L'Uffa di Gian Luca, messo a commento d'un articolo recente di Carlo Pinardi, mi ha sorpreso alquanto. Per varie ragioni, che spiego in un momento, prima di venire al dunque di questo post.
Il dunque consiste in un confronto, limitato agli atti di politica economica, fra i sette mesi del duo Prodi-TPS ed i cinque anni del trio Berlusconi-Tremonti-Siniscalco. Prima alcuni chiarimenti metodologici che spiegano anche le ragioni della mia sorpresa.
Avendo appena finito d'inveire contro la pessima abitudine di giustificare le malefatte del politico per cui si fa il tifo con argomenti del tipo "gli altri han fatto peggio", mi ritrovo con Gian Luca che - in un momento probabilmente vacanziero, come disse un giorno Samuelson di Solow (si parva licet componere magnis) - sembra riproporre un'ulteriore variante del Cosi' fan tutti.
A costo di ripetermi, insisto nel mio dissenso. Non vedo logica alcuna in tale metodo. Né utilità, fosse anche solo per la propria parte politica. Questo per chi tale parte possiede: io mi rallegro d'esser troppo povero di spirito per permettermela. Le ragioni son banali: se possiedi una parte politica per cui "tifi", forse speri che vinca. La probabilità che vinca è funzione crescente del governare bene, ossia facendo gli interessi dei gruppi sociali da cui si spera d'ottenere voti. Se, come nel caso in questione ed in parecchi altri casi, gli atti di governo sono manifestamente sgraditi ai gruppi sociali di riferimento e risultano essere dannosi all'economia del paese più in generale, meglio dirlo finché si è in tempo di correggere la rotta che non far quadrato attorno a madornali errori. Da cui segue che, durante il tempo in cui governa, se davvero t'interessa la tua parte politica la critichi aspramente per qualsiasi errore essa compia.
In secondo luogo, il metodo del male minore è appropriato solo in un preciso momento che dura circa un'ora ogni cinque anni, cioè il momento del voto. A meno che fedeltà religioso-calcistiche non dettino di votare sempre e comunque per un certo simbolo, credo l'unico approccio razionale al voto sia quello che propongo di seguito, e che seguo da ventiquattro anni di non voto. Data l'informazione a disposizione, quale delle due parti fa meno danno alle mie preferenze? Il guadagno in utilità che otterrei dalla parte che ritengo farmi meno danno, moltiplicato la probabilità che io sia un elettore decisivo, è superiore al costo (non sempre minimo, visto che votare spesso richiede l'apnea di montanelliana memoria) d'andarla a votare? Nel caso affermativo voto, altrimenti rimango a casa ed ascolto Gorecki. In entrambi i casi mi scordo il metodo del male minore mezz'ora dopo, e per altri cinque anni recupero il diritto di parola ed il mio senso critico.
Prima di venire alla sostanza del confronto, un terzo punto, ugualmente metodologico. L'opinione di nFA, ovviamente, non esiste; non è mai esistita, ed esiste ancor meno ora che il gruppo che vi scrive si va allargando. Ma dell'opinione della "maggioranza degli economisti" credo si possa, altrettanto allegramente, fare a meno. Le discussioni, specialmente quelle tecniche, non si risolvono vox populi, altrimenti saremmo tutti ancora keynesiani o mercantilisti. Ed invece non lo siamo, lasciando a giornalisti economici e pundits vari l'onere e l'onore di discettare su cretinate come la domanda aggregata, la trappola della liquidità e l'insostenibile deficit della bilancia dei pagamenti. Spero vi sia, almeno qui, consenso sul fatto che le discussioni serie si fanno con argomenti economici dirimenti, non con l'opinione della maggioranza. Come, al tempo in cui governavano, poco mi curavo delle opinioni "scientifiche" dei self-proclaimed "economisti liberisti" del governo Berlusconi, oggi poco mi curo delle schiere di volenterosi consulenti di questo o quel ministro. Notate la gentilezza, per una volta non ho fatto nomi ...
M'interessano gli argomenti teoricamente cogenti e supportati da dati riscontrabili. Tipo quelli del Governatore della Banca d'Italia, che proprio oggi ha ripetuto - con il tono pacato ed istituzionale che lo caratterizza - le medesime cose che io ho qui sostengo, nel mio tono donchisciottesco o cyraniano che etichettar vi piaccia.
Ho scritto, e ribadisco, che in sette mesi questo governo ha già fatto peggio del precedente. Facciamo un po' di conti sul tovagliolino, visto che più tardi s'andrà a cena. Le colpe di questo governo, in materia di politica economica, le ho elencate altrove (numeri 99, 95, 92, 86, 81, 77, 76, 68, 66, 65, ....). Veniamo quindi a quelle che Gian Luca elenca come colpe del governo Berlusconi. Le omissioni, per semplicità, le tralascio visto che fan pari e patta: le cose buone che NON ha fatto il precedente governo questo governo le ha egualmente NON fatte, con l'unica eccezione delle piccole liberalizzazioni di cui abbiam parlato a iosa e che vengono conteggiate in quel che segue.
Segue l'elenco di Gian Luca, commentato e con soggettivo punteggio [B,P]. Ricordo che giochiamo a Ciapa no, più punti hai peggio stai.
Depenalizzazione del falso in bilancio; molto grave, condivido. Questo governo invece ha indultato tutti, non solo quelli che han fatto falsi in bilancio. Per non menzionare dell'involontario (per chi ci crede) errore che ha perdonato tutti gli amministratori pubblici che avevan falsificato bilanci. [1,2]
Incentivazione all'evasione fiscale; accusa vaga ed un po' ingiusta. Puo GL specificare a quali atti si riferisce? Potremmo, usando teoria economica che son certo anche GL condivide, sostenere lo stesso per questo governo, viste le norme fiscali contenute nella finanziaria. [0,0]
Delegittimazione e contrasto dell'azione giudiziaria; anche qui vale quanto sopra. Se poi GL si riferisce al tentativo di separare le carriere dei magistrati giudicanti da quelle dei loro colleghi inquirenti, io sono a favore e mi sembra cosa positiva, non negativa. Non capisco, però, in che senso voler risolvere l'ovvio conflitto d'interessi che l'attuale legislazione determina fra collegio giudicante e magistrato inquirente possa influenzare la crescita economica del paese in misura percettibile. [0,0]
Spesa pubblica alle stelle; idem con patatine, fagiolini e verdura cotta. Molto peggio, infatti. Non lo dico solo io, lo dicono i dati, oltre a Mario Draghi, Francesco Giavazzi, e chiunque abbia un minimo di obiettività. Questo governo ha parlato molto di spesa fuori controllo, ma non ha tagliato nessuna delle spese del precedente, e ne ha aggiunto altre d'ancor meno giustificate. Penso al contratto dei dipendenti pubblici, il mezzo milione di precari assunti, le promesse di largesse ulteriore al Sud, il gravissimo rifiuto d'aggiustare i parametri pensionistici (in violazione di quanto disposto dalla legge Dini, che almeno Maroni e Brambilla rispettarono immediatamente). Voto caritatevole, [4,6]
Cartolarizzazione; non una buona idea, ma neanche cosi' grave per l'aggregato. Un signore, che ha preso il dottorato nello stesso posto dove GL ed io l'abbiamo ottenuto, mi spiegava tempo fa che ad abbassare un pelino il costo del debito era servita. Il ragionamento mi sembrava sensato. O no? Qual è l'impatto aggregato sulla crescita, la produttività, la distribuzione del reddito, l'impatto distorsivo delle imposte, e via elencando, delle operazioni di cartolarizzazione compiute da Tremonti e Siniscalco? Non c'è nulla, nei modelli che io conosco, che suggerisca conseguenze gravi. Che ne dici, caro GL, di dire che è tanto grave quanto la buffonata del TFR su cui tu stesso ti sei espresso? [1,1]
Creazione di Sviluppo Italia; suppongo ti riferisca a questo. More of the same, direi. In che senso è questa cosa una colpa grave? Han messo in unico calderone (molte del) le follie di sussidi ad imprese che in Italia esistono da sempre, che il governo precedente (Prodi-d'Alema) aveva mantenuto ed accresciuto e che questo già sta mantenedo e accrescendo (vedasi finanziaria, spero non serva un link ma se proprio insistete lo cercherò). [1,1]
Stop totale al processo di privatizzazione; esageri alquanto, lo dice persino Carlo Scarpa. Son d'accordo con lui, il bello viene adesso. Vediamo come privatizzano Alitalia. Per il momento abbiamo visto come intendevano "ri-privatizzare" il settore delle telecomunicazioni e la rete fissa, e come stanno "ri-privatizzando" le grandi banche (leggere fra le righe in quella parte del discorso odierno di Mario Draghi in cui s'occupa delle recenti "fusioni", ed auspica ...) ... facciamo [0,0], che e' meglio. Mi verrebbe uno [0,2], ma aspetto la chiusura della "privatizzazione" di Alitalia.
Delegittimazione e indebolimento delle authority; esempio? C'e' qualche esempio? Non vedo nessuna differenza fra prima, durante e dopo Berlusconi. Le authorities italiane sono deboli, asservite a ed evirate da il potere politico-economico sin dalla loro origine. Non mi sembra questa una colpa specifica d'un governo o di un altro. Forse che sotto Prodi-D'Alema l'anti-trust era diventato una macchina da guerra? Forse che le cose che Francesco Giavazzi va documentando sulle politiche infrastrutturali di questo governo sono poco gravi? A me sembrano PIÙ gravi di quanto fatto dal governo precedente. Comunque, facciamo anche qui uno [0,0] per mancanza d'osservazioni cogenti, anche se quelle che Giavazzi va cumulando suggeriscono uno [0,2].
Nessun tentativo di liberalizzare l'accesso ai mercati; fa parte degli omissis, quindi siamo pari e patta. Ma non capisco bene a cosa GL si riferisca. Per il momento niente punteggio, visto che, come rilevato sopra, se andiamo ad omissis la lista e' infinita per entrambe le parti.
Legge sul conflitto di interessi; ignobile, siamo d'accordo. E per puro interesse personale del signor Berlusconi, certamente. Ma, di nuovo, qual è l'impatto sull'economia e la vita della gente? Pensiamo davvero che questo governo la cambierà? E se non la cambia, non sarebbe il caso di chiedersi perché? Concedo uno [2,0] che esagera enormente l'impatto aggregato di una legge che, alla fine, pertiene più all'ambito dei diritti personali e costituzionali che non alle politiche economiche. Ma va bene così, do un punteggio basato sulla speranza che questo governo legiferi saggiamente sui conflitti d'interesse (e chiudendo gli occhi, la bocca e le orecchie sulle relazioni Prodi-Bazoli, Prodi-Tronchetti, Prodi-Benetton, Prodi-Parmalat, ...)
Esacerbazione del conflitto sociale, con conseguente aumento delle ore perse causa sciopero. Questa non la passo, proprio no ... e non serve nemmeno che dica perché, no? O vogliamo attribuire a Bersani e Prodi la "colpa" d'aver fatto scioperare benzinai, avvocati, farmacisti, taxisti e parassiti vari? La Biagi è poca cosa, come son un niente i Bersani, sino ad ora, ma vanno entrambi, miseramente, nella direzione giusta. [1,1] nel segno della speranza.
La lista delle grandi colpe economiche del governo Berlusconi, suggerita da GL, è finita ed il risultato parziale e':
- Berlusconi 10 punti negativi,
- Prodi 11 punti negativi.
Ora toccherebbe alla mia, di lista, sulle colpe economiche del governo Prodi; ma non la tiro fuori perche' non serve. Mi permetto solo di osservare che - magari poco e certamente male dal punto di vista della politica fiscale ottima che si potrebbe e dovrebbe fare - il governo Berlusconi le tasse le aveva abbassate mentre il governo Prodi le tasse le ha aumentate. Saro' cortese, do solo un [-3,3]
Riassumendo, al momento abbiamo questo punteggio, in attesa di ulteriori sviluppi:
- il governo Berlusconi ha 7 punti negativi in cinque anni.
- il governo Prodi ha 14 punti negativi in sette mesi.
michele a questo punto chiedo la tua opinione su altre due cose: hai già preso in considerazione la differenza tra la situazione macro nei due periodi? In particolare una cosa è fare le riforme a crescita 0 e un'altra quando la crescita è quasi al 2% (diceva Draghi ma non ho verificato) grazie alla Germania, con conseguente bum delle entrate. Poi certo la crescita dovrebbe essere endogena ma quella esogena non sarebbe da buttar via :)
la seconda cosa riguarda la riforma moratti e il suo consequenziale stop (e che io c'ho il pallino dell'educazione, vuoi per conflitto di interessi). aggiungiamo o togliamo punti a qualcuno? Come la vedi?