Fini sulla riforma elettorale:
"se si vuole cambiare la legge elettorale, basta decidere che il premio
di maggioranza al Senato venga calcolato su base nazionale e non
regionale, come avviene alla Camera".
La Costituzione della Repubblica Italiana, articolo 57.
Il Senato della Repubblica è eletto a base regionale, salvi
i seggi assegnati alla circoscrizione Estero.
Berlusconi sulla scelta del premier
E se il governo dovesse cadere, è stato il suo ragionamento, in base
alla normativa in vigore «credo che solo gli elettori potrebbero
scegliere il successore a palazzo Chigi».Il presidente di Forza Italia,
sempre secondo le ricostruzioni dei presenti, per corroborare questa
tesi avrebbe così concluso: «Un cambio a Palazzo Chigi senza il ritorno
alle urne potrebbe a ragione essere considerato contrario alla
costituzione materiale».
La Costituzione della Repubblica Italiana, art. 94.
Il Governo deve avere la fiducia delle due Camere.
Ciascuna Camera accorda o revoca la fiducia mediante mozione motivata
e votata per appello nominale.
Entro dieci giorni dalla sua formazione il Governo si presenta alle Camere
per ottenerne la fiducia.
Il voto contrario di una o d'entrambe le Camere su una proposta del Governo
non importa obbligo di dimissioni.
Quindi, just to restate the obvious: data l'attuale Costituzione il premio elettorale su base nazionale al Senato non può essere introdotto, e il capo del governo è scelto dal parlamento e non direttamente dall'elettorato.
Queste norme non vi piacciono? Neanche a me piacciono particolarmente, ma allora dovete cambiare la costituzione, non proporre leggi (nel caso di Fini) o ragionamenti (nel caso di Berlusconi) che con la Costituzione fanno a pugni. Tra l'altro non è male ricordare che la recente riforma costituzionale
proposta dal centrodestra e bocciata da referendum nel giugno 2006 recitava all'art. 57 "Il Senato federale della Repubblica è eletto a suffragio universale e diretto
su base regionale." Quindi, caro Fini, cosa sarà mai che ti ha fatto cambiare idea?
D'accordo, smetto di fare il finto ingenuo, la risposta la conosciamo tutti. Cos'è una banale principio costituzionale quando si può accelerare di qualche mese la riconquista delle poltrone?
Hai totalmente ragione, e a me queste fregnacce (cui si e' accodata pedissequamente la Lega con il solito Calderoli) bruciano ancora di piu' perche' almeno al Senato eletto su base regionale ci tengo come minimo elemento di federalismo presente da sempre nella Costituzione e finora rispettato nella sostanza e nella forma. Ovviamente so bene che e' stato rispettato solo ed esclusivamente perche' per caso non costava nulla in termini di clientele elettorali, di soldi alla Casta, di convenienze politiche, come i discorsi citati mostrano bene.