La vulgata popolare (e non solo quella, purtroppo) si ostina a definire Tremonti il "ministro del rigore dei conti pubblici", o qualcosa del genere. Il principio delle preferenze rivelate ci mostra invece oggi l'esatto contrario. Scegliete voi a chi credere, io non ho dubbi.
Ecco la vicenda. Ieri il governo ha approvato un "decreto sviluppo", che tra le altre cose contiene un "bonus assunzioni al Sud", così riassunto dal Sole 24 Ore:
Dal 2011 al 2013 credito d'imposta pari a 300 euro per ciascun lavoratore assunto e per ciascun mese ad ogni imprenditore del Sud che assume un dipendente a tempo indeterminato.
Una cifra considerevole, più di 10.000 euro a dipendente nell'arco dei tre anni. Se facessero domanda in 100mila il governo dovrebbe sborsare 1 miliardo di euro! Da dove verebbero, in questa eventualità, questi soldi? Ce lo spiega Tremonti:
Pensiamo di poter avere la fiscalità di vantaggio: è l'unico modo di spendere i soldi europei [...] . Nel 2011 rischiamo di perdere 5 miliardi. Il tasso di utilizzo dei fondi è scandalosamente basso. E se non spendiamo i fondi, questi tornano a Bruxelles.
Riassumo il ragionamento: ci hanno dato 5 miliardi di euro per il Sud e siamo condannati a spenderli subito. Non sappiamo come spenderli ma si puo' improvvisare un bello sgravio fiscale per le assunzioni al Sud. Ha una sua logica, non vi pare? Se ci sono 5 miliardi da spendere allora spendiamoli!
La logica è invece sbagliata, perché c'è un'altra opzione: non spendere questi soldi e lasciare che tornino a Bruxelles. Pazzia? Tutt'altro. Questo invierebbe un segnale forte e chiaro: noi non spendiamo tanto per spendere.
Ecco dunque l'umile suggerimento: Signor Ministro, visto che non c'è un progetto per spenderli non li spenda quei 5 miliardi di euro. Dimostrerà così (ai mercati finanziari, alle lobbies, e alle cricche clientelari quando va bene e criminali quando va male come spesso purtroppo va al Sud) che Lei è veramente credibile quando dice che il governo italiano non sperpererà mai più risorse scarse.
Ci sono insomma eccellenti ragioni per ritenere che spesso (di sicuro in questo caso) è meglio non spendere piuttosto che spendere "alla cazzo", anche se le risorse sono condizionate alla spesa.
Se invece si ostinerà a continuare la partita a Crack secondo le perverse regole di questo gioco (che sembra essere particolarmente amato in Italia: chi ha visto un paio di settimane fa la puntata di Report su Bologna ricorderà che l'ex-sindaco Giorgio Guazzaloca ha ammesso altrettando candidamente che a suo tempo avviò il fallimentare progetto Civis solo perché era l'unico modo per ottenere il finanziamento pubblico) il ministrone nostro potrebbe accorgersi che la profezia di chi ha inventato il gioco è vera:
i giocatori si accorgeranno che sperperare un milione di dollari è più difficile di quanto pensano.
Come dire: se bastassero diecimila euro a farsi assumere da qualcuno al Sud a tempo indeterminato sarebbero in parecchi a staccare l'assegno.
avevo sentito che i progetti devono essere compartecipati 50/50 dalla regione o comunque dall'ente locale che li realizza.
Il secondo "50" o non c'è o se c'è è bloccato dal piano di stabilità.