L'articolo comincia così:
Articolo illuminante l'altro ieri a pag. 11 del Manifesto. La sintesi è mia ma credo di averne colto la sostanza: alle spalle della Sinistra attuale non c’è, come si crede, un vuoto di idee.
ne'elam. Quindi se qualche malintenzionato crede che la sinistra non abbia idee si sbaglia. Certo che però scrive in modo curioso. Dice, testuale, "alle spalle della Sinistra attuale non c'è... un vuoto di idee". Ma le idee non stanno in testa? Che ci fanno alle spalle?
palma. “Alle spalle” qui sta per background knowledge, e dietro l'incessante blaterare vi è lo spettro dell'Altro, davvero ALTRO, il nulla.
Se oggi le si rimprovera di somigliare troppo al suo avversario è perché, rinunciando al materialismo, ha scelto l’opinione al posto della scienza, la retorica al posto della realtà-verità, la seduzione al posto della pedagogia.
ne'elam. Al primo dilemma, ovvero opinione vs. scienza, io metto la crocetta sulla seconda; al secondo, retorica vs. realtà-verità, anche qui vai con la seconda, ma poi perché due, la retorica ha due opposti? Se poi mi si pone l'alternativa seduzione vs. pedagogia, lo confesso avrei messo la croce sulla prima: ma scusa perché l’alternativa alla seduzione é la pedagogia? A chi diavolo può venire in mente di metterle in opposizione? Ok, come non detto, me lo ricordo...
palma. Fulvia Bandoli qui ha in testa la seduzione di Berlusconi, prodotta dagli onnipossenti mezzi di informazione di massa, contro la pedagogia degli “oppressi” tanto popolare coi cristiani di sinistra. Osservai tempoaddietro (su nFA) che le sinistre se intese correttamente hanno una visione di tipo paternal-pedagogico del mondo, una volta che si eliminino le incrostazioni alienanti, tutti (psicopatici esclusi) riconoscono la bontà della ASL, del socialismo, della musica seriale, di quel che ti pare. Il peccato capitale di Berlusconi è di non mutare nulla, ma di sedurre il popolo con una visione che pensa il mondo debba essere una specie di isola dei famosi, di Dallas in cui tutti sono ricchi, e così via, seducendo...
Detto in altri termini è la realtà che non sappiamo interpretare (e di conseguenza neppure cambiare) perché abbiamo rinunciato alla nostra cassetta degli attrezzi, è la vita delle persone che ci sfugge nella sua materialità e nelle sue contraddizioni, così come ci sfuggono le trasformazioni del mondo e delle risorse naturali che ci tengono in vita.
ne'elam.Traduco. Non abbiamo capito nulla di quello che sta succedendo. Perché? Perché abbiamo lasciato la cassetta degli attrezzi da qualche parte. Bene, andate a riprenderla, datevi da fare.
palma. L'articolo di Rocco Ronchi, un altro ahimè laureato in filosofia e illustre accademico, riporta le stesse fanfaluche. Il materialismo é un attrezzo che “spiega” il mondo,nella natura (non si capisce bene che cosa sia una scienza della natura non materialista, la psicologia? C'è anche una chimica non materialista? Non si sa, non si sa proprio). Abbandonando il materialismo (che qui è solo una versione un pò sciocchina del marxismo del 19mo secolo) la sinistra non sa più che dire. Gli attrezzi mancanti sono una scienza della natura e una scienza della società. L'idea che tali attrezzi possano non essere fuffe cosiddette filosofiche (la realtà che è un prodotto della prassi e frasi fatte simil-plastica, etc.) non passa per la testa di filosofi come Ronchi e Bandoli e tuttiquanti.
Il vicolo cieco nel quale si è cacciata è colto appieno da ciò che scrisse tempo fa Simone Weil: “quando le opinioni regnano sovrane, quando la scienza non è più in grado di guidare l’azione, la sola legge che decide quale opinione prevarrà è quella della forza e del prestigio: forza e prestigio della retorica, del denaro, delle armi”.
ne'elam. Dunque opinioni vs. scienza, non è propriamente una pensata originale, l'aveva già detta la Weil... Comunque chi andrebbe ricordato è il fratello André, per la sua memorabile osservazione sul reclutamento universitario che ha una portata più generale: "First rate people hire other first rate people.Second rate people hire third rate people. Third rate people hire fifth rate people." Se provi a generalizzare...
palma. Abbiate pietà, essi non sanno quel che fanno e il continuo appellarsi a Simone Weil, fa un pò pena, in effetti...
Tutte doti, lo sappiamo, date in profusione proprio all’avversario che vorremmo combattere. Non si tratta di ritornare al vecchio e da tempo in crisi materialismo storico.
ne'elam: “Doti … date in profusione all’avversario”? Ma di che parla? Date da chi a chi? Non mi raccapezzo con quest’uso disinvolto del dativo, ma me ne faccio una ragione politica ricordando quanto osservò il Rapisardi
Ch'importa a un populu
Si è mortu o vivu ?
Basta la storiaDi lu dativu
Ok, no al vecchio materialismo storico e quindi cosa? Lo spiritualismo antiquario, l’idealismo fantascientifico? Ok, un nuovo materialismo, adesso ci dice cos'é....
palma. No, un nuovo materialismo che ... non si sa bene a che cosa si oppone (esempio: la teoria dei giochi è materialista?) Sembra molto una delle domande che spiegano agli studenti del primo anno come insensate, del tipo il numero diciannove è scapolo.
Ma se non vogliamo ridurci ad essere un ceto sociale minoritario, la questione teorica e pratica (gli strumenti per interpretare la realtà) di un nuovo materialismo resta davanti alla Sinistra.
ne'elam. Prima c'era qualcosa che stava di dietro, adesso il nuovo che sta davanti: come dire non riusciamo mai a vedere nulla. Ma questo forse non suggerisce che si dovrebbero spostare?
palma. Spostarsi, ne'elam, vorrebbe dire cominciare a pensare, forse si vedrebbe che auguste e antiquate certezze si possono dislocare e rimuovere. La prima, appunto, a modesto avviso del sottoscritto, è l'esistenza di una “scienza” della società, che non si sa bene che cosa sia. Esiste una società in questo senso idiosincratico? È una narrativa storica o una teoria con degli assiomi e dei teoremi? È una diatriba infinita simile alla critica letteraria? In che senso dovrebbe esistere una “macro” teoria della natura e della società detta “materialismo”?
Non una materia o una materialità inerte, fissa e oggettiva, ma una materia che si fa mano a mano e che non è mai fatta completamente, la realtà della materialità della vita, sociale ed economica e anche la questione assai materiale della comunicazione e del suo monopolio di fatto.
ne'elam. Fulvia è arcano [Questo commento é un anagramma che sostituisce una frase volgare di cinque parole 2,1,4,2,4]
palma. Questo è esempio primario della nullità delle opinioni espresse dagli autori che si leggono. Chi mai disse che, qualsiasi essa sia, la “questione” della comunicazione sia un problema “non materiale” (??? Angelico? Dovuto agli effluvi di entelechie a tutti ignote???).
Sembra filosofia e in parte lo è, ma la filosofia è assai più vicina alla vita di quanto si creda. E il pensiero in questa fase può aiutarci parecchio a trovare le strade, più di quanto possa aiutarci l’agitarci disperati/e come mosche in un barattolo
ne'elam. Fulvia è arcano [vedi sopra]
palma. Potrei sottoscrivere, se non fosse che mi fa sorridere, le mosche in un barattolo? La “filosofia assai più vicina alla vita di quanto si creda”? Per un veloce orientamento, mettete “chimica organica” al posto di “filosofia” e vedete che la frase ha esattamente lo stesso senso...
Sono quasi commosso dallo sforzo che avete profuso per dare un senso a questo ginepraio di elucubrazioni sconnesse.
Fortunatamente anche "a sinistra" questo modo di pensare si restringe sempre piu' ad un'accolita sussieguosa che ha perso il contatto con la realta' (se mai lo ha avuto) e discetta usando termini (scienza, opinione, materialismo, etc) di cui nemmeno e' in grado di fornire una definizione accettata da tutti gli adepti.
Forse la visione di Ecce Bombo, con piu' di trent'anni di ritardo, potrebbe rappresentare un'esperienza illuminante. Potrebbero capire, ad esempio, senza dover scomodare la filosofia "vicina alla vita", o le "cassette per gli attrezzi" o ancora "la materialita' inerte" come mai Rifondazione Comunista, Verdi, Comunisti Italiani e compagnia cantando sono spariti dal Parlamento e non hanno alcuna ragionevole speranza di tornarci.