Siamo stati a vedere i Denver Nuggets che giocavano contro i New Orleans Hornets (finale notevole: gli Hornets hanno recuperato 27 punti di svantaggio in tredici minuti, e gettato la partita con errori veramente stupidi durante l'ultimissimo minuto). Cortesia del figlio, a cui tali eventi piacciono e che ha organizzato il tutto, salvo poi cadere afflitto dagli effetti di un filetto troppo "raw" poche ore prima della partita ... e doverci rinunciare. Transeat, che le vicende familiari non sono il punto della storiellina.
Ora, non so se avete mai assistito ad una di queste partite di sport professionisti tipicamente americani (basketball, baseball, football, hockey) ma, se uno accetta di ritornare ad uno stato mentale pre-adolescenziale, sono uno "spasso" in più di una dimensione. Giochetti di tutti i tipi ad ogni minimo time out, ballerine/ini, mascottes, regalini sparati o che cadono dal cielo, insomma una specie d'infantile e continuo circo inframezzato da qualche minuto d'attività agonistica sul campo. Il tutto è condito da popcorns, hotdogs, hamburgers, gelati, chips and salsa, zucchero filato e, ovviamente, birra americana a fiumi ... un popolo di grassi adolescenti che, dopo aver sollennemente cantato (in piedi e con la mano sul cuore) l'inno nazionale fa finta di seguire la partita mentre in realtà aspetta solo le gags della mascotte e le coscie e gli ombelichi delle cheerleaders. Che della partita freghi molto poco alla maggioranza degli spettatori è provato non solo dal fatto che chiaccherano, mangiano e si distraggono tutto il tempo (come le due dementi chatterboxes sedute dietro a noi) ma che, quando la partita finisce, metà stadio se ne è già andato (to beat the traffic) anche in una partita decisa all'ultimo minuto come quella di stasera. Gente strana ...
Ad ogni modo, durante una delle innumerevoli gags la tradizione a Denver è che la mascotte locale (il biondo ed aitante leone Rocky) umili la mascotte degli avversari (in questo caso la normalmente fighissima vespa Hugo). Ora cosa succede, apparentemente ad ogni partita? Succede che, a Denver, la mascotte degli avversari è rappresentata da un nano abbastanza ciccione e mal ridotto il quale, vestito di volta in volta con il costume della mascotte nemica, appare assolutamente ed inevitabilmente ridicolo. Costui entra in scena fra gli schiammazzi ed i fischi del pubblico e, dopo esser stato irretito e massacrato da Rocky, viene raccolto da due signori delle pulizie, infilato a testa in giù in un bidone della spazzatura con le chiappe che fuoriescono dai pantaloni e trasportato fuori dallo stadio fra le risa ed i sollazzi degli "sportivi" locali. Letterale.
Direte voi, beh cosa c'è di strano? È una gag da circo. Certo, è una gag da circo (ed è così brutta che bisogna avere l'età mentale di un dodicenne per riderne), ma il punto non è quello. Il punto è: immaginatevi se, a rappresentare la mascotte degli avversari, quelli dei Denver Nuggets decidessero di metterci un negro in quanto negro, una donna in quanto donna, un omosessuale in quanto omosessuale, o anche solo uno spastico in quanto spastico o un grassone in quanto grassone ...
I nani sono una minoranza davvero (per fortuna di tutti gli altri che nani non sono) ma, chiaramente, non sono una minority protetta. Che sia, anche qui nelle montagne degli USA, per quella sfigata posizione del loro cuore di cui cantava Fabrizio De Andre'?
P.S. Cercando su You Tube una versione de "Il giudice", ho scoperto che anche in Italia i nani sono una minoranza che si può offendere solo per le loro fattezze fisiche e non per le cretinate che uno di loro fa e dice. Squallido.
Segnalo sull'argomento un assai intelligente servizio trasmesso su MTV da "il testimone".
ecco il link youtube