Il Fatto Quotidiano del 4/9/2013 scrive sugli omicidi con vittime femminili (Femminicidio, Eures e Ansa: “728 casi tra il 2000 e il 2011. Primato al Nord):
Nel Nord Italia, dunque, si verifica la metà (49,9%) dei casi, ben più che al Sud (30,7%) e al Centro (19,4%). La proporzione trova conferma anche in termini di incidenza sulla popolazione: al Nord 4,4 vittime per milione di donne residenti, contro una media-paese di 4, che viene confermata al Centro, con appunto 4 vittime per milione di donne, e 3,5 al Sud.
Fin qui tutto bene. Poi pero' leggo:
Quanto alla casistica regionale, la Lombardia risulta la prima per numero di femminicidi (il 17,2% del totale), seguita dall’Emilia Romagna (8,8%), dal Piemonte e dal Lazio (entrambe all’8,4%).
e qui purtroppo non sono stati piu' capaci di continuare a fare le divisioni... Se le avessero fatte, avrebbero ottenuto che, fatta 100% l'intensita' media di omicidi femminili in Italia, le intensita' per le regioni elencate sono:
121.6% Emilia-Romagna
113.9% Piemonte
105.8% Lombardia
89.4% Lazio
Quindi una volta rapportato al numero di abitanti in testa c'e' l'Emilia Romagna invece della solita Lombardia, che ha solo il difetto di avere molti abitanti. Anche in Piemonte, poi, ci sono in rapporto alla popolazione piu' omicidi femminili che in Lombardia.
L'informazione pubblicata sulle percentuali di omicidi per regione risulta priva di interesse perche' non corredata dei dati sul numero di abitanti delle regioni, e risulta anche fuorviante perche' fa intendere al lettore poco attento che la Lombardia detenga una specie di record negativo che invece, quando si rapportano i dati al numero dei residenti, e' detenuto da altre regioni.
La stessa identica notizia, parola per parola, si trova anche altrove ad esempio qui http://www.televideo.rai.it/televideo/pub/articolo.jsp?id=16576. Si tratta quindi presumibilmente di una notizia di agenzia scritta male che i mezzi di informazione ritrasmetteono senza un minimo controllo di qualita'.
Se presentassero i dati in modo non fuorviante sarebbe subito chiaro che è un fenomeno che sostanzialmente non esiste