Questa è una vicenda personale che riporto perché rappresenta, nel suo piccolo, un esperimento su come alcuni individui rispondono al cambiamento delle norme in questo paese. E forse anche su come le norme sono fatte.
L'esperimento
Da circa una settimana nel quartiere di Roma dove risiedo (municipio 18, vicino al Vaticano) si è avviata la raccolta differenziata dei rifiuti. Non entro nel merito della decisione. Si è scelto di rimuovere i cassonetti per l'immondizia indifferenziata, lasciando solo i cassoni per vetro, carta e vestiti. L'azienda cittadina incaricata dello smaltimento rifiuti (AMA) ha ben informato i cittadini sulle procedure per la nuova raccolta, via posta e con appositi incontri presso parrocchie e comunità locali. In pratica ogni mattina, ogni 3/400 metri, c'è un camioncino che preleva sacchi appositi da gettare, con orari prefissati.
Riflessioni dopo l'annuncio (ma prima che si cominciasse)
Cosa attendersi? Andando al lavoro ci si chiedeva: ci saranno i camioncini? Quanti cittadini avranno abbastanza senso civico per andare a consegnare il sacco di indifferenziata? Altri, più scaltri: avranno pensato a qualche meccanismo contro i furbi? Qualche vigile urbano? Sarà come per il divieto di fumo? Allora ci sbagliammo a essere pessimisti!
I risultati
I camioncini (per ora) ci sono sempre stati. Gli spazzini spazzano (cosa nuova qui), molte persone consegnano le buste. Di controllori (vigili o similia) nemmeno la traccia (una cosa normale). Quando il camion se ne va (oggi, domenica, alle 12), arrivano i romani di secondo tipo. Non pochi purtroppo. Questa una foto della situazione alle ore 15
Mi ricordo un professore del liceo che raccontava come Roma mise le "regole'' sopra tutto: "cada il cielo, ma giustizia sia''. La tolleranza zero non fu inventata a New York. Ma cosi come andò perduta la tecnologia della cupola del Pantheon e del cemento, tante altre cose antiche paiono perse.
Questo episodio nella provincia del mondo non ha a che fare con i massimi sistemi, i paradigmi di politica economica, o il senso dello Stato del primo ministro (almeno non direttamente). Si tratta di piccole cose quotidiane che mostrano "solo'' il livello del senso civico di molti miei concittadini (non tutti certo). Ma, in soldoni, difficile resistere al pensiero che ognuno ha i politici e l'immondizia che si merita. Canon Hacker's Development Kit.
Forse l'amministrazione fa male i conti con il "senso civico locale''.
Questo è fatto ANCHE di persone che escono alle 6 per abbandonare indisturbati il malfatto del quattrozampe, di tassisti che derubano sistematicamente i loro clienti, di asili nido comunali che a malapena ospitano circa il 50% degli aventi bisogno, di cittadini che parcheggiano indisturbati motorini e macchine su strisce e marciapiedi ... Mai visto un controllo. Mai visto un vigile fermare un motorino (in movimento!) su un marciapiede. Come in altri campi (antitrust?) si legifera senza pensare alle sanzioni (ed alla loro implementazione), oppure queste sono talmente modeste ed incerte (reati finanziari), da non scoraggiare nessuno. Davvero è questo ciò che la gente vuole?
P.S. Gli economisti, è noto, non sanno fare previsioni. Leggete questo articolo sul Sole24Ore del 2007 di Luigi Guiso e Aleh Tsivinsky.
Il problema è annoso: non credo derivi dagli italiani in quanto popolo. Gli Italiani si adattano, punto. E sono il riflesso dei processi storici che sono alla base della loro cultura.
Forse mi sbaglio. O forse il problema trae origine dal fatto, semplicemente, che coloro che legiferano sono italiani pure loro.
P.S: Ora, se gli italiani emigrati all'estero avessero una percezione delle cose più sana, allora invece che il movimento 5 stelle... :)