Di fronte alle recenti crisi dei mutui subprime prima e dei debiti sovrani poi, in molti hanno pensato che fosse il caso di rivedere l'idea intera di capitalismo e che il sistema finanziario internazionale andasse radicalmente ripensato. A mio modesto avviso, se qualcuno adopera un bisturi per torturare poveri innocenti, non mi pare il caso di vietare l'impiego di questo strumento per gli interventi chirurgici: è sbagliato attribuire al mezzo le colpe di chi ne abusa.
La banca ideale per il gruppo di lavoro del movimento occupy wall street, secondo quanto riportato dal blog alphaville del financial times, dovrebbe essere (traduzione mia)
1-Democratica-tutti i clienti dovrebbero essere proprietari della banca ed avere voce in capitolo nella [determinazione della] sua governance, a prescindere dall'importo depositato sui propri conti. I dipendenti – o per meglio dire i soci – potrebbero essere comproprietari della banca, dando vita ad una cooperativa.
2-Accessibile- i servizi della banca dovrebbero essere accessibili a tutti e in particolare ai poveri che spesso vengono esclusi dal sistema bancario esistente e diventano per questo facili prede per gli usurai. Idealmente, la banca dovrebbe essere a disposizione di tutti gli abitanti del paese e, forse un giorno, del mondo.
3-Stabile- la banca dovrebbe evitare le attività rischiose proprie delle banche che operano a scopo di lucro e che hanno danneggiato l'economia mondiale (colpendo specialmente i poveri) e diffondono il rischio sistemico. Invece dovrebbe operare in modo da minimizzare il rischio, per esempio cedendo le proprie passività ad una moltitudine di soggetti secondo il concetto di Limited Purpose Banking elaborato da Laurence Kotlikoff
4-Non Profit- La banca dovrebbe essere gestita solo per il beneficio dei propri clienti e impiegati. Qualsiasi profitto dovrebbe essere restituito ai clienti sotto forma di finanziamenti agevolati o altri servizi, oppure servizi gratuiti- come ad esempio finanziamenti a tasso zero- per i soggetti in in forte difficoltà. Senza bisogno di generare profitti o di mantenere una quotazione elevata in borsa, la banca potrebbe offrire servizi più competitivi rispetto ai concorrenti che operano a scopo di lucro.
5-Competitiva – la banca dovrebbe offrire servizi ai privati e alle imprese pari o migliori rispetto a quelli attualmente offerti dalle banche che operano a scopo di lucro. Questo obbiettivo può essere conseguito se la banca è non profit ed è organizzata secondo una struttura leggera, forse agendo come una specie di stanza di compensazione che consente l'incontro di prestatori e prenditori (simile, ma non identica ad un sistema di social lending di tipo peer to peer). Rileviamo altresì la distanza abissale tra i servizi bancari negli USA rispetto per esempio a quelli offerti in molti paesi europei.
6-trasparente- l'opacità e la incomprensibilità (finanche agli addetti ai lavori) del settore finanziario ha contributo al grave “credit crunch”. La banca dovrebbe, per contro, essere organizzata in modo totalmente trasparente, così da contribuire a minimizzare ulteriormente ciascun rischio associato con la propria attività.
7-Equa- nessun socio o impiegato della banca verrà pagato più di un certo multiplo della paga del dipendente pagato di meno, ad esempio non più di otto o cinque volte la paga minima. In questo modo, la banca promuoverà una maggiore eguaglianza e incoraggerà la diffusione di questa caratterista nel resto dell'economia. Questo contribuirebbe anche alla competitività della banca.
Premesso che gli stessi fautori della proposta riconoscono (traduzione mia) che
Nessuna di queste caratteristiche è nuova e molte sono già presenti in svariate istituzioni esistenti quali banche di credito cooperativo o altre istituzioni simili;
Le loro ambizioni si spingono oltre (traduzione mia)
tuttavia il nostro obbiettivo è di immaginare qualcosa che possa avere una diffusione molto più ampia ed un impatto tale da trasformare l'intero sistema bancario in modo da contribuire, con il proprio esempio e la propria attività alla creazione di una economia che sia più corretta, inclusiva, gestita in modo democratico e stabile
La domanda numero zero proviene dal rasoio di Occam: visto che esistono già numerose istituzioni specializzate (ad esempio questa, e questa e questa, e questa e più in generale questa) perchè crearne nuova? Implicitamente i fautori della proposta sostengono che
- il sistema finanziario esistente è carante sotto numerosi profili, ossia quelli che la loro banca dovrebbe invece soddisfare
- la loro banca potrebbe "battere" gli istituti tradizionali sul loro terreno e rendere il mondo un posto migliore
A ben guardare, c'è un chiaro cortocircuito logico tra i punti 2 e 5, la stessa banca non può essere contemporaneamente accessibile a tutti e competitiva poichè i risparmiatori presso i quali l'istituto effettua la raccolta non sono generalmente disponibili a sopportare le perdite attese derivanti da una categoria di affidi tanto rischiosa. E' questo dunque il motivo per cui attualmente il credito ordinario e quello ai soggetti "inaffidabili" vengono erogati da soggetti diversi e, in ogni caso, finanziati con fonti dalla propensione al rischio radicalmente differente.Mescolare i due tipi di credito potrebbe rivelarsi una miscela alquanto pericolosa.
In merito al punto 1, è altrettanto evidente che se il "peso" del singolo socio non è commisurato all'interesse economico che ha nella società oltre ad un palese conflitto di interessi si apre la strada ad una serie di incentivi perversi, per non dire di quanto interesse a influire sulla gesstione, motivazione e competenza possa generalmente avere l'azionista piccolo o piccolissimo di un istittuto di credito.
Provo a chiarire con un esempio.
Supponiamo che la maggioranza dei piccoli azionisti della nostra banca ipotetica, ritenga (lascio a voi immaginare perchè)preferibile finanziare famiglie italiane monoreddito con capofamiglia impiegato nel settore edile, piuttosto che famiglie di immigrati nelle quali tutti i componenti con età maggiore di 15 anni sono occupati ed operano nei settori più vari. E' altamente probabile che, all'arrivo di una recessione, quando si osserverà un aumento delle inadempienze dei debitori, questo fenomeno colpirà maggiormente le famiglie italiane rispetto a quelle degli immigrati, perchè le prime hanno meno occupati e sono tutte concentrate nello stesso settore che risente particolarmente del ciclo. Affidare la scelta delle linee guida di un istituto bancario alla pancia o al cuore dei piccoli azionisti può avere delle conseguenze tutt'altro che desiderabili.
Per quanto riguarda i punti 4 e 7, l'idea “superfissa” è che un'impresa, che non deve preoccuparsi di fare utili o di strapagare i propri dipendenti, può offrire condizioni migliori ai propri clienti e, dunque, essere competitiva rispetto agli operatori esistenti. Sul punto mi limiterò ad osservare che questo tipo di ragionamento trascura quanto meno l'eventualità che
la finalità di conseguire un utile sia una determinante fondamentale dell' incentivo ad essere efficienti e che, dunque, venuto meno questo fattore, l'impresa finisca con l'essere tutt'altro che competitiva
le persone più capaci desiderino essere pagate più della media degli altri e che, non pagando a sufficienza, la banca OWS finisca con ritrovarsi con del personale non sufficientemente capace e motivato
Il punto 3 (in combinato disposto con il 5) prevede che la banca, invece di raccogliere depositi, si configuri come una sorta di piattaforma di social lending, oppure di fondo comune d'investimento. In sostanza, il risparmiatore non presta soldi alla banca, ma acquista quote di una sorta di fondo comune di investimento, che a sua volta finanzia altri soggetti; se questi ultimi non ripagano il debito, l'acquirente delle quote subirà una perdita proporzionale. Vero che la banca, operando come puro tramite, non può fallire né mettere a repentaglio il sistema finanziario perchè troppo grande; ma è altrettanto vero che il rischio connesso all'insolvenza resta invariato e viene semplicemente trasferito integralmente sui risparmiatori, senza, peraltro, che l'intermediario venga in alcun modo sfiorato dalle conseguenze di scelte azzardate o scarsamente avvedute nel concessione degli affidi.
In conclusione, a mio modesto avviso, la proposta di ows, nonostante le migliori intenzioni dei suoi fautori, ad un'analisi appena un po' meno ingenua ed ideologica rivela i propri limiti. Ragionando in termini più generali ritengo che molte delle critiche da loro sollevate nei confronti dello "strumento" banca, andrebbero altresì rivolte verso chi detto strumento ha adoperato impropriamente e/o ha regolamentato in modo inadeguato.
La mia esperienza con la BFSFCU (Bank/Fund Staff Federal Credit Union) rispecchia praticamente tutti i punti di cui sopra, tant'e' che sono ancora membro seppure non sono piu' un impiegato dell'FMI. E' la migliore banca che ho mai avuto. E - lo ammetto, la situazione e' un po' unica - ma il CdA e' interamente composto di persone competentissime che lavorano praticamente gratis. La cosa che uno si domanda e' come mai, visto che piu' o meno ogni americano ha accesso a una credit union, queste non godono di una maggiore diffusione.
La risposta non e' semplice. Non si tratta di avversione al rischio dei membri che sono assicurati sui propri conti fino ad almeno 250.000 dollari, ne' di limiti istituzionali (cito):
Diciotto per cento! Stiamo parlando di uno spread del... eh.. diciotto per cento sul tasso dei BOT! Alla faccia del rischio. Comunque, per farla breve, le credit union hanno un enorme vantaggio: che conoscono i propri soci. Sono piccole ma sono tante e possono raccogliere molto capitale (assets a settembre 2009: $885B). Credo che il modello si possa applicare anche a consorzi di imprese che si finanziano a vicenda all'interno di un settore - se gia' non esiste una cosa del genere. Insomma, senza entrare nel merito se il documento di OWS e' utopico o meno, una finanza migliore - almeno per piccoli individui e piccole imprese - e' possibile e anche abbastanza facile da realizzare.
Un po' di slide interessanti.
Il modello che citi non si può proprio applicare su larga scala al sistema finanziario americano. La BSFCU ha una clientela tutta particolare con la quale non è difficile fare affari a rischio prossimo allo zero. In ogni caso nel tuo giudizio "è la migliore banca che ho mai avuto" confondi le condizioni contrattuali praticate alla clientela (molto buone) con il suo grado di efficienza. Se tutte le banche avessero gli stessi ratio di quella credit union (tanta liquidità, tanto capitale) ma una clientela media, le condizioni contrattuali sarebbero peggiori di quelle offerte alla clientela attualmente servita dal corrente sistema finanziario americano. In altri termini, le banche farebbero molto meno credito e a un prezzo ancora più elevato. Per conferme basta guardare l'annual account.
Anche io sono cliente della BFSFCU e ne apprezzo i servizi. Pero' e' decisamente facile gestire una banca con una clientela di gente molto piu' ricca della media e che non fa attivita' d'impresa.