La notizia che tanta apprensione ha destato tra i giornalisti nostrani si trova alle pagine 8-9 della relazione, dove si afferma:
Le informazioni sulla distribuzione della ricchezza -- desunte dall'indagine campionaria della Banca d'Italia sui bilanci delle famiglie italiane -- indicano che alla fine del 2008 la metà più povera delle famiglie italiane deteneva il 10 per cento della ricchezza totale, mentre il 10 per cento più ricco deteneva quasi il 45 per cento della ricchezza complessiva.
L'evidenziazione l'ho messa io per segnalare che quel numero è stato in realtà tratto da un'indagine precedente, l'indagine biennale sui bilanci della famiglie. L'indagine contiene da sempre le migliori stime dell'andamento e della distribuzione della ricchezza per le famiglie italiane. Peccato che non sia nuova. L'ultima edizione è uscita nel febbraio scorso (cliccare qui per vedere come il Corriere del 10 febbraio riporta la notizia). In sostanza, i giornali stanno dando una notizia vecchia di 10 mesi.
Come è potuto accadere? Non lo so con esattezza ma questo è quello che sospetto. Se andate sul sito dell'Ansa vedrete come è stata riportata la notizia.
'<h' . (('1') + 1) . '>'Ricchezza, Bankitalia lancia l'allarme: la metà in mano al 10% delle famiglie'</h' . (('1') + 1) . '>'
'<h' . (('2') + 1) . '>'Bankitalia: debiti famiglie meno di Usa-Francia'</h' . (('2') + 1) . '>'
20 dicembre, 15:12
Il 50% famiglie italiane ha il 10% della ricchezza
ROMA - Il 45% della ricchezza complessiva delle famiglie italiane alla fine del 2008 e' in mano al 10% delle famiglie. E' uno dei dati contenuti nel rapporto su ''La Ricchezza delle famiglie italiane'' elaborato dalla Banca d'Italia. La meta' delle famiglie italiane, quelle a basso reddito, detiene solo il 10% della ricchezza complessiva.
Il mio sospetto è che i grandi giornalisti dei nostri quotidiani si siano limitati a copiare il primo paragrafo del comunicato Ansa, senza nemmeno capire che si riferiva a un'indagine diversa e più vecchia. Nemmeno il fatto che l'indagine sulla ricchezza sia riferita al 2009 mentre il dato riportato riguarda il 2008 sembra averli scossi dal loro torpore.
Ora, uno può dire: d'accordo, sono arrivati tardi e non hanno fatto il loro mestiere, ma almeno hanno segnalato che qualcosa di terribile sta accadendo alla distribuzione della ricchezza in Italia. Meglio tardi che mai. Tranne che no, non sta succedendo niente, o almeno niente che si possa vedere nei dati fino al 2008.
Se i prodi giornalisti, a cominciare da quello dell'Ansa da cui tutti sembrano aver copiato, si fossero dati la pena di guardare l'indagine originaria da cui i dati sono tratti, avrebbero trovato la figura 15 a pagina 23 che riproduciamo qua sotto per comodità del lettore.
Quello che ci dice questa figura è che le variazioni nella quota di ricchezza in mano al 10% più ricco sono state assai limitate nel tempo, e che il dato che compare nell'indagine appena pubblicata è perfettamente in linea con i dati precedenti. Non è quindi successo niente di straordinario. Va anche segnalato che nel 2008 la crisi era agli inizi e non aveva ancora dispiegato tutti i suoi effetti. Sarà interessante quindi vedere cosa succede a tale quota nella prossima indagine, che riguarderà il 2010 e uscirà nel 2012. Ma al momento non ci sono ragioni di allarme, non più del solito almeno. Tra l'altro, i pochi studi esistenti che cercano di comparare la distribuzione della ricchezza a livello internazionale segnalano che l'Italia non è messa particolarmente male su questa dimensione (si veda la tabella 9 a pagina 185 di questo studio).
L'indagine sui bilanci offre tantissime altre informazioni, e ora che l'abbiamo presa in mano promettiamo ai lettori di ritornarci. Per il momento l'unica cosa che possiamo fare è lamentare l'ennesimo esempio di cattivo giornalismo generalizzato.
cliccando l'ultimo link, firefox mi avvisa che "questa connessione non è affidabile" e mi suggerisce di allontanarmi dal sito. sarà una banalità che ignoro (assieme a molte altre cose del settore) però, insomma, neanche la banca d'italia, o tempora o mores...
indico un sondaggio: chi è che non sapeva già della notizia della distribuzione della ricchezza di cui si è titolato oggi? la si sente spesso quando si parla di tassazione delle c.d. rendite finanziarie, diciamo almeno una volta l'anno negli ultimi dieci anni. essendo il dato sempre quello, è una bella comodità! :-) maria cecilia guerra era un'altra costante, penso anche aldilà delle sue intenzioni.
la connessione è https (qundi con un protocollo di sicurezza) ma il certificato di sicurezza è emesso, se ho fatto in tempo a leggere bene, ad un sito diverso. La sicurezza assoluta non è quindi garantita. Visto che si tratta di leggere un PDF e non di effettuare una transazione bancaria, a mio avviso non ci sono rischi, se l'antivirus è aggiornato.
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