Risparmio il riassunto dei fatti, che sono noti.
Vediamo di fare un'analisi, partendo dalla congiuntura più immediata (la caduta odierna nei mercati finanziari europei e mondiali) e procedendo poi a ritroso, sino alle radici di questa crisi che sembra non finire mai (anche qui: non saremmo preveggenti come Nouriel, ma che non era per niente finita l'avevamo ben detto!).
1. I fatti di questi giorni.
In un certo senso hanno delle cause piuttosto banali.
Da un lato: la soluzione del problema del debito greco NON può consistere nella trasformazione del medesimo in debito degli altri paesi europei, o di chiunque altro.
Questo concetto, che è fondamentale per capire questa crisi e la sua mancata risoluzione dopo tre anni dal suo inizio, lo discuterò nei più tardi per cui prendetelo al momento come una verità rivelata. Implica che il successo del "riscatto" della Grecia dipende dalla Grecia stessa, gli altri paesi europei possono, al più, prestar loro temporaneamente del sangue. O i greci adottano le misure necessarie per rendere il loro debito sostenibile o vanno al default. Molti osservatori sostengono sia impossibile che la Grecia tagli quei 13-15 punti di PIL nel giro di 3/4 anni che servono per portare i suoi conti sotto controllo. Non so bene cosa vogliano dire: o conoscono delle cose che io non so o intendono dire che è "politicamente" impossibile perché gli impazziti greci brucerebbero troppe filiali di banche. Se così è, il caso è chiuso. La realtà, quella è: i piani di salvataggio esterno (invocati quale panacea da destra e da manca) sono utili se e solo se la Grecia fa la sua parte, altrimenti son soldi gettati al vento. Siccome il popolo greco non sembra avere l'intenzione d'aiutarsi, l'incertezza è profonda.
Dall'altro: ad alimentare questa incertezza oggi è uscito l'ennesimo "studio" (si fa per dire, son due cazzate messe in croce che noi potremmo far fare ad un RA in tre giorni!) di un'agenzia di ratings che ripete la solita solfa sul "contagio" da un paese all'altro. Per ragioni che mi sfuggono hanno deciso che le vittime del contagio dovrebbero essere IR, UK, IT, ES, PT e GR. Son certo che hanno ragione: SE arriva il panico, qualunque paese sia oggetto del medesimo va sotto. Data l'incertezza, il documento in questione ha scatenato ... il panico! Giustificato? Non saprei dire. A me sembra ingiustificato, ma il punto è un altro.
Il terribile documento di Moody's non contiene alcuna informazione che non fosse ben nota da settimane o mesi a chi si occupa di queste cose. Perché quindi ha un tale effetto? Vi sono due possibili spiegazioni e, a differenza di altri casi, non escludo nessuna delle due.
Spiegazione (a): poiché i governi dei paesi in grave crisi fiscale (praticamente quasi tutti i grandi paesi europei) continuano a cincischiare ed a far finta che la crisi si risolverà senza alcuna seria riforma, gli investitori non si fidano nel modo più assoluto di nessuno. Appena c'è un segnale negativo, corrono tutti in direzione della porta d'uscita.
Spiegazione (b): poiché la situazione è di estrema incertezza e basta un niente per creare ondate di vendite ed acquisti, i furbetti che hanno accesso ai media e sanno come manipolarli giocano a muovere i mercati facendo uscire le notizie nel modo adeguato.
La verità, credo, sta da qualche parte tra (a) e (b).
2. La crisi del debito.
Sia di chi sia la responsabilità per la grande volatilità ed anche le tragedie di questi giorni, una cosa è vera: svariati stati europei (e non: qualcuno ha dato un'occhiata alle condizioni fiscali degli Stati Uniti d'America?) hanno debiti giganteschi e deficit enormi che non accennano a chiudersi. Chi ha loro prestato denaro comincia a temere seriamente che questi stati non siano in grado di ripagare quei debiti anche perché in nessun paese (fatte salve la Grecia, obtorto collo, l'Irlanda, spontaneamente ma sembra non basti, la Latvia e l'Ungheria, che non fregano a nessuno, e forse qualcun altro all'est di cui ora mi scordo ...) si stanno prendendo misure drastiche di riduzione di deficit e debito. E le prospettive di crescita rimangono, per tutti, piuttosto grame.
Questo fatto innegabile ha implicazioni importanti.
2.1 Le politiche keynesiane, evidentemente, non servono a molto. Tutti questi paesi, eccezion fatta per l'Italia e (parzialmente) la Grecia, hanno imitato gli USA nel 2008-2009, lanciandosi in grandi operazioni "keynesiane" di salvataggio di banche e/o stimoli fiscali. Risultato: non crescono più dell'Italia (che è tutto dire, perché l'Italia eran dieci anni che cresceva meno di loro) ma hanno deficit ben più alti. Questa piccola ma fondamentale verità viene regolarmente ignorata.
2.2. Il debito rimane debito, anche se passa di mano. Traformare debito greco in debito degli altri non cambia l'esposizione totale della zona euro. Scordiamoci pure la questione "rischio morale", facciamo solo delle addizioni. Se coloro che si accollano questo debito addizionale ne avessero pochissimo di loro, andrebbe bene. Ma se, come in questo caso, sono anche loro pieni di debiti, accollarsi quello degli altri li spinge solo più vicini al baratro. Se il Portogallo si prende cura di una fetta di debito greco, il Portogallo rischia di diventare insolvente. Se per salvare il Portogallo poi passiamo anche il suo debito agli altri, la Spagna rischia di diventare insolvente ... il domino è banale. Son certo che qualsiasi operatore finanziario ci arriva. Morale: la Germania e la Francia NON possono farsi carico del debito europeo. È necessario che ogni paese faccia la propria parte. Spagna, Italia, Portogallo e Grecia NON stanno facendo la loro parte. UK, aspetttiamo lunedì per sapere.
2.3 La crescita che manca non viene da ulteriori stimoli. In queste settimane ho letto svariati commentatori insistere che è tutto colpa della Merkel che non vuole scucire, che non vuole stimolare l'economia europea. I tedeschi sono cattivi, perché esportano e risparmiano invece di indebitarsi e spendere! Quella cosa inqualificabile che è diventato The Economist, in un editoriale intitolato Acropolis Now insiste che è tutto colpa dei tedeschi e che l'Europa ha bisogno di una politica fiscale comune e centralizzata per trasferire soldi ai paesi in difficoltà! Di nuovo, scordiamoci il rischio morale e riflettiamo: se Germania e Francia si lanciassero oggi in una qualche operazione di "deficit spending" cosa succederebbe? Davvero la risposta ad ogni fallimento della politica e dello stato deve essere ancor più politica ed ancor più stato?
2.4 Non di soli banchieri puzzolenti muore l'uomo. La crisi del debito Europeo (e, diociscampieliberidaessa, USA) non è certamente dovuta alla bolla immobiliare o ai cattivi banchieri che facevano derivati complicati, no? I governi si sono indebitati perché hanno voluto. I ministri del tesoro sapevano quello che facevano, le politiche di spesa allegra sono state scelte consapevoli, il pensionamento a 57 anni e la reversibilità della pensione da marito a moglie e da questa alla figlia zitella sono gemme dello stato sociale che i politici greci hanno scelto per ragioni loro, nulla a che fare con il mercatismo, Wall Street e tutti quegli stronzi. Bene: il casotto non sembra molto inferiore, o mi sbaglio? Quelli che hanno chiaccherato a vanvera sul fallimento del mercato e tutto il resto dal 2007 ad oggi forse dovrebbero fare una pausa. Perché Grecia, Italia e Portogallo (e Giappone, che viaggia al 225%) hanno dei debiti così mostruosi ed insostenibili? Colpa dei mercati o colpa dello stato e della politica?
2.5 Forse che i bassi tassi hanno qualche responsabilità? Le analogie fra la crisi del debito sovrano europeo e di quello subprime americano sono molte ma, quando ci si chiede "come siamo arrivati a questo" di analogie ne rimangono ben poche. Infatti, ne rimane una sola: tassi reali negativi, credito a go-go come conseguenza di politiche "anti-deflattive" da parte delle banche centrali. Per quanto guardi in giro, altra spiegazione non trovo. Tutto il resto è diverso, solo i bassi tassi d'interesse sono in comune. Meditate, teorici delle politiche monetarie allegre che ci salvano tutti.
2.6 Evidentemente non c'era il saving glut. Ricordate l'idea bernankiana secondo cui la bolla immobiliare USA (e spagnola, ed irlandese, eccetera) si deve al fatto che nel mondo c'era troppo risparmio, un'abbondanza enorme di risparmio che arrivava dall'Asia? Bene, dove è finito tutto quel risparmio in eccesso? La Cina ed il resto dell'Asia han ripreso a crescere alla grande, i cinesi consumano, in %, più o meno come prima, però il saving glut non c'è più. Infatti, sembrano mancare anche quei miserabili 200-300 miliardi di euro da prestare a quei pezzenti dei greci ... tutto evaporato in soli due anni, strano no?
2.7 La strada per uscirne è stretta ed aspra. Ma è solo quella: consolidazione fiscale, tagli alla spesa pubblica, tagli anche "brutali" rispetto ai livelli di spesa attuali. E, soprattutto, re-inventarsi un modello di crescita economica. Perché lì è il problema di fondo: nessuno vede crescita economica all'orizzonte. Nessuno vede redditi che crescano e da cui vengano le risorse per pagarsi il debito. Nè la classe politica europea sembra capace di indicare una strada, di proporre ed adottare riforme drastiche che creino il senso di un cambio di direzione, di una possibilità di crescita nuova. Qui sta il cuore del problema, qui la ragione reale per cui gli operatori finanziari sono nervosi e reagiscono a questa grande incertezza con movimenti drammatici dei prezzi.
3. Alcune implicazioni
3.1 La consolidazione fiscale è necessaria quasi ovunque. Più indebitato sei, più ne devi fare. Posizioni come quella di Zapatero, che anche ieri si è negato di considerare operazioni di taglio della spesa perché "potrebbero uccidere la ripresa che sta arrivando", sono folli e suicide. Un po' ovunque, compresa l'Italia, il politico racconta che tutto va bene e basta stare tranquilli. Il motivo di tali bugie è puramente elettorale. Da questo punto di vista, i politici si stanno comportando esattamente come i banchieri di Lehman: ansiosi di incassare profitti nel giorno a giorno (popolarità, rielezione) costruiscono lentamente bombe atomiche che, quando esplodono, tendono a portarsi via la casa. I poltiici si prendono troppi rischi con il debito, esattamente come i banchieri d'assalto! Il danno che il pregiudizio "keynesiano di sinistra" sta facendo all'economia mondiale, ed alla gente che nel mondo ci vive, è difficile da sottostimare.
3.2 Lasciate stare la BCE. La tentazione di ricorrere alla BCE per "monetizzare" serpeggia da tempo. Si è sempre fatto, paese per paese, facciamolo a livello euro suggeriscono in molti. Paul Krugman, ovviamente, è fra questi: infatti spiega che l'Euro è una jattura perché, se non ci fosse, la Grecia inflazionerebbe e svaluterebbe, e fine. I teorici dei salvataggi a catena questo avevano in mente. Se arrivi a caricare una quantita enorme di debito europeo sulla Germania, alla fine persino i tedeschi cederanno e diranno "ok, inflazioniamo e svalutiamo". Per questo i tedeschi, alla faccia di chi li insulta, tengono duro e si rifiutano di prendere quella strada. Per questo, temo, Mario Draghi non succederà a Trichet ma toccherà ad Axel Weber. Non perché Weber sia meglio di Mario, ma perché in circostanze come queste ognuno si fida solo dei "suoi". L'Europa è ancora, comprensibilmente, una collezione di nazioni.
3.3. Lavorare di più, lavorare tutti. Da una crisi di eccessivo indebitamento ci si esce solo spendendo di meno e lavorando di più: non c'è alternativa. Quando si è indebitati alla grande o si fa default o ci si cerca un secondo lavoro. Nell'aggregato questo significa crescita economica. Ma di come stimolare la crescita economica nell'occidente incartato nessuno discute. Peccato, perché è l'unica strada disponibile.
Ne vedremo delle belle, credo, da qui alla fine dell'anno ed oltre.
Ed auguriamoci che l'economia USA, che un pelino ha cominciato a crescere, continui a farlo e non vi siano incidenti di politica fiscale o problemi nella gestione del debito. Perché, se solo succede qualcosa di brutto al debito ed alla politica fiscale USA ... allora sì che sono amari assai.
Non credo che la reversibilità della pensione da marito a moglie sia un problema, dopotutto sarebbe come se il defunto vivesse ancora un paio di anni in più, diversa cosa sarebbe se la moglie o il marito superstite fossero come highlaender. semmai l'importo delle pensioni va migliorato, o quantomeno attuate al contrario politiche per far si che bastino (medicinali gratis per questa o quella malattia, o con il pagamento di 1 euro come si fa in italia per quelli de SSN etc etc)
Non so come funzioni di preciso la revesibilità delle pensioni, suppongo che la cifra intera dal nucleo famigliare formato per. es. da 2 coniugi passi per intero al coniuge superstite. Se è così è sbagliata, perchè il costo del vivere in 2 è maggiore rispetto al costo di farlo da persona sola.