Global Warming: guardate il dito

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Il movimento ambientalista può pensare che quanto più terrificante la prospettiva che si dipinge "se non si fa nulla", tanto meglio è per l'ambiente. Quindi non c'e nulla da perdere a esagerare un po'. Io credo che l'idea sia fondamentalmente sbagliata, e che invece serva ad altri. E invito a guardare al dito.

Cominciamo con l'evidenza, in particolare con quella esibita nell'intervento di Gilestro.

 

Cui prodest scelus, is fecit (Seneca)

 

Sulla questione fondamentale: quanto Global Warming, e perché? Un problema fondamentale (come già notava l’articolo della insospettabile BBC) per le tesi estreme è che a partire dal 1998 la temperatura non e’ aumentata, anche se i fattori che vengono indicati da gruppi come il CRU come causa del GW sono in continuo e persistente aumento. Quindi il modello che stabilisce un nesso causale fra certe variabili (CO2 prima di tutto) e Global Warming non funziona, almeno a queste frequenze (un decennio). Per esempio il CRU aveva previsto che il 2009 sarebbe stato l’anno più caldo mai registrato: non lo è stato. (Ci sono diverse email messe in pubblico dallo hacker su questo punto che documentano le reazioni del gruppo a questo fatto).

 

Per vedere cosa è successo alla temperatura negli ultimi anni, eccco i dati della temperatura dal 1895 negli USA, fino ad oggi, dal National Climatic Data Center. Il 2009 è l’ultimo punto. Il trend, calcolato con il campione corrente, e’ ora quasi piatto.

 

 

Temperatura

 

Conclusione: Non si sa quanto il cambiamento climatico sia dovuto a cause umane e quanto a oscillazioni cicliche naturali. Non si QUANTO: che si sia un effetto umano è possibile e financo probabile. Ma le conseguenze del Global Warming sono state esagerate ad arte. Le email che sono state messe in circolazione dimostrano che lo sanno anche loro che è così. La conseguenza di questa esagerazione è che il movimento ambientale finisce per favorire la causa di politici e istituzioni che hanno ben altro che l'ambiente a cuore. Quindi si deve svegliare. Procediamo con l'evidenza.

 

 

"Liberarsi del Periodo Caldo Medievale!" (Anonimo scienziato del clima, pagina 249 in Deming).

 

Sul Periodo Caldo Medievale (MWP). Nel post precedente ho messo un grafico dell’IPCC, rapporto 2007, dopo che questa istituzione ha sposato la test dell’Hockey Stick: quindi una delle fonti più sfavorevoli alla tesi del MWP. A me il grafico bastava per dimostrare un punto che il grafico fa benissimo: le temperature prima del 1900 non erano piatte come il grafico a mazza di Hockey suggerisce, ma le temperature hanno oscillazioni anche in era pre-industriale che sono dell’ordine di quelle attuali.

Vediamo come presentava la questione l’IPCC in precedenza (IPCC, Primo rapporto), che mette il Global Warming in prospettiva. Nei pannelli (a) e (b) ci sono lunghe serie storiche che mettono il Global Warming nella prospettiva giusta. Nel pannello (c) si vede il profilo della temperatura dagli anni 1000 a oggi: le temperature nel Periodo Caldo Medievale sono enormi al confronto delle temperature attuali. La fonte, insisto, è IPCC, non un qualche "negazionista".

IPCC

 

Questi non sono "risultati vecchi", anzi sono confermati da indagini recenti. Ecco un grafico fatto nel 2008 (modifica del grafico in Loehle e McCullcoh, Energy & Environment). LIA indica la Little Ice Age.

 

Loehle

Riassumiamo: il Periodo Caldo Medievale c'è stato, però è un problema per le tesi "allarmiste’" che vorrebbero se potessero eliminarlo. Di questa politicizzazione parla chiaramente, e bene, uno dei primi scienziati a discutere del Global Warming, nel suo articolo su Science, David Deming, fatto con carotaggi. Deming nota come "liberarsi del MWP" sia stato un passo essenziale in questa politicizzazione. Consiglio vivamente la lettura del suo articolo sulla politicizzazione della scienza.

Conclusione: l'idea che le temperature fossero piatte fino al grande balzo successivo al 1990 è falsa. basta confrontare i grafici precedenti con la figura classica:

 

 

Le email messe in circolazione dimostrano che lo sanno anche loro che è così.

 

 

Uno il coraggio non se lo può dare (Manzoni)

 

Sul metodo di rilevazione, se anelli o boreholes. Questa può sembrare una questione tecnica, invece nasconde una vicenda appassionante e istruttiva. Nel 1997 tre studiosi, Huang, Pollack e Shen mandano un paper a Nature dove fanno una ricostruzione delle temperature negli ultimi 20 mila anni. La ricostruzione è fatta con il metodo borehole, buchi per terra: dalla carota che si ricava si può ricostruire la serie storica delle temperature sfruttando l'equazione di diffusione del calore.

Le conclusioni sono riassunte nel grafico qui sotto: tenete conto quando lo guardate che le unità sono migliaia di anni prime della data presente. Ci sono due grandi balzi, quello più recente è il MWP. Le temperature attuali sono minuscole al confronto.

HPS1

Cosa successe dell'articolo? Sappiamo dall'articolo di Deming (citato qui sopra, sulla politicizzazione della scienza, pagina 252) che lui era un referee entusiasta. Però l'articolo non concordava con il consenso appena raggiunto intorno alla storia dello Hockey Stick, e Nature alla fine di un lungo processo lo rigetta. Loro lo mandano a Geophysical Research Letters, dove appare, eccolo qui. Ma la storia non finisce qui.

Qualche tempo dopo gli stessi tre autori, fatti furbi dalle vicende che seguono la pubblicazione dei primi articoli del gruppo di Mann sull'Hockey Stick e dalla grande pubblicità e attenzione creata da questi articoli, mandano un nuovo articolo, questa volta a Science. Il succo dell'articolo è nel grafico qui sotto. Gli anni ora sono anni dopo Cristo.

Priapo

 

Astutissimi: Il grafico si ottiene dal grafico precedente, buttando via 19.500 anni. Questo articolo viene subito pubblicato su Science, e non su Geophysical Research Letters. La curva della temperatura ha una preoccupante sintomatologia priapica, e fa il giro del mondo, finendo anche sul post di Gilestro. La cosa divertente è che, comunque, la linea tracciata nel mezzo (chiaramente un'interpolazione a splines ottenuta filtrando in qualche maniera i dati) ha un'interessante forma esponenziale che comincia ad "ergersi" quando la fabbrica più grande del mondo era l'Arsenale di Venezia. Se uno prende sul serio questo fatto ed il feedback loop fra GHGs generati dall'oceano e riscaldamento atmosferico, ne esce un bel modello di crescita endogena ... ma lasciamo stare, questo è materiale per un altro post, futuro.

Sul campione Yamal, lascio la parola a Tom Wigley, membro del CRU, in una delle email rivelate dallo hacker. Messaggo del 5 Ottobre, dal tema "Mi pare che Keith (Briffa) si sia messo in un bel casino"

 

Keith does seem to have got himself into a mess. As I pointed out in emails, Yamal is insignificant. And you say that (contrary to what M&M say) Yamal is *not* used in MBH, etc. .. But, more generally, (even if it *is* irrelevant) how does Keith explain the McIntyre plot that compares Yamal-12 with Yamal-all? And how does he explain the apparent "selection" of the less well-replicated chronology rather that the later (better replicated) chronology?

 

 

Su esperti e dilettanti: Gli argomenti critici, anzitutto, si dibattono con altri argomenti, non con allusioni denigratorie ai titoli universitari di chi li produce. Che senso avrebbe rigettare le tecniche di Mann ricordando che era un pivellino ancora studente di dottorato quando propose le mazze da hockey?

McIntyre è stato l’iniziatore di una valutazione critica della evidenza per Global Warming. Verissimo, McIntyre e McKitrick, delle cui qualificazioni GG dubita, sono dilettanti, per quanto riguarda la climatologia. Ma non per quanto riguarda la statistica e le tecniche statistiche di trattamento ed interpolazione dei dati. Quest'ultime sono lo strumento fondamentale che la ricerca climatologica utilizza per interpretare le misurazioni grezze, specialmente quelle a mezzo di variabili strumentali ed indirette. Nessuno, se notate, mette in discussione i dati grezzi rilevati e riportati. Ci sarebbe da discutere anche su quello, ossia su ciò che si misura e ciò che non si misura. Ma i critici prendono i dati grezzi per buoni e discutono delle tecniche di filtraggio e di analisi statistica utilizzate. Gli economisti, scusate l'ardire, di tecniche statistiche ne sanno ben qualcosa, e McKitrick, come si affretta a ricordarci Gilestro, è un economista.

Dilettante coraggioso, quindi, è stato McIntyre ed è uno scandalo che la rivalutazione sia stata per anni affidata a lui. Le sue critiche sono ora confermate da esperti, come von Storch, su Science, che raggiungono le stesse conclusioni. Per gli altri scienziati, forse vista la gestione politica delle pubblicazioni avevano imparato a comportarsi con prudenza. Ad ogni buon conto, il rapporto del NIPCC è firmato da svariate centinaia di "scienziati targati e timbrati".

 

A chi credi: a me o ai tuoi occhi? (Chico Marx)

 

Nota finale. Se c’è una causa a cui credo è quella dell’ambiente: ma appartengo all’ala estetica del movimento, piuttosto che quella ingegneristico/chimica. Mi spiego. Questa qui sotto è una foto dell’impianto di generazione di elettricità nei Poggi Alti di Scansano, nella mia provincia, Grosseto. Impianto creato sotto la proclamata necessità di produrre energia verde, o più concretamente, per interessi politici locali. E generosamente sussidiato con denaro pubblico, ovviamente.

 

Scansano

 

La foto è stata fatta quando ancora l' impianto era in costruzione. Ora che l'impianto è completo tutto il profilo delle colline è trasformato in una visione da complesso industriale. Di pale come quelle che vedete nelle foto ora ce ne sono dieci, alte 67 metri con diametro di 90, più diverse torri di trasmissione dell’alta tensione, di dimensioni analoghe, e lunghi cavi. Ci passo regolarmente davanti a questo che con rivoltante eufemismo è chiamato Parco Eolico. La prossima volta faccio una foto che riporta lo stato attuale così vedete che bel capo di lavoro è venuto. Le pale sono sempre ferme, perché di vento non ce n’è, ai Poggi Alti di Scansano. I sussidi, però, c'erano lo stesso.

Se questo e’ fatto per difendere l’ambiente, io ne faccio volentieri a meno. E se qualcuno nel movimento ambientalista crede che questo sia un modo per salvaguardare l'ambiente, vuol dire che si è fatto distrarre da troppe chiacchiere.

Il movimento ambientalista ha bisogno di credere più ai propri occhi, e meno a politici che razzolano male quando sono vicepresidenti degli Stati Uniti d'America e predicano bene quando sono ex-candidati presidenziali in cerca di nuove cause. E ha bisogno di credere un po' meno ai grafici di certi scienziati. Ha bisogno di concentrarsi di più su quello che si può fare, usando immense rirorse che andrebbero a ridurre un C02 che forse c'entra poco, per ridurre l’impatto ambientale della cementificazione o delle autostrade.

 

 

Quando un dito punta la luna, l’imbecille guarda il dito. (i cinesi e Veltroni)

 

Ricordiamoci in conclusione la grande lezione del '68, e di come quel movimento commentò lo sbarco sulla luna, rovesciando la saggezza cinese-veltroniana: "Quando qualcuno indica la luna, non guardate la luna. Guardate il dito". Io da allora guardo sempre il dito. Non è un pregiudizio, è una utile norma euristica. Funziona spesso: Attaccato al dito, invariabilmente, c’è sempre un politico che ha una causa da difendere per la propria convenienza.

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Commenti

Ci sono 85 commenti

visto che l'articolo di Deming cita Michael Crichton's "State of Fear" mi permetto di linkare la lecture dello stesso Crichton data a CalTech dall'intrigante titolo "Aliens cause Global Warming: An historical approach detailing how over the last thirty years scientists have begun to intermingle scientific and political claims".

EDIT: ho letto l'articolo di Deming e ho visto che lui stesso cita "Aliens cause Global Warming". I guess all negationists read the same stuff... :)

 

Il fatto che abbiano costruito le pale dove non c'è vento penso non sia un problema degli ambientalisti, ma di come vanno le cose in questo disgraziato paese.

Di questi sprechi è piena l'italia. Un esempio: fra modena e reggio c'è un lunghissimo tratto della nuova ferrovia alta velocità che costeggia l'autostrada con una bellissima barriera antirumore FRA AUTOSTRADA E FERROVIA.

 

Un problema fondamentale (come già notava l’articolo della insospettabile BBC) per le tesi estreme è che a partire dal 1998 la temperatura non e’ aumentata, anche se i fattori che vengono indicati da gruppi come il CRU come causa del GW sono in continuo e persistente aumento. Quindi il modello che stabilisce un nesso causale fra certe variabili (CO2 prima di tutto) e Global Warming non funziona, almeno a queste frequenze (un decennio). Per esempio il CRU aveva previsto che il 2009 sarebbe stato l’anno più caldo mai registrato: non lo è stato.

 

Se ho ben capito, i sostenitori del GW (e della famigerata mazza) sostengono che il grafico riportato dalla BBC non considera le variazioni ai poli ma considera solo quelle a latitudini nostre. Vero?

Io comunque estrapolando i dati di Lugano (temperature e precipitazioni dal 1860, medie mensili) ottengo un grafico molto simile al primo che Aldo ha postato.

Sono sicuramente un diletante ma so plottare dei dati numerici su un grafico ed osservare il risultato. E posso anche tentare di capire perché il 2009 non è stato l'anno piu' caldo ma è stato invece quello piu' freddo negli ultimi 22 anni. La cosa interessante da fare è prendere i dati di temperatura e fare un raggruppamento in classi sull'asse del tempo. Il raggruppamento è quello di 11 anni e molti hanno già capito perché. A questo punto il grafico che mostra un nervoso saliscendi come le guglie del duomo, diventa un pacifico ed ordinato grafico, che mostra una costante ondulazione con un ciclo di 22 anni attorno ad una media estremamente stabile (dal 1860 ad oggi).

Si intravvede appena il leggero calo delle temperatura attorno alla seconda guerra mondiale (non escludo che sia dovuto alla quantità di polveri immesse nell'atmosfera con i bombardamenti, compresi quelli atomici e le prove fatte prima di passare agli esperimenti sotterranei).

Il ciclo di 11 anni è quello solare e quindi per vederne la reale portata occorre sincronizzare le classi in modo che l'inizio della classe corrisponda ad un determinato momento del ciclo solare (es: l'inizio del ciclo stesso). Infatti a seconda dell'anno usato come primo della classe, cambia di molto la forma ondulata del grafico che plotta la media di quegli undici anni. Le onde si fanno regolari e forti solo quando si usano certi anni come inizio. Inoltre a seconda dell'anno usato come primo della serie, posso far esasperare o appiattire un certo effetto "Hokey" che appare nell'ultimo ciclo.

Ancora piu' forte è l'effetto ondulatorio del grafico delle precipitazioni. Qui la costanza è incredibile e non c'è alcun effetto tipo mazza. Cosa succede? In pratica ogni 11 anni abbiamo un periodo caldo e secco e gli 11 anni seguenti un periodo piu' freddo e piovoso. Le differenze di piovosità, a Lugano, tra gli estremi del ciclo secco e del ciclo umido sono in media di 280 mm e quindi quasi il 18% delle precipitazioni medie (1580 mm). Anche la temperatura media del ciclo di 11 anni varia intorno alla media di -5 gradi quando è feddo ed umido e di solito +4 quando si è nel ciclo degli anni caldi e secchi. Queste ondulazioni regolari sono molto piu' forti della variazione di temperatura che IPCC indica nell'arco dell'ultimo secolo quindi è evidente che se capitiamo nel periodo freddo, avremo temperature molto piu' basse di quelle previste solo guardando le mazze da hokey.

Dati piu' precisi potrebbero essere calcolati conoscendo esattamente la durata del ciclo solare, che non è "esattamente" 11 anni e che puo' avere i suoi ritardi. Come questo ciclo di 11 anni si trasformi in un ciclo metereologico di 22 non lo so (proprio perché sono un dilettante). Il ciclo tuttavia esiste e cercando in rete ho trovato menzione di un ciclo magnetico di Hale o "geomagnetico" proprio di 22 anni. Che ne sa di piu' (bufala?) se puo' ci illumini. Ed llumini anche IPCC, che si aspetta caldo quando dovrebbe fare freddo.

Ora che abbiamo trovato un ciclo di 11 anni (in realtà di 22 ... se ricordate il grande freddo che venne nel 1984 e nel 1985 vedrete che ci siamo) è possibile che ne esistano altri, con un periodo piu' lungo. In rete trovo menzione di un ciclo di 166 anni dovuto anche lui al sole che sarebbe responsabile della piccola era glaciale e del precedente periodo caldo. Mi sembra verosimile che combinando i due cicli possa apparire, giocando con le medie, qualche effetto mazza. In fondo basta mediare i dati dei cicli precedenti, per farli sparire, ed essere molto precisi nei dati attuali.

Ciao,

Francesco

 

 

 

Francesco, i cicli di 11 e 22 anni sarebbero cicli dell'attività magnetica del Sole, tra le cui conseguenze c'è il ciclo delle macchie solari.

Stuoli di scienziati hanno cercato questi cicli nelle serie di temperatura e precipitazioni, una ricerca che si è rivelata frustrante (non ci sono). Io stesso ho provato con le serie di Milano. Non ci sono.

Se le serie di Lugano contengono davvero questo segnale questo sarebbe interessante davvero (c'è un link dove scaricarle?). Ma Lugano resta un posto solo, nel resto del monde che io sappia i cicli delle macchie solari non si vedono.

Esistono anche caterve di studi su come i cicli del campo magnetico solare si trasferiscano al sistema climatico terrestre, condotti da gente che aveva una gran voglia di trovare correlazioni. In sintesi, non funziona. Le ragioni sono molte, ma intuitivamente basti un dato: in un ciclo solare di 11 anni, la costante solare (= il flusso di calore che raggiunge il top dell'atmosfera) varia se ricordo bene del 2 per mille. Hardly the stuff for climate change.

Salve,

Spero di avere tempo di tornare sul suo interessante intervento, ma vorrei commentare subito su un aspetto che balza all'occhio: il 2009 come anno freddo mi sembra strano. Primo, perche' il 2009 non e' ancora terminato. Secondo, perche' il 2009 pare essere stato la seconda estate piu' calda nel Nord Italia dall'inizio delle misurazioni strumentali, il che sembra essere confermato pure dai bilanci di massa glaciali negativi nonostante le generosissime nevicate invernali.  

Scusate, ma credo che la nota finale non c'azzecchi niente con il resto del post. L'eolico serve per evitare di dipendere dal petrolio, non per evitare il global warming. Hai ragione, certi ambientalisti confondono apposta le due cose. E forse il parco eolico a Scansano è stato un errore e uno spreco di denaro pubblico. Questa valutazione però preferirei fosse interamente economica, e non "politica".

Ma in ogni caso, che c'entra tutto ciò con la discussione scientifica sul global warming?

c'entra perche' se fosse possibile sostituire petrolio, gas naturale e carbone con eolico, solare e altre fonti rinnovabili (che non bruciano fossil fuels), non produrremmo nel processo la Co2 che e' considerata causa prima dell'anthropogenic global warming.

Breve spunto di riflessione.

Quando si prende una posizione controcorrente rispetto alla scienza "mainstream", c'è un argomento ricorrente: le riviste scientifiche sarebbero in mano a una cricca che blocca la pubblicazione di articoli fuori dal coro. Per questo non ci sarebbero lavori in circolazione che negano l'AGW (o, per fare un altro esempio, per questo non ci sarebbero articoli peer-reviewed creazionisti).

Ecco, credo che questo argomento sia fallace.

Esiste una quantità incredibile di riviste scientifiche peer-reviewed, e queste sono in pompetizione tra loro per conquistarsi biblioteche che se le comprino. Il parametro più importante per farsi comprare è probabilmente il loro fattore di impatto.

Ora, una rivista emergente che non può competere con i giganti tipo Nature o Science (o con i giganti "di settore", tipo che so Journal of Climate o Journal of Geophysical Research), e che ricevesse un articolo ben argomentato che dimostrasse che l'AGW non esiste secondo voi che fa, pubblica o rigetta?

Pongo la domanda in un altro modo: se uscisse tale articolo, quante volte verrebbe citato secondo voi, fosse anche solo per dire che è "crap", spazzatura? E che succederebbe del fattore di impatto di quella rivista?

La verità, credo, è che un articolo scientifico solido farà anche fatica a essere pubblicato, ma difficilmente tutti lo rigetteranno. C'è una pletora di casi anedottici al proposito, quello che preferisco è Science che rigetta la dimostrazione della Tettonica delle Placche. Successo davvero. Però dopo meno di un anno l'articolo era pubblicato comunque (su Geophysical Research Letters se ricordo bene).

Quindi, in conclusione: che ci piaccia o no, lo sbilanciamento enorme tra letteratura scientifica che sostiene l'esistenza dell'AGW e che non lo sostiene è un dato molto rilevante.

Scusate il post troppo lungo

kaapitone in teoria l'argomento che poni e' corretto e direi che e' vero nel lungo periodo (almeno spero). in pratica e nel breve-medio periodo il processo puo' venire distorto, soprattutto quando la scienza viene politicizzata. nelle emails che sono state rese pubbliche nei passati giorni e nell'articolo di Deming linkato dal prof Rustichini vi e' evidenza di tentativi (alcuni riusciti) di non far passare (o rallentare oltremodo) articoli "negazionisti" su Nature o Science.

E' anche vero che adesso e' sempre piu' facile pubblicare articoli "negazionisti" (io li chiamerei scientifici ma vabbe') perche' l'evidenza contro la hockey stick o sulla teoria dell'AGW cosi' come ci e' stata presentata sta montando.

OT e me ne scuso. Ma il Prof. Rustichini proviene dalla provincia di Grosseto? E' solo una curiosità per aggiornare la mia personale statistica sui cervelli in fuga dalla mia provincia.

Ringrazio Aldo per il post che introduce una questione che io finora avevo toccato soltanto marginalmente e che mi trova in totale accordo con lui: la questione della politicizzazione della scienza. E' infatti innegabile che fronti politici ideologicamente schierati, soprattutto negli USA, hanno negli ultimi 20 anni esacerbato il clima mediatico e confuso l'opinione pubblica dando per scontate tragedie future di cui conosciamo per definizione soltanto fattori probabilistici (alcuni ambientalisti) o piu' semplicemente negando o fuorviando l'evidenza scientifica dei fatti (parte della destra repubblicana e i negazionisti).
Le conseguenze possibili di schieramenti di questo tipo sono due: la prima e' che il pubblico o politicanti vengano confusi, la seconda e' che la scienza stessa ne sia influenzata. Ci tengo a premettere che quest'ultimo caso e' un caso ahime' indimostrabile perche' l'unico modo di approssimare la realta' che ci circonda deriva dalla scienza, quindi se la scienza stessa e' fallata, non abbiamo modo di scoprirlo. I dati attuali ci dicono che una percentuale statisticamente molto vicina al 100% degli articoli peer-reviewed pubblicati nel campo della climatologia e' in accordo con la teoria dell'AGW (nota che la percentuale dell'accordo tra scienziati scende all'84% (AGW) o 94% (GW) quando la domanda e' posta a un campione di scienziati di ogni disciplina, possibilmente per via della minore quantita' di informazione scientifica a cui questi hanno accesso quotidianamente); Aldo suggerisce che questo consenso sia stato manipolato mediaticamente o economicamente o in qualche altro modo da lobbies di ambientalisti e che le voci alternative siano censurate nel corso del normale processo scientifico. Non porta prove di questo sentore ma porta esempi aneddotici. Rustichini ci invita a guardare il suo dito ma secondo me la questione e' ben piu' grave e riguarda il fatto che e' difficile vedere se si e' ciechi o accecati.


La terra non si sta scaldando.


I climatologi hanno raggiunto un consenso pressoche' unanime che la terra si sia scaldata nell'ultimo secolo ad un ritmo di 0.19 gradi centigradi per decennio con una impennata nelle ultime decadi (vedi qui). Il riscaldamento e' in perfetto accordo coi modelli matematici noti, considerando la quantita' di gas serra nota nell'atmosfera (Ultimo IPCC update - Copenhagen diagnosis - pg9). Aldo pero' mostra un grafico con dei dati di temperatura che sembra molto piatto e sottolinea che "il trend, calcolato con il campione corrente, e' quasi piatto". Come e' possibile quindi conciliare le due affermazioni?Andiamo sul sito web del National Climatic Data Center, da cui quel grafico deriva e riproduciamolo a casa. I dati di default sono gia' tutti (o quasi) quelli necessari per riprodurre il grafico quindi basta cliccare il pulsante submit. Viene fuori questo:


 

e cioe' un grafico identico a quello postato a capothread ma che ha anche di default una trendline (verde). Il titolo ci da' il calcolo del trend che e' di 0.11 gradi Fahreneit per decade. Ora, sapendo che 1C = 1.8F vuol dire che il trend e' di 0.05C per decade. Notare che il grafico proposto mostra soltanto le temperature medie del mese di gennaio (perche' proprio gennaio non lo so) quindi ha un andamento molto piu' scostante, se dalla pagina di prima scegliamo Period: Annual (piu' corretto), il trend e' piu' visibile anche ad occhio nudo (qui). Dove sono gli altri 0.15C? Altrove, soprattutto ai poli:

In sostanza, le variazioni locali sono fuorvianti (e per questo anche l'esperienza personale, che vada in una direzione o l'altra). 

La mazza da hockey (un evergreen)

Come ho gia' spiegato nell'altro articolo, la diatriba sulla mazza da hockey e' una diatriba che interessa tanto a chi si oppone all'AGW ma non a tutti gli altri. Il motivo e' intuibile: immaginiamo per un attimo che la visione attuale sia' corretta e che il periodo caldo medioevale non sia mai esistito. Big deal? No. Nulla esclude che possa essercene stato un altro 500 anni prima. O mille. O duemila anni prima ancora. Del resto la nostra capacita' di ricostruire il passato e' limitata e possiamo accettare con altissima probabilita' che a un certo punto 1000, 5000 o 10000 anni fa ci sia effettivamente stato un periodo magari anche piu' caldo di quello attuale. Cosa vuol dire? Che le oscillazioni climatiche esistono? Certo che esistono. Lo sappiamo benissimo. Il punto e' che il riscaldamento attuale non e' spiegabile con nessuno dei fattori naturali noti se non con il fattore antropogenico, del resto atteso perche' sappiamo quali siano le termodinamiche della situazione (vedi mio commento qui per dei link).

Detto questo, l'ultimo rapporto IPCC ha un'idea ridimensionata di quello che all'inizio degli anni 90 chiamava periodo caldo medievale. Il motivo e' che gli studi che si basano sui proxy (e il multi-proxy) sono ormai tanti e, mettendoli tutti assieme, viene fuori la posizione espressa nel rapporto IPCC che e' current evidence does not support globally synchronous periods of anomalous cold or warmth over this time frame, and the conventional terms of 'Little Ice Age' and 'Medieval Warm Period' appear to have limited utility in describing trends in hemispheric or global mean temperature changes in past centuries. Come fa notare Aldo, nel 1990 all'epoca del primo rapporto IPCC, i dati non erano cosi' concordanti e il periodo medioevale sembrava piu' pronunciato (stiamo anche ignorando per semplicita' il fatto che la temperatura della terra nel 1990 fosse circa mezzo grado piu' bassa di adesso).

Ad ogni modo, a conferma di cio' che dicevo prima, anche in questo pezzo come il precedente tutte le critiche sono mosse alla mazza da hockey. Di nuovo critiche debolucce.

Sui boorholes:

Le analisi di Loehle e McCullcoh vanno quindi controcorrente probabilmente perche' la loro ricostruzione multiproxy si basa su 18 proxies selezionati, mentre normalmente le ricostruzioni multiproxies tengono conto di > 200 proxies. Qui una critica un po' piu' dettagliata di quel lavoro. Qui invece ho messo gli abstracts di tutti i 465 lavori pubblicati che parlano di MWP per chi volesse farsi un'idea di come vengono eseguiti questi studi e a che pro.

Su yamal:

Ho evitato di commentare altre emails prima perche' mi sembra ovvio che vadano contestualizzate e non ho ne' voglia ne' competenza ne' tempo di farlo per 1000 emails. Questa cosa delle emails prese a fagiolo andra' avanti per molto tempo, mi metto l'anima in pace. La situazione Yamal l'ho spiegata gia' nell'articolo precedente e qui. Nel messaggio che Aldo cita (che intero e' qui) si dice chiaramente che Yamal e' irrilevant. Il presunto casino che Briffa dovrebbe spiegare e' stato spiegato facilmente.

 


Su esperti e dilettanti.

Gli argomenti critici, anzitutto, si dibattono con altri argomenti, non con allusioni denigratorie ai titoli universitari di chi li produce.


Non so con chi ce l'ha Aldo. Mi sembra di avere la coscienza a posto. Ad ogni modo, Aldo dice che

Le sue critiche [di McIntyre] sono ora confermate da esperti, come von Storch, su Science, che raggiungono le stesse conclusioni.


Credo sia il caso di aggiornare i lettori di nFA che quella critica era semplicemente sbagliata (qui la correzione da parte da un terzo gruppo, qui l'ammissione dell'errore di von Storch). In sostanza von Storch cerca di riprodurre i dati di Mann e non ci riesce semplicemente perche' non usa lo stesso sistema (senza ovviamente farne menzione nella critica originale). Mann fa calibrazione usando trended data; von Storch fa calibrazione usando detrended data "thus artificially removing a large fraction of the physical response to radiative forcing".

Conclusione.

Considerate tutte le oscillazioni e le incertezze che la "verita' scientifica" ha, esiste un larghissimo consenso sulla realta' di AGW tra gli scienziati. La maggiorparte delle critiche mosse a questo consenso e' di due tipi: trivial misunderstanding (es: la temperatura non aumenta) o accuse di malafede (gli scienziati mentono). Fin quando si tratta di toccare il primo tipo di critiche, ho cercato di fare del mio meglio, per il secondo tipo non ci provo nemmeno perche' e' un po' un argomento ontologico.

PS. riguardo l'argomento di questo articolo e cioe' la politicizzazione della scienza del global warming, rimando a questa lecture.

 

 

un grafico identico a quello postato a capothread ma che ha anche di default una trendline (verde). Il titolo ci da' il calcolo del trend che e' di 0.11 gradi Fahreneit per decade.

 

Si, ma quel trend ha significativita` zero! quella serie ha una standard deviation di quanto? due-tre gradi farhehneit? Dai, su... Se presento un grafico così in un paper ad un journal economico anche semiserio, manco mi rispondono, la mail va dritta nello SPAM folder...

gotta love Giorgio.

1) parli di scienza politicizzata, della destra repubblicana ma non di Al Gore che ha creato il business della climate change... non per dire che gli uni sono meglio degli altri ma che sarebbe meglio almeno mettere le cose in contesto.

2) riscaldamento in linea con i modelli matematici noti? i modelli matematici noti avevano previsto che il 2009 sarebbe stato l'anno piu' caldo e l'attuale cooling (or lack of warming) non e' di certo in linea con i modelli matematici noti (e non lo dico io; lo dicono quelli del CRU - che infatti il decline lo devono nascondere). I modelli matematici noti predirebbero che dato l'aumento della Co2 nell'atmosfera, la temperatura sarebbe dovuta aumentare, so far, molto di piu' di quello che e' aumentata. Parli come se esistesse un consenso non solo sul fatto che la terra si e' riscaldata un poco (sul quale tendenzialmente esiste, sono d'accordo) ma anche sui meccanismi che si pensa producano questo riscaldamento; mentre invece consenso sul modello di fondo non ce ne e'.

Bisognerebbe almeno riconoscere, e questo e' quello che si cerca di fare, che i modelli matematici noti del clima globale ora come ora fanno acqua da tutte le parti e che prendere decisioni di policy che costano trilioni di dollari, come quelle suggerite da IPCC o dal nobel prize co-winner Gore, basate su "Mike's Nature trick" sembra un attimo affrettato.

 

 

"Il punto e' che il riscaldamento attuale non e' spiegabile con nessuno dei fattori naturali noti se non con il fattore antropogenico".

 

Mi sembra una tesi debole e non corretta sul piano scientifico.
In sintesi una tesi politica. Non inusuale da parte di un organismo governativo.
Non mi risulta che in campo scientifico si dica o possa dire "c'è una cosa non spiegabile, ... e quindi l'unica ipotesi è A, anche perché ce lo aspettiamo, visto che sappiamo come vanno certe cose".
Possono esistere anche altre ipotesi, B, C, ... che magari spiegano che quel trend è dovuto ad un ciclo lungo che ancora non abbiamo imparato a riconoscere ma che non per questo non esiste.
Ti chiedi perché gennaio. Secondo me è perché la diminuzione dei ghiacciai è dovuta non tanto a estati calde ma a ad inverni miti e quindi l'analisi si concentra li'. Fosse vero' pero' allora il trend che hai indicato sarebbe fuorviante (comunque infuenza un dodicesimo del totale) ed il trend di crescita annuale potrebbe essere piu' basso. Va detto poi che fino al 1980 il trend era addirittura negativo e che in pratica, in un sistema a cicli sovrapposti (11, 22, 84, 166 anni) uno puo' prendere periodi di adeguata lunghezza per dimostrare quello che vuole.

Francesco

 

 

Credo sia il caso di aggiornare i lettori di nFA che quella critica era semplicemente sbagliata (qui la correzione da parte da un terzo gruppo, qui l'ammissione dell'errore di von Storch). In sostanza von Storch cerca di riprodurre i dati di Mann e non ci riesce semplicemente perche' non usa lo stesso sistema (senza ovviamente farne menzione nella critica originale). Mann fa calibrazione usando trended data; von Storch fa calibrazione usando detrended data "thus artificially removing a large fraction of the physical response to radiative forcing".

 

 

Per la verita' non mi sembra che Von Storch ammetta che la critica al metodo di Mann sia sbagliata. Excerpt dal tuo link:

First, WRA06 are correct in that we implemented the method withdetrended rather than nondetrended calibration, and that thereforeour original analysis did not test the specific reconstructionmethod of MBH98. We show here that this difference is, however,not relevant for our main conclusion, although it does affectthe magnitude of the reduction in variance. Second, the validationstatistics used by MBH98, the reduction of error (RE), is notable to reject the implementation with detrended calibration.Finally, we argue that a nondetrended calibration is only permissiblein very special circumstances, which are not fulfilled by manyproxy indicators, and that if nondetrended calibration is used,the reconstruction method has to be tested with pseudoproxiescontaining random long-term trends.

Diceva il sig Leopardi Giacomo ( nello Zibaldone ) nel agosto 1827:

Egli è pur certo che l'ordine antico delle stagioni par che vada pervertendosi. Qui in Italia è voce e querela comune che i mezzi tempi non vi son più, e in questo smarrimento di confini, non vi è dubbio che il freddo acquista terreno. Io ho udito dire a mio padre che in sua gioventù a Roma, la mattina di pasqua di resurrezione ognuno si rivestiva da state.
Adesso chi non ha bisogno d'impegnar la camiciuola, vi so dire che si guarda molto bene di non alleggerirsi della minima cosa di quelle ch'ei portava nel cuor dell'inverno.

Scriveva Magalotti, Lettere familiari, parte I. lett.28. Belmonte 9.
Febbraio 1683. (cento e quarantaquattr'anni fa!!).

Se i sostenitori del raffreddamento progressivo ed ancor durante del globo, se il bravo Dott. Paoli (nelle sue belle e dottissime Ricerche sul moto molecolare dei solidi)non avessero avuto o avessero da assegnare altre prove di questa loro opinione, che la testimonianza dei nostri vecchi, i quali affermano la stessissima cosa che quello del Magalotti, allegando la stessa pretesa usanza, e fissandola allo stesso tempo dell'anno; si può veder da questo passo, che non farebbero grand'effetto con questo argomento. Il vecchio, laudator temporis acti se puero, non contento delle cose umane, vuol che anche le naturali fossero migliori nella sua fanciullezza e gioventù, che dipoi. La ragione è chiara, cioè che tali gli parevano allora; che il freddo lo noiava e gli si faceva sentire infinitamente meno, ec. ec. Del resto non ha molt'anni che le nostre gazzette, sulla fede dei nostri vecchi, proposero come nuova nuova ai fisici la questione del perchè le stagioni a' nostri tempi sieno mutate d'ordine ec. e cresciuto il freddo; e ciò da alcuni fu attribuito al taglio de' boschi del Sempione ec. ec. Quello che tutti noi sappiamo, e che io mi ricordo bene è, che nella mia fanciullezza il mezzogiorno d'Italia non aveva anno senza grosse nevi, e che ora non ha quasi anno con nevi che durino più di poche ore. Così dei ghiacci, e insomma del rigore dell'invernata. E non però che io non senta il freddo adesso assai più che da piccolo.

 

 

Diceva il sig Leopardi Giacomo ( nello Zibaldone ) nel agosto 1827:

[...]

Scriveva Magalotti, Lettere familiari, parte I. lett.28. Belmonte 9.
Febbraio 1683. (cento e quarantaquattr'anni fa!!).

[...]

 

Ed i dati confermano: il riscaldamento di lungo periodo che ancora continua inizia, secondo i dati anche qui riportati, attorno alla fine del sedicesimo secolo. Quando, notoriamente, la produzione umana di CO2 esplodeva ...

 

Professor Boldrin,

Faccia un po' quel che le pare, ma:

1) Il massimo di temperatura medievale ed Holocenico non sono in disaccordo con la teoria dell'AGW, vengono spiegati con ragioni astronomiche, senza per altro considerare che pare sia stato un riscaldamento non uniforme del pianeta (e che per tanto, puo' essere di scarsa significativita' ai nostri fini).

2) Il "mancato aumento" della temperatura negli ultimi 10 anni e' spiegabile con delle fluttuazioni decadali o quinquennali di temperatura, come mi pare abbia gia' tentato (invano?) di spiegare Gilestro. 

3) I modelli stanno predicendo l'aumento di temperatura in modo soddisfacente, a parte quando SOTTOSTIMANO il ritiro estivo della ghiaccio artico - questo nessuno ha pensato di farlo notare, giusto?

4) La temperatura degli stati uniti negli ultimi 100 anni puo' non essere aumentata, ma le anomalie non si calcolano a scala regionale (anche questo gia' fatto notare da Gilestro).

5) La correlazione tra temperatura e concentrazione di CO2 nell'atmosfera negli ultimi 400 000 anni non e' prova di causalita', ma e' piuttosto convincente.

E andrei avanti ancora un po', ma devo andare a dormire perche', effettivamente, domani si studia, come tutti gli altri giorni.

P.S.: Questo per dire che il primo che passa di qui forse non ha poi tutti i torti a diffidare degli scettici.

 

la correlazione tra la temperatura e concentrazione di CO2 nell'atmosfera negli ultimi 400 000 anni non puo' essere fatta con un grafico con quella risoluzione temporale. A parte il fatto che il massimo carotaggio fatto a Vostok ha raggiunto, sempre secondo wiki, i 2600 metri e quindi 260'000 anni, si possono aggingere altri dati e vedere se sono anche loro correlati (metano, sole etc).

Un'informazione che ho trovato spesso è che esaminando il dettaglio dei picchi di temperatura, metano e CO2, in realtà il picco delle temperatura precede di centinaia di anni gli altri. Quindi parrebbe che il rapporto causa effetto vada invertito. L'aumento di temperatura (causato da altro) innesca un aumento di CO2 e Metano. Non viceversa. Da quel grafico questo fatto non è apprezzabile ma in rete avevo trovato altre versioni in cui il fenomeno è visibile. Il problema comunque rimane perché se la vera causa non è sotto nostro dominio d'azione, possiamo comunque evitare di introdurre altra CO2 nell'atmosfera e possiamo cercare sistemi per interrare quella che c'è già in eccesso e che continuerà ad essere prodotta per cause naturali, come milioni di anni fa durante quei picchi.

Francesco

 

Dunque!

La carota antartica del progetto EPICA va indietro di 600 000 anni (qui). Inoltre, e' proprio lo sfasamento dei picchi che dovrebbe essere prova del ruolo della CO2: l'inizio di un periodo freddo o caldo e' causato da un cambiamento del forcing radiativo (cambiamenti nell'ellitticita' dell'orbita, inclinazione dell'asse terrestre e precessione degli equinozi), poi amplificato da feedback positivo con la concentrazione di CO2.

Sul limitare le emissioni di CO2, io sono d'accordissimo... Ma sara' difficile, alcuni dicono impossibile: addirittura, un fisico specializzato in climatologia alla University of Utah ha appena fatto uscire una pubblicazione dove presenta un modello che implica che l'aumento dell'efficienza energetica creera' piu' crescita economica, e quindi un aumento dei consumi di energia (!!!).

L'autore se la prende con la scienza politicizzata.Sicuramente ci sono esempi di studiosi appartenenti a questa categoria, ma perchè non viene fatta alcun accenno al problema analogo e ben più evidente che hanno gli oppositori al AGW? Basta vedere da dove vengono le critiche più accese e agguerrite.

Tralasciando il nuovo accenno allo zoppicante articolo BBC,ci si concentra di nuovo su problemi che all'atto pratico non sono certo cardine. Sono molto più interessanti (sebbene controverse) le argomentazioni che porta scafetta per confutare l'AGW (Scafetta stesso però non nega il problema, e assegna all'uomo un buon 40% di colpa).

certo che questi del CRU sono veramente o dei mascalzoni o dei colossali incompetenti.

 

SCIENTISTS at the University of East Anglia (UEA) have admitted throwing away much of the raw temperature data on which their predictions of global warming are based.

It means that other academics are not able to check basic calculations said to show a long-term rise in temperature over the past 150 years.

 

stavo pensando di ripetere lo stesso giochetto per la mia tesi: faccio le regressioni e poi "perdo" i raw data...

 

certo che questi del CRU sono veramente o dei mascalzoni o dei colossali incompetenti.

stavo pensando di ripetere lo stesso giochetto per la mia tesi: faccio le regressioni e poi "perdo" i raw data...

 

Q.E.D.

 

 

... non c'e' veramente limite al peggio... [warning: humorless people beware]

<em>Incriminating Excerpts from the Climategate E-Mails<em>

Ma qualcuno ha letto o può dire qualcosa su questo romanzo che ha discusso il riscaldamento globale?

E quest'altro?

 

Beh, 

Sebbene Stato di Paura io non l'abbia letto, so che per poter mostrare un trend di temperatura decrescente per la citta' di Milano, Crichton ha unito due serie di temperatura:

1) Quella dell'areoporto di Linate per la parte iniziale

2) Quella dell'areoporto di Malpensa per la parte finale.

Quindi il trend ti raffreddamento che si ritrova nei grafici e' un artefatto, Malpensa si trova in un'area di bosco planiziale a scarsa densita' abitativa, mentre Linate e' in area urbanizzata, quindi automaticamente soggetta a temperature piu' alte.

Dopo essere venuto a conoscenza di questa cosa, e considerando che la narrativa moderna non e' il mio genere preferito, ho deciso di lasciar perdere e di leggermi qualche racconto di Primo Levi.... :)  

Ho letto "state of fear". Come romanzo è decisamente mediocre.

Luca Mercalli,

Presidente della Societa' Meteorologica Italiana, commenta sulle accuse di politicizzazione riguardanti la ricerca sul cambiamento climatico.

Fa semplicemente una serie di considerazioni estremamente ovvie. Tipo che la coscienza del riscaldamento climatico e' nata molto prima degli interessi "politici" che gli scettici rinfacciano ai sostenitori del protocollo di Kyoto. E fa ovviamente notare che gli interessi politici degli scettici sono molto piu' lampanti degli interessi "politici" degli scienziati e dei "catastrofisti".

D'altronde, quale frazione del GNP in America e' prodotta dall'industria del petrolio, e quale dall'industria delle energie alternative? E perche' i governi che finanziano il lavoro degli scienziati dovrebbero pendere a loro favore?

D'altronde, da chi e' stato finanziato il rapporto del NIPCC citato da Rustichini, se non dal Hearland Institute, gruppo affiliato all'industria del petrolio che organizza conferenze "scientifiche" pagando gli scienziati per partecipare? 

Io penso che quanto a credibilita' delle loro tesi, gli scettici siano messi maluccio, soprattutto quando parlando di "politicizzazione" dei temi dell'AGW invece di ideologizzazione: termine quest'ultimo, molto piu' corrispondente al verosimile.

 

Di nuovo questa storia... Forse non ci siamo capiti: i dubbi espressi su NfA da tanti sono di natura statistica e matematica prima di tutto. La credibilita' non la da chi paga la ricerca, la da la correttezza nell'impiego di queste tecniche, e una spiegazione causale sensata, coerente e robusta.

egregio sig. rustichini,

sono rimasto piuttosto turbato dall'aver letto un articolo di questo tenore e di questa superficialità su noisefromamerika. lei sta sostenendo che siccome le fluttuazioni di temperatura globali ci sono sempre state, allora il fattore antropico è irrilevante, come se non stessimo buttando tonnellate e tonnellate di gas serra nell'atmosfera. Lei questo effetto non lo considera, lo fa semplicemente sparire.

Il problema è che la temperatura della terra è sempre fluttuata in un senso e nell'altro in modo oscillante, ma l'intervento umano interrompe questo meccanismo perché va solo in un senso, quello del riscaldamento. Immagini una vasca su un terrazzo, che quando piove si riempie un po' e quando c'è il sole si asciuga un po'. Ora, noi stiamo da un paio di secoli buttando secchiate d'acqua in quella vasca, e abbiamo notato che sì, in media il livello si sta alzando e - sì, forse è una buona idea smettere di buttarci dentro acqua prima che debordi. Lei sta dicendo invece che visto che il livello dell'acqua è sempre fluttuato anche prima che arrivassimo noi, possiamo continuare a buttare tutte le secchiate che vogliamo, tanto è indifferente. Il problema è che credo lei sia in buona fede, e quindi credo non si renda nemmeno conto dell'assurdità della sua posizione.

Infine, mi permetta, gli scienziati si controbattono con il metodo scientifico, ovvero dati, osservazioni, teorie. Chi li controbatte cercando di screditarli con il gossip e le loro meschinità umane non sta giocoforza facendo scienza, ma gossip e meschinità umane. Io personalmente credo di più alla scienza.

Aldo risponderà, se ne ha voglia, da solo.

Io, invece, che sono un attaccabrighe, mi permetto due banali osservazioni.

Commenti come questi provano solo la malafede, di chi li scrive.

Uno, perché sono anonimi e, nascondendosi dietro l'anonimato, fanno affermazioni del tutto prive di sostanza (intero paragrafo centrale).

Due, perché un anonimo che non produce mezzo che sia mezzo argomento scientifico ha la faccia tosta di dare ad altri, che argomenti scientifici e dati hanno usato, lezioni di come si faccia scienza.

Con persone così in malafede, non vale proprio la pena di discutere. Infatti, questo mio commento non deve essere interpretato come un'apertura di discussione ma come una puro e semplice "insulto". Chiunque lei sia, signor mdf, faccia la cortesia di vergognarsi invece di andare in giro a scrivere arroganti baggianate di tal fatta. Lei la "scienza" (in cui afferma di credere) non sa neanche dove stia di casa.

 

Il problema è che la temperatura della terra è sempre fluttuata in un senso e nell'altro in modo oscillante, ma l'intervento umano interrompe questo meccanismo perché va solo in un senso, quello del riscaldamento.

 

L'intervento umano, aumentando l'anidride carbonica nell'atmosfera, va presumibilmente nel senso di aumentare la temperatura per effetto serra, per quanto la relazione causale tra CO2 e temperatura non sia del tutto chiara nelle osservazioni passate.  Tuttavia rimane un punto essenziale da chiarire: l'effetto dell'intervento umano sulla temperatura e' piu' grande, comparabile, piu' piccolo o perfino trascurabile rispetto alle oscillazioni naturali? Non vedo in questo messaggio alcuna evidenza a sostegno che l'intervento umano non sia trascurabile.

Gentile Mdf, se fosse utile a chiarire il bandolo della matassa, cito un suo passaggio

emissione di co2 e riscaldamento sono correlati (per inciso mi fa piacere che adesso lei ammetta che il riscaldamento c'è), quindi o il riscaldamento provoca emissione di co2 (???) o sono entrambi causati da un terzo fenomeno, tipo che gli umani accendono fuochi per esempio

 

 

Non la seguo. Correlazione e' fenomeno empirico (durante il passaggio della cometa di Halley, tre saggi partiron dall'Egitto per andare in Galilea, forse ricorda il fenomeno succitato): due eventi avvengono simultaneamente o uno segue l'altro.

Tutt'altro di maniche paio, diceva mia madre buonanima, e' capire se vi sia nesso causale (e' la cometa che produsse il viaggio dei tre? erano a spasso nel Negev per conto loro e pensarono bene di seguirla? le ipotesi si moltiplicano.)

Saggio sempre che l'ipotesi nulla sia che non vi sia un nesso causale (le faro' un esempio di correlazione fortissima, quasi al 100%, ogni volta che tocco il mio telefono portatile vi sono piu' di tre persone sveglie in Thailandia, pensa vi sia un nesso causale?)

Nell'esempio che lei adotta, supponga che vi sia la seguente correlazione:

co2 (prodotto umano) e (cosidetto o supposto) riscaldamento sono correlati.

Se il riscaldamento fosse provocato da nani nel Valhalla che vogliono piu' spade, come lo si esclude? o senza svegliare morti che dormono, che cosa *dice* che non sia un riscaldamento (ripeto, ammesso e non concesso che vi sia tale) che e' prodotto da macchie solari? due ipotesi correnti lo legano alla svolta magnetica del pianeta, etc.

Mi spiega come ha fatto lei ad escludere tutto il resto e "sapere" che il fenomeno X

(dove  X= riscaldamento planetario) e' effetto di Y (attivita' umana che emette CO2)?

 

 

En passant soltanto, perche' non usa il suo nome? basta firmarsi.

La ringrazio

palma, a 

ukzn

mi scusi ma non mi sembra che lei abbia chiaro la misura della correlazione.

non basta che due eventi avvengano simultaneamente per essere correlati: nel suo esempio infatti la correlazione tra telefono e persone sveglie in tailandia è zero e non 100%. infatti si accorgerà che se oggi ha toccato il telefono due volte e ieri quattro, le persone sveglie in thailandia sono sempre più di tre. Lei può toccare quanto vuole ma il numero di persone sveglie in thailandia non cambia, quindi la correlazione è zero.

co2 e riscaldamento sono correlati perché statisticamente è stato misurato che quando aumenta uno, l'altro aumenta in modo proporzionale. Se ci sono due comete ci sono 6 magi, se ci sono 3 comete ci sono 9 magi.

Boldrin allude al fatto che non sappiamo se tre magi fanno comparire una cometa, la cometa fa comparire i magi o il bambin gesù fa comparire cometa e magi. Ma uscendo di poesia e entrando nella realtà, concluso che l'attività umana è correlata al riscaldamento del pianeta, mi pare improbabile che il riscaldamento aumenti l'attività umana o che esista un fenomeno terzo che causa entrambe. Sì certo ci potrebbe essere un eruzione vulcanica che alza la temperatura e fa scappare tutti sulle loro belle automobiline, ma se fosse un fenomeno globale credo ce ne saremmo accorti.

 

Gentile MDF, la ringrazio molto per la chiarificazione.

Lei (non so gli altri sostenitori di questa bizzarria) ha nessun argomento e nessun dato.

tento un'ennesima volta e poi lascio perdo seguendo l'avviso sia di Alighieri che di Marx.

Che cosa esclude che il riscaldamento degli ultimi 30 (40?) anni sia prodotto da attivita' solare?

Delle sue fanciullesche teoria dell'"inutile correlazione" (opera buffa di G. Rossini in 4 atti e un prologo) non so che farmene.

produca i dati che mostrano a suo avviso che il riscaldamento non e' prodotto dall'attivita' solare. Quando lo fa, la prendo sul serio.

Pearl, J CAUSALITY, CUP, 2000

Caro Palma le suggerisco anch'io un acquisto per Natale:

Nature

www.nature.com/nature/journal/v462/n7273/full/462545a.html

 

 

 

Alla faccia del Global Warming...

Beh,

Dato che il tenore e' quello, posso sbizzarrirmi nella direzioneopposta? E sempre in tema di Olimpiadi invernali, chissa' cosa sarebbero state quelle di Torino se si fossero tenute nel 2007? :D :D :D

 

I risultati dell'università dell'East Anglia pare sian stati riesaminati:

http://news.bbc.co.uk/2/hi/science/nature/8618024.stm