Una recentissima legge, approvata con il generale consenso dei parlamentari, introduce limiti alla possibilità di praticare sconti sul prezzo dei libri. Qui il testo. Qui invece una stringata ed essenziale sintesi sull'insensatezza di una norma che va contro il senso comune e l'interesse dei lettori.
Il principale argomento utilizzato dai suoi proponenti è che riducendo la concorrenza di prezzo si proteggeranno le piccole librerie contro i colossi della distribuzione, tipo Amazon, che grazie a sconti sul prezzo di copertina del 30-40% hanno acquisito, in breve tempo, quote di mercato sempre maggiori.
Mi permetto di dubitarne.
All'articolo 2, comma 1, la legge afferma
Il prezzo al consumatore finale dei libri venduti sul territorio nazionale è liberamente fissato dall’editore o dall’importatore ed è da questo apposto, comprensivo di imposta sul valore aggiunto, su ciascun esemplare o su apposito allegato.
Quindi un importatore fa il prezzo che gli pare. Ma, se ho capito bene, Amazon già oggi è un importatore: compra i libri dagli editori italiani e li spedisce dall'estero in Italia, tant'è che tutta la logistica di Amazon si basa su piattaforme europee non localizzate in italia, e infatti i pacchetti con i miei libri ordinati presso Amazon.it, anche quando contengono libri italiani, arrivano dalla Germania o dalla Francia. Quindi potrà continuare a fare gli sconti che vuole, con buona pace del legislatore e per fortuna dei lettori.
D'altra parte, come ha osservato Alessandro De Nicola sul Sole
...Sarà sufficiente registrare un sito web di vendita libri in Austria o Slovenia per vendere con sconti colossali.
E Amazon cosa è? Per saperlo basta andare su questa pagina del loro sito che ci informa sul punto
Amazon EU SARL è una società a responsabilità limitata di diritto lussemburghese.
Numero di registro: B-101818
5 Rue Plaetis, L-2338 Lussemburgo
Partita IVA LU 20260743
Ma anche immaginando che questa ricostruzione sia errata, ovvero che Amazon non sia qualificabile come importatore, ci pensa la legge a mettere una pietra tombale sui meccanismi di dissuasione verso chi dall'estero volesse continuare a vendere con sconti sostanziosi.
La stessa legge, sempre articolo 2, commi 8 e 9 stabilisce
8. La vendita di libri, effettuata in difformità dalle disposizioni del presente articolo, comporta l’applicazione delle sanzioni di cui agli articoli 22, comma 3, e 29, commi 2 e 3, del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 114.
9. Il comune vigila sul rispetto delle disposizioni del presente articolo e provvede all’accertamento e all’irrogazione delle sanzioni previste al comma 8; i relativi proventi sono attribuiti al comune nel quale le violazioni hanno avuto luogo.
Come vigileranno i comuni? Con l'aiuto della polizia postale che controllerà tutte le spedizioni di Amazon? Avranno il loro bel daffare a sbirciare dentro svariati milioni di pacchetti e pacchettini. Già, perchè Amazon non vende solo libri ma anche altro: giocattoli, frullatori, macchine fotografiche, dvd e mille altre cose ancora. Utilizzeranno gli impiegati del comune, magari chiedendo aiuto ai portinai per farsi dire cosa arriva nella nostra buca delle lettere? E poi cosa faranno? Passeranno la pratica all'ufficio legale per notificare in Lussemburgo?
Incompetenti, per nostra fortuna stavolta, sono solo degli incompetenti.
Sarebbe comunque interessante capire se le vendite di Amazon danneggino davvero il piccolo libraio (che spesso ha un rapporto personale col cliente) o se piuttosto non siano sgradite alle grosse catene di distribuzione...
Comunque speriamo che non sia solo una scusa per ficcare il naso nei pacchetini postali.