Giorgio fa il maniscalco, anzi, l'apprendista maniscalco. L'ha conosciuto mia moglie, quando ha fatto ferrare il cavallo delle ragazze. Giorgio e' figlio di un professore universitario torinese, appassionato di cavalli, si e' trasferito qui, perche' al contrario che in Italia, puo' ottenere una qualifica professionale: lavorando part-time per un maniscalco qualificato, e frequentando corsi specializzati nella scuola locale, diventera' un maniscalco e potra' lavorare in proprio. Due temi non nuovi per i lettori di nFA.
- (i) la capacita' del settore pubblico (anzi delle agenzie indipendenti del settore pubblico), di fornire servizi flessibili: la scuola locale si rende conto, magari perche' c'e' una tradizione equestre o perche il preside si trova a cena con mamme di bambini che vanno a cavallo, che si puo' fornire un corso in cui si impara a fare i maniscalchi, e lo fa, non so se abbia bisogno di un permesso, ma se si' lo ottiene facilmente. Niente programmi ministeriali, richieste al CUN, o riforme parlamentari per cambiare i programmi e balle varie. Non so se vi sia un meccanismo di mercato, ma sospetto di no: Giorgio e gli altri apprendisti non pagano il costo/prezzo di mercato del corso: l'idea e' che la scuola e' finanziata dalle tasse, e quindi deve fornire un servizio. Ovviamente chi usa soldi pubblici per fare corsi senza valore viene pubblicamente sputtanato, per esempio dal giornale locale.
- (ii) Il titolo di studio: non ha valore legale, ma per fare il maniscalco in una scuderia, (da quella privata dietro casa mia, a quella delle guardie della regina, qui) ci vuole. Per questo sono sempre perplesso quando si propone l'abolizione del valore legale del titolo di studio: ha una giustificazione teorica, riduce i costi di informazione. Se io so che la scuderia dietro casa richiede che si abbia il certificato di una scuola specializzata per maniscalchi, io sono piu' tranquillo: perche' la stessa cosa non deve valere per chi sceglie i maniscalchi per i cavalli delle guardie della regina? (un posto pubblico). Anche qui, usiamo il buon senso: se un ospedale pubblico o privato, richiede che chi fa domanda per diventare primario cardiologo abbia una specializzazione in cardiologia, a me sta bene: se il provedditorato da piu' punti a un laureato in psicologia per fare il bidello mi pare una gran monata.
Ed e' Ed Balls, ministro, e uno dei candidati a Chancellor sotto Gordon Brown. Ha recentemente lanciato qui obbligazioni "mussulmane", che, non pagando interesse, possono venire acquistate da mussulmani devoti, secondo cui il Corano vieta l'interesse.
- (i) mica lo fa per multiculturalismo. Lo fa perche' il Tesoro vuole i soldi dei mussulmani, e se questi non vogliono comprare bonds tradizionali, si inventano altri strumenti. La normalizzazione degli immigrati non passa per convegni e iniziative kulturali che attirano venti giornalisti e tre delegati etnici per un rinfresco e che finiscono li'. Si fa fornendo, con pazienza e buon senso, quello che gli immigrati vogliono: buon senso perche', se vogliono castrare le loro figlie, chiaramente gli si dice di no, ma se vogliono investire senza pagare o ricevere interesse, purquoi pas? E va senza dirlo che, se i loro papa' hanno obbligazioni sharia, i ragazzi mussulmani diventeranno suicide bombers meno facilmente.
- (ii) Ed ha 40 anni (un PhD di Harvard, forse quelli giovani fra voi l'hanno anche conosciuto, al piu' io ci ho giocato a calcio quand'era undergraduate al Keble College di Oxford). E' quindi coetaneo del leader dell'opposizione, e quattro anni piu' vecchio del ministro ombra dell'economia. Confrontiamo con l'Italia, dove il PM ha 68 anni, il presidente e' eletto a 81, il ministro dell'economia e' un ragazzino a 67 anni. Ma hanno tutti dei nipotini odiosi, che nessuno di loro vuole starsene a casa a giocare con loro? Dice bene un anonimo elettore del'UEFA, qui, che non ha votato perche' l'Italia ospiti gli Europei del 2012, "You are old and tired" (si riferiva a Carraro, anche lui 67, anche lui, ovviamente, con nipotini odiosi). Qui dovunque mi giro c'e' gente piu' giovane di me (son del ‘60) che occupa posizioni di potere e di influenza. In Italia c'e' solo Donadoni... Elettori, mandateli in pensione, per carita'!
Kristina e' una signora polacca, che veniva tre ore alla settimana a pulire in casa durante il nostro soggiorno a Roma, quattro anni fa. Ha un sogno: comprarsi una casa. Ha lavorato sodo in Italia per 15 anni, ma nessuna banca vuole saperne di darle un mutuo. Libero mercato? Il rischio di Kristina e' troppo elevato? Forse, ma secondo me e' discriminazione bella e buona.
- (i) Intervenga il governo. Un ministro con le palle quadre, invece di fare proposte di legge roboanti sull'immigrazione, chiamerebbe 10 presidenti di banche, per dirgli, quieto quieto, "sentite, cari, colludete pure per spennare i consumatori italiani, che sono tonti, ma non mettete il veto agli immigranti, ok?", e le cose cambierebbero, piano piano, ma cambierebbero. A cominciare dal fatto che se avessero case dove passare il tempo libero, sarebbero meno nei centri commerciali e nelle piazze cittadine.
- (ii) Invece di dare il buon esempio, il settore pubblico pure umilia Kristina in mille modi, compreso l'osceno rito annuale del rinnovo del permesso di soggiorno: lo so, perche' l'ho dovuto fare anch'io, avendo la carta d'identita' scaduta, e avendo solo il passaporto inglese. Cosi', in questura, da vergognarsi, gente in fila per giorni, con neonati, al caldo, senza bagni, niente acqua, coi poliziotti che li insultavano, uno sportello aperto due ore al giorno, di cui un'ora senza nessuno per pausa caffe'. Cari giornalisti, invece di stare seduti in via del Corso ad aspettare i politici che escono da Montecitorio, spostatevi in via Genova, traversa di via Nazionale, che non dovete neanche fare tanta strada, e vedete un po' che benvenuto da' l'Italia agli immigranti. Risultato, chi puo' farlo, lascia l'Italia (Kristina era molto tentata dall'Inghilterra, ma la figlia 14-enne la teneva legata li'), e gli immigrati che restano sone adverse selected.
Ma gli elettori hanno lo stesso profilo demografico! Per quello i livelli delle pensioni sono intoccabili, cosi' come i posti di lavoro di nonni e padri, e la flessibilita' al piu' riguarda i piu' giovani.
E' una piccola parte della stessa logica, prevalente in Italia, per cui gli interessi dei produttivi sono sacrificati a quelli degli improduttivi; e siccome i cittadini non mancano di razionalita', questo stato di cose li incoraggia a scegliere ruoli che li collocano nella schiera degli improduttivi, aumentando la rappresentativita' numerica di questi ultimi. A sua volta, questo si traduce in supporto di massa per le stesse politiche che favoriscono gli improduttivi (vedi, ma non solo, la recente Finanziaria), e il ciclo di feedback si richiude.