Pochi grafici, che pero' danno l'idea del declino; possono essere consultati, assieme alle altre figure, nel sito dell'OCSE.
Ricordo che l'OCSE comprende 30 paesi "sviluppati", dagli Stati Uniti alla Polonia.
Il PIL pro capite dell'Italia e' leggermente inferiore alla media OCSE (28.500 contro 29.000 dollari a parita' di potere d'acquisto). Il PIL pro capite del Regno Unito (che con Craxi avevamo raggiunto a mezzo di qualche trucco contabile) e' di 32.500 dollari.
Il tasso di crescita del PIL in Italia dal 1995 al 2005 e' superiore solo a quello del Giappone (1.3 % contro 1.2%). In confronto la crescita e' stata del 7.5% in Irlanda, del 3.6% in Spagna, del 3.3% negli Stati Uniti.
Il tasso di sovra-qualificazione della popolazione (nativi e immigrati), cioe' una misura di quanto il capitale umano e' male utilizzato, e' in Italia sostanzialmente inferiore solo a Spagna e Grecia.
Il tasso di occupazione di persone tra i 55 e i 64 anni in Italia e' piu' alto solo di quelli della Turchia, Slovacchia e Polonia.
Il tasso di disoccupazione giovanile in Italia e' il piu' alto nell'OCSE, ad eccezione solo di Polonia, Slovacchia e Grecia.
La spesa, privata e pubblica, in sanita' e' in Italia inferiore alla media OCSE.
Il numero di connessioni a banda larga a internet, per ogni 100 abitanti, e' in Italia inferiore alla media OCSE.
L'investimento in fondi pensione privati, in percentuale del PIL, e' tra i piu' bassi nell'OCSE (superiore solo a Sud Corea, Slovacchia, Lussemburgo, Turchia, Grecia): il 2,8% in Italia contro il 124% dell'Olanda, il 11,7% della Svizzera, il 98,9% degli Stati Uniti, il 70% del Regno Unito, il 52% dell'Irlanda (la media OCSE e' l'87,6%).
Si noti che non ho selezionato io gli indicatori riportati. Ho riassunto la posizione dell'Italia in ognuno dei grafici riportati (escludendo quelli non disaggregati per paese). Si fa fatica ad essere ottimisti.
Le storielle che si contano ai bimbi sulla ragioni per la caduta dell'impero romano, citano il declino dei valori, la corruzione, la disoccupazione, la salute pubblica e l'avvelenamento da piombo, ....
Ma cosa ci vuole a cambiare le tubature?
Condividerei tutto quanto scritto se non fosse che da qualche tempo sono tormentato da un dubbio.
E se quello che chiamiamo "declino" sia semplicemente una deviazione, forse temporanea, forse definitiva, dal percorso di sviluppo che ci aspettavamo (in senso economico)?
Se l'economia italiana stesse puntando a un modello di sviluppo da secondo mondo, un'economia relativamente povera in cui non servono molti laureati?
Dice: ma se non punti alla crescita, nel mondo delle derivate prime, sei destinato al declino.
E infatti: terminato il percorso di aggiustamento verso il nuovo modello di sviluppo, si ricomincerebbe a crescere (tanto conta il tasso di incremento, mica i livelli).
E poi: le priorità degli italiani sembrano essere altre, come dimostrano le forze politiche emergenti e il ritorno in grande stile del Vaticano come forza in grado di influenzare le scelte politiche (nulla contro il Vaticano in sè, solo sembrerebbe che, dove la sua influenza è forte, la crescita economica è debole).
Dice: ma allora che ci fa l'Italia nell'area dell'euro? E perché cambiamo cellulare ogni 6 mesi come i dinamici cittadini britannici?
Perché ci piace sognare (e infatti siamo indebitati fino al collo).
Non so se augurarmi di sbagliarmi o no. In fin dei conti, è meglio essere la Slovenia o l'Italia, in termini dinamici?
La storia va avanti, ma anche indietro, a volte e purtroppo.
Dopo dieci anni di Forza Italia e la delusione di questo governo, sono davvero depresso.
Mah, capisco i dubbi, ma mi pare che un modello da secondo mondo non abbia speranze senza le stesse riforme che ci darebbero uno shot al primo di mondo, prime fra tutte la flessibilita' del lavoro, basse tasse, enorme riduzione della spesa pubblica (tutta, ma quella inefficiente prima). Chi e' il secondo mondo dopo tutto? la Polonia, la Romania, l'Estonia? Mi par dura competere con questi senza "molti laureati", cioe' senza stare vicino alla frontiera tecnologica e/o senza specializzarsi in servizi un po' avanzati. Con cosa competi, col costo del lavoro? O ci specializziamo nel turismo? A me declino pare. Non inevitabile, ma con questa tendenza... Concordo pienamente sui motivi della depressione.