Di solito non mi entusiasma leggere personaggi dello spettacolo disquisire di politica. Segnalo ugualmente l'intervista al cantante, pubblicata sul Corriere di oggi, perche' contiene idee molto simili a quelle gia' riportate su questo sito, e perche' le critiche, quando vengono da un caro amico (De Gregori secondo l'articolo e' stato testimone di nozze di WV), sono particolarmente credibili.
L'intervista di De Gregori è sensata, ed è difficile non essere d'accordo con le sue critiche a Veltroni (e impossibile non essere deliziati dai suoi sfottò della Melandri). Però, tanto che c'era, poteva anche andare un passo più in là. Mi spiego.
Che ci piaccia o no è un fatto della vita che per un politico è una estrema imprudenza, che talvolta rasenta la stupidità, spiegare con chiarezza quali sacrifici e quali politiche impopolari intende imporre. Non lo fa quasi nessuno, e quelli che lo fanno spesso si pentono. Veltroni è ovviamente irritante con il suo buonismo e le sue genericità, ma da questo punto di vista la sua differenza con gli altri politici dei paesi democratici è più di grado che di genere. Chi non fosse convinto si guardi su youtube i dibattiti tra gli aspiranti presidenti democratici e repubblicani; banalità e genericità a non finire, con un'attenzione ossessiva a non pestar merde. Quindi, benissimo criticare Veltroni perché non spiega chiaramente come fare per (ad esempio) favorire di più i giovani e l'innovazione, ma un minimo di realismo consiglia di non aspettarsi troppo, né da Veltroni né da chiunque altro. La stoffa del politico si vede al momento del fare, più che al momento dell'elaborazione programmatica.
Però De Gregori non è un politico in cerca di voti, e da lui qualcosa in più ci si può aspettare. Nel nostro piccolo, noi diciamo con chiarezza che favorire i giovani e l'innovazione si può fare solo riducendo la protezione dei lavoratori a contratto indeterminato e aumentando l'età pensionabile. Lo diciamo perché pensiamo sia vero e perché non dobbiamo preoccuparci di raccogliere voti su questo programma.
L'intervista di De Gregori invece è, da questo punto di vista, mirabilmente veltroniana. Dice che bisogna fare scelte coraggiose e impopolari. Queste sono generiche petizioni di pricipio su cui scommetto molti sono d'accordo, salvo poi essere violentemente in disaccordo quando si scopre esattamente quali siano tali scelte. De Gregori avrebbe fatto un servizio migliore specificando con chiarezza quali sono le scelte difficili che lui consiglia.
vabbe', sandro, ma de gregori scrive canzoni, non gli e' richiesto conoscere il primo teorema del benessere. non lo sa lui come favorire i giovani nel mercato del lavoro (e infatti vota la bindi). pero' dice "io voglio sapere chi paga, perche' lo so che qualcuno paga". la situazione degli stati uniti e' diversa; almeno dal punto di vista economico non hanno bisogno di scelte drammatiche: vince le elezioni chi pesta meno merde e tutti camminano in punta di piedi; ma da noi, scelte dolorose vanno fatte, e de gregori, come tutti, vuole sapere chi veltroni ha in mente di far pagare (cosi' da non votarlo se pagano i cantautori).
beh il partito democratico sarà anche un esperimento in provetta, ma intanto le primarie si faranno.
dall'altra parte: Berlusca crea un altro partito di plastica depositando il marchio dal notaio; AN chiede "par condicio" (ossia chiede che se il progetto va in porto loro dovranno avere lo stesso peso di Forza italia nelle strutture del nuovo partito); la lega torna allo sciopero fiscale....bello spaccato non c'è che dire!
e queste sarebbero primarie?
... che chiaramente non sono, voterei per la Bindi. Provo a spiegare perche'.
- Perche' e' una donna esteticamente poco carina, ed in un paese dove delle donne (anche parlamentari o politicanti) sembrano contare solo tette, culi e gambe esposte, una che prova a giocare in grande pur essendo piccola e bruttina scatena la mia simpatia. Detto altrimenti, se la scelta e' fra la Bindi e la nuova gallina di Berlusconi, vado a cena con la Bindi senza alcun tentennamento.
- Perche' e' molto piu' sveglia di VW, neanche confronto.
- Perche' anziche' essere una grande contaballe, come il VW e', sembra essere una che dice cosa pensa abbastanza apertamente.
- Perche' non appartiene al giro romano, e fra tutti i personaggi che girano nella nuova democrazia cristiana chiamata PD mi sembra la meno appartenente alla casta. Di sicuro non sembra usare i privilegi della casta per vivere in attici romani saltando da una festina all'altra e da una troiata televisiva all'altra.
- Perche' dice cose meno ambigue di VW e mi sembra piu' indipendente dal Vaticano di quanto non lo sia il sindaco di Roma.
- Perche' abbottona i bottoni dei suoi colletti e delle sue camicie e non tenta di fare "moda" con i colori dei suoi calzini ...
...
Poca roba, lo so, ma il PD non e' il mio partito ed il 90% di quanto dicono e' o aria fritta o una bestialita'. Pero' fra la Bindi e VW non c'e' confronto, proprio non c'e' confronto.
interessante. continuo a sentire amici che insospettabilmente dichiarano il voto per la Bindi. evidentemente l'immagine di bruttina ma seria che si e' costruita funziona. le cose che dice sono vicine al socialismo di matrice cattolica, per cui ne' michele ne' gli altri amici miei hanno particolare passione. e' proprio l'immagine, ortogonale al resto dei politici del PD, che la fa vincente. concordo che la brambilla fa paura. ho appena visto il suo j'accuse a soru per i cani randagi in sardegna che e' uno spasso: e' nel primo dei due pezzi di youtube in questa pagina .
Sia pure alla solita maniera arruffona e confusionaria, comunque nel PD una forma, forse embrionale, di dibattito tra opinioni diverse è possibile ascoltarla. Certo si tratta di opinioni all'interno di un perimetro abbastanza ristretto, ma così come non si può chiedere ad un cane di diventare un gatto, così non si può pretendere agli eredi del PCI e della sinistra DC di diventare dei neo-tatcheriani (ammesso che ciò sia auspicabile). La ricetta proposta, tirata un po' più verso destra o verso sinistra, sarà comunque sempre quella di una economia sociale di mercato, con l'aggiunta di qualche condimento a piacere suggerito dai vari candidati.
Non dimentichamoci poi, che chiunque risultarà nominato nel PD, dovrà mediare con gli altri partiti della coalizione di CS e quindi la ricetta, qualunque essa sia, dovrà subire ulteriori modifiche ed annacquamenti.
In ogni caso la situazione mi sembra infinitamente migliore rispetto al CD, dove continua ad imperare il dominio autocratico di Berlusconi, che stabilisce le regole ed i tempi, in assenza di qualisiasi dibattito, sino ad arrivare all'ultima farsa della Brambilla.
p.s. per quel che vale voterei anche io per la Bindi e per le stesse ragioni di Michele Boldrin
Dibattito forse ce n'e' nella Margherita (oddio, non e' che se ne veda ancora tanto di dibattito, ma almeno li' ci sono due candidati veri). Ma nei DS dov'e' il dibattito?
De Gregori dice cose sensate. BMW (Bettini&Melandri&WVeltroni) vanno rimandati ad occuparsi del cinema coreano, del terrifiicante problema dell'anoressia tra le modelle, e del pensiero di Pasolini.
Rimane il fatto, (da cui il titolo) che tale Fazio mai ebbe nemmeno il coraggio civile di chiedere una spiegazione a tale Veltroni del perche' racconti corbellerie sulla "fine della sua esperienza politica". Un'ipotesi la Rai e' parte del regime, il padre del sig. Veltroni era Rai, come il padre di Melandri, un sottosegretario e' coniugato con giornalista Rai, un vicepremier ha la moglie pagata dall' azienda del Conte Ciano (Urar, RAI, etc.) .. und so weiter,
Ma... e se fossi di destra? con tutti i difetti il cosidetto partito democratico e' almeno la DC con meno misteri, se vince Bindi, almeno si otterra' il risultato di far pagare il pegno a chi si schiero' con Suslov, Castro, Honecker..
E a destra? A quando la defenestrazione e la presentazione di una candidatura Fini?
Sarebbe desiderabile votare tra due schieramenti in cui si capisse quel che fanno: uno cattolico popolare (fanfanismo piu' o meno) e uno corporativo-liberale (incrociando qui le dita che sia vero che nessuno abbia in mente Salazar, Ratzinger, etc.)
L'avevo notata anche io l'intervista a De Gregori. Sembra molto sensato, De Gregori; divertente come maltratta ripetutamente la Melandri. E poi hai notato come il giornalista faccia la sua bella leccata di c...: ma come e' onesto lei, "sta scendendo dal carro del vincitore".
E' sensato dal punto di vista dell'unita' a sinistra perche' i DS si stanno muovendo in modo suicida, ma proprio per questo non so se una presidenza Bindi sarebbe piu' augurabile. Da una parte abbiamo opportunisti con venature riformiste e soprattutto velleita' egemoniche che possono accelerare la crisi di questa sciagurata alleanza (come successe ai tempi del governo D'Alema), dall'altra cattolici populisti che ne prolungherebbero l'agonia (e in campo sociale sono ancor meno affidabili dei DS).