Largo ai giovani

/ Articolo / Largo ai giovani
  • Condividi

La delusione per la mancanza di giovani dal Comitato dei 45 del futuro Partito Democratico. Elenco alcuni commenti. Porgo sin dal sommario le mie scuse a Marco Simoni, che non conosco e maltratto solo in quanto involontario simbolo di altrui mancanza di giudizio.

La sinistra è in subbuglio. Nessuno sotto i 30 anni ce l'ha fatta a entrare nel gruppo che conta del nuovo Partito Democratico. E non perché non ci vogliano entrare: Fausto Raciti, leader della Sinistra giovanile (dice il Corriere - ma cos'è la Sinistra giovanile? cosa e chi rappresenta?) dice:

 

Siamo davvero arrabbiati, è ovvio. Ma alla Costituente del Pd ci faremo prendere in considerazione, ne siano pur certi. Intanto stiamo organizzando la prima assemblea nazionale dei giovani del Pd, a giugno, a Roma. Ma resta tutta la nostra preoccupazione per il sistema usato: vuol dire che si sono solo riempiti solo la bocca, finora, con la parola "giovani". Ma poi alla fine nel Comitato dei 45 hanno inserito solo i professionisti della società civile. Non ci sono i giovani, quindi, ma c'è Slow Food. E ci sono Dini e Amato. Complimenti davvero.

 

Il figlio di Adriano Sofri (di nome Luca - nessuna altra ragione a me evidente per avere voce in capitolo, alcun capitolo, ne' di rappresentare nessuno) nel mezzo del subbuglio ha concepito una lista di nomi di persone sotto i 40 anni da cui sceglierne 10 da aggiungere:

  1. Giuseppe Civati, consigliere regionale della Lombardia;
  2. Carlo Antonio Fayer, consigliere comunale a Roma;
  3. Mario Adinolfi, giornalista;
  4. Sandra Savaglio, astronoma;
  5. Matteo Renzi, Presidente della Provincia di Firenze;
  6. Anna Maria Artoni, imprenditrice;
  7. Ivan Scalfarotto, dirigente d'azienda;
  8. Alessandro Mazzoli, Presidente della Provincia di Viterbo;
  9. Marta Meo, architetto;
  10. Michela Tassistro, Istituto Nazionale di Fisica della Materia;
  11. Eleonora Santi, staff del Sindaco di Roma;
  12. Giovanni De Mauro, direttore di Internazionale;
  13. Pierluigi Diaco, giornalista;
  14. Marco Simoni, economista;
  15. Lorenza Bonaccorsi, Capo della Segreteria del Ministero delle Comunicazioni;
  16. Gianni Cuperlo, deputato

Non ho conflitti di interessi, essendo sopra i 40, felicemente occupato, incapace di fare politica. Non conosco la maggior parte dei nomi, e faccio inferenza da quello che so. Quindi discuto degli economisti, pardon, dell'economista, che uno è: Marco Simoni. Marco Simoni? Chi è costui. Beh, io gli economisti di rilievo, italiani, li conosco, credo, quasi tutti. Sotto i 40 anni ci sono, una stima rozza, 100 economisti nelle migliori 50 università e centri di ricerca degli Stati Uniti (tanti di questi nelle top 15, poco meno della metà hanno tenure) e 50 nelle migliori 20 università europee. Nel medesimo intervallo d'età ci sono anche alcuni (pochi purtroppo) economisti in Italia di livello internazionale (cioè con curricula pari a quelli delle top 20 Usa e top 5 in Europa). Io scommetto qualunque cosa che il 70% e piu' di tutti questi ha votato Prodi. Magari, come io ed altri in questo sito, poi se ne lamenta giornalmente, ma lo ha votato.

Marco Simoni non è in questo gruppo. Non c'è non perché non sia un bravo economista. Sarà bravissimo. Ma se lo è lo sa solo la sua mamma e il suo advisor. È infatti uno studente allo European Institute della London School of Economics. Ce ne sono centinaia di ottimi studenti di economia in giro per il mondo. Cosa avrà Marco Simoni più di questi?

Google non riporta nessun curriculum vitae, riporta un paio di papers di economia del lavoro (descrittivi, non lavori accademici, a prima vista - confesso che ho solo sfogliato), e le seguenti informazioni nel website dei research students dell'European Institute a LSE:

MARCO SIMONI
Status: Full Time Research Student
Phd Title: "Trade Unions and Social Democratic Parties in Europe: Divorce or Re-negotiated Marriage?"
Research Interests: Industrial Relations, Italian Political Economy, European Political Economy, Party Politics

Farà politica attiva all'interno dell'Unione (non credo che nessuno degli economisti cui accennavo sopra faccia politica attiva). Ovvio che questo è importante, specie nella fase di fondazione del partito. E sarà senz'altro un bravo economista ... in futuro! Per ora studia. A maggior ragione, il Partito Democratico farebbe meglio a lasciarlo studiare e a cercare un economista con idee nuove, che avesse anche provato d'essere un buon economista. Ne hanno un gran bisogno di idee nuove, specie in economia.

Ma forse mi sbaglio. Il gruppo che conta del Partito Democratico non è lo stesso che concede un premio al migliore economista sotto i 40. Nessuna ragione che l'economista del gruppo sia un accademico di rilievo. Dipende. A cosa serve questo comitato? Oltre agli ovvi rappresentanti dei partiti e gruppi costituenti (lo stesso Prodi, D'Alema, Fassino, Francesco Rutelli, e i loro portaborse), a detta dello stesso Prodi, sono però state inserite «alcune personalità importanti» della società civile. Ma allora,... forse un economista ci stava. Comunque sia spero proprio che ad LSE Marco Simoni almeno abbia fatto bene Micro I e Micro II. Sarà l'unico del gruppo, in questo caso a capire cosa sia l'economia politica oggi e a non pensare con modelli concettuali vecchi di 40 anni, e perdipiu' dimostratisi ormai largamente fallimentari nella pratica e nella storia.

Almeno questo!

Addendum (19 Settembre 2007): Marco Simoni, il cui nome prendevo in questo articolo ad esempio della lista fatta dalla stampa degli "under-40" ha visto il post (io avevo cercato senza trovare il suo e-mail)  ed ha gentilmente risposto. Riporto qui la risposta:

 

Non sono un Economista. Infatti sono un Political Economist. Ai miei colleghi accademici che leggono e scrivono queste pagine la differenza è chiarissima, per gli altri serve una spiegazione abbastanza lunga che risparmio.

La pagina web a cui si riferisce l'autore di questo post era vecchia, viene aggiornata all'inizio di ogni anno accademico, il mio PhD è stato consegnato a dicembre 2006 e discusso ad Harvard nel febbraio 2007.

Non so se sono tra uno dei migliori political economist italiani, ma so che la London School of Economics mi ha assunto come Fellow per insegnare European Political Economy.

Mi scuso per questa specie di puntualizzazione che sarebbe dovuta arrivare prima, ma puntualizzare il proprio status e il proprio profilo professionale mi sembrava un cedimento all'amor proprio e un atto narcisistico che avrei voluto evitare.

Lo faccio ora perchè questa pagina (e quindi la mia persona) è stata strumentalizzata per insinuare dubbi sulla buona fede e serietà del movimento politico di cui sono portavoce (iMille.org, impegnati per il rinnovamento della politica in Italia), ed è quindi diventata necessaria questa precisazione.

Nessun atto narcisistico, direi ma una risposta corretta. Da parte mia mi scuso, ma non esistevano in rete pagine piu' recenti a quella che ho citato quando ho scritto il post. Sono contento che Marco Simoni abbia un CV indipendente dalla sua attivita' politica. Per entrambi (il CV e l'attivita' politica) gli faccio i migliori auguri. Naturalmente, il senso del post e dei commenti che si sono susseguiti rimane intatto a mio parere - ed ha a che fare con la pochezza con cui si compilano questo tipo di liste nel nostro paese. 

Indietro

Commenti

Ci sono 68 commenti

1) La Sinistra Giovanile è quella che una volta era la FGCI (una spiegazione del genere è la miglior dimostrazione che entrambi siamo over 40, ma sono sicuro che hai capito). Una volta il segretario della FGCI diventava poi un pezzo grosso, a volte addirittura segretario del Partito. Puoi immaginarti la delusione del povero Raciti Fausto al vedersi escluso.

2) Il signor Sofri Luca non è solo figlio illustre ma è materiale wikipedico, caro il mio Bisin, mica come la banda di sderenati che gestisce questo blog.

3) Il buon Simoni scrive su un blog, come anche Luca Sofri. Magari questo lo rende più visibile e simpatico al Sofri jr.?

4) Se proprio un economista ci andava messo la scelta ovvia era Nicola Rossi. Il fatto che una persona con la sua competenza e capacità venga esclusa la dice molto lunga su quanto sia difettoso il processo di costruzione del PD.

 

 

Colgo la bacchettata di Sandro e riporto il testo da Wikipedia. 

 

Luca Sofri, giornalistafree-lance e conduttore radiofonico italiano.

Scrive attualmente per i quotidiani La Gazzetta dello Sport, Il Foglio e per le riviste Vanity Fair (Italia), GQ e Internazionale (con una rubrica dedicata ad eBay); conduce tutti i giorni su Radio2 il programma radiofonico Condor. Gestisce attualmente un blog personale piuttosto seguito, Wittgenstein.it, dove pubblica riflessioni e articoli di cultura generale.

Figlio di Adriano Sofri, è sposato con Daria Bignardi, conduttrice televisiva da cui ha anche avuto una bambina, Emilia.

Nel 2002 ha condotto insieme a Giuliano Ferrara la trasmissione di approfondimento su LA7, 8 e mezzo. Nel 2006 ha pubblicato per la Rizzoli il suo primo libro intitolato "Playlist",una guida sul nuovo mondo delle canzoni.

 

Traduzione in forma poetica (vabbe', almeno in rima):

 

figlio di, sposato a, lavora per gli amici di papa'

 

 

 

 

 

 Nessuno sotto i 30 anni ce l'ha fatta a entrare nel gruppo che conta del nuovo Partito Democratico.

 

In realtà si parla di "totale assenza in questo comitato di persone che abbiano meno di quarant'anni" (da "Wittgenstein"; enfasi aggiunta). Può darsi che fosse un esito scontato, e la lista è senza dubbio arbitraria e un po' ridicola, ma lo sconcerto mi pare legittimo.

On a more personal note: ho sempre fatto fatica a riconoscermi nel progetto del PD. Ora, con Loiero e Follini fra i padri fondatori, i dubbi sono diventati certezze. A chi serve, di questi tempi, "una DC che guarda a sinistra"??

 

Mah, a me sembra che sia uno studente di scienze politiche e non di economia.  E fra gli interessi della faculty ci sono sociologia politica e filosofia europea e quasi nessun economista. Magari Micro II non la deve nemmeno fare. Sul suo sito non ho trovato quasi nessun post di economia.

Comunque, questa cosa delle liste e' lodevole nel senso che, se metti qualche giovane in posti che contano, magari qualche differenza la fa. Scalfarotto per esempio vive a Londra ed e' un dirigente della Citigroup (laureato in legge). Ha scritto un libro "Contro i perpetui" dove si lamenta del fatto che il potere in Italia sia in mano ai vecchi. E' gay e si lamenta della situazione giuridica  dei gay in Italia. Sul suo sito c'e' un heading che si chiama "meritocrazia".

Pero' c'e' sempre il rischio che vengano selezionati i piu' malleabili e che in compenso Fassino e D'Alema si possano pubblicamente complimentare con se stessi quando avranno cooptato qualche giovane nel comitato, nonostante questa clamorosa gaffe iniziale. Tanto loro non abbandoneranno mai. Ricordo che D'Alema, intervistato dopo una sconfitta elettorale (credo il 2001), disse che la politica e' la sua vita e che non gli si poteva chiedere di dimettersi dalla sua vita.

 

concordo che fa scienze politiche.

 

Anche perche', non sapendo fare assolutamente nulla di utile e produttivo, se D'Alema dovesse dimettersi dalla politica e rinunciare alle laute prebende che gli garantisce, rischierebbe di morir di fame. Altro che barca a vela e scarpe fatte a mano ...

Se posso permettermi un'osservazione sul tema di fondo: io trovo l'argomento "largo ai giovani" alquanto irrilevante oltre che fuorviante. Il fatto che in Italia comandino dei matusalemmi in tutti i campi, dalla politica all'economia sino all'universita' ed ai giornali, NON si risolve con l'inserimento piu' o meno simbolico di qualche under-40 o under-30 in questo e quell'altro gruppo di potere. Il fatto che comandino gli Andreotti o i Prodi o i Berlusconi o i Napolitano non e' perche' il sistema odia i giovani, ma perche' odia il ricambio, la concorrenza, l'alternanza, la mobilita', lo spoil system, l'andare a casa quando si sbaglia, l'essere licenziati quando non si vale, l'essere promossi quando si vale, il fallire quando si perdono soldi e si e' inefficienti, il dimettersi quando si ruba, si mente, si perdono le elezioni, si dimostra la propria incompetenza ed ignoranza, eccetera.

Su QUESTI aspetti del sistema occorre focalizzarsi, QUESTI chiodi occorre martellare incessantemente. La mancanza di giovani "al potere" altro non e' che uno dei tanti sintomi attraverso cui si manifesta la malattia italiana, la natura oligarchico-mafioso-medievale del sistema politico e del sistema economico. Non si cura, tale malattia, facendo dei ritocchi di vetrina che rendano meno visibile uno dei suoi sintomi, ma focalizzandosi sulle cause. Inutile chiedere piu' giovani nel PD o in Parlamento o nei direttivi di Confindustria: non fa nessuna differenza, anzi fa peggio. Per due ragioni.

Da l'illusione che qualcosa sia cambiato, che vi sia uno spiraglio, che la situazione non sia cosi' grave ed il meccanismo/sistema non sia complessivamente cosi' chiuso come invece e'. Sposta l'attenzione dalle cause del male ad uno dei suoi sintomi, e neanche uno dei piu' gravi, ed induce molti a mollare la presa, a pensare che il cambio sia iniziato, che alla fin fine le cose van migliorando. Quante volte e' successo qualcosa di simile in Italia da trent'anni a questa parte? Tantissime. Quanti nuovi virgulti si sono infilati nel, o sono stati cooptati dal, sistema di potere esistente nel nome del "largo ai giovani/tecnici/facce nuove", dichiarando che avrebbero cambiato le regole dal dentro, lentamente, con tenacia e grazie al loro atteggiamento positivo? Qualcuno ne sa qualcosa? Qualcuno ha notato per caso alcun cambio da qualche parte?

L'arrivo dei giovani virgulti al vertice PD o Confindustria o CdL avverrebbe per cooptazione da parte di chi tali luoghi di potere gestisce, e questo non farebbe che aggravare le cose. Perche' i giovanotti e le giovanotte cosi' cooptati/e - essendo normali esseri umani alla ricerca di potere e successo, non dei santi - sarebbero ben felici d'unirsi all'oligarchico club che sgoverna il paese, e scordarsi di cambiarne i meccanismi ... come in tanti han fatto prima di loro. E perche' dovrebbero poi mettersi a fare i guastafeste e rischiare di perdere il posticino al sole cosi' fortunosamente ottenuto? Una volta dentro, cosa ci guadagnerebbero i nostri giovani a cui si e' fatto largo ad invocare competenza e concorrenza, meritocrazia e dimissioni degli incapaci?

In quanto cooptati non sarebbero certo li' per meriti personali, grande intelligenza, eccezionali capacita', idee particolarmente innovative ediosolosa quali preziose doti. Sarebbero li', appunto, in quanto cooptati dall'oligarchia esistente perche' "affini" ad essa. Chiunque abbia girato per i corridoi della politica e delle cosidette "informazione" e "cultura" in Italia, capisce di cosa parlo. Il centralismo democratico e la cooptazione del portaborse non sono mai state una prerogativa del solo PCI, erano e sono metodi adottati ovunque, dalla DC all'universita', dai ministeri ai giornali, dal sindacato alla RAI. Il giovane Simoni, o il giovane Sofri se preferite, docet.

Il "largo ai giovani", per quanto attraente sembri, e' insomma uno slogan controproducente.

P.S. Nota: leggetevi il profilo wikipedico del suddetto Sofri, e poi cliccate sui vari links concatenati che vi permettono di seguire la spassosa descrizione wikipedica dei grandi meriti dell'intera famiglia, dal padre, alla moglie, al suocero, all'ex marito della moglie. ... Patetico.

 

 

Leggo sul sito web dell'ottimo Scalfarotto che il suo anno di nascita è il 1965. Quindi, se non sono proprio ringrullito, di anni ne ha più di 40.

In poche ore di cazzeggio a basso potenziale abbiamo quindi scoperto che nella famosa lista proposta c'è un economista che non economisteggia e un underquarantenne che è un overquarantenne. Chissà se ci sono altre magagne, ma di sicuro la dice lunga sulla competenza e preparazione di chi ha preparato la lista. Come si fa a fare una lista di persone il cui unico comune denominatore è di essere sotto i quarant'anni senza nemmeno controllare le date di nascita? Eppure sembra li prendano sul serio. Triste.

 

... e' divertente: ad ogni nome si scopre qualcosa d'interessante.

Guardate qui, sembra che almeno una delle persone nella lista sappia fare qualcosa di differente della politica e, guarda caso, e' emigrata negli USA ... Come diavolo e' finita nella lista, vi chiederete voi? Beh, la risposta la trovate leggendo qui e qui. La lista dei 16 giovani outsiders sembra sempre di piu' la lista di un club di amici o perlomeno di un network di bloggers. Ottimi amici, sia chiaro, ma sempre di un club si tratta ... insomma, nulla di nuovo sotto il sole.

Sembra anche che la Savaglio sia ancora ospite della John Hopkins dove svolge ricerca; anche se il suo website ha bisogno di qualche aggiornamento, incluso un CV, mi sembra avere tutti i crismi della scienziata. Forse un po' ingenua per quanto concerne politica e relativi annessi e connessi, ma fa l'astronoma, e mi sembra ragionevole non chiederle, almeno in partenza, il cinismo sulle faccende umane che caratterizza gentaglia come noi. E, comunque, la copertina di TIME puo' fare effetto su chiunque, no?

 

 

Di pubblicazioni ne ha diverse effettivamente la Savaglio...

http://adsabs.harvard.edu/cgi-bin/basic_connect?qsearch=savaglio&version=1

 

Michela Tassistro: fa 40 anni a Settembre. Deve fare molto in fretta a candidarsi per la costituente:

E' nata a Genova il 3 settembre 1967. Laureata in

Economia e Commercio. E' dipendente dell'Istituto Nazionale di Fisica

della Materia con il ruolo di Coordinatore dell'Area Istituzionale

nell'ambito di "Amministrazione, Finanza e Controllo". Si occupa

principalmente di organizzazione

dell’attività gestionale (dall’avvio alla rendicontazione) dei Progetti

relativi a finanziamenti Ministeriali (i.e. fondo per gli investimenti

della ricerca di base e strategici, dei Progetti applicativi ed

industriali), Regionali, e, in generale, banditi da istituzioni/enti

sia pubblici sia privati. Ha incarichi specifici presso diversi

Istituti scientifici europei (Consigliere della Commissione

Amministrativa e Finanziaria, AFC,  per l'INFM presso ESRF Grenoble,

membro del Consiglio Scientifico al CECAM di Lione, revisore dei conti

per la SILS, addetta al coordinamento per l'Unita Operativa SRF Lione,

'membro supplente' a diverse commissioni permanenti CNR-INFM).

 

www.emilyguria.it/index.php/home/chi_siamo/le_donne_di_emily_liguria1/le_fondatrici

 

By The Way, io sono il solito maligno scettico malpensante scostumato lazzaro... ma come ci e` arrivata Michela all'Istituto Nazionale di Fisica dell Materia (benche` in qualifica amministrativa, dicono).

la conoscete? 

 

ciao, luca

scusa volevo dare una risposta diretta alla domanda del tuo post, ma ho fatto casino! =)

la trovi in fondo!

 

 

Non si capisce bene sulla base di che cosa questa lista sia formata. Quello che si capisce e' che il partito democratico e' esattamente come la democrazia cristiana: un oggetto confuso, dai margini e confini morbidi e perennemente malleabili a seconda dei desideri, delle brame, delle scemenze della moda della stagione.

 

 

 

 

 

Una volta, ascoltando LA7, ho notato una strana discussione sulla "immoralita'" dei partiti che sono comitati di sostegno ad un piano di accesso al potere (come i partiti negli stati uniti o il partito comunista cinese.) E' la sola ragione per cui bisogna di continuo fingere che vi sia un grande piano intellettuale, a cui si chiamano  a cooperare e contribuire biochimici ed astronauti. I biochimici hanno nulla da dire (il poco che hanno da dire, su come finanziare la ricerca, viene immediatamente eliminato dai funzionari di partito assurti a ministro delle ricerche, delle universita') e se ne vanno. Restano i soliti noti, funzionari di partito, e sempre piu' spesso giornalisti piu' o meno prostituiti ai piani di potere di cui sopra. I giovani nella lista che A. Bisin pubblica, hanno nulla da dire rispetto a che cosa dovrebbe fare o non fare il partito democratico. Il sig. Sofri ha giustamente fatto presente che le prostate, gia' estese ed espanse, dei maggiorenti adesso al potere non sono eterne. Propone un ricambio generazionale, pro domo sua - come i profondi mutamenti che vennero alla luce passando da Fanfani a Forlani.

 

 

 

 

 

 

 

p.s. il mio nome e' stato impersonato (da non so chi) nulla che arrivi come

 

 

palma@idf.ext.jussieu.fr a NfA viene da me (it's the cyber-sphere, stupid... o e' il we, bellezza....)

 

 

 

adriano (anno di nascita 1956, non in corsa nel settore giovani e nemmeno nel settore vecchi)

 

 

 

Quest'articolo di Alberto sul gruppo di baldi giovanisifaperdire - che l'eclettico SofriJunior candida al potere politico essenzialmente perche' amici suoi o al piu' amici dei suoi amici - ci voleva proprio.

Durante la giornata odierna, dedicata allo studio (spero attento, ma certo defatigante) dell'economia spagnola, dei suoi tassi di crescita (quelli veri, non quelli dovuti al trascinamento) e delle loro determinanti, in preparazione d'una conferenza che dovrei dare domani (nFA e' anche un blog, o no? Quindi stasera adotto il blog-stile e mi racconto-publicizzo: magari qualche lettore madrileño viene ad ascoltarci domani sera), i temi sollevati dall'articolo di Alberto han continuato a farmi compagnia.

Son parecchi i temi, tutti rilevanti per il discorso che, a turni alterni e con alti e bassi, su questo blog sviluppiamo e su alcuni di essi avevo anche pensato in passato d'intervenire. Esempio: PD = nuova democrazia cristiana, sbozzato addirittura il 21 Aprile 2007 e che ora il tempestivo Palma, la cui assenza pativamo alquanto, mi ha giustamente "scooped". Altro esempio: selezione del personale politico italiota. Ulteriore esempio: le elites intellettuali, la loro natura medieval-corporativa-trasversale, clan chiuso a qualsiasi entrata esterna (i figli, i nipoti, i cugini, i morosi ... cosi' si entra nell'elite politico-intellettuale italiana, specialmente quella di sinistra). Ancora: il giovanilismo come specchietto per le allodole; sul quale ho gia' detto, ma va approfondita la natura strumentale di questo ed altri -ismi fintamente alternativi. Certamente anche: criteri di eccellenza e di attribuzione di specialismi; non tanto per prendersela con il povero "economista" che in realtà fa lo studente di dottorato in scienze politiche o con la gentile signora che all'INFM fa l'impiegata, ma per cercare di capire perchè in Argentina gli emigranti d'origine italiana venivano ironicamente chiamati "ingenieros".

Siccome che (che non si dice, ma questa sera mi va di scrivere così, e con tante parentesi perdippiù) la preparazione per domani non l'ho finita e mi aspettano almeno 4 o 5 ore di ulteriore lavoro, il lusso di scrivere il mio di articolo sui temi che Alberto m'ha fatto venire in mente non me lo posso proprio prendere. Per alleviare la frustrazione del silenzio forzato (e rompere la monotonia di una tabella dietro all'altra) posto un mega-commento a rate. A rate nel senso che lo comincio ora e magari lo finisco alle tre di mattina, aggiungendo un pezzetto alla volta. O magari non lo finisco proprio perchè qualcun altro, leggendone una versione parziale, mi spiega le mie idee e me le fa anche capire ...


PD = nuova democrazia cristiana. Trattasi della più ambiziosa, ed a mio avviso finalmente fallimentare, operazione di gattopardismo tentata dalla componente storica della casta politica italiana. Con il termine "storica" mi riferisco al fatto che il PD contiene quasi tutti i reperti archeologici di quello che una volta si chiamava "l'arco costituzionale", e che escludeva il MSI (ora AN) ed i gruppuscoli (ora RC, PdCI o PCd'I ? boh!). Le uniche eccezioni sono costituite da un po' di ladri socialisti che han trovato asilo in FI, la quale è fondamentalmente composta da gente che, nel bene o nel male, sino al 1993 si guadagnava da vivere lavorando (anche fosse illegalmente, in taluni casi, ma lavorando).

L'operazione, per altro, mi sembra

fallimentare. Non tanto e non solo per la gigantesca botta elettorale

che i partiti che dovrebbero "sciogliersi" nel PD hanno appena preso,

tra ieri ed oggi, in una estemporanea tornata di elezioni locali, ma

per la natura co-optativa, contrattuale, cencellistica dell'intero

processo di costruzione del cosidetto partito democratico. Una cosa

ridicola, in cui la fanfara di paroloni storici, le lacrime, gli

osanna, i canti e le grida sono inversamente proporzionali alla

sostanza politica del progetto. Che non esiste. Letteralmente. Ho

provato a cercare sui vari siti di costoro se dicono qualcosa diverso

dall'aria fritta, e non ho trovato nulla. Parole in umido, boiate,

truismi melensi, promesse altisonanti di questo e quello, ma niente che

assomigli a un "faremo questa cosa e non quell'altra". Insomma, molto

ma molto peggio di quanto avrei immaginato un anno fa.

Morale: il

PD ed il suo gruppo dirigente sono oggi i peggiori nemici delle

riforme. Peggiori della CdL, perchè questa, almeno, nemmeno promette di

farle e quindi non confonde i termini del dibattito, non crea uno

schermo fumogeno dietro al quale continuare con le porcherie

iri-sindacalistico-parocchiali di sempre. D'altra parte, ragruppandosi

tutti assieme nel PD, i ruderi archeologici e gli avanzi di galera che

compongono la completamente delegittimata casta politica chiamata "arco

costituzionale", facilitano l'identificazione di chi sia l'avversario da

battere se si vogliono in Italia delle riforme di tipo liberale: lorsignori medesimi.


Selezione del personale politico italiota + elites intellettuali. Questi due tanto vale metterli insieme, tanto si intrecciano.


Giovanilismo come specchietto per le allodole. Anche se l'ho già detto prima, insisto. La storia dei giovani esclusi, della necessità di un ricambio generazionale per far sì che il paese cambi, è una grandissima baggianata. Ci sono vecchi bravissimi e giovani imbranatissimi, ovviamente, come ci sono vecchi disposti competere e giovani per niente disposti a competere e proni ad acquisir posizioni a colpi di raccomandazioni. Infatti, una delle cose che trovo maggiormente disdicevoli in questa lista della "crema giovanile del PD' (definizione trovata in uno dei tanti blogs che alla medesima inneggiano, credo d'essermi scordato intenzionalmente quale fosse) è che mischia il grano con il loglio e così facendo fa serissimo danno, anzi si rivela essere un puro strumento di propaganda per alcuni astuti, e giustamente ambiziosi per carità, giovani professionisti della politica.

Ho passato un po' di tempo a confrontarmi i percorsi professionali e le cose fatte o scritte da parte di una decina dei candidati, tralasciando i funzionari a vita come Cuperlo o Renzi o Mazzoli o ... Il gruppo è eterogeneo, ma neanche tanto. Credo di aver trovato forse quattro persone che sanno fare qualcosa di diverso dallo straparlare in politichese dei magnifici destini e progressivi, mentre gli altri a questo si dedicano. Includo in quest'ultimo gruppo i giornalisti (guarda caso sovra-rappresentati: 5 su 16) anche se uno di loro mi sembra decisamente cantare fuori dal coro ... forse occorrerebbe fargli sapere di nFA!

Battute a parte, il punto mi sembra semplice: trattasi di manovra diversiva, che intende ridare legittimità e "fiato' ad una operazione, la costruzione del PD in questo caso, totalmente fallimentare e politicamente "mafiosa" (in senso figurato, per carità). Si cercano di creare artificiali entusiasmi giovanili confondendo fischi con fiaschi, non cambiando nulla, cooptando qualche furbetto nel novello gruppo dirigente ed ovviamente santificando ancora una volta un processo di selezione politica che per definizione è riservato ai funzionari di partito. Che poi quest'ultimi si facciano chiamare tali, o giornalisti, o staff del sindaco, poca differenza fa.

Trovo impressionante il numero di blogs e bloggers che, sospetto in buona fiducia, si sono lanciati in questa campagna e dedicati anima e corpo a sostenere questa boutade del tutto idiotesca, se non peggio ancora. Con il giovanilismo, come con tutti gli "ismi" di moda sostenuti da iperboli mediatiche, occorre farsi sempre la vecchia domanda: cui prodest? Detto altrimenti, a chi tira la volata questa volta il nuovo Sofri?


Criteri di eccellenza ed attribuzione di specialismi. Come la spontanea analisi della lista che abbiamo cominciato a fare rivela, nella stessa sono riportate affiliazioni/professioni che tendono a dare l'idea di un gruppo di persone altamente qualificato, estranee in gran parte al gioco politico, rappresentanti della società civile ed economica italiana, nuova e vitale. Gratta anche solo un pochino e scopri che non è vero, che di una (neanche tanto astuta) operazione di cosmesi mediatica si tratta. Non solo gli under-40 tendono a non esserlo, non solo vi troviamo funzionari di partito che tali sono da quasi trent'anni o portaborse del sindaco di Roma, ma a parecchi vengono attribuite competenze e professioni che in realtà non possiedono o fanno.

Sia chiaro, in democrazia non risulta necessario avere un PhD per essere un buon rappresentante del popolo (anche se, e lo dico senza alcun imbarazzo, son parecchio convinto che un'alta professionalità aiuti alquanto anche a fare il rappresentante del popolo: i neuroni non son tutta acqua), però occorre chiedersi per quale ragione si decida di chiamare "economista" un innocente giovanotto che sta studiando scienze politiche a Londra.

 


Visto che sto lavorando sui numeri spagnoli, due perline.

- Cliccate qui e poi andate a pagina 17 ... simpatico, no?

- L'anno scorso il PIL nominale spagnolo e' cresciuto del 6.7%. Senza lotta all'evasione, anzi con varie riduzioni fiscali in corso, provate ad indovinare di quanto e' cresciuto il gettito fiscale? Dite voi, cosa c'entra? C'entra, c'entra: vedrete che qualcuno capisce, forse.

E' tardino, ed il resto del commento lo finisco in un altro momento. In compenso ho deciso che le mie conclusioni domani saranno le seguenti: David, explicale al Pedro que hay que cortar los impuestos aún mas!

 

 

Hai fatto bene a pubblicizzare michele, magari esco presto dall'uni (studio a UC3M a colmenarejo) e vengo ad ascoltare la conferenza, l'argomento mi interessa non poco...è necessario l'invito?

 

 

anche se uno di loro mi sembra decisamente cantare fuori dal coro ... forse occorrerebbe fargli sapere di nFA!

 

Per me che sono agnostico al punto di considerare il calcio nulla di piu' di un metallo alcalino-terroso va bene, ma vorrei far notare che e' juventino e "antiinterista viscerale"... ;-)

 

impressionanti i numeri spagnoli! Davvero, altro che trascinamento... Ma dove sono, dove sono i nostri "esperti economici", i nostri ministri, i nostri tecnici?

Una domanda, che poi e' un argomento vecchio - ne abbiamo parlato anche tempo fa: come hanno fatto a fare questo genere di riforme in Spagna? Come hanno trovato il consenso necessario? E' solo che sono piu' seri e hanno un miglior senso dello Stato? En serio, como han hecho todo eso?

 

A me tutta la faccenda fa un po' ridere, e un po' pena.

Il PD doveva cambiare IL sistema politico italiano. Presto si sono accorti tutti che non era altro che una sua mutazione genetica: in peggio. Allora Sofri e compagnia hanno fatto la mega proposta: ci candidiamo noi. Un gesto estremo di sofferenza.

Come detto, sono tutti cugini, figli, amici, amanti: al massimo ci sara' un cambio NEL sistema politico. Ovvero: stesse facce, solo un po' meno rugose, stesse idee antiquate, espresse con uno slang moderno, stessi modi da galera - se vengono a casa tua, nascondi l'argenteria, che siano giovani o vecchi.

Non cambiera' nulla: lo chiameranno PD con i giovani. Sara' uguale a quanto vediamo ora. Ma almeno ci sara' una novita': e cmq, almeno si da' argomento da dibattere ai giovani che vi vogliono entrare. Che per loro significa soldi: visto che oltre che parlare di queste cose non sanno fare altro.

(Nota a latere: questi tizi sono praticamente tutti pagati con i soldi dei contribuenti ma pontificano sulla necessita' di un cambiamento. Ovvero: loro sono parte del problema, e ci fanno pure la predica su quanto necessario sia risolvere il problema. Diaco, Sofri, Adinolfi, etc., dicono giornalmente una serie di banalita' imbarazzanti che vengono pubblicate e retribuite solo perche' in Italia c'e' bisogno di una classe intellettuale di tale basso livello cosi' da giustificare la sopravvivenza dell'attuale classe politica. Provate a leggere quanto scrivono e poi vi farete anche voi la domanda: non solo li pagano, ma c'e' pure qualcuno che li legge).

saluti,

torno allo studio che come il nostro amico Simoni sa troppo bene, a LSE e' tempo di esami. ;)

aa

 

Mah, in Spagna sono piu' seri, e questo dice tutto. La slide 17 e' sul reddito pro capite, e non a caso il confronto speculare - e ingeneroso - lo fanno con l'italia, altro paese di seri (oltre a Grecia e Portogallo, savasandìr)

 

? Non capisco a cosa ti riferisci ... quale slide 17? Quale confronto?

 

se volete entrare nel partito democratico.

Per chi sia interessato alla storia patria.

nel pregiato sito

www.dsmilano.eu/home/index.php/partito_democratico/2007/05/27/calabrese_non_mi_iscrivero_al_partito_de

 

 

il cui link e' qui ricopiato un intellettuale italiano mette a punto una delle molte ragioni per cui il PCI e' scomparso davvero. Tra i suoi fasti e nefasti vi fu la bizzarra idea di aver un comitato centrale pieno di pittori, filosofi, musicisti, storici del paesaggio agrario, etc.

Il PD e', come la DC, avverso a figure che fanno rumore con problemi intellettuali (che confondono il popolo: bisogna essere con Picasso o con Courbet? e' "meglio" ascoltare Brahms o Dallapiccola? leggere Labriola o Quine?). Il link sopra citato riporta le reazioni interessanti di una persona che rifiuta di entrare nella democrazia cristiana, in quanto non religioso, non ossessionato da problemi di impiego e di potere, e non particolarmente avvezzo ad agire come quinta colonna delle forze di "oltre-Tevere" (termine di G. Spadolini e non mio) "in partibus infidelium."

Piu' seriamente, per chi di voi si trastulli con le idee del PVL (o partito veramente liberale, come e' stato chiamato da NfA) vale la pena di indagare se cio' che segue sia proposito sensato.

Presto ci sara' un sordo scontro tra tre componenti: una "milanista" in tutti i sensi (e' al nord, e' di Forza Italia, e' pragmatica e guarda alle tasse e a come ridurle come primo problema), una "spaziale" nel senso che pensa seriamente che le soluzioni a svariati problemi sia importare metodi e personale politico dal Chiapas (lascio a voi se mi richiamo alla distanza nello spazio o se mi riferisco allo spazio extra-terrestre) che raccoglie Mussi, Fo, Maselli (Bertinotti ha annunciato che va in pensione, perche' aspira a diventare Nelson Mandela) e vari altri, e una terza democristiana stile "Gava" (e' al sud, e' un partito di statali, possiede la Rai, e' intenta ad oscure trame per possedere piu' banche, fondazioni, enti, sotto-enti, prefetture e questure etc...)

 

Mie breve diagnosi: identificare una persona nata tra il 1980 e il 2000 e cominicare a pensare come costruirle un futuro politico nel Pvl. Primi passi: diventare sindaco di Napoli e incarcerare 5,000 camorristi, e trovare un modo di produrre meno e distruggere in modi meno inquinanti le immondizie.

Se la cosa evoca il sindaco di Neuilly non e' un caso.

La collocazione partitica di tale persona ha zero rilevanza, persino una collocazione anti-politica puo' esser favorevole. Scordarsi i vari d'Alema, Finocchiaro, Rutelli e Boselli, Buonaiuti e Cicchitto.

 

 

 

Piccola domanda: e' necessario che sia Napoli, o possiamo cominciare, chesso', da Parma o Venezia o Ancona?

No, perche' Napoli e Neuilly mi sembrano molto differenti, e Parma mi sembra piu' adatta ...

Trovo invece assolutamente convincente la descrizione dei tre ragruppamenti, anche se il primo mi sembra piu' complicato di quanto tu descriva data la presenza, in esso, di una fetta sostanziale di dipendenti pubblici di lusso e di sussidiati del sud, rappresentati da AN. 

 

No, Napoli non e' logicamente necessaria. Sarebbe un punto serio se qualcuno, qualcosa. fosse anche una linea politica, mostrasse che esiste una reale possibilita' di trattare la non precisamente  NAP ( in Neuilly, Auteil, Passy)  condizione della metropoli partenopea con strumenti non clientelari, non assistenziali, non criminali.

Dopo tutto il "mercatismo" di Bisin&Boldrin&Brusco (ordine lessicografico) dovrebbe avere un riscontro empirico. Dimostrare che e' vero a Napoli e' piu' produttivo, ad avviso del sottoscritto, che a Parma,dove tanto i 192 prosciuttari voteranno il Pvl comunque (il numero non lo ho inventato io.)

 

 

 

che AN sia un caso particolare, e' vero Boldrin "got a point" here.

Mi richiamo alla necessaria imprecisione delle analisi (nel senso diverso che le analisi in chimica hanno dall'analisi in matematica.)

Resta che il fascismo e' sempre stato un fenomeno ibrido (rivoluzionario a Salo', monarco-conservatore-papalino dopo i Patti Lateranensi, etc...)

 

 

Non vorrei turbare l'approccio faceto al problema, ma confesso di avere molta, molta paura di quel che accadrà quando - inevitabilmente - il PD si rivelerà in tutto il suo essere gattopardescamente null'altro che una mutazione di pelle di un rettile che è sempre lo stesso. L'operazione è chiaramente pilotata dal vertice allo scopo di ottenere una "reazione controllata" già in atto, consistente nel biasimo del mancato ricambio generazionale a cui è già pronta la risposta: "obiezione accolta: habemus juvenes" ed ecco i rampolli dell'endogenarchia (si potrà dire?) pronti a raccogliere il testimone.

La pazienza degli italiani, già tesa, rischierà di saltare alla prova sotto sforzo: siamo al sicuro dalle derive autoritarie?

A livello locale vediamo "giovani" politici tirati su dai "vecchi" a propria misura. I battitori liberi, di qualunque area, sono neutralizzati dalla delegittimazione trasversale. Vie di uscita? Forse si potrebbero proporre esempi di democrazia partecipata, attraverso "le primarie delle idee": ma il problema vero è che la gente ha più paura di perdere ciò che ha, che di sentire progetti nuovi, l'eletto è vecchio  ma lo è anche il suo elettore: si guardano negli occhi in cerca di rassicurazioni. Non riusciremo ad andare a votare neanche turandoci il naso, tanto sarà forte la puzza di cadaveri incipienti.

Sono molto preocupato, scusate. 

P.S.: Film cult del Partito Democratico: "L'invasione degli ultracorpi" (1956) di Don Siegel.

 

 

A parte la polemichetta sui meriti di Luca Sofri e sul suo essere figlio di....  marito di....e papa di........ e il fare le pulci a tutti i nomi inseriti nella lista che suona un pò qualunquistico o da circolo di "vecchie/giovani" comari mi pare che perdiate di vista il fatto che il pd così come sta nascendo è già morto! Ora a voi, con la spocchia che sembra contraddistinguervi, probabilmente non importerà nulla ma a molti che come me hanno e continuano ad avere la speranza o forse l'illusione che qualcosa possa cambiare importa e molto! quindi ben venga qualsiasi iniziativa che contribuisca in qualche modo a dare una scossa alla quanto pare inevitabile fusione fredda tra ds e margherita! Se non siete d'accordo sui nomi fatene altri, prendetevi qualche responsabilità, metteteci le vs faccine! E scendete per cortesia dai vostri piedistalli!

 

grazie per i complimenti. ma guarda che anche a noi importa, anche se non abbastanza da dirne bene se ne pensiamo male. quanto alle illusioni, cosa credi che motivi 6 economisti spocchiosi e arroganti a perdere tempo con un blog di questo tipo? e guarda che sia i nomi che le faccine ce le stiamo mettendo: gli articoli sono firmati (a differenza di molti dei commenti, compreso il tuo) e se vai in "chi siamo" ci sono i ns. website con tanto di faccine. hai altre idee su come possiamo dire la ns. piu' apertamente?

mi spiace passare per spocchioso e arrogante, ma e' diritto dei lettori pensare che io lo sia. ma il "prendetevi qualche responsabilità, metteteci le vs faccine!" e' davvero fuori luogo. io ho scritto e firmato questo articolo, tu hai...... 

 

 

"qualunquismo", uot e sad en biutiful uord ...

Vorrei conoscerne la definizione, per esser certo di aver capito giusto. Quando la sento mi vengono in mente tristi sezioni e federazioni e comitati centrali del PCI, sento la voce chioccia di D'Alema impartire lezioni sulla linea, e quella aristocratico-manageriale di Napolitano che richiama ai "principi che ci distinguono", e cosi' via. Allora mi sento onorato d'essere un qualunquista perche' mi sembra voglia dire: uno che pensa con la sua testa, non segue gli ordini di partito, parrocchia, gruppo, associazione o combriccola. Uno che fa le pulci a chi si candida, controlla i loro meriti, cos'hanno fatto e cosa sanno fare, se stanno dove stanno perche' se lo sono guadagnato o perche' sono parenti di XYZ, se dicono la verita' (incluso sulla loro eta'), e cosine simili. Se qualunquista e' uno cosi', ben felice di esserlo. Lo sono da almeno ventotto anni, ossia da quando ho smesso di dare ascolto alle voci, fra le altre, di cui sopra. Secondo me, da come sanamente e giustamente t'incazzi con il PD, un po' qualunquista vorresti esserlo anche tu: benvenuto nel club dunque, e non lo dico per scherzo, ne' con cattiveria.

Autoreferenziali, dicevi. Forse lo siamo, a me sembra proprio di no ma forse lo siamo. Noi, alla fine, facciamo solo un blog d'economia, politica, cultura varia e a volte avariata. Non ci candidiamo a niente, o quasi ... Ma piu' autoreferenziale e chiuso in se stesso del processo di costruzione di questo aborto che chiamano PD, si puo' forse essere? Impossibile credo. E piu' autoreferenziale della lista in questione, che il signor LS, a prova della sua squisita professionalita', ha compilato elencando i suoi amici, supporters e fans, senza nemmeno fare lo sforzo e dimostrare la serieta' di controllare le loro eta'? Suvvia! In un panorama di questo tipo mi sembra proprio ingeneroso definire una banda come quella di nFA "autoreferenziale", no? Qualunquisti capisco ...

A proposito di qualunquismo - e per la serie "Mi contraddico? Ebbene si', mi contraddico!" - ci suggerivi di fare dei nomi: qui ne trovi venti di cui quindici espliciti, con links ai CV e tutto il resto. Io sono decisamente troppo vecchio, quindi toglimi pure, ma gli altri quattordici son tutti under-50 ed anche abbastanza meno ... non ho controllato se si vogliano candidare, ma qualora venga loro offerto l'accesso al comitato dei "saggi" (parola poco adatta, son tutti poco saggi e si vede dalle carriere d'oltremare) li convinco io ad accettare. Parola di qualunquista d'annata.

 

 

eccomi... ho scritto per 3 ore ed il sistema ha cancellato tutto! credo sia un segno del destino, quindi sintetizzo! =)

non sono conosciuta: è verissimo. Il percorso che mi ha portato ad essere nominata in quella lista è assolutamente casuale e nasce dalle iniziative e dalle relazioni che si cotruiscono durante la prorpria vita.

La mia vita ha avuto una accelerazione con la candidatura, prima, e, poi, elezione nel consiglio comunale di Genova ricevendo 918 preferenze..., ma è un percorso nato circa 4 anni fa', iniziato con le lotte barricadere per difendere il posto di lavoro all'INFM messo in pericolo dalla riforma moratti, passato per l'esperienza di emily (per valorizzare e supportare "talenti" femminili) per arrivare sino ai dibattiti sviluppati nei gruppi di lavoro dell'associazione per il partito democratico liguria...

lo riconosco un percorso anomalo e forse ordinario e banale ma non per questo vissuto con meno passione! MI unisco al grido "ma allora anche io (noi)" e spero che venga raccolto dai molti affinchè diventi palese quale grado di coinvolgimento delle persone vogliamo in questo PD!

il mio percorso in INFM me lo sono sudato e conquistato tutto: ho iniziato, come spesso purtroppo accade in un ente di ricerca, con un cotratto di collaboarzione occasionale, sono passata per 2 contratti a tempo determinato ed infine "ho vinto la bambolina" perchè ho superato un concorso pubblico... (solo inseguito siamo riuscitio a far inserire un percorso di tenure track!!!)...

ciao michela

 

 

cara michela, leggo dal tuo sito che hai dovuto lottare, e non poco, per veder valorizzata la tua professionalità all'interno di INFM, soprattutto a causa delle infauste riforme del ministro moratti. Cos'è successo?

 

 

ciao Michela,

ho letto la tua risposta e sono sicuro che tu ti sia guadagnata la tua position. Il problema e` che anche chi merita di entrare all'universita` o in enti statali etc, riesce a farlo solo grazie ad un aiuto esterno. Nel mio campo (Medicina) si arriva ai livelli peggiori. Io conosco un cardiologo che lavora alla Mayo Clinic come Associate Professor, ha 20-30 articoli su riviste internazionali eppure e` stato trombato, alcuni anni fa, quando ha partecipato a concorsi universitari ed ospedalieri. I suoi concorrenti erano tutti amici e parenti di prof e primari...

Purtroppo in molti avevamo sperato in una "rivoluzione culturale" con la sinistra, che invece si sta dimostrando peggio della vecchia DC. A Napoli Bassolino ha un potentato, le corporazioni universitarie sono tutte di sinistra e non si toccano, ed io me ne resto a New York, perche`in Italia non mi fanno lavorare...

 

 

Infatti sono un Political Economist. Ai miei colleghi accademici che leggono e scrivono queste pagine la differenza è chiarissima, per gli altri serve una spiegazione abbastanza lunga che risparmio.

La pagina web a cui si riferisce l'autore di questo post era vecchia, viene aggiornata all'inizio di ogni anno accademico, il mio PhD è stato consegnato a dicembre 2006 e discusso ad Harvard nel febbraio 2007.

Non so se sono tra uno dei migliori political economist italiani, ma so che la London School of Economics mi ha assunto come Fellow per insegnare European Political Economy.

Mi scuso per questa specie di puntualizzazione che sarebbe dovuta arrivare prima, ma puntualizzare il proprio status e il proprio profilo professionale mi sembrava un cedimento all'amor proprio e un atto narcisistico che avrei voluto evitare.

Lo faccio ora perchè questa pagina (e quindi la mia persona) è stata strumentalizzata per insinuare dubbi sulla buona fede e serietà del movimento politico di cui sono portavoce (iMille.org, impegnati per il rinnovamento della politica in Italia), ed è quindi diventata necessaria questa precisazione.

Ho inserito la mia reazione nel post, come addendum:

Addendum (19 Settembre 2007): Marco Simoni, il cui nome

prendevo in questo articolo ad esempio della lista fatta dalla stampa

degli "under-40" ha visto il post (io avevo cercato senza trovare il

suo e-mail)  ed ha gentilmente risposto. Riporto qui la risposta:

Non sono un Economista. Infatti sono un Political Economist. Ai miei colleghi accademici che

leggono e scrivono queste pagine la differenza è chiarissima, per gli

altri serve una spiegazione abbastanza lunga che risparmio.

La

pagina web a cui si riferisce l'autore di questo post era vecchia,

viene aggiornata all'inizio di ogni anno accademico, il mio PhD è stato

consegnato a dicembre 2006 e discusso ad Harvard nel febbraio 2007.

Non

so se sono tra uno dei migliori political economist italiani, ma so che

la London School of Economics mi ha assunto come Fellow per insegnare

European Political Economy.

Mi scuso per questa specie di

puntualizzazione che sarebbe dovuta arrivare prima, ma puntualizzare il

proprio status e il proprio profilo professionale mi sembrava un

cedimento all'amor proprio e un atto narcisistico che avrei voluto

evitare.

Lo faccio ora perchè questa pagina (e quindi la mia

persona) è stata strumentalizzata per insinuare dubbi sulla buona fede

e serietà del movimento politico di cui sono portavoce (iMille.org,

impegnati per il rinnovamento della politica in Italia), ed è quindi

diventata necessaria questa precisazione.

Nessun

atto narcisistico, direi ma una risposta corretta. Da parte mia mi

scuso, ma non esistevano in rete pagine piu' recenti a quella che ho

citato quando ho scritto il post. Sono contento che Marco Simoni abbia

un CV indipendente dalla sua attivita' politica. Per entrambi (il CV e

l'attivita' politica) gli faccio i migliori auguri. Naturalmente, il

senso del post e dei commenti che si sono susseguiti rimane intatto a

mio parere - ed ha a che fare con la pochezza con cui si compilano

questo tipo di liste nel nostro paese. 

 

Le precisazioni sui fatti sono sempre utili.

Solo due domande, per essere certi che la precisazione sia precisa:

1) Siete la stessa persona, tu il Marco Simoni che scrive qui sopra, ed il Marco Simoni di cui si parla in questa pagina di LSE? Sembrate avere preso il PhD in posti diversi.

2) In quale modo la nostra pagina e' stata strumentalizzata e da chi? 

-----------

Mi trattengo invece dal chiedere lumi sulla differenza fra fare economia e fare economia politica (anche nelle loro versioni in inglese) perche' non vorrei rubare troppo tempo. 

ovviamente non sono Marco Simoni (come si deduce dal nome :-), ma comunque grazie per questa risposta molto gentile da parte de iMille di cui Marco fa il portavoce. Personalmente posso solo concordare che c'e' un grosso problema nella compilazione di queste liste in Italia. Per come l'ho vista io quella di Sofri era soprattutto una provocazione e quindi la lista e; stata stilata velocemente senza ponderare i singoli nomi. Forse scantono, ma aggiungerei anche che c'e' un secondo problema oltre a quello della competenza in Italia, cioe' quello dell'ubiquita'. Un po' come Katia Ricciarelli che fa parte di tutte le giurie di spettacoli della RAI da circa due anni, anche in ambito politico ed economico girano sempre gli stessi nomi. Persone che fanno parte del comitato garanti del PD, fanno anche parte di altri 15 (30?) comitati. Non faccio nomi ma e' sufficiente una ricerca Google per sincerarsene. Ora mi chiedo dove trovino il tempo per partecipare seriamente a tutti i 15-30 comitati, inclusi alcuni per la nomina di alcune importante cariche. Questo vizietto me lo ricordo anche ai tempi delle borse di studio che si assegnano in Italia per studiare all'estero quando gli stessi professori sembravano essere presenti in 3-4 comitati allo stesso tempo. Mi chiedevo dove trovassero il tempo per leggere 4x40 tesi di laurea=160 tesi di laurea, oltre a fare i professori, talvolta i deputati, portare i bimbi al parco ecc. La sindrome "Katia Ricciarelli" e' un altro argomento di cui varrebbe la pena discutere 

Sul rapporto tra economia e politica, e sull'uso dei metodi economici per lo studio delle scienze politiche segnalo un paper che mi è sembrato interessante: http://www.people.fas.harvard.edu/~aeggers/whatispoliecdiscussionpaper.pdf

Mi rendo conto che il punto che segnalo era abbastanza marginale nella polemica sulle liste dei saggi compilata per il PD...ma magari interessa a qualcuno.