L'altro giorno ho guardato il noto programma televisivo Annozero, dal quale la giornalista Lucia Annunziata si è allontanata prima del tempo, protestando la sua contrarietà contro l'organizzazione delle trasmissione da parte del noto conduttore del programma.
A parte l'atteggiamento della giornalista, che peraltro replica in sedicesimi l'aventino di un suo celebre ospite, mi chiedo sempre a cosa servano, puntate fatte in questo modo. Che contributo di comprensione può produrre, rispetto alla tragedia della guerra in corso a Gaza, avere, fra l'altro, due ragazze, una israeliana e una palestinese che si parlano addosso? O avere la cavea piena di ggiovani? E questo sarebbe l'approfondimento? A me sembra piuttosto (spero che ci legga anche il nuovo Umberto Eco che abbia voglia di analizzare le nuove forme di comunicazione di massa) una sorta di "discussione" alla Maria De Filippi. Queste trasmissioni sia che si parli di guerra o di crisi finanziaria cosa spiegano? Cosa viene spiegato intervistando coloro che subiscono i rovesci di un mutuo che non si può più pagare se non che loro stanno male? Cosa si capisce delle cause, oltre che degli effetti? Cosa si capisce di tutto ciò, dopo aver indugiato sul desco vuoto e sul lesinare nella spesa? Dopo avere inquadrato in close up le lacrime sgorganti, ecco mi chiedo, alla fine, cosa spiegano? Che cosa resta? Cosa abbiamo imparato, che già non sapessimo? Mi viene in mente la nota pubblicità di un'azienda chimica tedesca: contributo invisibile.
La trasmissione di stasera su Gaza avrebbe potuto fare un analisi delle vicende storiche; farci vedere le cartine geografiche della zona ed intervistare demografi; si sarebbe potuto tentare di rendere un minimo più "fattiva" l'informazione, invece di dare solo a intendere che tutto sarebbe finito nel solito spurgo di grida e recriminazioni. Al solito si è preferito lasciar parlare la ggente...quello che sempre più spesso si vede anche nei telegiornali: un microfono e una telecamera e via a intervistare a ruota libera e a sentire cosa ha da dire la gente. Questa la sorte dei giornalisti?
Ovviamente, il riferimento non è a quelle comiche finali di cui parlò Gianfranco Fini nel link di cui sopra. Piuttosto le comiche finali sono quelle in cui questa volta è lui a prodursi: definisce la puntata di Santoro indecente. Siamo d'accordo. Ma ci lasci aggiungere, Signor Presidente della Camera dei Deputati, che lei non ha proprio la faccia e la storia personale adatta per permettersi di dare patenti di amicizia verso Israele. Ci creda, uno con una storia come la sua farebbe bene a tacere. Sarebbe come se, per darle la misura del ridicolo, Veltroni dicesse: mai stato comunista.
Era troppo lungo, ho fatto un articolo. Ora speriamo me lo approvino ...