Prima balla: le riforme costituzionali si fanno con grandi intese, le regole devono essere condivise da tutte le forze politiche. Non e' vero. Se cosi' fosse, all'articolo 138 dell'attuale costituzione vigente ci sarebbe scritto "Le leggi di revisione della Costituzione e le altre leggi costituzionali sono adottate da ciascuna Camera con due successive deliberazioni ad intervallo non minore di tre mesi, e sono approvate a maggioranza assoluta dei componenti di ciascuna Camera nella seconda votazione." Punto. Articolo 139.
Invece c'e' anche un altro pezzo: "Le leggi stesse sono sottoposte a referendum popolare quando, entro tre mesi dalla loro pubblicazione, ne facciano domanda un quinto dei membri di una Camera o cinquecentomila elettori o cinque Consigli regionali. La legge sottoposta a referendum non è promulgata, se non è approvata dalla maggioranza dei voti validi." C'e' scritto proprio cosi'. Quindi si puo' approvare a maggioranza semplice, e poi, se alcuni parlamentari o gli elettori o alcune Regioni lo ritengono necessario, sottoporre la riforma a referendum. In caso il referendum la bocci, viene buttata al cesso. Altrimenti e' promulgata, e modifica la Costituzione. La riforma deve essere condivisa, certo, ma dai cittadini ("Articolo 1: ...La sovranita' appartiene al popolo"). La ratio della norma e' che se i due terzi del Parlamento la approvano, si presume che i cittadini la condividano. Altrimenti l'ultima parola spetta a loro, i cittadini.Ovviamente se si puo' fare con una maggioranza molto larga, la riforma costituzionale ne beneficia in termini di legittimazione e di consenso, ma come tentero' di argomentare, oggi non ci sono le condizioni, e non ci sono da 10 anni almeno.
Seconda balla: se passa il NO, poi ci sara' tutto il tempo di discutere una riforma costituzionale condivisa e razionale, la maggioranza di centrosinistra lo continua a ripetere. Beh, cito il programma dell'Unione: "Non proponiamo quindi una 'grande riforma costituzionale', semplicemente perché non ce n'è bisogno, e perché ogni modifica della Carta Fondamentale deve essere frutto del coinvolgimento di tutte le parti politiche e sociali. Vogliamo invece tutelare i valori e diritti fondamentali e il migliore funzionamento delle istituzioni. Queste proposte si possono realizzare in larga parte con legge ordinaria, e la modifica di alcune disposizioni costituzionali solo con riferimento ad innovazioni specifiche." Vado avanti? Siete curiosi di sapere come va a finire? Ecco qua: "Non vogliamo riscrivere la Costituzione ma tutelarla, anche elevando il quorum necessario per modificarla, così da scongiurare future riforme a colpi di maggioranza. Puntiamo soprattutto a svilupparne i valori di fondo, arricchendo la partecipazione dei cittadini, migliorando la trasparenza dell'azione di governo, assicurando il pluralismo sociale e istituzionale." Ecco. Non solo non vogliono cambiarla sostanzialmente, ma vogliono anche blindarla da possibili riforme a maggioranza future. Dopodiche elencano una serie di inutili e minime riforme istituzionali che non modificano la sostanza dell'impianto costituzionale. Non so, alcuni poteri in piu' al presidente del consiglio (per esempio: diritto di proporre, dicasi proporre, la revoca di un ministro... ma santoddio) , qualche cosa da fare anche alla Corte costituzionale, il federalismo fiscale (che fa sempre molto chic, ma che nessuno vuole seriamente: voi ci credete che RC e PdCI accetterebbero un federalismo fiscale serio, dove il 95% almeno delle risorse regionali provengono da imposte regionali?). C'e' addirittura un paragrafetto sul 'Ridurre i costi della politica', che, oggi, dopo il record (credo mondiale, ma mi informero') di sottosegretari nel governo Prodi, fa davvero sganasciare dalle risate. E ovviamente il problema dei problemi, il conflitto d'interessi. Voglio vedere come fanno a fare quest'ultima riforma costituzionale con il consenso dell'opposizione. Voglio davvero vederli.
Terza balla, che si collega direttamente a quanto appena detto: faremo un accordo tra maggioranza e opposizione per riformare la costituzione. Questa e' davvero la balla piu' grossa di tutte. Spiegatemelo. Dovete davvero essere convincenti pero'. Perche' dopo che avete messo sotto indagini mezza AN, un po' di gente di FI e dell'UDC, piazzando gente dei loro nel sistema calcistico, nella RAI, con tutte le cariche istituzionali in mano, rischiando denuncie penali da parte dei vostri stessi candidati per brogli nelle elezioni all'estero (ecco perche vi suggerisco di chiamare in consolato, perche' ne ho sentite di cotte e di crude sulle elezioni all'estero e non solo dal Silvio), e ancora oggi Berlusconi ripete che il risultato delle elezioni e' stato falsato, davvero, dovete fare un enorme sforzo per farmi credere che, se io domenica o lunedi voto NO, martedi mattina voi vi sedete ad un tavolo e vi mettete a riformare la costituzione. Attenzione: riformare nella stessa direzione di questa riforma, ma meglio di questa riforma. Mica le riformette patacca che avete elencato nel vostro programma. Io non ci credo. Mi spingo un passo piu' avanti: sono un sostenitore delle riforme costituzionali a maggioranza. Altrimenti non c'e' modo di farle. Facciamo un esempio che piace tanto. Volete fare una riforma che regola il conflitto d'interessi? Fatela. Non passera' mai, dico mai, coi due terzi dei voti, ergo si andra' al referendum. Io voterei a favore di una norma costituzionale che sia simile a quella americana, per dirne una che funziona bene. Fatela, questa riforma, uguale pari pari al Code of Conduct americano, tradotta letteralmente. Ma la dovrete fare a maggioranza. Non c'e' altro modo. Non c'e' nessuna buona volonta' che tenga su questo. C'e' anche un altro motivo per fare queste riforme a maggioranza: si chiama history dependence. E' lo stesso motivo per cui in tutta Europa, non potendo ridurre i regimi di protezione dell'impiego sui contratti a tempo determinato, si sono fatte delle riforme parziali e marginali, soprattutto su contratti atipici. In tal modo (lo spiega Saint-Paul in svariati papers e in due suoi libri) si e' messa l'economia e il sistema politico in un path che dovrebbe essere piu' favorevole a ulteriori riforme.
Ho l'abitudine di votare presto la mattina e ho già votato NO. Non avevo ancora letto, vi confesso, l'articolo di rabbi. Le sue tre osservazioni sono più o meno condivisibili. Ma anche se fossero assolutamente condivisibili, non mi sembra ovvio che da esse derivi un SI' alla riforma costituzionale della CdL. Mi sfugge qualcosa?
Spiego il senso: se votate NO perche ritenete che dopo la bocciatura di questa riforma, ci si siede attorno ad un tavolo per fare una bella costituzione federalista, unicamerale e con un potere esecutivo separato dal legislativo, siete in errore; se votate NO perche ritenete che questa riforma sia pessima, state sbagliando prospettiva: dovete confrontarla con lo status quo. Se voti NO, voti a favore dello status quo, se voti SI, voti a favore della riforma. Queste sono le alternative in ballo. Dal mio punto di vista (che in effetti sopra non si capisce granche'), questa riforma migliora marginalmente lo status quo. Non e' una riforma perfetta, ma ne avete mai visto nel mondo reale? Avete mai visto una privatizzatione perfetta, o una riforma dei contratti di lavoro perfetta, o una regolamentazione dei flussi migratori perfetta? Io personalmente no. E' una riforma che secondo me nel complesso va nella direzione giusta, con tutti i problemi. Ne risolve alcuni, ne crea altri. Ancora: se votate NO perche ritenete scorretto fare riforme della costituzione a maggioranza, siete in errore, la stessa costituzione lo prevede. Inoltre, le riforme a maggioranza oggi sono l'unica forma possibile di cambiare la costituzione. PErche' non c'e' modo di mettere d'accordo Calderoli e Rizzo (per la cronaca: ieri il PdCI ha dichiarato che loro aborrono il federalismo fiscale, in quanto espressione dell'egoismo di classe, o qualcosa del genere...). Inoltre, sicuramente le larghe intese non favoriscono le riforme chiare e efficienti, ma i compromessi pasticciati. Se gia' con una riforma scritta da leghisti, forzitalioti, uddicini e aennini e' venuto fuori sto pasticcio, immaginate mettendo dentro il processo altri dieci partiti. Ripeto: votando il NO, ci teniamo la costituzione vigente (a meno di minori e inutili riformette) per un bel po'. E anche temi cari all'attuale maggioranza (come il conflitto di interessi) si possono implementare solo con riforme a maggioranza.