In Spagna, il governo socialista di Rodriguez Zapatero - tutto intento a garantire che Gas Natural acquisisca a prezzi da furto la piu’ grande impresa elettrica di Spagna (Endesa) come premio (al sistema politico catalano che controlla la Caixa che controlla Gas Natural …) per il leale supporto catalano al suo improbabile governo - sta facendo carte false per bloccare l’OPA, vantaggiosissima per gli azionisti, di un’impresa energetica tedesca (E. On). Le carte false ammontano a: (i) chiare dichiarazioni di ostilita’ all’offerta di E.On basate sulla solita manfrina che l'energia e' un settore strategico; (ii) modificazione nel giro di 48 ore delle regole per la determinazione delle tariffe elettriche (in tal modo diminuendo il valore di Endesa), (iii) ampliamento delle competenze della Comision Nacional de Energia per dare a questa, succube dei desideri governativi, la possibilita' di proibire l'acquisizione da parte di E.On, visto che la Comision Nacional del Mercado de Valores non sembrava egualmente disposta a piegarsi ed, anzi, aveva dichiarato l’offerta di E.On ammissibile (27.5 Euros cash verso i 21.5 di cui solo un 1/3 cash dell’offerta iniziale di Gas Natural).
In Francia, il governo del bellissimo ed elegantissimo de Villepin, ha deciso - nel giro di 72 ore: Zap, facendo onore al suo nomignolo, sembra essere piu’ rapido - che Suez e Gaz de France si devono unificare, con la seconda (ora controllata dallo stato all’80%) che si “privatizza” (si fa per dire, non capisco perche’ sindacati, socialisti e comunisti francesi si scaldino tanto) ed assorbe la prima. Tutto questo, come gli italiani ben sanno, per rendere impossibile il flebile tentativo dell’italiana Enel di comprarsi Suez. Di nuovo, l’energia e’ un settore strategico, occorre difendere le imprese nazionali ed il patrimonio nazionale, e via sciorinando menate per i gonzi, titolari di bolletta elettrica stellare, che ascoltano il telegiornale della sera.
In Italia, all’improbabile Maroni non par vero prendere la palla al balzo dichiarando che occorre rispondere a tutto questo introducendo dazi e restrizioni varie per proteggere il “nostro” settore tessile - strategico anche questo, senza dubbio alcuno: v’immaginate che succede se i cinesi decidono di metterci all’angolo smettendo d’esportare mutande e canottiere? L’onore nazionale ne uscirebbe sconvolto: flacide chiappe ed altrettanto rubiconde pancette esposte all’aria fresca. Per non parlare dei seni rifatti delle stelle televisive. Tutto questo, suppongo, per non essere da meno del suo geniale capo ufficio, che giorni prima, mancando evidentemente di belinate migliori per il quotidiano attacco ai giudici e non avendo avuto ancora l'opportunita' di accusare Pininfarina d'essere un comunista, ci spiegava che l’ingerenza dei magistrati ha causato la perdita di un pezzo fondamentale di patrimonio nazionale, ovvero la Banca Antonveneta! Come fara’ l’industria del Triveneto a sopravvivere ora che il capitale in Antonveneta e’ di colore arancione? Anche Antonveneta, e’ ovvio, e’ un elemento strategico dell’assetto economico nazionale: se i suoi managers non sono di Varese, o almeno di Treviso, i trucchetti finanziari per truffare risparmiatori ed azionisti di minoranza, come facciamo a farli? E se non truffiamo risparmiatori, azionisti e lavoratori dipendenti vari, come facciamo ad arrichirci? Ohibo, vuoi vedere che andando avanti cosi' ci costringono a lavorare, e non abbiamo ancora imparato a farlo? Il capitalismo e' molto piu' divertente se si riescono ad usare i capitali degli altri.
Mancano a questo giocoso appello del febbraio 2006 olandesi, tedeschi, belgi e quant’altri. Ma e’ solo per caso, o perche’ mi sto limitando ad un solo mese - in marzo ci hanno provato i polacchi ad impedire che qualcuno gli tocasse un paio di banche, ma, visto che son ancora poveri ed han bisogno dei nostri prestiti e dei trasferimenti da Bruxelles, sembra se la mettano parzialmente via per il momento. I cari teutonici, che invence sono ricchi, hanno tutto blindato, non c’e’ settore che non sia strategico, come imparo’ a proprie spese, Pirelli tanti anni fa cercando di prendersi Continental. Idem per i belgi: la loro identita’ nazionale e’ cosi' confusa che, se De Benedetti si fosse italianizzato SGdeB nel 1988, i poveretti avrebbero dovuto spostare La Grand Place da Bruxelles a Ivrea, con buona pace dei broccoletti trasformati in funghi porcini. Ed i portoghesi, ovviamente, che avrebbero fatto se gli spagnoli si fossero comprati la loro seconda banca – cosi’ strategica e rilevante che non me ne ricordo piu’ il nome – solo pochi anni fa? Per quello han dovuto tassarsi senza pieta’ per mantenerla “lusa”; ma tutto e’ bene cio’ che finisce bene: grazie a questa lungimirante protezione dell’interesse nazionale nello strategico settore bancario, l’economia portoghese va da allora che e’ una meraviglia … a testa in giu’, ovviamente.
Insomma, se non ancora l’unione politica, di sicuro gia' abbiamo l’unione dei politici europei, e funziona a meraviglia. Sotto la bandiera del protezionismo, della difesa degli interessi patri, della regolazione e controllo del selvaggio mercato, si ritrovano tutti: socialisti e popolari, repubblicani francesi e zapatisti spagnoli, berlusconiani e bertinottiani, comunisti spagnoli o polacchi e nazionalisti lusitani, non manca nessuno. Per ognuno di loro, o dei loro famigli, ci sono dei bei posti nei vari consigli d’amministrazione, un tot di appartamenti in cui vivere gratis, dei bei contributi alla campagna elettorale, migliaia di voti comprati con posti di lavoro inutili, risorse finanziarie con cui aiutare amici in difficolta’ , e via sprecando. I cittadini-consumatori europei, poi, sembrano decisamente contenti di tutto questo. Si le tariffe son altissime, i servizi forniti fanno schifo, il personale e’ maleducato, nullafacente ed in sciopero due giorni su tre, ma non importa: cio’ che conta e’ che la mia Enel e’ mia, tu Gas Natural es tuya, y le Suez est propriete de la Republique!
P.S. Quasi scordavo. Le vicende di questi giorni suggeriscono che anche l’identita’ culturale europea e’ molto piu’ profonda di quanto uno benevolmente sospettasse. Nel caso l’intera storia Fiorani-Antonveneta-Lega-Berlusconi vi sembri l’analogo italiano di quella Caixa-Gas Natural-PSC-Zapatero - ossia: “Grazie per il gradito supporto politico. Prima d’uscire, pregasi passare in cassa a ritirare banca/societa’ elettrica come piccolo ma tangibile segno della nostra profonda gratitudine” – avete capito a cosa mi riferisco. In che consista il do ut des gallico ancora non c’e’ dato sapere, ma basta aver pazienza e si scoprira’. Meditate, gente, meditate.
A Proposito di grandi statisti, ricordate Di Pietro? Un mito! Ieri a "Porta a porta" (ebbene si', sono addicted), davanti alla Mussolini che urlava "se entrano tutti 'sti immigranti usciamo noi, noi che abbiamo fatto tanta fatica per fare studiare i nostri figli, all'universita', e adesso non c'e' piu' lavoro che ce lo prendono gli Africani......," Di Pietro calmo rispondeva: "Ecco perche' sei fascista, Alessandra, perche' non capisci niente."
In caso vi interessasse sapere la risposta della Mussolini: "me ne vanto, me ne vanto, meglio fascista che frocio" (in fianco a Di Pietro c'era Vladimir Luxuria, una interessante educata signora precedentemente uomo che corre per Riforndazione e a cui Castelli si riferiva come "signor Guadagno").
Altro che Colbert Report or Saturday Night Live.
Ma dove lo vedi Porta a Porta? Su raiclick? Comunque sabato scorso su Saturday Night Live c'era' Natalie Portman che ha fatto un gangsta rap, una delle cose piu' brillanti su snl degli ultimi anni; Colbert era meglio quando stava al Daily Show.