La scuola italiana è una tragedia. Se le elementari appaiono lacunose soprattutto in matematica e scienze (indagine TIMMS, 2003), le medie superiori sono ancora peggio, specie al Sud (indagine PISA, 2006; si vedano anche le interessanti analisi qui e qui). L’università, infine, è fallimentare sia in termini di didattica che in termini di ricerca, come ampiamente documentato ad esempio da Roberto Perotti, L’Universita’ truccata, Einaudi, 2008. A fronte della tragedia della scuola, le discussioni di questi giorni sono invece unacommedia, surreale e cacofonica. Parlano tutti assieme, confusamente, incoerentemente, a voce alta, come i concertisti di Prova d’orchestra di Fellini.
<object width="425" height="344">
<param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/OFASuP-JggQ&hl=en&fs=1">
</param>
<param name="allowFullScreen" value="true">
</param>
<param name="allowscriptaccess" value="always">
</param>
<embed src="http://www.youtube.com/v/OFASuP-JggQ&hl=en&fs=1" type="application/x-shockwave-flash" allowscriptaccess="always" allowfullscreen="true" width="425" height="344"></embed>
</object>
Gli studenti in piazza non hanno capito nulla. Lamentano correttamente che l’educazione che ricevono garantirà loro un futuro senza opportunità. Giusto. Si stanno preparando a una vita di rivendicazioni vane. Ma hanno una visione classista della società.
Brandiscono questa visione come un randello, senza capire che se lo danno in testa (sta diventando una moda randellare queste teste - ma non voglio scherzare troppo su questo che le squadracce con poliziotti al fianco non sono per nulla divertenti).
<object width="425" height="344">
<param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/lRt1f2I1J_o&hl=en&fs=1">
</param>
<param name="allowFullScreen" value="true">
</param>
<param name="allowscriptaccess" value="always">
</param>
<embed src="http://www.youtube.com/v/lRt1f2I1J_o&hl=en&fs=1" type="application/x-shockwave-flash" allowscriptaccess="always" allowfullscreen="true" width="425" height="344"></embed>
</object>
<object width="425" height="344">
<param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/w-LFzwuvaQA&hl=en&fs=1">
</param>
<param name="allowFullScreen" value="true">
</param>
<param name="allowscriptaccess" value="always">
</param>
</object>
I genitorisono fieri dei propri figli che protestano e occupano. Tutti papà e mamma i nostri bei ragazzi. Per non parlare deglianziani professori che inneggiano al sessantotto che ritorna, nella speranza di aggrapparsi al traino della gioventù altrui: “prenditi pure quel po' di soldi quel po' di celebrità / ma dammi indietro la mia seicento, i miei vent'anni e una ragazza che tu sai”. Ma i più intelligenti tra noi lo hanno capito 37 anni fa (proprio così, 1971) che non c’è niente da fare: “stavo scherzando, luci a San Siro non ne accenderanno più”.
<object width="425" height="344">
<param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/R8VhR5o8JTU&hl=en&fs=1">
</param>
<param name="allowFullScreen" value="true">
</param>
<param name="allowscriptaccess" value="always">
</param>
<embed src="http://www.youtube.com/v/R8VhR5o8JTU&hl=en&fs=1" type="application/x-shockwave-flash" allowscriptaccess="always" allowfullscreen="true" width="425" height="344"></embed>
</object>
Nè studenti, né genitori, né professori chiedono direttamente un sistema educativo di qualità. Chiedono piuttosto solo maggiori finanziamenti per l’educazione. Ma non è affatto di fondi che il sistema necessita. L’Italia spende per la scuola, dalla materna alle superiori, una percentuale del PIL essenzialmente pari alla media OCSE (dati riferiti al 2005, da OCSE, Education at a Glance, Settembre 2008). Per l’università la spesa annuale per studente, depurata dal numero eccezionale di fuori-corso, è addirittura inferiore solo a quella di USA, Svizzera, e Svezia.
[Nota: Per capire bene cosa ci dicono i dati sulla spesa relativa dell'Italia per la scuola è necessario osservare che l’Italia
è diversa dagli altri paesi Ocse in tre importanti dimensioni: i) bassa
fertilità, ii) pochi laureati (meta’ della media Ocse tra 25 e 34 anni),iii) tanti fuori-corso. È opportuno quindi
disaggregare l’università dal resto della scuola. Per le scuole primarie e secondarie è meglio
usare spesa su Pil, che è la statistica classica (nonostante la bassa
fertilità). Per l‘università invece, la spesa su Pil è pessimo indicatore a
causa del basso numero di laureati. La spesa per studente è meglio ma va
depurata dai fuori corso (usando studenti “full time equivalent”, come fanno Stefano Giagliarducci, Andrea Ichino, Giovanni Peri, e Roberto Perotti). Questo è
necessario perché i) i fuori-corso non consumano servizi come gli studenti a
tempo pieno, ii) non depurare significherebbe usare un aspetto deleterio del
sistema universitario per far apparire il sistema a più bassa spesa per
studente. Questo motiva le statistiche usate nell’articolo e fornisce una
immagine accurata della spesa relativa dell’Italia nella scuola. Ringrazio Alessandro Feis e Giancarlo Pizzuttelli, le cui email di reazione sconcertata al mio articolo sulla Stampa mi hanno indotto a questa precisazione.]
Il ministro Gelmini, da parte sua, invoca una «scuola della serietà, del merito». Parole sante. Ma poi finisce per tagliare i fondi indiscriminatamente. Per le scuole che funzionano così comeper quelle che non funzionano. Per il Nord, dovele superiorisono in media a livelli europei, così come per il Sud, dove sono peggio di moltipaesi in via di sviluppo (PISA, 2006). Il ministro propone inoltre di trasformare le università in fondazioni. Ottimo. Ma poi prevede di garantire fondi pubblici di perequazione per le università peggiori, quelle che non riescano ad attrarre fondi privati attraverso le fondazioni stesse. Ne abbiamo parlato qui, in un certo dettaglio.
Nota: C'è di peggio. Ecco cosa dice sulla questione l'Associazione Nazionale Docenti Universitari (ANDU):
Il grande movimento di protesta, che chiede l'ABROGAZIONE (non la sospensione come chiede invece ora il PD) della Legge 133 e con particolare forza dell'articolo sulle Fondazioni, ha ben chiaro che, trasformandoli in Fondazioni private, si regalerebbero gli Atenei statali ai gruppi di potere accademico-politici, ai quali si elargirebbero ulteriori risorse pubbliche.
E non voglio nemmeno iniziare a parlare dei grembiulini e del 7 in condotta, per carita' di patria.
I rettori universitari minacciano le dimissioni di gruppo per protesta. Lo fanno ogni volta che sentono parlare di tagli. Nel Novembre 2006 lamentavano una insufficiente crescita del fondo di finanziamento, che avrebbe portato a «il blocco degli atenei, dei servizi, la cancellazione del futuro per i nostri giovani».Oggi si legge nella mozione della Conferenza dei Rettori, approvata all’unanimita nel Luglio 2008: «L’università non reggerà l’impatto. Una situazione che […] porterà inevitabilmente l’intero sistema universitario pubblico al dissesto». Davverole amministrazioni universitarienon hanno alcuna colpa della lievitazione dei costi del sistema? Qualcuno ha sentito i rettori minacciare le dimissioni per sensibilizzare l’opinione pubblica sul fatto che lenuove regole per i concorsi inducano a promozioni in massa (dal 1999 al 2006 il numero di professori ordinari è cresciuto del 54%)?E sul fatto che nuovi atenei sorgono come funghi nelle sedi più improbabili? E sulla proliferazione di inutili corsi di laurea?Qualcuno ha sentito i rettori minacciare le dimissioni per richiedere finanziamenti basati sulla qualità dei loro atenei? Nel 2007 la quota percentuale dei finanziamenti assegnata sulla base dei "risultati” era del 2.2%; il 97.8% distribuito invece sulla base della spesa storica, cioé favorendo chi ha speso di più, e non meglio, in passato. Insomma, questi rettori, come già suggeriva Sandro tempo fa,
Nota: Su questo punto, non sorprendentemente, ho ricevuto varie email che definire critiche è dir poco. Ne cito una (da un professore universitario, firmata). Lo scambio di email successivo ha chiarito le rispettive posizioni. Ma la lettera resta interessante e rappresentativa per il tono, per la richiesta di una "rettifica" (di che?) e per il timore di essere considerato un "barone" (excusatio non petita.... diceva la mia professoressa di Latino e Greco; allora sì che la scuola funzionava - e i treni arrivavano in orario):
Egregio prof. Bisin,
ho trovato il suo fondo, come purtroppo molti commenti sull'Università, basato su parole d'ordine e non su fatti.
[...]
In particolare, le faccio notare che lo stop all'agenzia di valutazione viene da _questo_ ministero.
Sull'argomento "fondazioni":
"Il ministro propone inoltre di trasformare le università in fondazioni. Ottimo."
Perché "ottimo"?
Perché la contabilità è più agile? Ma già adesso è estremamente
agile! (questo è uno dei problemi: chi parla di Università spesso ha
ricordi relativi a venti, trenta o più anni fa).
Perché "privato è meglio"?
Non voglio discutere qui se sia meglio o peggio. So (dati MIUR) che i
privati in Italia non investono. Neanche negli Atenei non statali.
[...]
Non spero in una rettifica, ad ogni modo la saluto cordialmente
P.S.: per favore, non mi appicichi l'etichetta di "barone". Sarebbe veramente ridicolo.
Gli insegnanti di elementari, medie, e superiori si preoccupano di difendere le proprie prerogative sindacali senza considerazione alcuna per la qualità del servizio educativo che sono pagati per offrire.
[Nota: Andrea dice che esagero, ma se l'iperbole è passata alla Stampa, passerà a nFA, che con le iperboli fa meraviglie.]
Gli insegnanti rifiutano ogni meccanismo di valutazione del proprio operato, e quindi ogni meccanismo di premio per la qualità dell’insegnamento. Nel 2007,ad esempio, hanno osteggiato con successo i test dell’Istituto Nazionale di Valutazione del Sistema Educativo di Istruzione e di Formazione (INVALSI), voluti dall’allora ministro Moratti.Qui si trovano informazioni sui test e si vede un esempio della pochezza argomentativa degli oppositori.
Infine l’opposizione ha da tempo affrontato i problemi della scuola in modo ideologico,proteggendo le rivendicazioni egualitarie degli insegnanti, in effetti favorendo la mediocrità del sistema educativo. Il precedente ministro Mussi, ad esempio, ha lasciato inutilizzato il sistema di valutazione dell’università CIVR, nonostante questo avesse funzionato con successo (o forse proprio per questo). La riforma del sistema di reclutamento dei ricercatori di Mussi era oscena, nel suo tentativo di accettare formalmente meccanismi meritocratici svuotandoli di ogni rilevanza.
La scuola e l’università pubblica in Italia non hanno bisogno di più fondi. Hanno bisogno di fondi distribuiti in funzione della qualità. Per questo è necessario un sistema di valutazione di scuole e insegnanti, e meccanismi efficienti di incentivo basati su queste valutazioni. Purtroppo nessuno degli attori principali della commedia che si sta svolgendo oggi in Italia sembra comprenderlo.
A pensarci bene non è nemmeno poi così divertente la commedia: gli studenti si calano i pantaloni ed alzano le gonne davanti al senato; i genitori fanno la coda del pavone davanti ai figli rivoluzionari; gli anziani professori cercano le emozioni della prima volta; i rettori potrebbero ben dimettersi una buona volta, ma non si sognano di farlo; il ministro non ha nemmeno il coraggio di emanare una bella circolare che vieti le mutande fuori dal grembiulino...
<object width="425" height="344">
<param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/qff098NCNDE&hl=en&fs=1">
</param>
<param name="allowFullScreen" value="true">
</param>
<param name="allowscriptaccess" value="always">
</param>
<embed src="http://www.youtube.com/v/qff098NCNDE&hl=en&fs=1" type="application/x-shockwave-flash" allowscriptaccess="always" allowfullscreen="true" width="425" height="344"></embed>
</object>
... e l’opposizione vuole ma non può chiedere la nazionalizzazione della Bocconi, la Cattolica, e la LUISS.
Tutta roba già vista nel teatrino della politica, come si dice. Non ci è rimasta nemmeno la speranza che tutti gli attori ora sul palco a dire stupidaggini siano seppelliti da una risata
.
La metto qua; in un certo senso non è fuori tema: è un'altra misura del livello di inciviltà in cui è caduta l'Italia.
Io non solo mi vergogno, in quanto italiano, dell'affermazione fatta da BS su Obama; mi vergogno anche, in quanto italiano, del fatto che il popolo italiano ci abbia fatto sopra, in media, una risatina sarcastica, come di chi avendole viste tutte può scherzare anche su questa.
Non ho particolare simpatia per Barack Obama, mi sembra chiaro. E delle sue origini razziali mi importa un pepino, l'ho già detto. Ma agli americani, molto giustamente, importa assai. A quelli che lo hanno votato perché sono fieri di avere eletto un uomo di razza africana; a quelli che non lo hanno votato perché (come mostra la geografia elettorale in cui gli stati del GOP sono quelli vuoti e quelli confederati) a parecchi di loro dava alquanto fastidio la razza di suo padre.
Il primo ministro di un paese rappresenta il paese intero. Affermazioni razziste profferite in pubblico, giusto nella capitale di uno dei paesi più razzisti e xenofobi che siano mai esistiti, non è indice solo di cattivo gusto. È indice di pochezza morale, stoltezza mentale ed incompetenza politica. Un uomo così piccolo non può essere il primo ministro, neanche di Lilliput.
In un paese civile tutti chiederebbero le dimissioni di uno stolto come BS. In Italia non succederà perché, piaccia o meno, ha smesso da tempo d'essere un paese civile.
Mi attacco all'OT, portandolo decisamente OT, sorry, perché la spiritosaggine di BS a me ha fatto venire in mente la dietrologia del caso.
Chiaramente è una battuta figlia del becerume da parvenu provinciale, fiorito nella testa di uno che ha evidenti problemi di percezione di sé e della realtà, ma il timing mi ha fatto pensare. Detta in Russia, di fronte al pupazzetto di Putin (che rideva, chiaramente). Non è che il BS, ora che l'amico Bush non c'è più, pensa di fare il salto della quaglia atlantica e regalare all'Italia un bel patto di ferro con la Russia? Io già mi immagino lo spin: "Risolviamo i problemi energetici! Ci alleiamo col più forte che in America stanno con una scarpa e una ciavatta! Imprenditori, vi regalo una via diretta per la Cina!", mentre nella sua testa già si elegge come il più fine stratega del secolo... O forse continuo solo a dargli credito di un'intelligenza e di una logica inesistenti, non so. E' che i narcisi mi preoccupano, specialmente quando la demenza senile avanza. Un po' come il vecchio nonno che esce fuori al balcone per orinare in testa ai passanti.
BS, ormai è noto a tutti, dice un sacco di stronzate (bullshit). In Italia è solito giustificarsi dicendo di essere stato frainteso (e che i principali giornali ce l'hanno con lui). All'estero il giochetto non funziona perchè la stampa reputa che quando parla lo faccia avendo "la capacità di agire".
Il problema è che essendosi circondato di adulatori e yes-men, grazie ad una legge elettorale ad hoc da lui espressamente voluta, questi fanno sempre quadrato attorno a lui, qualsiasi cosa dica o faccia. Chiederne le dimissioni è completamente inutile. Anzi gli strilli dell'opposizione di fronte alle stronzate quotidiane del governo hanno solo l'effetto di mettere in risalto la mancanza di argomenti dell'opposizione stessa, che vorrebbe ma non può. Come hanno infatti dimostrato gli ultimi due anni di governo Prodi, che dava spesso l'impressione di avere una comprensione degli eventi assai superiore al governo attuale, ma che non riusciva quasi mai a tradurla in provvedimenti coerenti e conseguenti. Abbiamo una opposizione che saluta festante la vittoria di Obama, ma si guarda bene dal fare ciò che Obama fa o rappresenta, ovvero rinnovarsi profondamente (il lifting non basta egregio signor Veltroni). A cominciare dai propri principali rappresentanti politici.
Temo proprio che dovremo tenerceli ancora, tutti quanti. In fondo si reggono a vicenda, tutti assieme, spalla contro spalla. Il costo dei politici italiani è il più alto d'Europa. La qualità è tra le peggiori. Tanto basta, non credo serva aggiungere altro.
Con BS e relativo governo credo che l'unico antidoto sia quello invocato da Bisin al termine del suo intervento: ridergli in faccia.
avesse detto "è un negro" gli avrebbono dato del razzista lo stesso.
avesse detto "è di colore" anche, con patate.
non avesse fatto accenni si sarebbe preso del provinciale ipocrita. su di lui (che personalmente non stimo più di tanto, anche se trovo che abbia delle uscite geniali) e sui suoi ministri ne hanno dette di molto ma di molto peggio, e pure passando di volta in volta per fini umoristi o baluastri (baluardi pilastri) della demograzia.
oltretutto Obama non è africano, né asiatico, né altro: è un americano di colore leggermente più scuro della media attuale, e la sua personale componente razziale se l'è giocata molto bene, con tutti quelli che ne fanno una questione importante, sieno essi neri incassati o bianchi bifolchi. l'unica cosa che conta, ora che è presidente, è come lavorerà, e quello potranno dirlo tutti solo dopo che avrà cominciato (e per il poco che l'ho seguito, saranno sorprese amarissime per gli obamiani italioti E per tanti mericani).
Purtroppo Berlusconi stavolta e' arrivato secondo, dopo Gasparri:
http://www.informazione.it/a/9a54a962-4c09-4f3b-9e34-c6bde2832c73/Obama-gaffe-sprint-di-Gasparri-Al-Qaeda-ora-forse-e-piu-contenta
Ora, diciamo che quella di BS e' meno "esplicita" di quella di Gasparri. Cio' non toglie che non mi sarei mai sognato di mettermi a fare una classifica di questo genere.
E Michele, forse piu' che una risatina sarcastica si ride per non piangere. Perche' io di sarcasmo non ce ne trovo nemmeno un po', e nessuno che si informi su qualcosa di diverso da Rete4 probabilmente lo fa.
La solita, totale, figura di merda. Mi associo al sentimento espresso da Michele. Son sicuro che Obama a BS non piaccia granche', e che si sentisse piu' a suo agio con GWB, ma la leggerezza della battuta e conseguente risatina esprimono solo stoltaggine.
L'ottavo nano ne ha sparata una nuova (da Repubblica.it): "Eppoi noi stiamo tutta l'estate a cercare di abbronzarci al sole e d'inverno ci mettiamo sotto le lampade. Anche lui ci scherza: avete visto che sta cercando un cane che sia un "incrocio" come lui?"...ora, cosa devo fare? Ridere? Piangere? Ignorare il tutto (come sembra aver fatto il giornalista)?
Apriamo un dibattito: qual è il livello di Alzheimer del nostro BS? E' lo stesso livello dell'Italia e degli italiani?