Daunbaigreid

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Standard & Poor ha declassato il debito pubblico italiano. Che significa? Poco o niente, per la verità: non aggiunge nulla a ciò che già sapevamo. Per questo I scream, you scream, we all scream for a new government. Ma le élite dovrebbe farlo in maniera meno pavida: il rispetto per gli indegni rende indegni.

Cosa significa la decisione di Standard & Poor di ridurre il rating del debito italiano? A ben vedere non molto. I rating di queste agenzie sono modi sintetici di comunicare informazione agli investitori, allo stesso modo in cui il voto dato allo studente è un modo per comunicargli i suoi risultati. Come tutte le misure sintetiche, siano esse il rating di un'obbligazione o il voto scolastico, il vantaggio sta nel fatto che il messaggio è facilmente intelleggibile e comparabile (nel tempo e rispetto ad altri soggetti), mentre lo svantaggio è che inevitabilmente la sinteticità impedisce una comunicazione più ricca e dettagliata della situazione. In effetti se già abbiamo informazioni dettagliate che permettono di farsi una buona idea della probabilità che un'obbligazione verrà ripagata (o di quanto uno studente stia apprendendo) il rating dell'agenzia (o il voto del professore) diventa abbastanza inutile, dato che riassume semplicemente cose note.

Questa è la ragione per cui i giudizi delle agenzie di rating, in principio, sono utili quando riguardano titoli poco noti e scarsamente seguiti dagli analisti (questo assumendo che le agenzie facciano bene il proprio lavoro, tema che va ben oltre gli obiettivi del post e nel quale quindi non voglio sconfinare) mentre non aggiungono quasi nulla per titoli che sono ampiamente noti e analizzati. I titoli del debito pubblico di paesi come l'Italia e gli Stati Uniti rientrano senz'altro in quest'ultima categoria. Infatti in entrambi i casi i tassi d'interessi su questi titoli non hanno reagito gran che alla notizia del downgrade. Negli USA sono rimasti bassi e tendenti a diventare ancor più bassi, in Italia hanno proseguito il movimento verso l'alto degli ultimi mesi (con la parentesi dell'intervento di acquisto della BCE) senza alcuna particolare accelerazione.

È ragionevole che sia così. La decisione di Standard & Poor non ha aggiunto niente che non fosse già chiaro a chi segue il dibattito político-economico italiano, ed è in questo senso una non-notizia. In realtà l'agenzia ha fatto poco più che ratificare ex post giudizi che sono stati già espressi dai mercati. I problemi del debito italiano si sono acuiti nell'ultimo paio di mesi ma le radici sono lontane. I tre anni di governo Berlusconi, caratterizzati sostanzialmente dalla più totale inazione e da una montagna di menzogne, hanno peggiorato parecchio la situazione. Ma, di nuovo, per chiunque si sia informato decentemente sul dibattito político-economico italiano, guardando i numeri e gli atti di governo e non le falsità dei telegiornali, la situazione era già chiara almeno un paio di anni fa. E sicuramente tra le persone che guardavano i dati e gli atti effettivi, e non la propaganda, c'erano gli analisti delle banche e dei grandi investitori internazionali che acquistano i titoli del debito pubblico italiano.

Visto che la decisione di Standard & Poor non porta nuova informazione, nemmeno cambia la nostra opinione su ciò che andrebbe fatto: la prima e più importante misura da intraprendere è cacciare questo governo, che si è dimostrato completamente incapace di affrontare  i problemi di finanza pubblica in modo minimamente serio. È evidente che i nostri governanti, e Berlusconi in particolare, non sono in grado di reagire in modo appropriato alla gravità della situazione, o perché non capiscono o perché se ne disinteressano. Il ricordo del tentativo mascalzonesco, effettuato a inizio luglio, di introdurre di soppiatto una norma per mettere Fininvest al riparo dalle conseguenze di una imminente sentenza brucia ancora. Che credibilitàha un presidente del Consiglio che, mentre chiede sacrifici ai cittadini con proclami altisonanti, si mostra in realtà unicamente preoccupato di manipolare le leggi a proprio personale vantaggio? Ma questo episodio, di per sé sufficiente a distruggere la credibilità di qualsiasi governo, è stato solo uno dei tanti. A completare questo lavoro di distruzione, è arrivato il ridicolo balletto agostano sulle differenti versioni della manovra, che alla fine è risultata essere la solita minestra riscaldata spostata in modo preponderante sul lato delle entrate.

Ripetiamo che queste cose sono chiare da tempo. La novità di oggi sembra essere che dell’impossibilità di conseguire qualunque risultato utile se permane questo governo sembrano essersi accorti anche diversi rappresentanti dell’establishment: editorialisti di Corriere e Sole 24 Ore e Confindustria. Che dire? Meglio tardi che mai. E, a parte il ritardo, sembra proprio che cose coraggiose i nostri blasonati editorialisti facciano proprio fatica a dirle.

La preoccupazione di Sergio Romano, mentre chiede a Berlusconi di andarsene, è che lo faccia ''in un modo che non faccia violenza alla Costituzione e salvi ciò che della sua fase politica merita di essere conservato''. Really, Mr. Romano? Ma di quale violenza alla costituzione sta parlando? Quando un governo inetto si dimette non c'è nessuna violazione della Costituzione. A cosa serve invocare questo pericolo inesistente? E cosa c'è da salvare in un partito che si è distinto solo per la mancanza di idee e di dibattito interno, per l'obbedienza assoluta al capo qualunque porcheria facesse? È costoso rispettare persone indegne, Mr. Romano. Per cominciare, ciò rende indegno chi rispetta tali persone. Inoltre abbassa il tono del dibattito e fa credere che cose ripugnanti siano accettabili.

La Marcegaglia invece sembra essersi finalmente accorta che di cose buone per il paese questo governo non ne ha fatte proprio. Annuncia un grande manifesto in cinque punti e dichiara

 

«Se il Governo è disponibile a parlare con noi sulle grandi riforme siamo pronti, se il Governo vuole andare avanti sulle piccole cose noi non siamo interessati, noi scindiamo le nostre responsabilità perché vogliamo un cambiamento vero. È inutile perdere tempo»

 

Seriamente, veramente è il caso di continuare la manfrina ''se il governo vuol parlare ...''? Piantiamola per favore. Non ci sono ''se'' o ''ma'', non c'è niente da attendere, e il tempo del galateo estremo è finito. C'è solo da chiedere a gran voce e con tutta la forza possibile che questo governo si levi di torno.

Ancora una volta le élite italiane si sono dimostrate estremamente pavide, sempre timorose di disturbare troppo gli equilibri politici e pronte ad agire solo quando la situazione è vicina al punto di non ritorno. Abbiamo già chiesto conto al Corriere e agli altri di questa pavidità, senza ottenere risposta. Domande molto simili si potrebbero porre a Confindustria, che per anni ha avuto un timore reverenziale di questo governo di inetti, tradendo così non solo gli interessi del Paese, ma in particolare quelli dei suoi associati.

Per il momento, però, vogliamo essere ottimisti e guardare al bicchiere mezzo pieno. Anche se disastrosamente tardive, le pressioni per la cacciata del governo stanno finalmente arrivando. Vanno accelerate e intensificate. Il problema infatti è che ogni giorno che passa il problema si fa più acuto e senza un cambio di governo è praticamente impossibile attuare misure che aumentino la credibilità del paese. Si considerino per esempio le privatizzazioni. Se fatte bene, evitando sia la creazione di monopoli privati sia la svendita, queste possono essere utili, riducendo lo stock del debito e aumentando l’efficienza del paese. Ma se fatte male possono essere letali. E chi può onestamente fidarsi che questo governo possa farle bene? Fin dall’affaire Alitalia è stato chiaro che  per questo governo gli interessi privati stanno sopra agli interessi pubblici. Non c’è ragione di credere che le cose sarebbero diverse, per esempio, se il governo cercasse di vendere Eni o Finmeccanica.

La permanenza di questo governo quindi non può che generare paralisi. Vada via subito. Poi bisognerà iniziare a discutere seriamente di cosa fare. E sarà una discussione dura, perché molti dei provvedimenti da prendere saranno politicamente difficili.

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Commenti

Ci sono 488 commenti

Qui un elenco di cose sensate, più o meno. I cinque punti sono un sunto, ma giusto per cominciare, tanto quelli al Governo non vanno oltre le due righe come capacità di comprensione di un testo..

N.B.: il testo è un pò datato, ancora appiattito sulla "non criticabilità", ma gli spunti sono interessanti.

Per fortuna (a mio parere) questa roba "È necessario diversificare il mix delle fonti utilizzate nella generazione attraverso l’attuazione del programma nucleare previsto dalla legge 99/09" e' stata colpita e affondata.

Scontata la consonanza con quanto esposto.

Ma temo ci sia un grosso problema da risolvere.

Posto che B. non se ne andrà per sua volontà, ma anche ove ciò accadesse la domanda è: cosa ci mettiamo, cosa succede dopo?

Non mi pare ci sia alle viste una persnaità (nè me lo auguro), una proposta, un progetto, un'alleanza, un accordo minimo tra forze politiche che possa configurare uno scenario credibile per il dopo B.

E dopo i guasti del'era B., questo è il peggio che ci poteva capitare.

Governo tecnico, che faccia cose urgenti.

La cura da cavallo è impopolare e quindi difficilmente una maggioranza che voglia rimanere tale le farebbe.

 

basta con frasi come "cosa ci mettiamo, cosa succede dopo?"

E' finita questa era, volete capirlo?

Finchè esistono queste facce, da Casini alla Finocchiaro a D'Alema (solo nominarlo vien male), a Fassino, (nomi del PDL non me ne vengono scusate, tanto fanno schifo e insignificanti), ecc. ecc. NON SE NE ESCE.

I cittadini entreranno, autonomamente, nelle istituzioni. Abbiamo già cominciato dai Comuni col movimento 5 Stelle. Sarà questa la rivoluzione. Non altre.

Saluti

Giuseppe il papozzano

Sono ovviamente d'accordo quasi interamente con il contenuto di questo post. Penso anche io che un evento che potrebbe rapidamente rendere più semplice la situazione dell'Italia, sui bond markets e non solo, sia un cambio di governo.

Mi sorge tuttavia una domanda: se vincesse le elezioni una coalizione del tipo Pd-Idv-Vendola, probabilmente litigiosa e senza una lunga tradizione, per usare un eufemismo, di fiscal conservativism, siamo certi che non ci troveremmo di nuovo in guai seri? La Finanziaria 2007 è ancora un ricordo vivido..

Chiaramente, non ho nessuna alternativa in mente, eccetto un governo "tecnico" che non so quanto possa essere diigeribile.

 

Really, Mr. Romano? Ma di quale violenza alla costituzione sta parlando? Quando un governo inetto si dimette non c'è nessuna violazione della Costituzione. A cosa serve invocare questo pericolo inesistente?

 

Romano si riferisce alla possibilita' che Napolitano sciolga le camere (art 88) e che Berlusconi si rifiuti di controfirmare la sua decisione (art 89). Questo creerebbe un empasse costituzionale che finora e' solo accademico ma che andrebbe sciolto dalla consulta creando una situazione politica imbarazzante.

La firma di Berlusconi in quel caso non ha valenza politica, ma la valenza di un "visto", come la firma del ministro della giustizia negli atti di grazia o la firma del presidente della repubblica sulle leggi.

Ho il timore che qualunque governo diverso dall'attuale (tecnico, di salvezza nazionale, ecc.) che non scaturisse da nuove elezioni, dovrebbe necessariamente prevedere la presenza di pezzi dell'attuale maggioranza, ma dovrebbe anche prevedere un salvacondotto (amnistia o quant'altro) per B. (tra l'altro costituzionalmete improponibile)

Troppi membri dell'attuale Parlamento temono di poter essere pesatemente coinvolti da una caduta del leader e la salvezza di B. è anche la loro.

Poi resta comunque il problema del cosa fare dopo, su cui nessuno (al governo o all'oppsizione) mi pare abbia idee chiare o perlomeno uno straccio di proposta validamente credibile.

Leggete questa e poi ditemi come si fa ad andare avanti con un governo così!

 

Tratto dal sito del MIUR - Comunicato stampa del 23 settembre

Dichiarazione del ministro Mariastella Gelmini
"La scoperta del Cern di Ginevra e dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare è un avvenimento scientifico di fondamentale importanza."

 

Rivolgo il mio plauso e le mie più sentite congratulazioni agli autori di un esperimento storico. Sono profondamente grata a tutti i ricercatori italiani che hanno contribuito a questo evento che cambierà il volto della fisica moderna.
Il superamento della velocità della luce è una vittoria epocale per la ricerca scientifica di tutto il mondo.

Alla costruzione del tunnel tra il Cern ed i laboratori del Gran Sasso, attraverso il quale si è svolto l'esperimento, l'Italia ha contribuito con uno stanziamento oggi stimabile intorno ai 45 milioni di euro.

Inoltre, oggi l'Italia sostiene il Cern con assoluta convinzione, con un contributo di oltre 80 milioni di euro l'anno e gli eventi che stiamo vivendo ci confermano che si tratta di una scelta giusta e lungimirante".

 

La mia impressione personale è che il tentativo di salvare la Fininvest, ampiamente riportato sui media internazionali anche non specialistici, sia stata la proverbiale goccia che ha fatto traboccare il vaso.

Ho commentato un altro articolo affermando che a volte nFA assomiglia al Fatto quotidiano: mi sembra che anche questo articolo e conseguente dibattito confermino l'impressione.

Ciò detto: le affermazioni del prof. Balboni sono opinabili, perché l'art. 88 della Costituzione non vincola il potere presidenziale di sciogliere le camere in anticipo rispetto alla loro scadenza ad alcun requisito di merito, ma solo a quello procedurale dell'audizione dei loro presidenti. La prassi costituzionale aggiunge il requisito extratestuale dell'incapacità delle camere di esercitare i loro compiti: ciò avviene quando esse non riescano ad esprimere un indirizzo politico coerente, non quando questo sia sgradito a parte dell'opinione pubblica.

Camere che approvano in una settimana una manovra pesante e discutibile come quella di agosto non sono incapaci di esercitare i loro compiti. Il presidente della repubblica che le sciogliesse perché non è soddisfatto dell'indirizzo politico del governo e della maggioranza che lo sostiene o perché ritiene che la maggioranza del paese sia insoddisfatta compirebbe un colpo di stato.  

Quanto al mitico governo tecnico, ammesso che trovi un sostegno nel parlamento, si troverebbe a prendere pur sempre decisioni politiche. Per ottenere quel sostegno, dovrebbe accogliere le richieste delle forze politiche: vale a dire, molto probabilmente dovrebbe ridistribuire risorse a favore dei loro clientes. Più spesa pubblica è quello di cui abbiamo bisogno?  

 

Io la metterei in modo leggermante diverso. I blog dove si possono trovare commenti sull'inaudita e intollerabile nequizia dell'attuale PdC si trovano a dozzine; i blog dove si puó imparare qualcosa di economia sono molto rari.

Ho commentato un altro articolo affermando che a volte nFA assomiglia al Fatto quotidiano: mi sembra che anche questo articolo e conseguente dibattito confermino l'impressione.

Si tratta di un giornale che non riceve contributi pubblici. Non credo ci sia bisogno di aggiungere altro.

Questa e' una facolta' ma oltre alla costituzione "formale" ce n'e' anche una "materiale" data dalla prassi. Posso sbagliarmi ma non ricordo un solo esempio di un governo mandato a casa per "incapacita' ".

  Sembra anche a me, come a Luciano Pontiroli, che talvolta questo giuornale assomiglia al Fatto Quotidiano. Vorrei sapere, da quanti chiedono lo scioglimento delle camere, quale sarebbe la coalizione che si candida alla successione della (scalcinatissima) maggioranza attuale? Sarebbe quella di Bersani, Vendola, Di Pietro?   

qui

Se leggere tutto è faticoso, riporto la parte che risponde alla domanda:

(I) Cambiare governo. Mi rendo conto che questo sembri assurdo, che sembri la solita richiesta dell'economista che vuole i suoi amici al potere. Credetemi, non lo è e, se potessi, non la farei questa richiesta. Ma questo governo, ripeto, è sia screditatissimo che incapace. Deve andarsene. Siccome l'opposizione è composta di gente altrettanto incapace - anche se non altrettanto screditata e delinquenziale - l'alternativa non può venire da lì. Le elezioni vanno indette per maggio 2012. Nell'interim un governo del presidente (della BCE e della UE, a cui il signore che sta al Quirinale dovrebbe offrire la propria immagine di copertura) governerà il paese e prenderà tre o quattro provvedimenti seri.

Domanda: per quale motivo Silvio dovrebbe dimettersi? Dal suo punto di vista (mi pare) avrebbe solo da perderci.

Potrebbe farlo perchè un uomo politico dovrebbe pensare al bene del paese e non solo al suo. Ad esempio una volta c'era la credenza che si entrasse in politica per fare qualcosa per la collettività e non solo per il proprio tornaconto. Ovviamente queste vecchie superstizioni sono ora sorpassate.

Secondo me perche' Napolitano dovrebbe offrirgli due possibilita':

1. Si dimette, gli viene offerto un salvacondotto (tipo lo si fa senatore a vita con la promessa di restarsene in Sardegna tre le sue escort e di farsi vedere il meno possibile a Roma), si crea un governo tecnico che cerca di evitare il default e nel frattempo si fa il referendum elettorale o si riforma la legge elettorale.

2. Napolitano scioglie le camere sulla scorta di numerosi pareri costituzionali che non sembrano essere contrarissimi all'eventualita'. Tanto sono piene di parlamentari che non abbiamo eletto noi ma sono stati nominati dalle segreterie di partito, principalmente impegnati a pararsi il didietro a vicenda in perfetto stile mafioso e talmente ingenui da credere che Berlusconi pensasse davvero di frequentare la nipotina di un despota egiziano. Pero' cosi' niente salvacondotto per SB e poi vediamo che succede.

Mi scusi Signor Brusco, potrebbe essere un po' più esplicito e spiegare CHI dovrebbe cacciare questo governo? In Italia, piaccia o non piaccia, i Governi non si cacciano: se mantengono la maggioranza parlamentare che ha concesso loro la fiducia a inizio mandato vanno avanti fino al naturale epilogo della legislatura altrimenti si dimettono e cedono il passo all'iniziativa del PDR. Oppure lei crede che nel nostro paese i Governi abbiano l'obbligo di togliere il disturbo su pressione della piazza, di Confindustria, dei media, dei Sindacati o di qualsivoglia altra corporazione? Qual'è il motivo per cui Berlusconi dovrebbe dimettersi? Ogni volta che chiede la fiducia alle Camere e a prescindere dal provvedimento su cui la chiede, la ottiene senza grossi patemi. Ergo? Con tutto il rispetto per le opinioni di chiunque, non le pare che questo tipo di approccio, peraltro molto diffuso nella rete (e non solo) pecchi di un po' di dilettantismo? Cordiali saluti  

Scusate (rispondo a te, ma vale per le altre persone che hanno fatto lo stesso o un simile commento), ma il post descrive solamente cosa l'autore ritiene auspicabile per il paese: che questo non appartenga al set degli eventi possibili è solo una ulteriore prova del fatto che siamo un paese da operetta con una classe politica (non faccio classifiche tra i poli) dello stesso livello o forse persino peggiore.

Ritengo che in un paese serio, la situazione di paralisi politica attuale (per di più accoppiata con una pessima situazione dei conti pubblici e dell'economia), avrebbe causato una crisi di governo e (come minimo) il costituirsi di una nuova compagine governativa con la stessa maggioranza parlamentare ma guidata da un differente PdC, non compromesso: se non altro, per la speranza dei deputati di maggioranza di salvare in questo modo la poltrona nelle elezioni successive.  Ma questa minaccia, da noi, funziona al contrario, favorendo il mantenimento in vita di un governo in stato vegetativo.

 

Secondo me il governo Berlusconi-Scilipoti-Lavitola è al momento l'unico che possa garantire che la patonza non si arresti. 

 

CHI dovrebbe cacciare questo governo?

 

Gli elettori del PdL, chi altro?

 

Qual'è il motivo per cui Berlusconi dovrebbe dimettersi?

 

E' una domanda trabocchetto?

"In Italia, piaccia o non piaccia, i Governi non si cacciano"

E' vero ma si potrebbe sempre cominciare!

"Ogni volta che chiede la fiducia alle Camere e a prescindere dal provvedimento su cui la chiede, la ottiene senza grossi patemi."

Il problema non è "su cosa" ottiene la fiducia ma "come".

Suvvia scenda dal pero!

Banale: gli italiani.

SE dimostrassero di essere davvero esasperati e volere fortemente liberarsi di BS, tutti i parlamentari con un minimo di seguito personale e speranze di rielezione prenderebbero le distanze. Probabilmente anche Bossi (fiutare l'aria è l' unica cosa che sa fare bene), a meno che BS lo paghi abbastanza da rendergli conveniente finir qui la carriera.

Chiaramente non abbiamo ancora superato la soglia di incazzatura dell' Italiano medio.

Mi scusi Signor Brusco, potrebbe essere un po' più esplicito e spiegare CHI dovrebbe cacciare questo governo? In Italia, piaccia o non piaccia, i Governi non si cacciano: se mantengono la maggioranza parlamentare che ha concesso loro la fiducia a inizio mandato vanno avanti fino al naturale epilogo della legislatura altrimenti si dimettono e cedono il passo all'iniziativa del PDR.

Provo a rispondere, anche se non mi chiamo Brusco. Esiste una cosa chiamata opinione pubblica, che è rappresentata da tutti coloro che esprimono le loro aspettative cercando di farle conoscere al maggior numero di persone. Se tutti costoro, che probabilmente hanno interessi spesso diversi e non convergenti, cominciano a concordare sull'opportunità che BS tolga il disturbo, e il brusio diffuso di malcontento diventa un rumore sempre più roboante è probabile che anche l'immarcescibile BS ne senta la pressione opprimente e rinunci ad andare avanti. Perchè questo avvenga è necessario che anche molti di coloro che di solito preferiscono non sbilanciarsi e stare a guardare per paura di sporcarsi, decidano di far sentire il loro parere. Una volta che la ben nota "maggioranza silenziosa" comincia a perdere il connotato di "maggioranza" diventa più facile ricorrere al vecchio detto che dice: "chi tace acconsente".

Ogni volta che chiede la fiducia alle Camere e a prescindere dal provvedimento su cui la chiede, la ottiene senza grossi patemi. Ergo? Con tutto il rispetto per le opinioni di chiunque, non le pare che questo tipo di approccio, peraltro molto diffuso nella rete (e non solo) pecchi di un po' di dilettantismo? Cordiali saluti 

Non colgo il suo punto. Secondo lei dovremmo osservare passivamente la rovina del nostro paese? Crede che visto che quel signore non è palesemente disposto a dimettersi e riesce, a modo suo, ad ottenere la manciata di voti che lo separa dalla sfiducia non ci sia proprio nulla che possiamo fare? 

Non le sembra che i cittadini possano fare pressione sui propri eletti (che se non emigrano poi dovranni ricandidarsi)? Non le sembra che determinati soggetti influenti (i cosiddetti poteri forti) possano convicere la manciata di irresponsabili che votano la fiducia a non farlo oltre? Non crede che questi soggetti possano essere incentivati a intervenire dalla pressione dell'indignazione popolare? 

Non le viene in mente che la degenerazione a cui assistiamo è  dovuta anche a ragionamenti come il suo  (quello ha i soldi per comprarsi la maggioranza che vuoi farci?)?

tra le info raccolte leggendo questi messaggi mi pare di aver capito che se centinaia di deputati e senatori decidessero di dare le dimissioni, il PdR dovrebbe sciogliere le camere. Non solo se il numero di dimissionari fosse la metà + 1 (perché mancherebbe il numero legale dove è chiesta la maggioranza assoluta) ma anche con meno. Per esempio se i dimissionari superassero 1/3, non sarebbe piu' possibile avere maggioranze qualificate e cambiare la Costituzione. Non so cosa succede con il Porcellum in caso di dimissioni (o decesso) di un eletto. Esistono subentranti oppure si deve rivotare?

 

Il seggio che rimanga vacante per qualsiasi causa è attribuito, nell'ambito della stessa circoscrizione elettorale, al candidato che nella lista segue immediatamente l'ultimo degli eletti nell'ordine progressivo di lista. Visto che non di eletti si tratta, non poteva che essere così, no Francesco? Quindi anche se, per stare al suo esempio, si dimettessero la metà dei componenti di una delle due assemblee, questi verrebbero immediatamente rimpiazzati da quelli che seguono nella medesima lista.  Ma scusi perchè ipotizza la soluzione più complicata e, soprattutto, meno probabile? Mica è necessario che si dimettano, è sufficiente che tolgano la fiducia al governo. Ne basterebbero pochi sa, mica 1/3 e men che meno il 50%...................... detta così sembra persino facile e invece si tratta solo di una pia e più volte delusa speranza............................

questo mi sembra un po troppo 

S&P si sente onnipotente e vuole anche condizionare a priori le scelte dei governi

 

08:46 27/09/2011

<em>Crisi: S&amp;P, con ampliamento fondo Efsf a rischio rating Germania e Francia<em>

Intervista a 'Die Welt' del direttore David Beers Amburgo, 27 set - Standard & Poor's ha messo in guardia sul fatto che l'ampliamento del fondo salva-Stati Efsf potrebbe mettere a rischio il rating della Germania e della Francia. In un'intervista a 'Die Welt, David Beers, direttore di S&P responsabile della valutazione dei Paesi, ha detto che le diverse alternative per un allargamento del fondo Efsf potrebbero pesare sui rating dei maggiori Paesi di Eurolandia come Germania e Francia, valutati dall'agenzia entrambi con la tripla A. Beers non e' convinto in particolare dal modello che si vuole seguire per aumentare la forza finanziaria del fondo. Red-pal 27-09-11 08:46:07 (0060) 

Chiunque dia voti, o annuncia che sta per dare un certo voto se succedono o non succedono certe cose, condiziona. Fa parte del potere di dare voti. Dove sta la novità?

 

Perché? Fanno il loro lavoro, per una volta. Quello che non hanno fatto per anni. La conclusione a cui fa cenno la nota che riporti è esattamente la stessa a cui sono arrivati da tempo la maggioranza degli economisti (incluso yours truly).

Il ragionamento è banale: i debiti, debiti sono. Che siano tuoi o miei, non fa molta differenza al tasso di crescita tuo o mio. Il puro trasferimento della titolarità del debito NON trasferisce anche capacità produttiva, skills, capacità di innovare e lavorare, eccetera. Trasferisce solo, ripeto, la titolarità di una parte del debito. 

Alla fine, è la somma che fa il totale. Ed è il totale che occorre pagare. 

Se gli svariati apprendisti stregoni che pensano la soluzione sia in ricapitalizzazioni, eurobonds ed altre amenità "contabili" avessero capito questo 4 anni fa ci saremmo evitati tanti guai. Ma niente, non c'è maniera che succeda: l'incentivo alla manipolazione politica vincerà sempre. 

Quando appaiono su NfA i post di Scacciavillani, dal sito (dalla pag. principale) scompare gran parte del contenuto. Immagino che il problema sia percepito solo dagli utenti di I. Explorer di Windows.

C'è il sospetto che i "villani da scacciare" siano i vituperati ed arretrati utilizzatori di Explorer...,però, non si potrebbe soprassedere ?

 

grazie

 

 

Dovrebbe andare a posto con la ormai prossima revisione del sito.Intanto ho sistemato questo caso.

Visto che uno qualunque si imperterrita a blaterar sciocchezze, cedo volentieri, visto che faccio/feci molti mestieri, mai il presidente di nulla, nemmeno del condominio, dove venni votato a maggioranza assoluta.

due punti facili, facili.

discrezionale significa che esistono delle sedi di decisione in cui si da mandato a decidere a X, non significa per nulla che ogni decisione sia l'arbitrio di Ubu Roi,

segundo: se davvero si teme il golpe operato dalla doppiette del comasco, dalla sacra corona unita, dalle brigate lele mora, appunto per questo e' bene sincerarsi di che cosa siano gli stati del paese, sondaggi etc. 

si puo' benissimo sciolgiere il parlamento, lasciar super mario far tre conti e molta pulizia, e votare a primavera del 2012. 

Il resto son le ciance di chi mise il cervello in salamoia nel 1994.

 

on the other hand, of objective parameters dictated by idiots, I fail to see either the use or the purpose. 

idiocy 101: 1st week, how to spot the idiot: by way of the regular insistence on supposed dilemmas that have the conceptual power of the chicken and the egg, of the design argument for god, or of the quantum foundation of free will.

Mi chiedo che senso possa avere la proposta di Federico Caner, capogruppo della Lega Nord in Veneto, per la regionalizzazione del debito:

www.leganord.veneto.it/Home/News/tabid/83/EntryId/422/Caner-Regionalizziamo-il-debito-pubblico-con-criteri-equi-Il-Veneto-si-accollera-deficit-altrui-ma-poi-sara-autonomia.aspx

A me sembra interessante, seppure poco fattibile, ma qualcuno più competente di me potrà mostrarmi che è una stupidaggine.

 

Solo a pensare alla moltiplicazione dei costi e dei centri decisionali mi sembra una minchiata. Poi che succede verso l'estero? per es all'ecofin chi ci va? Tutti i ministri delle finanze regionali? con chi parla Bruxelles?

Infine un emittente piu' ha rischi concentrati piu' e' "mal visto" (= si paga di piu'). A mio parere esistono dei modi per responsabilizzare i politici per la spesa ma questo non e' tra quelli.

Mi chiedo che senso possa avere la proposta di Federico Caner

Ma tu l'hai letta la proposta?

Beggar-thy-neighbour della peggior specie.

Non è tanto un problema di stupidaggine. È che quella proposta equivale di fatto ad un default parziale.

Significa infatti che mentre le regioni del nord avranno la forza di sostenere il loro debito (la parte che è stata loro assegnata in base alla chiave di riparto indicata nella proposta) e quindi godranno per nuove emissioni di interessi adeguati, il centro ed il sud avranno un peso che economicamente non possono sostenere. Esisterebbe quindi uno spread Nord-Sud e possiamo ben immaginare che i cds sui titoli assegnati a regioni del sud salirebbero vertiginosamente. La sicilia potrebbe fallire, come altre regioni e come la Grecia e allora la discussione europea sarebbe "salviamo o non salviamo la Sicilia"? E la Calabria? E la Campania? ....

Tra l'altro se io fossi un detentore di BOT o CCT, sarei esposto ad una sorta di terno al lotto. Il mio titolo di credito, originariamente messo a nome Italia, ora dove va a finire? In Veneto (e qui tiro un sospiro di sollievo) o in Sicilia (e mi metto il cuore in pace perché al 90% ho perso tutto?)

Il proponente si è dimenticato (chissà perché) di indicare anche il pil di ogni regione e quello che sarebbe il rapporto debito/pil regionale.

Dalle cifre in tabella 3 direi che metà e oltre del debito pubblico italiano sarebbe immediatamente a rischio default, con un rapporto debito/pil vicino al 200%(chi volesse fare calcoli precisi...)

Quindi possiamo anche immaginarci cosa accadrebbe a fronte di un simile annuncio, se diventasse una decisione ufficiale.
La fuga in massa dai nostri titoli, prima ancora che la misura diventi operativa, sarebbe drammatica.

Ecco, sì a pensarci bene, forse è proprio una stupidaggine.

 

 

Mi chiedo che senso possa avere la proposta di Federico Caner, capogruppo della Lega Nord in Veneto, per la regionalizzazione del debito:

www.leganord.veneto.it/Home/News/tabid/83/EntryId/422/Caner-Regionalizziamo-il-debito-pubblico-con-criteri-equi-Il-Veneto-si-accollera-deficit-altrui-ma-poi-sara-autonomia.aspx

A me sembra interessante, seppure poco fattibile, ma qualcuno più competente di me potrà mostrarmi che è una stupidaggine.

 

La proposta di Caner mi sembra complessivamente onesta e corrispondente a criteri di giustizia, ma non e' una possibile soluzione al problema contingente del possibile incombente default dello Stato italiano, e in generale non e' una soluzione che possa alleviare il costo del debito per l'italiano medio, perche' un debito regionalizzato sarebbe comunque una novita' indigesta per i mercati e pagherebbe interessi mediamente piu' alti.

Per i veneti (e in generale per i padani) probabilmente la proposta di Caner ha piu' vantaggi che svantaggi, il debito regionalizzato sarebbe molto piu' sostenibile con le risorse locali, e potrebbe godere di tassi migliori sebbene specie nel breve periodo l'incertezza della novita' spaventerebbe gli operatori di mercato.

Per la situazione odierna, mediando su tutta Italia, mi sembra quindi una proposta inadeguata, per quanto ripeto sarebbe giusta ed equa.

La Lega Nord dovrebbe proporre con forza un'altra azione prima forse di ogni altra: il livellamento della spesa pubblica in tutta Italia al livello per  abitante della Lombardia e del Veneto. Se opportuno, questo livellamento puo' essere immediato con taglio percentuale dei trasferimenti statali alle famiglie, anche se probabilmente la migliore soluzione e' una risultato da ottenere in modo graduale nel corso di alcuni anni.

Ieri ho sentito per caso in TV un'interrogazione in cui questo livellamento e' stato chiesto, per la spesa dei Comuni per dipendenti pubblici: riducendo la spesa al livello pro-capite della Lombardia lo Stato risparmierebbe 8 miliardi di Euro all'anno. Cio' si puo' ottenere anche da un giorno all'altro semplicemente con un taglio percentuale degli stipendi pubblici dei dipendenti comunali che hanno una spesa per personale superiore alla media lombarda.

 

Ovviamente leggere commenti con cui insistentemente si propugna una tesi gia' "smontata" non fa piacere affatto ma commenti di cui sopra credo che siano inappropriati

 

Specie se la tesi IMHO è tutt'altro che smontata, piaccia o no. E preciso che condivido l'articolo di Sandro Brusco parola per parola

 

E ora prendete di mira me...

 

E anche me...

 

PS: scusate la mia iperizia: questo commento andava sotto quello di GianniCiardo delle 15:10

 

Tre osservazioni rapidissime:

 

ieri sul FQ (che Berlusconi lo butterebbe fuori dal governo con qualunque mezzo) giuristi come la Carlassare e Onida ripetevano che comunque per uno scioglimento delle camere da parte del presidente ci vuole la controfirma;

la maggioranza è salda quando si tratta di negare l'autorizzazione a procedere, e sono sicuro che sarà saldissima sulla legge bavaglio;

 il governo non riesce ad esprimere un indirizzo condiviso su una scelta come quella del governatore, fino a proporre una soluzione di forza, imporre un candidato del governo, non solo ma si parla apertamente di crisi se non passa il candidato di Tremonti.

Mi sembra confermata la mia opinione: il governo non governa, eppure ha la fiducia e legalmente potrebbe opporsi allo scioglimento delle camere, adducendo appunto l'esistenza della fiducia e la necessità della controfirma. Non la vedo bene...

 

... e allora governi fino a scadenza della legislatura!

Oramai l'avrete letta tutti, la segnalo per quei pochi che non l'avessero ancora fatto.

vado di fretta (ecchissen..), allora "il mezzo è il messaggio". a un governo minimamente credibile,  non avrebbero mandato neanche una cartolina con la neve.

Ma mandano una lettera in inglese a questo tizio qui?

http://www.youtube.com/watch?v=AKL2a3dWDtI

L'Italiano è ancora una lingua ufficiale dell'Unione Europea, potrebbero anche sforzarsi a tradurre. O vogliono proprio che l'Eurozona collassi?

In nottata, Mimmo Pagliarini è stato ricoverato in ospedale.

Non ne conosco il motivo.

A lui va il mio augurio più affettuoso.

 

 

In nottata, Mimmo Pagliarini è stato ricoverato in ospedale.

 

Auguri Mimmo. Grazie per aver cercato di fare qualcosa di utile per questo povero Paese, ti auguro di continuare a farlo per molto tempo ancora.

moody's s'accoda a SP

si dirà che era attesa, ma intanto è un altro passo fatto verso il burrone 

Non credo ci sia molto da preoccuparsi. Secondo Tremonti i conti sono OK. Qualche giorno fa Sacconi ha detto che la crisi e' solo psicologica. Insomma, non apparterrai mica alla categoria dei soliti allarmisti?

Mentre l'Europa si interroga sulla crisi, sui salvataggi della Grecia e sul rischio default italico, pare che il PdC abbia altro da pensare. Il nuovo nome da dare al suo partito.

Stranamente la cosa non buca molto i media italiani, che riportano la notizia in sordina, ma pare faccia piu' effetto sui media online degli altri paesi.

Diciamo che dire "senza parole" è già troppo.

Il comunicarlo ai media serve per rassicurare gli investitori stranieri, facendo trapelare (quasi ce ne fosse bisogno) quali sono le priorità del nostro PdC...

ossignur....ormai ci si attacca proprio a tutto,anche ad ogni battuta...

Visti alcuni commenti odierni, ho un'irresistibile tentazione di invitare i redattori a:

1 - introdurre qualche nuovo tema, che permetta un dibattito ordinato;

2 - a chiudere qualsiasi dibattito che duri più di una settimana, dopo puzzano.

 

1 - introdurre qualche nuovo tema, che permetta un dibattito ordinato;

Questo lo gradirei anche io, ma sono anche conscio del fatto che i nostri redattori hanno una vita lavorativa piuttosto impegnata

2 - a chiudere qualsiasi dibattito che duri più di una settimana, dopo puzzano

Ma anzichè lamentarsi ogni 20 commenti della qualità dei commenti stessi, non basta smettere di leggerli? Tanto ormai sappiamo abbinare con facilità il nome di un utente alla qualità di ciò che scrive.

sarebbe anche bello sapere a quali commenti si riferisce e cosa avrebbero di sbagliato,magari....per dare modo ai diretti interessati magari di spiegarsi meglio...

Altri interventi, però, erano di livello troppo basso.

Del resto questo blog è popolato almeno per 4/5 da lettori del Fatto Quotidiano, per ovvie ragioni. Gente in gran parte ideologica, giustizialista, che alle scorse elezioni ha votato Di Pietro e che alle prossime voterà Beppe Grillo (no comment).

Se ti legge chi ha eletto Scilipoti, è evidente che i commenti sono quelli che sono. E' normale che dicano sciocchezze a profusione. Io nemmeno li leggo più: ormai conosco i nomi e li evito.

Nel frattempo consiglierei qualcosa del genere: scrivono liberamente i redattori e gli autori di almeno un articolo. Se vogliono i redattori possono inserire in white list un certo numero di commentatori sperimentati. Tutti gli altri possono intervenire con non più di un commento al giorno. Non è un gran limite: se hanno qualcosa da dire sono liberi di farlo, ma almeno ci pensino e ci riflettano sopra un poco. Credo che sarebbe sufficiente a far diminuire il rumore.

Qui si pongono la domanda.

 

The market is probably underestimating the degree to which the Italian economy will struggle and that the actual state of its finances is worse than reported.

 

 

Articolo parecchio scadente, me lo sarei aspettato più da riviste tuttologhe nostrane (tipo Panorama, Espresso) anzichè dal WSJ.

ma cosa è mai successo intorno alle 11?

 

 

non saprei...forse l'asta dei titoli di stato?

si,lo so a cosa ti riferivi,all'intervento di Berlusconi alla camera..ma io non credo,anche alla luce del grafico,che sia poi stato quello il motivo di quell'andamento...le due curve hanno forma simile,anche se poi Milano ha perso di piu'...nei giorni scorsi diverse volte aveva guardagnato di piu'...davvero pensi che questa caduta sia stata dovuta a qualcosa che comunque era già previsto andare in quel modo fin da ieri:è da ieri che si sa che Berlusconi oggi chiedeva la fiducia,pensi che gli investitori si aspettassero chissà cosa oggi dal discorso di Berlsconi?

e invece oggi,che la borsa sale,cosa sarà successo?

guarda,ci sarebbero un po' di cosa da dire su questo grafico...

non ci volevo credere ma è vero

il governo Berlusconi-Scilipoti-Lavitola considera la pagella scolastica on line uno dei due punti fin qu individuati del Decreto per la crescita.

si risparmia la carta: a mio avviso, a prezzi di mercato, molto meno di 20 milioni

Che verrano corrisposti al consulente informatico amico degli amici che curerà il "sito delle pagelle" che si inchioderà al 25esimo collegamento perchè "non pensavamo si collegassero così tanti"



La beffa dei ministri che si rimborsano i tagli allo stipendio.

E' vero non è una faccenda da salvezza del mondo, ma è la tessera di un mosaico. La diga qui è tracimata da un pezzo.

In un altro commento parlavo di deriva fascistoide. Ma si dovrebbe parlare di fascismo conclamato e camuffato: che altro è se non la materializzazione di un manganello quando di fronte a provvedimenti irrazionali, che configurano paradossi perniciosissimi ai danni dei sudditi, il palazzo - lontanissimo, autoreferenziale e ripiegato su se stesso - replica: è così perché ho deciso io così.

Perché una Gelmini è ministro? Perché uno Zennaro è DG? Perché un Bruschi è consigliere? Ah già la Corte dei Conti ha riconosciuto l'idoneità... La barzelletta raccontata dalla Gelmini nell'intervista che ho linkato sopra a me non era nuova in quell'ambiente, per questo l'ho sottolineata e stigmatizzata, tanto più che se se ne fa portavoce un ministro è più grave.
Ci sono piccole cose emblematiche che condensano significati profondi: io non c'entro, maestra, è stata la Corte dei Conti.



Perché la colpa è sempre di qualcun altro? Per dire, in uno degli episodi in cui la Gelmini ha calato le brache, perché ricattata politicamente, il suo entourage ha provato a far circolare l'interpretazione, spuria, per cui aveva deciso così la magistratura (c'erano state sentenze, ma la resa era irrefutabilmente politica), cioè ha provato a travestite una decisione, che era chiaramente dettata dalla ricattabilità politica, scaricandola su altri.


A che livello siamo precipitati?

Dove trovano la sfrontatezza con cui raccontano le balle mastodontiche che raccontano insultando l'intelligenza dei sudditi?
Di fronte a contestazioni fondate e puntuali negano persino l'evidenza: non si ha neppure più la forza di indignarsi. A un certo punto, oltre all'umiliazione e alla frustrazione, subentra la spossatezza.

Perché il palazzo è occupato da gente da call center?

Che cosa diavolo bisogna fare per mandarli a casa o almeno, data l'emergenza, per costringerli ad emendare almeno gli aspetti emendabili? Perché, sordi e ciechi e menefreghisti, non correggono almeno ciò che è suscettibile di una correzione? Sono così arroganti da non ravvedersi.

La malafede intrecciata all'incapacità intrisa di arroganza produce mostri.

Neanche l'ombra di una riforma vera. Ma questi non sarebbero proprio capaci di pensarne una.

 

i fondi comuni dichiarano il rating minimo dei bonds che possono costituire il portafoglio dei vari fondi.

Molti non possono contenere titoli con rating minore di A.

Da lunedì questi fondi non solo non potranno acquistare i nostri titoli di stato ma dovranno vendere quelli eventualmente in portafoglio. Le ripercussioni sullo spread e fra un paio di settimane sui rendimente e sulla collocabilità delle nuove emissioni potrebbero essere devastati.

E a completare l'opera il naufragio della Concordia in cui tutta la nostra imbecillità, inaffidabilità e disorganizzazione ha potuto essere mostrata al mondo.

In Italia e non solo monta il complottismo:cosa ne pensate?

ieri Fabio Tamburini (direttore di Radio 24)

### Rating: la scure delle agenzie non arriva mai a caso - IL COMMENTO 

di Fabio Tamburini Milano, 13 gen - Tre date per riflettere: - 6 dicembre 2010. Nei giorni precedenti i listini europei hanno preso fiato e segnato risultati positivi. L'agenzia di rating Standard & Poor's gela le borse europee annunciando di avere messo sotto osservazione 15 dei 17 Paesi dell'Eurozona. - 12 dicembre 2010. Nei giorni successivi i mercati azionari europei, un po' alla volta si riprendono con andamenti positivi. Ma, all'inizio della settimana, arriva la stangata di Moody's che annuncia per il primo trimestre 2012 la revisione dei rating per i Paesi dell'Eurozona. - 13 gennaio 2011. Le borse europee giudicano positivamente gli incontri tra i capi di Stato europei Merkel, Sarkozy e Monti. Sollievo anche per il positivo andamento delle aste di Titoli di Stato di Italia e Spagna. Ancora una volta, in perfetta alternanza con Moody's, torna in scena Standard & Poor,s che porta a termine la revisione e si appresta a tagliare i rating di buona parte degli Stati Eurozona, Francia compresa, con l'eccezione della Germania. Inevitabile il crollo delle quotazioni. Non occorre aggiungere una parola di commento. C'e' un vecchio detto napoletano che dice: 'Cca nisciuno e' fess'. Per quanto mi riguarda ricordo soltanto l'opinione di mister Guan, numero uno dell'agenzia di rating cinese Dagong: "Moody's e Standard & Poor's sono inaffidabili", ha detto nelle settimane scorse intervistato da Radiocor. E ha aggiunto: "Fanno uso della loro influenza a beneficio degli Stati Uniti e hanno perso imparzialita'". Di piu' non e' il caso di aggiungere. 13-01-12 19:00:01 (0319)new

ma già due settimane fa, ma dopo i cinesi, Gotti-Tedeschi (IOR-Vaticano) aveva dichiarato:

19:00 21/12/2011

 

### Crisi: l'arma del rating nella guerra del debito Usa-Ue - IL COMMENTO 

di Ettore Gotti Tedeschi* Milano, 21 dic - Il percorso di uscita dalla crisi degli Stati Uniti e' stato da molti punti di vista esattamente opposto di quello adottato dall'Europa. Nel Vecchio Continente dovevamo difendere il nostro welfare e abbiamo cercato soprattutto di privatizzare i debiti pubblici. Negli Stati Uniti e' avvenuto esattamente il contrario, hanno nazionalizzato il debito privato. In tre anni il debito pubblico e' passato dal 60% circa del pil a quasi il 100% o forse perfino di piu'. Siccome il pil americano e' 10 volte quello italiano si fa presto a immaginare che questa crescita sia stata davvero significativa. Una parte e' stata assorbita dalla Federal reserve che ha stampato carta moneta ma un'altra e' stata collocata sui mercati. In pratica il collocamento del debito pubblico americano e' servito a nazionalizzare il debito privato. Negli ultimi 12-15 anni negli Stati Uniti la crescita del pil e' avvenuto soprattutto tramite l'indebitamento delle famiglie che hanno esageratamente sostenuto questo, direi che ( dal 1998 al 2008) quasi l'80% della crescita del pil americano e' stata sostenuta dalla crescita del debito delle famiglie. A un certo punto le famiglie sono arrivate a non poter piu' sostenere detto debito e sono andate in banca a restituire il contratto di mutuo, la carta di credito senza pagare rate e interessi, cosi' le banche sono "saltate". Lo Stato per sostenere le banche, ha di fatto nazionalizzato il debito delle famiglie. Accrescendo cosi' il debito pubblico. Quindi e' stato necessario collocare tale debito sui mercati, sugli stessi mercati che sottoscrivevano il debito pubblico di altri paesi (per esempio europei). Questo ha provocato un effetto di "sostituzione" di buona parte del debito pubblico europeo, operazione che e' risultata possibile anche grazie al ruolo svolto dalle agenzie di rating, che han concorso a farlo apparire piu' rischioso di quanto gia' non fosse. Risultato? Semplice: piu' titoli del debito pubblico americano in portafoglio e meno bond europei. * presidente dello Ior 21-12-11 19:00:00 (0342)news 5  

"Il problema è serio. Ci sono tre agenzie di rating che hanno azionisti precisi e rispondono ad un ambiente e a un clima ben preciso dominando i nostri mercati finanziari con i loro giudizi sugli Stati e sulle imprese. E non c'è un' azione per bilanciare e pareggiare questa influenza. Credo che i rimedi ci siano. Primo, aprire il mercato, che qualche struttura europea o cinese o turca si mettano sul mercato, ma sopratutto occorre che strutture soprannazionali, cominciando dal Fondo Monetario Internazionale si rendano conto che non possiamo lasciare i voti soltanto a 3 agenzie-imprese."

Lo afferma a Radio 24, l'ex premier e professore Romano Prodi. "Siano in mano a delle persone che in primo luogo hanno degli interessi precisi, comprensibilmente, e in secondo luogo hanno competenze assolutamente imparziali. - commenta Prodi a Radio 24 - Che cosa ne sanno i ragazzi di S&P sulle finezze della politica italiana? Li ho incontrati molte volte questi bravi funzionari di queste società di rating e dovevo spiegargli le cose. Non erano di certo dei raffinati analisti politici."

Se persino l'Osservatore Romano parla di «tempismo sospetto» e i cinesi dubitano della credibilità di Standard & Poor's quando declassa Italia, Francia e altri sette Paesi dell'Europa, forse davvero qualcosa non va nel meccanismo dei rating. Il banchiere d'affari Guido Roberto Vitale, 74 anni, crede alla teoria del complotto. Di più: parla di «terza guerra mondiale», giocata anche attraverso i rating. «Premessa: io in casa ho due vecchie gloriose bandiere americane al posto di due quadri. Ciò detto, è sorprendente o quantomeno singolare il tempismo delle agenzie nell'occuparsi d'Europa».