A quanto pare, mentre il nostro presidente del
Consiglio starnazza contro i fondi sovrani e si dichiara pronto a
combattere impavido contro la discesa degli infedeli sulle nostre
società, i suoi emissari vanno quietamente proprio da ''los moros''
implorandoli di investire nel nostro paese. Questo dimostra, secondo
me, due cose.
Primo, Berlusconi si conferma l'abituale maestro di demagogia. Anche in questa occasione ha sfruttato le
pulsioni peggiori, quelle razziste e xenofobe, del suo elettorato per
farsi propaganda (oltre che un favore a se stesso ed ai nuovi amichetti del salotto buono) mentre al solito fa l'esatto contrario di quello che
dice.
Secondo, mi pare sempre più chiaro che i fondi sovrani non
c'entrano proprio nulla con la disciplina delle OPA e sono solo una,
piuttosto trasparente, foglia di fico. Ci racconta infatti il Sole:
Frattini ha annunciato che a breve una delegazione di Adia verrà in
Italia per incontrare il Comitato strategico per l'interesse nazionale
in economia, la task force di 12 esperti costituita
da pochi giorni dai ministeri degli Esteri e dell'Economia per attrarre
gli investimenti di Paesi amici (non si può dire altrettanto di
Singapore, con il fondo Temasek, e Cina) e cercare per quanto possibile
di tenere alla larga quelli sgraditi, specie in settori sensibili, come
l'energia, la difesa e le telecomunicazioni.
Il Comitato Strategico per l'Interesse Nazionale in Economia!! Manco nell'Unione Sovietica dei tempi d'oro!! A cosa serva tale comitato ce lo spiega l'organo interno di casa Berlusconi.
L’obiettivo è riportare sotto l’egida governativa le relazioni con i
fondi sovrani finora interamente delegate alle banche d’affari.
L’esecutivo indicherà quali sono i settori dov’è auspicabile investire,
fisserà le regole e offrirà l’impegno di una garanzia politica. Il
Comitato si rivolgerà ai «fondi buoni», ha spiegato Frattini, cioè «a
coloro che hanno deciso di adottare regole di trasparenza».
Il fondo più buono di tutti, ci informa il Sole 24 Ore, è quello di Abu Dhabi, che al momento ha una partecipazione del 2,04% in Mediaset ma non si sogna manco di scalarla. Adesso i rapporti con questi fondi, con cui Berlusconi sta già facendo affari, saranno finalmente sottratti ai privati e posti sotto il controllo dello Stato. Ma siamo ovviamente sicuri che Berlusconi agirà unicamente nell'interesse nazionale, senza farsi sviare da possibili conflitti di interessi (e vada a quel paese chi non capisce le battute).
Questo conferma quanto è sempre stato noto. Non solo in Italia ma in tutta Europa i governi hanno innumerevoli strumenti per prevenire scalate sgradite (chi ha voglia può, per esempio, ripercorrere la vicenda E.On-Endesa, in cui il governo spagnolo intervenne in modo pesante), e anche se non li hanno possono inventarseli seduta stante. Appare abbastanza evidente che, anche con la normativa attuale, non c'è alcuna difficoltà, qualora sia necessario, a impedire l'ingresso di fondi sovrani sgraditi.
Il vero timore, quello che ha scatenato l'attacco alla passivity rule sulle OPA, è chiaramente e
semplicemente che gli equilibri dei salotti buoni ricevano uno
scossone. Si tratta di un timore remoto anche con l'attuale normativa,
le imprese italiane non sono certo famose per essere
facilmente contendibili, ma perfino questo timore remoto è sufficiente
a spingere immediatamente membri del salotto buono e governo amico all'azione. Nel caso
qualcuno avesse ancora dubbi, questo rende chiare quali sono le
priorità delle nostre elites politiche ed economiche.
A pensarci bene c'è anche una terza lezione da trarre, che riguarda i nostri media. Spero vivamente di essere smentito nei prossimi giorni, ma se guardo a quanto è stato scritto finora il panorama è desolante. Nessuno che si sia preso la briga di questionare la pretesa minaccia dei fondi sovrani. Nessuno ora che faccia notare la flagrante contraddizione tra parole e comportamenti. Nessuno tranne un oscuro blog di professori amerikani. Il Financial Times ha recentemente scritto su
the Italian premier, whose treatment in parts of the media is nearing North Korean levels of adulation
Forse l'unica cosa sbagliata è quel ''parts of''. Dovevano scrivere ''all of''.
Spero ovviamente di essere smentito in futuro, ma la vera e significativa novità del terzo governo Berlusconi è rappresentata dal fatto che BS è passato gestire direttamamente gli equilibri societari e finanziari dell'economia italiana.
Non intendo la fisiologica gestione "governativa" dell'economia, che rientra tra i poteri/doveri di un capo del governo, quanto la scelta diretta degli attori chiamati a recitare la commedia dell'economia, la assegnazione dei ruoli, la determinazione degli ingaggi, la fissazione delle date nei vari teatri
Pur volendolo, SB non aveva la forza per farlo nelle sue precedenti esperienze di governo: era fuori dai slaotti buoni, era vissuto come estraneo a gran parte del mondo finanziario, il suo conflitto di interessi era sentito e visto come un limite.
Oggi, invece, non solo nessuno sembra più interessato al conflitto di interessi, ma appare evidente che nessuno ha neanche più la volontà e la forza di contrastare le mire del Kim il Sung de noartri e preferisce darsi da fare per essere invitato al suo banchetto, dato che, con tutta evidenza, è lì che si decide cosa si mangia a chi mangia.
Ma tutto questo sarà sufficiente per guarire la sinistra italiana dal morbo dello statalismo? Quanti anni di governo Berlusconi ci potrebbero volere? Sarà necessario che salga anche al Quirinale?