Non ho tempo adesso per commentare il bollettino nei dettagli, ma un paio di cose balzano subito all'occhio - cose che del resto andiamodicendoda tempo su nFA.
1. I conti pubblici sono leggermente migliorati, ma tale risultato è stato pagato a carissimo prezzo: la pressione fiscale è ulteriormente aumentata, arrivando vicina ai massimi storici:
"La pressione fiscale è salita di 1,2 punti, al 43,3 per cento, avvicinandosi al picco registrato nel 1997. La dinamica delle entrate è stata sostenuta dalla forte crescita dei contributi sociali e delle imposte dirette. Sui primi ha influito la manovra per il 2007 che ha previsto aumenti delle aliquote contributive e il versamento all’INPS del TFR. La crescita delle imposte dirette è dovuta essenzialmente ai tributi autoliquidati, che hanno riflesso la ripresa dell’attività economica nel 2006 e i provvedimenti di contrasto all’evasione e all’elusione fiscale e di ampliamento della base imponibile. Anche il gettito delle addizionali comunali e regionali all’Irpef è aumentato in misura significativa, in relazione, rispettivamente, all’introduzione di un acconto e all’incremento delle aliquote legali nel 2006 nelle Regioni con disavanzi sanitari."
Questa ulteriore torchiatura degli elementi produttivi del Paese ha senz'altro contribuito al voto negativo nei confronti del PD e a quello a favore della Lega.
2. La crescita in Italia ristagna:
"la nostra economia continua a risentire dei problemi strutturali che
si riflettono da vari anni in un progresso insufficiente della
produttività, indipendentemente dalle fluttuazioni cicliche"
"secondo nostre stime nella media dei primi tre mesi di quest’anno la produzione industriale ha sostanzialmente ristagnato. I recenti sondaggi congiunturali presso le imprese manifatturiere continuano a mostrare diffuso pessimismo. Il sondaggio condotto dalla Banca d’Italia in collaborazione con Il Sole 24 Ore alla fine di marzo mostra un netto deterioramento delle attese delle imprese dell’industria e dei servizi riguardo alla situazione economica generale del Paese."
Si indebolisce anche l'attività di investimento delle imprese, e la crescita di produttività scende a zero. Non è una sorpresa allora che anche i salari reali siano rimasti fermi:
Secondo i conti nazionali, nel 2007 le retribuzioni lorde unitarie sono cresciute nel totale dell’economia del 2,1 per cento (3,0 nel 2006), rimanendo sostanzialmente stazionarie in termini reali (0,3 nel 2006). La decelerazione ha riguardato sia l’industria in senso stretto (da 3,4 a 2,8 per cento) sia, in misura più accentuata, i servizi (da 2,9 a 1,6 per cento), che risentono del forte rallentamento registrato nel settore pubblico.
Intelligenti pauca: il governo Prodi non ha affrontato alcun nodo strutturale, è invece riuscito ad aumentare ancora la pressione fiscale, torchiando ulteriormente famiglie e imprese già allo stremo. Non c'è da stupirsi allora se gli eredi di Prodi siano stati puniti. Speriamo che si sveglino per la prossima volta.
Come spiega il bollettino della BDI gli incrementi sono dovuti allo spostamento del TFR all' INPS ( circa 7 miliardi di euro ed è solo un trasferimento), all' incremento dei contributi INPS (ampiamente compensato dalla riduzione IRAP) , all' aumento delle addizionali regionali e comunali ( complessivamente irrisorie)alla lotta all' evasione e l' elusione( posta significativa e importante politicamente ).
Il governo nei due anni 2007 e 2008 ha erogato a famiglie meno abbienti e imprese una riduzione di circa 10 miliardi di euro per anno con un intervento immediato alle imprese sul cuneo fiscale.
Poteva fare di più ma sicuramente non ha torchiato le famiglie e le imprese ma gli evasori e quelli che riuscivano a eludere le tasse in misura pesante.
Dello spostamento del TFR all'INPS ha parlato su queste pagine Gian Luca - si e' trattato di una manovra di finanza creativa, che per di piu' danneggia sia imprese che lavoratori.
Per quanto riguarda evasione ed elusione, sappiamo bene che la pressione fiscale in Italia e' altissima. Il bollettino parla anche di ampliamento della base imponibile. Prodi e co. hanno fatto ben poco per ridurre la spesa pubblica, e si sono aggrappati a manovre cosmetiche (come quella del TFR) oppure al "raschiamento del fondo del barile": il fare emergere redditi sommersi e tassarli in qualsiasi maniera. Ma questa non e' una politica fiscale lungimirante, e' la politica fiscale della disperazione.
l'aumento dei contributi riguarda anche i lavoratori dipendenti e parasubordinati, l'IRAP e' a carico delle imprese. mi sfugge proprio il concetto di compensazione. se aggiungi che i contributi versati nel sistema Dini dai giovani sono di fatto uno "spreco" in quanto trattasi di "risparmio forzoso in una forma d'investimento a bassa redditivita'" (contrario al concetto di frontiera efficiente, CAPM), possiamo dire che i giovani hanno tanti motivi per essere felici....
parte del taglio del cuneo fiscale riguarda proprio le detrazioni IRAP di cui parlavi sopra. diciamo che circa meta' di quei 10 miliardi te li sei gia' giocati sopra per "compensare" i contributi.
mi sembra che resti proprio poco. che poi:
mah, trattasi comunque di un paio di miliardi di aumento che continuano a mangiarsi parte di quei 10 miliardi di cui parlavi.
non lo so, a parte la vena polemica (di cui mi scuso), questa lotta alla morte per dire che il governo Prodi ha fatto grandi cose proprio non la capisco. certo, ha fatto qualcosa di buono, ma davvero vi volete accontentare di un contentino?