Hillary Clinton e l'Isis. Una bufala e molto di più

/ Articolo / Hillary Clinton e l'Isis. Una bufala e molto di più
  • Condividi

Benché sia stata presentata come verità corrente anche dal giornalismo iscritto all'albo, quella di Hillary Clinton che confessa la creazione dell'ISIS da parte dell'amministrazione americana è una bufala sorprendentemente grossolana.

La bufala dell’ammissione di Hillary Clinton sull’origine amerikana dell’Isis è circolata nei social-network della sedicente controinformazione, ma ha anche scalato i piani alti della comunicazione, quella dei giornalisti professionisti iscritti all’albo che vigilerebbero sulla corretta informazione. È arrivata, la bufala, anche in un documentario messo in onda da Piazza Pulita, imbarazzando Edward Luttwak, ma trovando perfettamente a suo agio Carlo Freccero. In realtà, ci voleva davvero poco per verificare e smentire la falsa notizia. Bastava il minimo, l’abc del giornalismo: andare alla fonte, e conoscere un po’ di inglese.

Dunque. I teoremisti rintracciano la “confessione” sul finanziamento dell’Isis in un’intervista rilasciata da Hillary Clinton a “The Atlantic” del 10 agosto del 2014. Peccato che nella versione inglese originale non ci sia niente di quello che allegramente si attribuisce ad Hillary Clinton (e per la verità neanche nell'italiana, per quanto tradotta con i piedini).

L’intervista, si ricorderà, suscitò un certo clamore, ma non per via di un’ammissione autocritica (che infatti non c’è) sulla spregiudicatezza della politica americana in Siria, bensì, perché conteneva una critica di segno completamente opposto alla politica estera di Obama, giudicata dalla Clinton troppo prudente e attendista. Prudenza non significa, lo si capisce al volo, creare un esercito terrorista.

Comunque, l’11 agosto 2014 il giornale online “Popoffquotidiano” (almeno questo è il testimone più vicino alla fonte che ho trovato) ha un articolo il cui titola suona:

Hillary Clinton: L’Isis è roba nostra, ma ci è sfuggita di mano”.

L’autore del pezzo, Franco Fracassi, credo sia un figlio d’arte, è l’autore di un documentario complottista sull’11 settembre. Il titolo, come si vede, è un concentrato di eccitanti per gli amanti della paranoia politica. Ma quali sarebbero le dichiarazioni a supporto di un titolo così forte?

Intanto, le parole, si noti, virgolettate nel titolo non si trovano nell’intervista: Hillary Clinton non dice mai nel testo “l’Isis è roba nostra, ma ci è sfuggita di mano”.

A sostegno del titolo vengono date quattro righe, che però non solo dicono un’altra cosa: sono pure, nella migliore delle ipotesi, mal tradotte. Eccole:

«È stato un fallimento. Abbiamo fallito nel voler creare una guerriglia anti-Asad credibile. Era formata da islamisti, da secolaristi, da gente nel mezzo. Il fallimento di questo progetto ha portato all’orrore a cui stiamo assistendo oggi in Iraq».

Le stesse quattro righe vengono rilanciate qualche giorno dopo (21 agosto 2014) nientemeno che dalla redazione italiana di IRIB, l’Islamic Republic of Iran Broadcasting, la radio e televisione dell’Iran:

WASHINGTON (IRIB) – L'ex Segretario di Stato Usa Hillary Clinton ha ammesso che l'Isis sarebbe una creazione americana in funzione anti-Asad che sarebbe uscita di controllo.

"E' stato un fallimento. Abbiamo fallito nel voler creare una guerriglia anti-Asad credibile. Era formata da islamisti, da secolaristi, da gente nel mezzo. Il fallimento di questo progetto ha portato all'orrore a cui stiamo assistendo oggi in Iraq".

La Clinton lo ha detto nell'intervista rilasciata a Jeffrey Goldberg del giornale web "The Atlantic".

Ora, Hillary Clinton, anche nella versione italiana, in molti punti distante dall’originale inglese, non dice che l’Isis è una “creazione” americana: il senso dell’affermazione di Clinton è casomai che il vuoto dell’azione americana in Siria ha indirettamente favorito la nascita dell’Isis.

Il lancio dell’agenzia iraniana (l’Iran non si dimentichi è un alleato di Asad), pur riprendendo pari pari la traduzione uscita dieci giorni prima su “Popoffquotidiano”, appare con quel “Washington” posto all’inizio e seguito dalla sigla dell’agenzia di stampa iraniana: dunque la notizia è stata pescata dalla stessa agenzia di stampa a Washington?

http://italian.irib.ir/notizie/mondo/item/166520

Vediamo a questo punto le dichiarazioni di Hillary Clinton nell’originale inglese:

The failure to help build up a credible fighting force of the people who were the originators of the protests against Assad—there were Islamists, there were secularists, there was everything in the middle—the failure to do that left a big vacuum, which the jihadists have now filled” .

http://www.theatlantic.com/international/archive/2014/08/hillary-clinton-failure-to-help-syrian-rebels-led-to-the-rise-of-isis/375832/

 La traduzione letterale e corretta sarebbe (stata) questa:

“Il fallimento nell’aiutare a mettere insieme una forza combattente credibile a partire dalle persone che erano all’origine della protesta anti-Asad – fra cui vi erano musulmani, laici e tutto quello che si trova nel mezzo – il fallimento nel fare questo ha lasciato un grande vuoto, che è stato riempito dai jihadisti “

Ah! Ora è chiaro. Il fallimento degli Usa (ovvero lo scarso sostegno offerto) nel sostenere la parte anti-Asad ha aperto un vuoto che è stato occupato dai radicali jihadisti (peraltro non vedo “Isis”).

Naturalmente, una cosa è dire questo, un’altra è dire che gli Usa hanno creato, armato e finanziato l’Isis.

Si noti che almeno quattro punti sono nella versione italiana pesantemente distanti dall’originale.

Primo punto. La frase, l’unica, che pone in correlazione la politica americana e la nascita dell’Isis è: “Il fallimento di questo progetto ha portato all'orrore a cui stiamo assistendo oggi in Iraq”. Il testo inglese dice: “the failure to do that left a big vacuum, which the jihadists have now filled “. Un’altra cosa. È il vuoto, come si vede, la causa del problema, non l’azione politica americana. Hillary Clinton dice che il debole aiuto alla resistenza ad Asad ha prodotto un vuoto, e il vuoto (vacuum) ha lasciato spazio ai jihadisti. Il fallimento è addebitato da Hillary Clinton alla prudenza e incertezza di Obama: e non si potrebbe certo considerare “prudenza” e “incertezza” aver creato l’Isis. Difficile capire allora come si faccia a prendere questa parole per titolare: L’Isis è roba nostra, ma ci è sfuggita di mano. Ci è sfuggita di mano…! Il lettore pensa subito a Frankenstein, all’apprendista stregone ecc.

Secondo punto. La versione italiana cancella “the people who were the originators of the protests against…” e lascia semplicemente “una guerriglia anti-Assad”. Questo è però un passaggio chiave, tolto il quale il soggetto resta indeterminato e si può dare a credere che si tratti dell’Isis, mentre si parla della gente che era all’origine (all’origine, parola chiave per identificare il soggetto in questione) della protesta contro Asad.

Terzo punto è la strana traduzione di “there was everything in the middle” con “gente del mezzo”. Che significa “gente del mezzo”? Difficile dirlo, o meglio, semplicemente non significa niente. Il senso delle parole di Hillary Clinton è invece chiaro: la parte anti-Asad che abbiamo cercato di organizzare (fallendo) era composta da una larga opposizione non associabile a un estremismo politico o religioso, infatti, questo gruppo andava dai laici ai religiosi, comprendendo tutte le sfumature nel mezzo. Questo è il senso di “there was everything in the middle”. Invece, “gente del mezzo” fa un po’ pensare a situazioni da fiction, “quelli della terra di mezzo”, l’idea che suggerisce è di banditi, avventurieri, di taglia gola che si muovono nella “terra di mezzo” o “di nessuno”.

Quarto punto, la frase iniziale - “E’ stato un fallimento”  semplicemente non c’è nell’originale. Il “che cosa” sarebbe stato un fallimento è implicito nella traduzione, mentre nell’inglese è esplicito: “Il fallimento nell’aiutare a mettere insieme una forza combattente credibile a partire dalle persone che erano all’origine della protesta anti-Asad…”. La differenza sta nel sottinteso: che cosa è stato un fallimento? Il lettore facilmente lo deduce dal titolo: la creazione dell’Isis, l’Isis stesso. È stato un fallimento. E si cade in errore.

La “dichiarazione” di Hillary Clinton non aggiunge niente a quanto è noto e pubblico. Tuttavia, una cosa così assurda viene letta e ripetuta anche dalla stampa dell’albo dei giornalisti. Il risultato di questa disinformazione è gravissimo. Stupisce (si fa per dire) che non esista alcuna risposta che smascheri la fesseria.

Indietro

Commenti

Ci sono 12 commenti

Ottimo articolo, complimenti. Aggiungo che in un talk show nostrano si era fatta una ulteriore confusione con una intervista in cui la Clinton parlava dei finanziamenti americani all'ISI, cioè i servizi segreti pakistani, nei primi anni '90 (finanziamenti finiti poi ai talebani e forse ad Al Qaeda), come prova del supporto USA all'ISIS attuale... povero giornalismo!

Credo sia chiaro che Obama voleva il rovesciamento di Assad. Gli Stati Uniti, però, non hanno avuto la forza e/o il coraggio di sostenere apertamente e massicciamente i ribelli e Assad ha resistito. Quando l'ISIS ha preso piede in Siria Obama e la Clinton hanno, a mio avviso, visto la grossa opportunità che questi ultimi facessero il lavoro sporco portando alla sconfitta di Assad, cosa che poi avrebbe giustificato l'intervento aperto degli USA per cacciare i terroristi e mettere al loro posto un governo di proprio gradimento. Per cui, probabilmente è vero, la Clinton e Obama non hanno creato l'ISIS ma hanno permesso loro di prendere piede in Siria. Questa è la loro responsabilità che, anche se non è stata un finanziamento diretto, è stata, pur sempre, un sostegno indiretto.

La Clinton gia' dice che ISIS e' nato per riempire un vuoto causato da una azione poco incisiva contro Assad. Dire che loro sono responsabili all'ISIS di prendere piede e' tutto un altro discorso. Allora e' responsabile in egual misura anche l'Italia, l'Europa, la Russia, Israele e chi altro vuoi metterci

Grazie Michele. 

Il signor Andrea D. non si rende conto che il suo argomento e' vuoto, oltre che basato su pregiudizi. E' colpevole anche lui, che non e' partito a combattere ISIS.

Ed e' colpevole, soprattutto, di fare supposizioni-bufala prive d'ogni prova (che gli USA abbiano permesso a ISIS di prendere piede) basate sull'idea che gli USA avrebbero potuto/dovuto spedire il loro esercito in Siria a combattere ISIS sul terreno ... senza chiedere il permesso ad Assad! 

Non è che ci si è ispirati a quest'articolo qui? www.butac.it/hillary-clinton-e-lisis/ pubblicato oltre un anno fa...

 No, non mi sono ispirato a questo link che non conoscevo e che è comunque diverso. L'articolo l'ho scritto diverso tempo fa, l' ho anche proposto (più di un anno fa) al Corriere e a La Stampa attraverso due amiche giornaliste. Prima ancora ho polemizzato su internet sulla curiosa "notiziona" . Ho ritirato fuori l'articolo sollecitato da una discussione tra amici su facebook.  Ma non mi pare che qui il punto fosse quello di fare uno scoop...per smascherare i complottisti! Proprio il contrario:  il punto è che bastava un controllo elementare della fonte (che ho letto nei commenti, altri hanno fatto per proprio conto) per smascherare la balla: insomma era facile facile. E nonostante questo ancora oggi si legge che Hillary Clinton avrebbe detto, avrebbe ammesso ecc. ecc.

Non mi esprimo sulla validità o meno della critica espressa nell'articolo. Nel senso che nel contrare una "bufala" non si ottiene altro che il nulla. Cioè volendo essere positivi, come mi sembra abbia vouto il Prof. Perazzoli, il risultato è un tentativo per annullare il giudizio di coinvolgimento della Clinton nella nascita dell'ISIS. Usando, però, solo fonti giornalistiche non si è fatto altro che deviare l'attenzione del lettore da una fonte giornalistica (screditata) a una seconda che, comunque, continua a lasciare in essere dubbi e perplessità. 

Per contro, gentile Professore, io sono dell'idea che se coinvolgimento dell'Amministrazione Obama (nonsolo della Clinton!) sul fronte Islamico c'è stata in Medio Oriente e in Mediterraneo (cosa che potrebbe provare anche il supporto alla nascita di Al Qaesda Iraq, poi divenuta ISIS), per approfondire questo argomento bisognerebbe risalire ai rapporti Usa-Arabia Saudita e a chi ha supportato e finanziato (oltre che la nascita di Al qaeda e quella in Iraq) le forze islamiste in Siria. Per non parlare dei Fratelli Musulmani (egiziani, libici e tunisini), la cui sede ufficile ancora oggi è a Ryhad!  Purtroppo quanto sta avvenendo in Mediterraneo allargato non è altro che , con estreme possibilità di stravolgimenti epocali sul piano internazionale (si pensi solo a quanto sta accadendo, dal punto di vista approccio organizzativo/istituzionale, in Europa o nella NATO, OCSE etc.), il risultato di una professione di fede (l'Islam) che si è attualizzata sotto forma di "ideologia" (islam ortodosso e deviato) che, nel bene e nel male, dal febbraio 2009 ha trovato nel Presidente Obama il suo più valido sostenitore esterno (discorso del Cairo alla comunità islamica).  per dare risposte certe ai questiti posti in essere giornalisticamente parlando, basterebbe dare un'occhiata ai verbali CIA delle riunioni (in particolare quelle del novembre 2011 e del settembre 2012- prima dell'uccisione dell'ambasciatore USA inLibia, peventive al processo di pace ONU, poi naufragato nel nulla) tenutesi a Doha e Riyhad, cui erano presenti anche rappresentanti UK, Francia e Germania (solo a Doha) sugli appoggi all'opposizione islamista siriana.  

Io, comunque, sono profondamente convinto che l'attualtà del conflitto interno ed esterno all'Islam, trovi le sue radici nel pensiero di Al Ghazali (filosofo/teologo musulmano del XI secolo). Tra l'altro ho scritto molto su questo argomento, non ultimo un articolo per nfA (che è ancora in giacenza in redazione, non so perchè!) e un capitolo intero di "Europa Latitante" (libro a mia firma) di cui riporto di seguito una sintesi giornalistica:  http://www.opinione.it/esteri/2015/12/24/2015/12/23/ghia_esteri-24-12.aspx 

Si, caro Professore, io credo molto nel vulnus Filosofico come chiave di lettura di tutte le guerre e i drammi che stiamo vivendo. Continuo a chiedermi il perchè un certo Ibn Rushd (Averoè), teologo musulmano, ha indicato la strada verso la Democrazia e di questa se ne è impossessata la filosofia occidentale, dando corso all'illuminismo e a tutto ciò che ne è seguito, mentre, grazie a Al Ghazali l'Islam si è autocondannato all'IMMOBILISMO!

Lei che oltre a essere uno storico di primo piano, non crede che sia il caso di tirar fuori anche la sua natura da Filosofo, per iniziare a dare risposte sensate a tutti gli "intrighi" (volgarmente "casini") internazionali cui l'ignoranza della Democrazia per eccellenza (gli Stati Uniti) ci hanno portato sino a oggi, con certezza che (sempre per ignoranza!) continueranno a farlo?

Purtroppo mi sembra che sia Andrea (del quale non mi interessa molto sapere il nome) che gli altri non abbiano molta cognizione di causa e parlano molto per sentito dire, come tra l'altro ognuno di noi deve fare per necessità. A meno che non essere dentro le faccende dei servizi. Quindi se posso dire la mia, preferisco fare domande:

1) Siccome è stato reso noto che l'ISIS trafficava in petrolio con la Turchia, paese NATO, come mai la NATO non ha chiesto alla Turchia di giustificare e/o smettere tali traffici?

2) Dato il vuoto creato dall'amministrazione Obama è stata secondo voi una decisione sensata quella della NATO di proseguire nell'appoggio ai ribelli anti Assad, sapendo che l'ISIS ne avrebbe giovato?

3) Di conseguenza, come è possibile che solo l'intervento della Russia abbia trascinato la NATO in un tentativo, apparentemente molto difficile, di distinguere fra ISIS e ribelli e quindi di cercare di colpire i primi?

Rocco Gennari (=roccog)