Ci penso, senza avere il coraggio di dirlo a nessuno per paura di dire una pirlata grossa come una casa. Anzi, l'ho raccontata la mia idea in privato e sottovoce a un amico economista di cui mi fido molto che mi ha risposto che è una pirlata grossa come una casa. Quindi sto qui ad aspettare che lo dica qualcun altro, ma nessuno lo fa. E allora ci provo.
E se la FED richiedesse ad ogni istituzione finanziaria del paese di una certa entità di aprire i libri (non so se si dice in italiano, in inglese è "open the books"). Meglio, li obbligasse a farlo. Qualcosa di simile a "portare i libri in tribunale", solo che al "tribunale" stanno i nostri amici che lavorano per Bernanke [sostituisci con i tuoi tecnici preferiti]. Il compito della FED sarebbe quello di rendere pubblica la posizione in Mortgage Backed Securities (MBS) e derivati su MBS di ogni istituzione finanziaria, ripulire i bilanci delle situazioni più sconvenienti (cioé azzerare un po' di attivi e passivi), magari anche comprare dei blocchi di strumenti finanziari in casi particolari [qui si può discutere quali siano questi casi particolari], aiutare la ricapitalizzazione di chi ne ha bisogno - non a fondo perduto naturalmente [anche qui si possono aggiungere dettagli]. In sostanza una gestione a breve del sistema finanziario, come fanno i giudici delle società in fallimento. Allo stesso tempo la FED potrebbe garantire la liquidità dei mercati del credito per il periodo necessario alla ripulitura. Naturalmente la FED dovrebbe operare sotto supervisione del Congresso e per un periodo breve e definito in anticipo.
È davvero roba da pazzi? Proprio una pirlata grossa come una casa? Comments welcome, dicono qui. Ho le spalle grosse - dateci dentro. Grazie in anticipo.
Visto che il rischio di dire pirlate è autorizzato, dico la mia.
Da ex revisore: quante ore di lavoro ritieni siano necessarie per "aprire i libri" ma anche per leggerli e capirli? In uno spazio di tempo che penso si dovrebbe misurare in giorni, massimo settimane? Una revisione di una grande banca italiana prende 50.000 ore, forse limitando il lavoro solo all'MBS (ma con un lavoro ben più accurato del solito, vista la crisi, le maggiori responsabilità , ecc.) potrebbero essere 20.000 ore, moltiplicate per 100 banche importanti USA sono 2 milioni di ore, diviso 12 ore al giorno di lavoro per 15 giorni servirebbero 11.000 persone, tutte ovviamente altamente qualificate e, naturalmente, indipendenti.