Faccio subito la dichiarazione di interessi: rimango dell’opinione, che il governo di questi 13 anni sia stato molto positivo, in assoluto, e non solo rispetto a quello che avrebbe potuto succedere: tutte le misure rilevanti, dal GDP, ai risultati scolastici, alle misure quantitative nella sanità (mortalità, code, etc.), alle misure di povertà, all’integrazione di immigranti, alla tolleranza per le minoranze, e last but not least, al mio stipendio, si sono mosse nella direzione giusta. Quindi mi aspetto, alle ore piccole di venerdì mattina, di andare a letto dispiaciuto.
Non è però di questo che voglio parlare. Invece, rubando il lavoro a Sandro, propongo un po' di riflessioni sul sistema elettorale.
Queste elezioni sono più interessanti delle altre cui ho assistito, per due motivi: primo, al contrario che in passato il risultato è incerto. Per la prima volta dal 1997 non si sa chi sarà primo ministro la settimana prossima. Gli opinion polls sono abbastanza stabili. Ma in questo post voglio fare pronostici, che rimarranno sul sito e potranno venir ridicolizzati la settimana prossima.
Secondo me i sondaggi sono sbagliati. Sono sbagliati per due ordini di motivi: primo non riflettono necessariamente come la gente andrà a votare: non sono esperto, ma la mia impressione è che nei sondaggi, la gente risponde a domande del tipo: “se ci fosse un’elezione per il primo ministro, chi voteresti?”. Se in America voglio Obama presidente, votare Obama è una strategia dominante: debolmente se uno vota in uno stato con risultato scontato. Se in Italia voglio Berlusconi, dovunque io sia votare PdL è dominante (almeno alla Camera, per il Senato qualche complicazione può sorgere; ma non perdiamoci in sottigliezze). Nel Regno Unito ciò non è vero (vedi sotto): se voglio Brown in Downing Street, può essere meglio non votare Labour. Come rispondo a chi fa le domande per i sondaggi elettorali?
A parte i “sofisticati” elettori strategici (sofisticati tra virgolette, perché questa volta la famiglia De Fraja voterà strategicamente), molta gente vota per eleggere il proprio deputato: tanti, ma tanti, elettori votano per o contro il proprio deputato, non per il primo ministro. Non mi piace Tony Blair, ma Joe Bloggs ha fatto un sacco di cose importanto per “our area”. Ed è tanto simpatico quando viene a chiedermi di votare. E ogni Natale mi manda un biglietto d’auguri firmato da lui e da Mrs. Bloggs.
In passato questo ha favorito i candidati che si ri-presentano, ma quest’anno gli scandali dei rimborsi spese (bruscolini rispetto a Berlusconi, ma agli inglesi queste cose proprio non van giù), potrebbero avere un effetto. Non necessariamente uniforme: agli elettori dei diversi partiti potrebbe dar fastidio in modo diverso. Come? Non ne ho idea, ma secondo me sarà un effetto importante, come ben sa Neil Hamilton, che ha perso uno dei seggi Tory più sicuro per aver ricevuto £6,000 sterline in cambio di un’interrogazione parlamentare. Già 150 MP (quasi un quarto) hanno deciso di non ricandidarsi, molti perché hanno scandalizzato i loro elettori, un altro centinaio non ha speranza di essere rieletto.
Il secondo motivo che mi fa dubitare della correttezza dei sondaggi è il modo in cui il voto si traduce in seggi. Siccome le circoscrizioni sono diverse socialmente e come preferenze politiche, la relazione tra voti e seggi è altamente non-proporzionale. Il sito della BBC, fatto molto bene, illustra: se i tre partiti prendessero ciascuno il 30% dei voti, Labour avrebbe 315 seggi, i Tory 206, i Lib-Dem 100. Cambiando le percentuali dei voti dei partiti, si vede come il mapping voti-seggi sia una funzione non lineare delle prcentuali di tutti i partiti. Cliccando un po’ sulle circoscrizioni, si capisce bene il perché: in un sacco di posti non ci sono proprio laburisti, invece i Lib-Dem sono un po’ dappertutto, distribuiti in modo da essere secondi in moltissimi seggi.
Ma la traduzione di voti in seggi è fatta con il metodo dello swingometer. Si calcola lo “swing” nazionale tra i tre partiti e si assume che ci sia lo stesso swing in ogni circoscrizione. Con due partiti è un processo abbastanza semplice e corretto, con tre è imprevedibile. Ciò perché la possibilità di votare strategicamente diventerà in moltissime circoscrizioni particolarmente ovvia. In passato il voto strategico fu importante nel 1997, ma allora era ovvio che si votava per il candidato anti-Tory meglio piazzato. La differenza questa volta è che ci sono due partiti detestati, e molti voteranno per evitare il peggio, non per scegliere il meglio: non si vota per il partito preferito, ma per evitare quello più odiato. Ad esempio, nella mia circoscrizione (Bosworth), voterò Lib-Dem, sperando di impedire al deputato Tory di tornare in Parlamento. Come quest’effetto influenzerà i voti e i seggi, è difficile prevedere: il fatto che i laburisti e i conservatori siano più detestati dei Lib-Dem non necessariamente danneggia questi due partiti: dove il candidato Lib-Dem non ha speranza, elettori Lib-Dem anti-Labour si tureranno il naso e voteranno Tory, elettori Lib-Dem anti-Tory si tureranno il naso e voteranno Labour. Questo favorirà i Tory e Labour, come seggi, anche se i due effetti si cancelleranno a livello di conteggio di voti nazionale. Un altro effetto è che ci sono più elettori Lib-Dem anti-Tory che elettori Lib-Dem anti-Labour, e questo penso possa favorire Labour. Quindi:
Pronostico numero 2: le mie previsioni, che potranno essere sbeffeggiate ben bene da venerdì mattina:
Voti: Tory 36%; Labour 29%; Lib-Dem 28% (oggi la media dei sondaggi dà: Tory 33%; Labour 28%; Lib-Dem 30%.
Seggi: Tory 262; Labour 261; Lib-Dem 99 (con i miei numeri, la BBC dice Tory 280; Labour 262; Lib-Dem 80).
Pronostico numero 3: con numeri di questo tipo, è difficile immaginare che possa succedere qualunque cosa diversa da un patto Lib-Lab di qualche tipo; niente sottomarino nucleare Trident, riforma elettorale, niente ingresso della sterlina nell’euro (a cui i Lib-Dem formalmente sono a favore, ma che non ha granché di favore in giro), aumento della progressività dell’imposizione, più imposte “verdi”, poca riduzione della spesa pubblica, meno potere alla polizia, etc.
Anche se i Tory avessero più seggi, che so, attorno ai 300 (su 652), è difficile immaginare che si possano accordare con i Lib-Dem. Per questi conditio-sine-qua-non di qualunque forma di appoggio è la riforma elettorale, che i Tory pensano sia un suicidio politico. Ma a parte questo, sono in disaccordo quasi su tutto, dall’Europa, alle libertà individuali, al ruolo della famiglia, alla guerra, alle tasse, all’immigrazione.
Pronostico numero 4: la riforma elettorale. Questo pronostico ci vorrà un po’ più di tempo a smentirlo. Un principio molto caro in Gran Bretagna è quello che ci sia un solo deputato per ogni circoscrizione: ogni elettore ha il “suo” deputato, che molto spesso conosce di persona, che può incontrare nel suo ufficio ogni sabato (o ogni mese se è primo ministro), e al quale si può chiedere di insistere perché l’autobus aggiunga una fermata, perché il pub non abbia musica la sera tardi, o perché ci sia un nuovo semaforo vicino alla scuola. Ovviamente indipendentemente dal fatto che lo si sia votato o meno. In teoria, un sistema proporzionale potrebbe allocare deputati a circoscrizioni: ci sono 80 deputati e 80 circoscrizioni a Londra, non è difficile fare un mapping degli 80 eletti nelle 80 circoscrizioni. Ma questo non sarebbe accettabile: il motivo principale per cui gli elettori vogliono il loro deputato è la possibilità di poterlo cacciar via, senza bisogno dell’aiuto degli elettori delle altre 79 circoscrizioni.
Prevedo quindi, che alle prime elezioni dopo il 2014, si voterà con una versione di quello che qui chiamano AV (alternative voting), e che wikipedia chiama Instant-runoff voting. In Gran Bretagna continuano a chiamarlo Proportional representation”, mentre in realtà non è affatto necessario che il sistema produca qualcosa di proporzionale, ma quando se ne comincerà a parlare, penso le idee si chiariranno.
E' l'alternanza che serve (purtroppo per il suo stipendio ehe) , ed essendo in UK vera alternanza, trovo sia meglio voti Cameron (tolto il fatto che Brown non mi è mai piaciuto per le politiche estere che alla fine hanno scimmiottato Blair e per una parvenza di "raffazzonismo" in qualsiasi cosa si cimentasse -assiduo lettore bbc news- )
aggiungo che anche solo basandomi sui siti dei partiti maggiori, Brown sembra teleimbonitore (il cartoon.....) mentre i conservatives sembrano piu seri e dando una scorsa alla scaletta sembran piu...affidabili di vaghi "risparmi fiscali per le famiglie affinchè i giovani abbiano le migliori condizioni di partenza" -tratto dal cartoon-