Il giorno della memoria

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Il 27 gennaio è il Giorno della Memoria. Un modesto contributo per aiutare a non dimenticare.

In commissione difesa della Camera dei Deputati è iniziata la discussione del disegno di legge n. 1360 per istituire l'"ordine del tricolore", vale a dire una onorificenza da assegnare indifferrentemente a coloro che, durante l'ultima guerra, furono soldati e militi della Repubblica Sociale, partigiani, deportati, internati militari.

Lo scopo è quello di dare

"la pari dignità di una partecipazione al conflitto di molti combattenti, giovani e meno giovani, cresciuti nella temperie culturale guerriera e imperiale del ventennio, che ritennero onorevole la scelta a difesa del regime ferito e languente".

L’articolo 2 di tale disegno di legge, infatti, così recita:

“L’onorificenza è conferita a coloro che hanno prestato servizio militare, per almeno sei mesi, in zona di operazioni, anche a più riprese, nelle Forze armate italiane durantela guerra 1940-1945 e invalidi, o nelle formazioni armate partigiane o gappiste, regolarmente inquadrate nelle formazioni dipendenti dal Corpo volontari della libertà, ai combattenti della guerra 1940-1945, ai mutilati ed invalidi della guerra 1940-1945 titolari di pensione di guerra e agli ex prigionieri o internati nei campi di concentramento di prigionia, nonché ai combattenti nelle formazioni dell’esercito nazionale repubblicano durante il biennio 1943-’45”.

Insomma, la ratio della legge sarebbe che siamo tutti italiani, figli della temperie guerriera del ventennio e quindi

 

"chi ha avuto ha avuto, chi ha dato ha dato, scurdammuce 'o passato".

 

L'iniziativa parlamentare, con raro tempismo, giunge quasi in corrispondenza della celebrazione del Giorno della Memoria che, come noto, è stata istituita anche perchè nessuno possa mai dire "scurdammuce 'o passato". Nel mio piccolo, voglio contribuire anche io.

Questa storia me la ha raccontata una gentile signora di più di ottanta anni, che è venuta una mese fa nel mio studio perchè aveva bisogno di una dichiarazione giurata. Occorre sapere che lo stato italiano, con una legge del 1980, ha deciso di tutelare i perseguitati razziali del periodo fascista, concedendo loro un assegno vitalizio. Tra i vari documenti che la burocrazie richiede, c'è anche una dichiarazione che deve essere resa da coloro che possono dare testimonianza delle persecuzioni subite e che deve essere giurata in Tribunale o davanti ad un notaio,.

Ecco dunque la ragione per la quale la signora era nel mio studio ed ecco dunque, per come l'ho appresa, una piccola tessera dell'immenso e tragico mosaico della Shoah.

È la storia di una signora che chiameremo Laura, che nel 1938 aveva quattordici anni e che dopo aver frequentato l'avviamento professionale voleva iniziare il mestiere di sarta. Laura, con i suoi tre fratelli, viveva ad Ancona dove il padre, che aveva combattuto nella Grande Guerra venendo anche decorato, faceva l'ambulante.

Il problema di Laura è che è di religione ebraica e questo, nell'Italia del 1938 era diventato una colpa: con l'arrivo delle leggi razziali la licenza di commercio del padre venne revocata, con ciò mettendo la famiglia sul lastrico. Le sartorie "ariane" di Ancona rifiutarono di dare un lavoro alla ragazzina ebrea e Laura dovette anche smettere di frequentare le sue coetanee, con le quali aveva seguito l'avviamento professionale, dato che, loro, un lavoro erano state in grado di trovarlo. Anche il resto della famiglia dovette adeguarsi: un fratello che frequentava il secondo anno dell'istituto nautico fu costretto a lasciare la scuola pubblica e la sorella di otto anni dovette frequentare i corsi privati organizzati dalla comunità ebraica, mentre il fratello più piccolo, di appena quattro anni, fu espulso dall'asilo comunale.

Dall'oggi al domani, quindi, la tranquilla vita di una famiglia come tante si trasformò nell'incubo della persecuzione: nessun lavoro per il padre, nessuna possibilità di lavorare per Laura, nessuna scuola per i fratelli e questo per sette anni, sino all'ottobre del 1943, quando le cose peggiorarono, dato che iniziarono anche le retate dei fascisti repubblichini, i quali consegnavano gli ebrei ai nazisti, che li deportavano nei campi di sterminio.

Lauretta fu così costretta a lasciare precipitosamente la sua casa e con tutta la sua famiglia, sino all'arrivo degli alleati nel 1944, trovò rifugio a Porto Recanati, dove fu ospitata e nascosta da una famiglia di "ariani" del luogo, con la complicità dei vicini che sapevano e non denunciarono.
Non è una storia particolarmente avvincente, non ci sono episodi di eroismo, sparatorie, fughe nella notte, non c'è nessun diario dalle parole toccanti: è solo una banale storia di persecuzione, all'interno di un male banale ed assoluto, che ci ricorda però che qualcuno, posto di fronte alle scelte di una vita, scelse di fare la cosa giusta, decidendo, a proprio rischio e pericolo, di dare ospitalità ad una famiglia di ebrei in fuga, mentre qualcun altro decise di stare con coloro che a quegli ebrei davano la caccia.

La signora Laura, alla fine, la sarta l'ha fatta per davvero, si è sposata, ha avuto dei figli e dei nipoti, uno dei quali l'ha pure accompagnata nel mio studio e mentre lei raccontava di persecuzioni e crimini, lui giocava con suo game-boy ed era felice.

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Commenti

Ci sono 19 commenti

Nelle immortali parole di un esiliato (di quei tempi) "la madre degli idioti è sempre incinta."

Si noti che, seguendo le indicazioni del giacente decreto, dovrebbe venir dato l'ordine del tricolore a figuri come Aosta o Savoia. Pochi si stupiranno, penso, se il vomito sia un'attitudine appropriata, a volte.

 

Lauretta fu così costretta a lasciare precipitosamente la sua casa e con tutta la sua famiglia, sino all'arrivo degli alleati nel 1944, trovò rifugio a Porto Recanati, dove fu ospitata e nascosta da una famiglia di "ariani" del luogo, con la complicità dei vicini che sapevano e non denunciarono.
Non è una storia particolarmente avvincente

No, Sabino, lo é. E' vero che in alcuni casi le storie che si possono raccontare sono incredibili, qui e qui, per esempio. Ma anche se nessuno scriverà un libro sugli “ariani” di Porto Recanati che salvarono Lauretta, essi furono come Lorenzo, l'operaio che salvò la vita di Primo Levi

 

Ma Lorenzo era un uomo; la sua umanità era pura e incontaminata, egli era al di fuori di questo mondo di negazione. Grazie a Lorenzo mi è accaduto di non dimenticare di essere io stesso un uomo

 

E della memoria, con i tempi che corrono, c'é ne proprio bisogno.

 


 

 

Scrive ne'elam:

E della memoria, con i tempi che corrono, c'é ne proprio bisogno.

 

Non solo se ne fregano della memoria altrui, ma questi vogliono confondere anche la memoria propria. Dissonanza cognitiva, o palese disonestà? Riporto dal sito dell'osservatore romano (25/1/2009), che poi queste cose le cancella:

 

I buoni frutti del concilio sono innumerevoli e tra questi vi è ora il gesto di misericordia nei confronti dei vescovi scomunicati nel 1988.

 

Traduzione: "L'afflato ecumenico del concilio ha partorito anche frutti cattivi, e sentiamo oggi il bisogno di riparare con un gesto di misericordia nei confronti dei vescovi scomunicati"

 

Un gesto che sarebbe piaciuto a Giovanni XXIII e ai suoi successori

 

Traduzione: "Un gesto che ripara quelli di Giovanni XXIII, del suo successore, e di quello che è venuto dopo che per fortuna non ha avuto il tempo di fare altri danni".

 

... e un'offerta limpida ...

 

Traduzione: "e un'offerta che sarebbe stata limpida se noi non avessimo tentato con queste righe di offuscare"

... che Benedetto XVI, Papa di pace, ha voluto rendere pubblica in coincidenza con l'anniversario dell'annuncio del Vaticano II, con l'intenzione chiara di vedere presto sanata una frattura dolorosa.

"...offerta che, giusto per mettere il dito nella piaga, Benedetto XVI ha voluto rendere pubblica proprio in coincidenza con l'anniversario di quell'evento per noi funesto chiamato Vaticano II, sul quale evidentemente vogliamo al più presto metter sopra la proverbiale pietra [di Pietro?]"

 

Intenzione che non sarà offuscata da inaccettabili opinioni negazioniste e atteggiamenti verso l'ebraismo di alcuni membri delle comunità a cui il vescovo di Roma tende la mano.

 

Traduzione: "Fatevi i cazzi vostri che noi ci facciamo i nostri. E anche i vostri."

 

Ho trovato molto belli e interessanti sia il post che i commenti. Essendo ieri il giorno della memoria volevo ricordare (in aggiunta alle iniziative di riabilitazione dei nostri antisemiti e di quelli vaticani) anche la persecuzione degli zingari quella di Hitler e quella "abbozzata" l'anno scorso in Italia. Hitler li considerava una "razza" da eliminare, al pari di quella ebraica (anche se meno pericolosi).La loro persecuzione viene sempre poco ricordata. Forse perchè numericamente inferiore o forse perchè il loro popolo non ha avuto intellettuali bravi nel raccontare la loro tragedia. Resta il fatto che gli antisemiti si vergognano di ammettere pubblicamente il loro antisemitismo... mentre sugli zingari.Conosco persone che hanno smesso di fare l'abbonamento al Milan perchè c'era Savicevic!?! Gli zingari non piacciono (neanche a me) e non fanno niente per piacere, proprio per questo l'attenzione contro le derive razziste deve essere tenuta alta. Anche se, il milanista che è in me, non avrebbe nulla da obiettare se una legge impedisse ai centravanti di origine rom di giocare i derby!

bellissimo articolo Sabino! Dice piú di tanta sciocca retorica, specie a me che sono mezzo tedesco.

Sul punto mi interesserebbe se  hai approfondito la tematica dell´anitsemitismo tedesco, ma non solo. So che, specie in Austria, era giá molto diffuso nel 19 secolo, tanto che nacque lí il sionismo. L´antisemitismo puó essere solo un derivato della religione cattolica e la paura del diverso. Tu hai qualche riferimento di letteratura?

 

L´antisemitismo puó essere solo un derivato della religione cattolica e la paura del diverso. Tu hai qualche riferimento di letteratura?

 

Anche Martin Lutero non era ben disposto verso gli ebrei, tuttavia.

In questo caso la religione cattolica è innocente, o meglio, non più colpevole delle altre.

I protestanti, Martin Lutero in testa, si dedicarono con zelo alle persecuzioni contro gli ebrei ed i pogrom sono un frutto della terre ortodosse di Russia e Ucraina

La letteratura al riguardo è sterminata. Un buon inizio potrebbe essere "I volenterosi carnefici di Hitler" di Daniel Goldhagen, che collega lo sterminio al preesistente antisemitismo tedesco.

 

Beh si potrebbe anche rispolverare un antesignano Nietzsche che, molto prima dei fatti in questione, scriveva: "La decisione cristiana di trovare il mondo brutto e cattivo, ha reso brutto e cattivo il mondo".

 

Il discorso è che non ha molto senso “ricordare” per un giorno all’anno.  Va costruita una struttura stabile della memoria, e trovo interessante l’iniziativa di istituire un master di didattica della Shoà (all’università di Roma 3), in tempi in cui il Vaticano riaccoglie i vescovi revisionisti…