Nel grafico di questa settimana, per gentile concessione del Tesoro, il non proprio impercettibile calo dei tassi di interesse sul debito pubblico italiano.
San Mario da Francoforte, ora pro nobis.
Nel grafico di questa settimana, per gentile concessione del Tesoro, il non proprio impercettibile calo dei tassi di interesse sul debito pubblico italiano.
Guardi bene Bonghi- Fonte Senato della Repubblica
in realta' credo che il grafico che ho portato non tenga conto del pil ma valuti i valori assoluti , non ne conosco la provenienza e l'attendibilita' tuttavia
grazie comunque per il suo apporto
in realta' crecavo un dato per rispondere alla domanda di davide sull'andamento ( davide diceva convenienza effettivamente ) del debito ed ho trovato quello che riportava anche la spesa per gli inetressi
Pero' i noeuro spesso controbattono che i tassi di interesse sono calati ovunque nel mondo. Esempi:
www.brookings.edu/wp-content/uploads/2015/03/30_interest_rates_inflation.png
i.investopedia.com/u53738/japanese_govt_rates.png
E' vero oppure ho beccato due esempi sfrotunati?
Non mi nomini caproni ignoranti che mi imbufalisco. Uno dei fattori più importanti e del quale nessuno parla è la volatilità dei tassi di interesse e la volatilità della moneta. L'enorme liquidità che si è creata con la moneta unica ,OVVIAMENTE ANTICIPATA DAL MERCATO, è uno dei fattori più importanti ed uno dei regali più preziosi che l'EURO ci ha fatto. Avere tassi di interesse bassissimi è sicuramente importante (se riesci e\o vuoi approfittarne) ma essere in qualche modo protetti da shocks(outliers, scostamenti drammatici ed improvvisi) è assolutamente fondamentale. Questi caproni che infestano come un virus perfino le nostre Università allevando mandrie di utili idioti non parlano mai dei rischi, mai dei vantaggi, mai dei benefici futuri e pregressi ma cavalcano una congiuntura oggettivamente difficile per mero utile personale. Nella storia abbiamo avuto e avremo sempre in futuro, ciclicamente, crisi economiche. Ad ognuna di esse dobbiamo fare un passo avanti per risolverle non, come parrebbe leggendo sti caproni, sempre un passo indietro. Saluti, scusate i toni.
Sarebbe utile anche avere il grafico degli interessi al netto dell'inflazione, altrimenti ti esponi alla critica dei noeuro.
Per come la vedo io, il problema non è che il tasso d'interesse è decrescente o basso in termini assoluti. Il problema è che - dato il trend decrescente dei tassi d'interesse a livello internazionale - il tasso d'interesse italiano è superiore al tasso d'interesse "medio": a mio avviso non bisogna guardare i valori assoluti ma i differenziali (i famigerati spread) ed è su quella roba lì che l'Italia paga pegno, perché ha un debito elevato e perché nel lungo periodo non attua politiche coerenti per ridurre tale debito. A questo i no euro non credo possano obiettare.
Sempre a mio avviso, è sacrosanto ringraziare Draghi per aver ridotto gli spread (non i valori assoluti), tuttavia i differenziali potrebbero essere ulteriormente ridotti se ci fosse maggiore cooperazione a livello comunitario (ad esempio gli eurobond come forma di "assicurazione comunitaria" contro il rischio di default dei singoli paesi): probabilmente qui su NfA non tutti saranno d'accordo, ma se ne potrebbe discutere.
l'internet fornisce questo grafico per il valore richiesto , eccolo:
Caro Fabio, in realtà è stata più una coincidenza che altro. Quando ho fatto il grafico non avevo in mente l'euro ma stavo lavorando a questo: un buffo caso in cui la riduzione dei tassi invece di farci bene ci sta mettendo abbastanza nei guai (ma quei contratti li abbiamo sottoscritti, noi, si capisce - quindi semmai il problema non sta a Francoforte ma nei dintorno del tesoro).
Servirebbe una comparazione con altri paesi.
Si tratta di oversemplificazione, oppure le condizioni sarebbero le migliori di sempre per emettere nuovo debito? Senza contare l'ammontare del pregresso, ovviamente...
it.investing.com/rates-bonds/italy-government-bonds
decennale da 1,5 % a 2.25% di interesse in un anno
pare che la curva piu' stabile sia quella per la spesa sugli interessi :