Proverò a sintetizzare i concetti che ho cercato di esprimere nei miei
email in maniera un po' confusa. Mi scuso se sarò lungo e iniziamo
dalla mia visione della realtà per ceti sociali:
OPERAI, IMPIEGATI E QUADRI DIPENDENTI. Sono le persone che
in Italia pagano le tasse e non possono sfuggire, è la vera categoria
media. Pagano le tasse perchè devono, se potessero anche loro
cercherebbero di non farlo (infatti se conviene non chiedono la
ricevuta fiscale). I redditi medi netti mensili vanno da 1000 a 2000
euro (ma questi ultimi sono veramente pochi). Chi è attorno ai 1000
euro ha la previdenza assicurata (per quello che sarà tra 30 anni....
niente è garantito) ma fa veramente fatica a tirare avanti. Se poi non
si è dipendenti ma co.co.co
allora non si ha nessuna garanzia di sicurezza sociale (puoi essere
lasciato a casa in qualsiasi momento) e la previdenza sociale (il 6% di
contributi a carico del dipendente e 12% a carico del datore di lavoro)
praticamente è un furto. Dati dal sole 24 ore: le pensioni medie lorde
annuali dei co.co.co2006 sono 1.050,00 euro ANNUII!!! DICO 1050,00 EURO ANNUI LORDI. Si è veramente in ballo degli eventi e la frase biblica del
vangelo "guardate gli uccelli del campo non chiedono niente ma
il Signore si occupa di loro"... è veramente messa in pratica da questa categoria professionale!! Sottolineo che i co.co.co o co.pro
dovrebbero essere tali solo in
certe situazioni ma ormai sono diffusissimi e spesso nascondono veri e
propri rapporti di lavoro dipendente camuffati (e convenienti al datore
di lavoro in quanto paga solo il 18% di contributi invece del 40%).
I lavoratori interinali sono dipendenti ma non hanno nesuna certezza
per il futuro in quanto lavorano poche settimane da una parte e poche
altre da un'altra finchè non trovano l'occasione per passare a tempo
indeterminato.
Tralascio i lavoratori in nero, preponderanti in edilizia e
agricoltura, e che in certi casi sono veramente alle soglie dello
schiavismo e del
caporalato.
Tralascio perchè il discorso non è più economico ma da Ministero
dell'Interno e quindi di criminalità organizzata e di immigrazione.
Negli States ne sapete più di noi...
Personalmente io prendo 1700,00 euro netti mensili ed è uno stipendio
alto per un impiegato quasi quadro. Ho acquistato un miniappartamento a
118.000 + 10.000 di spese di agenzia e notaio (10.000 solo di spese
accessorie...). Per farlo ho fatto un mutuo a 100.000 euro per 20 anni
pagando una rata mensile che è passata da 600.00 a 650,00 (con
l'innalzamento del
tus). Sono
fortunato e sto bene perchè mi rimangono 1000,00 euro netti per
bollette, mangiare e risparmi. Io non spendo molto perchè ho una vita
essenziale e posso stare tranquillo; ma se dovessi decidere di sposarmi
e avere una famiglia allora le cose cambierebbero un po' in peggio
anche se me la caverei bene lo stesso... Ma io prendo già tanto...
Mi domando come fa chi ha 1200 euro al mese, magari co.co.co ....queste persone sono veramente tante. Vediamo un esempio. Le banche concedono mutui all'80%-100% del valore
dell'immobile per un periodo massimo di 20 anni e una rata massima di
1/3 dello stipendio di un contratto a tempo indeterminato. I conti sono
presto fatti: rata massima 400 euro per 20 anni equivale ad avere circa
80.000 euro e quando gli immobili costano, senza spese accessorie, da
130.000 in su (almeno in zona Mestre a Venezia) è una
condanna. Non potrai acquistare la casa e poi se sei co.co.co,
in partenza ti è preclusa la possibilità di accedere al mutuo. Quando
vai in banca, già accendere un mutuo è un privilegio. Al sud è diverso
perchè vige l'arte dell'arrangiarsi per cui discorsi così logici e
precisi è impossibile farne... tutti gli abitanti del
sud, uno per uno, sono un'eccezione; le case
costano
meno, tutti sono disoccupati, ma tutti hanno la macchina e un posto
dove vivere. Una cosa che con le statistiche non si riesce a capire...
basta pensare che in certe provincie della Calabria ci sono quasi più
consulenti del
lavoro (quindi membri di un ordine professionale) che imprese! Non si
capisce come facciano il praticantato e per chi... se non ci sono
imprese e una concorrenza enorme... Se i tassi di disoccupazione
ufficiali fossero reali a Napoli ci sarebbe la
rivoluzione.
Ma vediamo le altre categorie:
DIRIGENTI. Sono pochissimi, stanno bene e hanno venduto la propria vita
al datore di lavoro: loro Signore e padrone. Non hanno
problemi economici e possono permettersi di pagare tutte le
tasse. Se sono managers privati devono solo stare attenti a
non urtare la suscettibilità del loro Signore e padrone; se sono
pubblici devono stare attenti ad avere un referente politico che gli
pari sempre il culo. In caso contrario: tutti a casa.
PICCOLI IMPRENDITORI E ARTIGIANI. Questa è una categoria teoricamente
tartassata fra tasse e concorrenza. Allora mettono in atto le armi di
difesa che hanno: battere meno scontrini e quindi pagare meno tasse.
Credo che non esista una persona di questa categoria che non evada le
tasse, anche perchè le norme sono così incasinate che riuscire a
pagarle tutte è un'impresa titanica. Qualcosina rimane sempre fuori. Se
conoscete un'appartenente a questa categoria che paghi tutte le imposte
allora o è un masochista dedito al fallimento della sua attività o una
persona da segnalare al premio Nobel. E non sto esagerando! Pochi anni
fa i gioiellieri denunciavano un reddito annuo medio di nove milioni di
lire e si sa che i gioiellieri sono poveri....
Lo Stato ha cercato di
mettere un freno a tutto ciò inserendo gli studi di settore. L'idea è
che chi è sotto agli studi di settore deve giustificarsi al fisco. Ma:
- gli studi di settore sono sempre delle medie, che se anche fatte
bene, sono medie... come si fa a far pagare le tasse in base ad un
reddito medio presunto, è giustizia questa?
- Chi evade tanto si adegua allo studio di settore consentito e così continua a guadagnarci...;
- Chi sta sotto allo studio di settore e veramente fa la fame o chiude
o va in commissione tributaria dove probabilmente la spunta, ma la sua
attività economica la chiuderà comunque per fame.
Fra parentesi, la Finanza non so proprio cosa ci stia a fare. Ora che
ho conosciuto parecchi finanzieri mi devono spiegare solo questo:
perchè sono all'80% pugliesi? Stesso fenomeno dell'Alitalia dove sono
tutti romani. Incredibile!!! Probabilmente qualche Human Resources
Manager ha abbinato la professionalità alle regioni: teoria economica
interessante.... Comunque gli artigiani devono guadagnare e risparmiare
il più possibile perchè con quello che denunciano avranno una pensione
da fame...
PROFESSIONISTI. Probabilmente sono quelli che stanno meglio, pagano
quanto vogliono di tasse e se proprio si sentono oppressi alzano i
tariffari o il loro cartello. Bersani ha cercato di mettere un po' di concorrenza ma avete visto il casino che hanno tirato sù? D'altra parte
dicono: "noi siamo l'intelligenza del Paese, lo Stato non ci da niente,
ma anzi ci ha fatto fare anni di praticantato e decenni di aggiornamento forzato, lavoriamo tanto con rischio d'impresa sul
groppone, sfamiamo i dipendenti: possiamo almeno essere ricchi senza
tante storie?" Insomma hanno sgobbato tanto per avere una rendita di
posizione sul mercato e ora non vogliono perderla... non hanno problemi
di previdenza nel senso che hanno le loro casse e in genere lavorano,
spremendo i clienti, finchè il figlio non prosegue l'onorata attività
del padre o "tirano le cuoia".
GRANDI IMPRENDITORI. Sono le eminenze grigie italiane, quelle che veramente fanno la vita del Paese, il
bello e cattivo tempo. Sono
pochi
ma hanno tutti gli strumenti finanziari per cercare di pagare meno
tasse o andare nei paradisi fiscali. Se proprio butta male "scendono in
campo" (quello politico) o sovvenzionano qualche referente politico. Se
facciamo i nomi dei 20 maggiori imprenditori italiani facciamo la quota
di maggioranza della borsa italiana.
Ricordando l'assunto della
concorrenza perfetta secondo cui esistono tanti piccoli attori di un
sistema, senza che ci sia qualcuno in grado di influenzarlo, mi rendo
conto di quanto in Italia siamo all'oligarchia. Beppe Grillo nel suo
blog (vi consiglio di vederlo ogni tanto) faceva notare come gli
amministratori delle grandi società siano sempre gli stessi. Io dico:
Agnelli, vabbè, può andare. Ma Provera, De Benedetti, Della Valle,
Geronzi, Berlusconi... ma da dove saltano fuori? Voi che siete menti
più illuminate di me potete spiegarmelo, per favore? Voi che siete
economisti mi spiegate da dove salta
fuori Matteo Arpe' Amministratore Delegato di Capitalia? Mi spiegate
quale mente eccelsa sia? E i figli di Berlusconi? Piersilvio e Marina
devono essere delle menti eccelse se il fior fiore degli imprenditori
italiani li onorano e li corteggiano. E anche Rossi. Deve essere l'unico
economista-giurista con il cervello presente in Italia (scusate non
vorrei offendervi) se solo lui può salvare la FIGC e la Telecom. Sono
tutte persone che, immagino, abbiano una grande professionalità e di
fronte ai quali noi poveri laureati a Ca' Foscari non possiamo che
inchinarci per rendergli omaggio. Queste sono le persone che reggono le
sorti dell'industria e dell'economia italiana. Pochi mesi fa Licio
Gelli disse che il piano della P2 non era mai stato così vicino ad
avverarsi come in quel periodo. Cosa voleva dire?
In generale è da segnalare solo una cosa: sembra si sia invertita
la logica. L'economia non è più il mezzo che organizza le risorse
scarse per raggiungere i fini determinati dai politici, ma i politici
sono il mezzo per raggiungere i fini stabiliti dagli imprenditori. Interessante teoria, no?
POLITICI. Ce ne sono di tutti i colori e di tutti i gusti. Alla
fragola, al limone, al caffè, gommosi, duri, solidi, liquidi... se poi
non ne trovi uno di tuo gusto, diglielo. Vedrai che lui si trasformerà
per te!!! Non ne faccio una carrellata sennò faccio notte ma... solo
alcune incongruità:
- i privati non possono più avere i co.co.co
e i politici hanno lasciato che l'amministrazione pubblica (che loro gestiscono) ne possa avere;
- vogliono innalzare le pensioni a 65 anni e a loro basta fare una legge e ottengono la pensione;
- in Italia si discute dei diritti delle coppie di fatto e loro,
assieme ai giornalisti, hanno la reversivbilità della pensione per la
convivente non sposata;
- si sono aumentati lo stipendio del 4% perchè c'e' austerity, ma solo per gli altri;
- hanno votato l'indulto: qualcuno per far vedere che è veramente amico del
Vaticano, qualcun'altro
perchè così la coalizione non va in pezzi e qualcun'altro ancora perchè
uno sconto di pena di 3 anni in tasca presto o tardi fa sempre comodo.
Certo non sono d'esempio per nessuno e per questo inaffidabili. Se
qualcuno si salva c'e' il compagno di partito che ci pensa a fargli
fare la figura da culo... Forse tangentopoli ha avuto la grossa colpa
di aver scoperchiato tante nefandezze che da allora sono considerate
normali tanto da assumere il rango di situazione sociale accettata, di
situazione predestinata. In questi anni i politci hanno fatto, più o
meno, quello che hanno voluto senza una generale indignazione. Tutto
nel silenzio popolare. Tutto ciò perchè se i cittadini iniziano a
considerare la politica come una cosa sporca è normale che accettino
l'idea e non si indignino se i
politici si sporcano e sono sporchi. C'e' una sorta di legalizzazione
della politica corrotta.
DOPO QUESTA CARTOLINA CHE CONSIDERAZIONI FARE?
- Che tutti cercano di spremere il vicino senza accorgersi che così si
impoverisce tutta la società e si creano delle tensioni sociali che si
ritorcono anche su se stessi. Forse il problema di fondo è l'avidità umana che in Italia porta alla disonestà. Nei Paesi anglossassoni,
culturalmente, l'onestà è considerata tale se rispetta le regole dello
Stato. In Italia l'onestà ha una accezione più cattolica. Voglio dire,
essa è tale se rispetta le regole poste dal Signore e poichè io, uomo,
sono fatto ad immagine e somiglianza del Signore mi creo la mia onestà su misura. Sarò blasfemo ma mi sembra sia così...
- Che il problema non sono i quattro soldi da redistribuire con una
Finanziaria ma il sistema dei valori del Paese che è a pezzi. E per
questo male la cura non è da ricercare nei modelli economici ma più in
generale nel sistema culturale del Paese.
- Che il problema non è legiferare o fare nuovi modelli economici
(magari basati su statistiche fasulle che non contemplano il nero) ma
far rispettare le regole che ci sono già.
P.S. Questo è tutto. Infine se qualcuno conosce Tremonti gli chieda perchè:
+ ha detassato le plusvalenze. Che sono arrichimenti notevoli (vedi
immobiliaristi) e spesso senza un motivo economico degno di tutela;
+ perchè il mio povero conto corrente deve essere tassato al 27% (e il
conto corrente ce l'hanno quasi tutti); i titoli tassati al 12,50%
(quando l'80% dei titoli è detenuto dal 10% di famiglie ricche) e il lavoro deve scontare un'aliquota minima IRPEF del 23%?
+ perchè per comprarmi una casa non dovrei fare una rapina in banca; se
viene bene me ne compro tre di case e risparmio 20 anni di mutuo e di
lavoro. Se mi beccano, con la velocità della giustizia italiana e
l'indulto me la caverei in due giorni. E mi terrei le case.
+ perchè devo pagare subito le multe e le tasse se poi posso trovare
1000 cavilli, andare in commissione tributaria anche se ho torto
marcio, andare in corte costituzionale, utilizzare il condono, avere l'indulto e nel frattempo farmi nullatenente?
Dopo tutto questo, che dire? ...Credo di star proprio invecchiando.
Commento lapidario e semi-serio:
Il guaio grosso della penisola è che l'unità politica d'Italia l'hanno fatta i Savoia, mentre l'unità morale l'hanno fatta i Borbone.....