I fascisti e la CdL

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Berlusconi è andato alla conferenza programmatica di Azione Sociale, il partitino fascista della Mussolini. Perché perde tempo con queste schegge, mi son detto? Ho guardato allora i numeri, e la risposta è agghiacciante. I fascisti hanno avuto un peso determinante alle ultime elezioni, condizionando in modo cruciale l'attuale legislatura. Se la legge elettorale non cambia e il centrodestra vince le prossime elezioni possiamo aspettarci il peggio.

La cosidetta Casa della 'libertà' ha stretto un patto organico con i fascisti di Azione Sociale e di Fiamma Tricolore. Il patto ha generato un'alleanza elettorale alle elezioni politiche del 2006.

L'alleanza ha fruttato molto a Berlusconi. Il quasi mezzo milione di voti che i fascisti hanno raccolto alla Camera gli ha quasi permesso di raggiungere l'Unione, fornendogli il destro per alcune deliranti denunce di brogli elettorali. Al Senato i fascisti sono risultati determinanti per la vittoria della CdL in Lazio e Piemonte, con conseguenti premi regionali di 3 e 4 senatori rispettivamente (nota: perché il Piemonte con 22 seggi ha un premio più alto del Lazio che ne ha 27? Perché il Piemonte ha un numero pari di seggi e il Lazio un numero dispari; tali sono gli esilaranti risultati dei premi regionali previsti dal porcellum).

Senza i fascisti l'Unione avrebbe ora al Senato un vantaggio addizionale di 14 seggi, e certo nessuno si preoccuperebbe degli incoerenti balbettiii di Turigliatto o delle oscure manovre di Andreotti. I voti fascisti hanno quindi condizionato in modo cruciale questa legislatura.

L'alleanza non ha invece fruttato nulla ai fascisti, che sono rimasti fuori dal parlamento. Ma la politica è un gioco ripetuto, e i fascisti sanno che con la continuazione dell'alleanza possono sperare di essere compensati in futuro.

L'ultimo esempio dell'attenzione che la CdL continua a prestare all'estrema destra è dato dal recente intervento di Berlusconi alla conferenza programmatica di Azione Sociale.

Tanta attenzione per un movimento numericamente minuscolo e intellettualmente nullo non è soltanto una 'thank you note' per lo spazio di manovra che i fascisti hanno regalato alla CdL in questo Senato. È anche un'ovvia promessa di continuare l'alleanza nelle elezioni future e di ricompensare adeguatamente gli alleati.

Cosa ci possiamo quindi attendere se vince la CdL alle prossime elezioni? In breve, se non cambia la legge elettorale avremo ministri fascisti e uno spropositato peso programmatico dell'estrema destra.

Credo un opportuno metro di paragone possa essere considerato il peso acquisito in questo governo dai minuscoli partitini che hanno favorito la vittoria dell'Unione. Non hanno avuto seggi in Parlamento, ma posti di governo si. Il bestiario è decisamente interessante. Vi ricordate della Lega Alleanza Lombarda, quella che Calderoli non voleva contare perché si era presentata in una sola circoscrizione? Grazie ai suoi bei 44.000 voti il suo capo Elidio De Paoli si è cuccato un sottosegretariato al Ministero dello Sport. Il vero colpo gobbo è però stato quello di Bobo Craxi, che con i suoi 115.000 voti ha conquistato un sottosegretariato 'pesante' come quello agli Esteri. Pure la delega all'Onu ha avuto, quindi attenti che si rischia di vederlo in giro per New York, rigorosamente ospite di qualche hotel di lusso pagato dai contribuenti.

Non pensate però che si sia usato in modo meccanico il bilancino. Il sangue non è acqua, e il buon Bobo è assai più svelto di altri ad acchiappar poltrone. Il povero ragioner Fatuzzo, da provinciale qual è, manco un sottosegretariato si è beccato, nonostante i voti del suo partito dei pensionati siano quasi tre volte quelli di Craxi. Dopo il dispiacere sottosegretariale ha deciso di aderire al centrodestra, sicuramente mosso da profonde spinte ideali.

Cosa ci dobbiamo aspettare quindi da una vittoria della destra? Indubbiamente alcuni esponenti di Azione Sociale e Fiamma Tricolore vengono considerati dalle elites politiche alla stregua del ragioner Fatuzzo, cugini di campagna che non sta bene invitare alla tavola imbandita. Ma ci sono anche nomi noti e ben posizionati. Se Bobo Craxi si è beccato un sottosegretariato con 115.000 voti, possiamo affermare con tranquillità che la Mussolini si beccherà il suo bel ministero. Credo inoltre che non resterà insensibile all'urlo di dolore dei camerati, e si adopererà per un paio di sottosegretariati addizionali, magari gente che ha fatto il liceo classico e non sfigura troppo.

Per ripugnante che sia l'idea di avere ministri fascisti, molto più preoccupante sarà l'impatto più generale sulle politiche che verranno attuate. Bobo Craxi è solo un patetico opportunista, e per farlo contento basta farlo volare per il mondo first class. I fascisti invece alle loro farneticazioni ci credono. In economia, visto il grado di liberalismo che il centrodestra esibisce già adesso, ho paura che finiremo per rimpiangere perfino Paolo Cento (nota a chi crede ancora che il cavaliere bianco possa venire da

destra: comparate i voti fascisti con quelli ottenuti al Senato dai

Riformatori Liberali nelle uniche tre regioni in cui sono riusciti a presentarsi). Di diritti civili è meglio non parlarne proprio.

Cosa si può fare? A costo di essere ripetitivo: BISOGNA CAMBIARE LA LEGGE ELETTORALE. Il porcellum sembra fatto apposta per massimizzare il potere delle schegge. Il doppio turno o il sistema australiano distruggebbero in un soffio tutto il potere negoziale di questi partitini, siano essi fascisti alla Mussolini o banali opportunisti alla Craxi e Fatuzzo.

 

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Commenti

Ci sono 12 commenti

Grazie Sandro, bell'articolo. Insomma, al peggio pare non esserci

fine. Il danno che Berlusconi sta facendo non mi sembra di poco conto.

Quando guardo alla politica italiana degli ultimi 10/15 anni, tra le

poche cose buone che vedo c'e' Alleanza Nazionale che si

distacca dal fascismo. Certo, rimane attaccata a posizioni per me molto

conservatrici, pero' abbandona la retorica eversiva. Nel

nostro lungo cammino verso la normalita', mi sembra un passo

importante, se non altro perche' non l'avevamo ancora fatto.

Ovviamente,

la "normalizzazione" di AN ha portato con se' la formazione di partiti

di estrema dx che hanno tentato di raccogliere i delusi dalla svolta.

Questo accade spesso. Ma una destra matura e responsabile non scende a

patti con questi partiti; anzi, se diventano politicamente consistenti,

cerca di portarli a se' facendo capire le ragioni e la necessita' della

svolta. Invece no, il breve termine domina sempre e cosi' si rischia di

ridare credibilita' a movimenti che, cosi' come sono, sono

incompatibili con uno stato democratico.

Si dira' che dall'altra parte, quando fa comodo, si blandisce, e non

poco, i nipotini di Lenin: perche' allora non si dovrebbe blandire i

nipotini del Duce? E infatti, avanti cosi'. Dopo piu' di 60 anni dalla

fine della guerra siamo ancora qui: "sei fascista!", "eh, ma te sei comunista!", "eh, ma te sei fascista!" ..........

 

L'unico modo sarebbe di introdurre uno sbarramento al sistema proporzionale, perchè altrimenti questi mercati continuerebbero indisturbati. Credi che possa passare uno sbarramento al 5% con tutti i partitini che popolano le coalizioni? Io credo che non passerà mai. E ci teniamo questa legge elettorale. 

 

viene naturale chiedersi quale "grado di riformismo" ci si possa realisticamente aspettare da una coalizione di governo che non comprenda ali estreme, di centro-destra o di centro-sinistra che sia (per non parlare di una "grande coalizione"). Quali sarebbero a quel punto le riforme in agenda? A cosa invece nemmeno una maggioranza del genere riuscirebbe a far fronte?

Aspetto commenti...

 

 

Cosa si può fare? A costo di essere ripetitivo: BISOGNA CAMBIARE LA

LEGGE ELETTORALE. Il porcellum sembra fatto apposta per massimizzare il

potere delle schegge. Il doppio turno o il sistema australiano

distruggebbero in un soffio tutto il potere negoziale di questi

partitini, siano essi fascisti alla Mussolini o banali opportunisti

alla Craxi e Fatuzzo.

 

Ma non e' solo la legge elettorale a premiare i partiti estremisti. Sono gli elettori italiani a premiare gli schieramenti che includono le ali estreme rispetto a quelli piu' "compatti". Berlusconi ha vinto nel 2001 imbarcando i neofascisti, quando l'Ulivo aveva cercato di distanziarsi un minimo da RC, e nel 1996 l'Ulivo+RC ha battuto il Polo senza la Lega, che e' risultato significativamente danneggiato perfino da Cito.

Si puo' provare il doppio turno, ma per me non e' per nulla ovvio che funzionera'. Maggioritario uninominale e proporzionale con premio di maggioranza non hanno funzionato. Anche il sistema delle regionali spinge per includere gli estremisti, nel contesto intaliano. Per esempio Storace ha perso il Lazio anche perche' non si era accordato con la Mussolini, mentre l'Unione includeva RC che invece aveva scaricato in Emilia e Toscana dove poteva farne a meno.

 

 

Metto il commento qui, ma è da un po' che sono tentato di inserirlo nel lungo dibattito sulla legge elettorale (convergeste?)

Il commento è in realtà un'idea che mi molesta da quando, ventitrè anni fa, andavo a lezione da Riker e leggevo il suo Liberalism against Populism. Ha continuato a molestarmi anche quando, circa quindici anni fa, passavo il tempo a discutere di meccanismi elettorali con Myerson, al tempo mio collega, ed insieme scrivevamo la costituzione ideale per l'Europa, in mille parole, pensando che avere le regole del gioco elettorale definite bene fosse la chiave di tutto. Ora lo dubito alquanto, ed ogni giorno che passa lo dubito di più. Per la seguente ragione:

Non e' che vale per i sistemi elettorali ciò che M&M predicono per la struttura finanziaria delle imprese in un sistema di mercati completi, cioè che è irrilevante ai fini di determinare il valore di equilibrio delle imprese stesse che viene, invece, determinato solo dai "fondamentali reali"? Nel caso del sistema politico i "fondamentali" consistono nella distribuzione di interessi, ideologie e affiliazioni politiche degli elettori e dei partiti o anche solo dei "politici" mentre le regole elettorali, finche' lasciano invariata la distribuzione dei diritti politici, costituiscono il "velo nominale" del sistema, in analogia agli strumenti finanziari.

In questo caso il teorema di M&M implica che - quando partiti ed elettori sono abbastanza sofisticati ed hanno chiaro dove i loro interessi particolari risiedano e chi sia disposto a difenderli in cambio del voto - l'equilibrio reale delle forze non può essere modificato da rimaneggiamenti nella struttura elettorale. Ad ogni cambio di legge elettorale gli elettori ed i loro "rappresentanti" rimaneggeranno le carte, faranno accordi sotto banco, si inventeranno giochi ripetuti e restituzione di favori in tempo debito come quelli che Sandro qui descrive, praticheranno il trasformismo, la vendita del voto, l'accorpamento, lo sdoppiamento, la coalizione variabile, la presenza in lista come indipendenti, eccetera. Ed il risultato finale non verra' modificato.

Insomma, un altro caso di "struttura" versus "sovrastruttura"  ...

 

 

Non conosco la teoria in oggetto, ma non credo che gli elettori siano tanto sofisticati o abbiano chiaro dove risiedono i loro interessi: la gran maggioranza vota per partito preso in base a convinzioni ideologiche.

Peraltro io, come molti miei conoscenti, ritengo che i miei interessi verranno ignorati da entrambi i contendenti.Per questo spero, flebilmente, che un sistema a doppio turno possa far emergere qualche alternativa.

 

Cerco di rispondere in un colpo a tutti, sperando di evitare la logorrea.

Ellegi: non credo che uno sbarramento al 5% servirebbe. Nessuno dei micropartiti segnalati nel post ha ottenuto rappresentanza parlamentare, tutti sono rimasti perfino sotto la soglia del 2%. I sottosegretariati sono stati ottenuti come ricompensa (e pegno per il futuro) per aver portato voti alla coalizione. Finché si mantiene il premio di coalizione nella forma in cui è, il potere dei micropartiti resterà tale anche con uno sbarramento al 10%. L'aspetto migliore del referendum proposto da Segni-Guzzetta è proprio quello di eliminare il premio alla prima coalizione per sostutuirlo con un premio al primo partito. Non servirà per eliminare il potere dei partiti semplicemente piccoli (che so, Mastella o Lega) , visto che probabilmente si formeranno listoni unificati, ma un po' di potere ai micropartiti finisce per toglierlo, dato che saranno meno visibili.

Per LuigiP: Non son sicuro di aver capito la domanda. Stai chiedendo se il centrosinistra senza la sinistra radicale sarebbe capace di far meglio? Direi che qualche dubbio mi sta venendo, ma è un discorso che esula dal sistema elettorale.

Per Alberto: Ovvio che alla fine le preferenze degli elettori sono quelle che contano. In fondo, anche con il doppio turno i francesi si sono ridotti cinque anni fa a scegliere tra Chirac e Le Pen. Ma non sono d'accordo che l'estremismo sia cresciuto, almeno se parliamo dell'estremismo eversivo neofascista. Negli anni 80 il MSI era un partito consistente in cui un bombarolo come Rauti ha rischiato di diventare segretario. Oggi la situazione è diversa; i neofascisti hanno preso alla fine meno dell'1,5% dei voti, difficile trovare un paese dove prenderebbero molto meno. La rabbia è che il sistema elettorale da a loro molto più potere di quello che consegna la volontà popolare.

A Michele. Più che Modigliani-Miller a me sembra rilevante il teorema di Coase. Senza costi di contrattazione e con informazione perfetta si raggiunge comunque l'allocazione efficiente. Io non credo che tali condizioni siano realistiche, e quindi credo che il sistema elettorale possa contribuire a cambiare i costi di transazione e raggiungere migliori allocazioni. Per esempio, supponiamo che il valore monetario aggregato per i cittadini italiani di non avere Bobo Craxi come sottosegretario sia superiore al valore monetario di averlo (io sarei disposto a mettere qualche euro per avere qualcuno migliore). Come possiamo effettivamente migliorare l'allocazione? In teoria tutti quelli che non vogliono Craxi dovrebbero compensare monetariamente quelli che lo vogliono, incluso presumo il Craxi medesimo. Mi sembra ovvio che un tale meccanismo è completamente irrealistico. So, institutions do matter.

Quanto? Non tanto come i fondamentali, questo è certo. Credo nessuno qui si faccia illusioni sul fatto che un sistema elettorale da solo possa risolvere guasti profondi, che so, sanare tensioni etniche e razziali. Ma qualche risultato lo ottiene. Per esempio, è abbastanza ben documentata la relazione tra livello del debito pubblico e presenza di un sistema elettorale proporzionale. Inoltre, anche se gli effetti del sistema elettorale sono del secondo ordine, si tratta almeno di una variabile su cui possiamo intervenire in modo rapido ed efficace. Se il paese è caratterizzato da una forte mentalità rent-seeking o da odio interetnico c'è poco che si può fare, a parte cercare di educare e sperare che nel lungo periodo le cose migliorino. La legge elettorale invece si può cambiare e i risultati sono immediati.

 

 

Non credo che risolveresti il problema solo con la proposta del premio al primo partito. L'unico modo per risolvere il problema del ricatto dei piccoli partiti è di rendere "inutili" i voti ottenuti da quelli che non raggiungono una determinata soglia, ovvero quei voti devono andare persi. Per intenderci alla fine degli scrutini elettorali si eliminano i partiti sotto la soglia minima e i loro voti non contano più niente. Il premio finisce solo ai partiti che formano la coalizione di governo che hanno superato la la soglia predefinita. Se DS, Margherita e RC superano il 5% e tutti gli altri attuali partiti della coalizione vengono eliminati con i rispettivi voti vanno a confrontarsi con AN, FI che hanno superato la soglia. A questo punto fai il confronto fra il totale dei voti ottenuti da DS, Margherita e RC con quelli ottenuti da AN, FI. Chi fra questi ha ottenuto più voti governa e ottiene il premio di maggioranza, ognuno in percentuale ai voti ottenuti. Naturalmente non si devono ammettere le coalizioni di partiti. Si potranno anche aggregare creando un partito unico le varie forze simili per ottenere il seggio in parlamento, ma la loro influenza sarebbe molto ridotta.  Metodo molto antidemocratico, ma credo sia l'unica via per sterilizzare la cattiva pratica di coalizzarsi senza un progetto ma solo per la poltrona.

 

Mi pare che il post sia convincente solo se non cambia la legge elettorale.

L'ipotesi pero' e' forte. Ieri nella CdL hanno discusso e a quanto pare sono tutti concordi con la proposta di Calderoli (bis?) per la nuova legge elettorale.

Oggi nell'unione pare ci sia convergenza sulla proposta di Chiti.

Allora il vero problema, secondo me, non e' se non cambia la legge elettorale ma COME cambia. Il bargaining tra le due nuove proposte, visto che sei un esperto e ammesso che tu le conosca (io non ne so praticamente nulla), come lo vedi??

 

 

 

È troppo preso per rispondere, non si conoscono bene le proposte e i dettagli sono di straordinaria importanza. Per intanto non sono tanto sicuro che le posizioni non siano distanti. Chiti vuole una mini-riforma costituzionale, il centrodestra credo sia contrario perché lo vede come un modo per allungare la vita del governo. Aspettiamo almeno di vedere con chiarezza cosa c'è sul tavolo.

 

 

Siamo sicuri che l'Italia sia un paese culturalmente adatto al bipolarismo? Qui negli USA sembra che ci siano effettivamente due weltanschaungen (scommetto che lo spelling e' sbagliato) fin dai tempi di Hamilton e Jackson, mentre in Italia la situazione e' leggermente piu' complessa.A mio avviso nella societa’ civile Italiana sono presenti 4 diverse sensibilita' che di volta in volta si alleano fra loro, ma che sono culturalmente distanti:- I cattolici- I (post)comunisti. - I laici.- L’Anti Stato (Mafia)Durante la seconda guerra mondiale le 4 forze si sono alleate contro il fascismo e, negli ultimi 60 anni si sono spartite il potere in ItaliaVi ricordate l’arco costituzionale? Comprendeva tutte e Quattro le forze escludendo, praticamente, solo l’MSI.Vi ricordate quando Calvi-Sindona tentarono di imporsi nel panorama finanziaro italiano? In questo caso Mafia e mondo cattolico si sono alleati contro comunisti e laici e i secondi hanno avuto la meglio.Vi ricordate Tangentopoli? Magistrati “democratici”, con il supporto evidente di parte del mondo imprenditoriale laico si sono alleati contro la DC. E le bombe della mafia hanno fatto il resto (3 contro 1).Vi ricordate quando la Cdl vinse le elezioni per la seconda volta? In campagna elettorale Ruini appoggio' apertamente Berlusconi il quale vinse a man bassa in Sicilia (3 contro 1).Un sistema bipolare e’ pertanto innaturale e conduce esclusivamente ad alleanze destinate a sciogliersi come neve al sole.