La sinistra è in subbuglio. Nessuno sotto i 30 anni ce l'ha fatta a entrare nel gruppo che conta del nuovo Partito Democratico. E non perché non ci vogliano entrare: Fausto Raciti, leader della Sinistra giovanile (dice il Corriere - ma cos'è la Sinistra giovanile? cosa e chi rappresenta?) dice:
Siamo davvero arrabbiati, è ovvio. Ma alla Costituente del Pd ci faremo prendere in considerazione, ne siano pur certi. Intanto stiamo organizzando la prima assemblea nazionale dei giovani del Pd, a giugno, a Roma. Ma resta tutta la nostra preoccupazione per il sistema usato: vuol dire che si sono solo riempiti solo la bocca, finora, con la parola "giovani". Ma poi alla fine nel Comitato dei 45 hanno inserito solo i professionisti della società civile. Non ci sono i giovani, quindi, ma c'è Slow Food. E ci sono Dini e Amato. Complimenti davvero.
Il figlio di Adriano Sofri (di nome Luca - nessuna altra ragione a me evidente per avere voce in capitolo, alcun capitolo, ne' di rappresentare nessuno) nel mezzo del subbuglio ha concepito una lista di nomi di persone sotto i 40 anni da cui sceglierne 10 da aggiungere:
- Giuseppe Civati, consigliere regionale della Lombardia;
- Carlo Antonio Fayer, consigliere comunale a Roma;
- Mario Adinolfi, giornalista;
- Sandra Savaglio, astronoma;
- Matteo Renzi, Presidente della Provincia di Firenze;
- Anna Maria Artoni, imprenditrice;
- Ivan Scalfarotto, dirigente d'azienda;
- Alessandro Mazzoli, Presidente della Provincia di Viterbo;
- Marta Meo, architetto;
- Michela Tassistro, Istituto Nazionale di Fisica della Materia;
- Eleonora Santi, staff del Sindaco di Roma;
- Giovanni De Mauro, direttore di Internazionale;
- Pierluigi Diaco, giornalista;
- Marco Simoni, economista;
- Lorenza Bonaccorsi, Capo della Segreteria del Ministero delle Comunicazioni;
- Gianni Cuperlo, deputato
Non ho conflitti di interessi, essendo sopra i 40, felicemente occupato, incapace di fare politica. Non conosco la maggior parte dei nomi, e faccio inferenza da quello che so. Quindi discuto degli economisti, pardon, dell'economista, che uno è: Marco Simoni. Marco Simoni? Chi è costui. Beh, io gli economisti di rilievo, italiani, li conosco, credo, quasi tutti. Sotto i 40 anni ci sono, una stima rozza, 100 economisti nelle migliori 50 università e centri di ricerca degli Stati Uniti (tanti di questi nelle top 15, poco meno della metà hanno tenure) e 50 nelle migliori 20 università europee. Nel medesimo intervallo d'età ci sono anche alcuni (pochi purtroppo) economisti in Italia di livello internazionale (cioè con curricula pari a quelli delle top 20 Usa e top 5 in Europa). Io scommetto qualunque cosa che il 70% e piu' di tutti questi ha votato Prodi. Magari, come io ed altri in questo sito, poi se ne lamenta giornalmente, ma lo ha votato.
Marco Simoni non è in questo gruppo. Non c'è non perché non sia un bravo economista. Sarà bravissimo. Ma se lo è lo sa solo la sua mamma e il suo advisor. È infatti uno studente allo European Institute della London School of Economics. Ce ne sono centinaia di ottimi studenti di economia in giro per il mondo. Cosa avrà Marco Simoni più di questi?
Google non riporta nessun curriculum vitae, riporta un paio di papers di economia del lavoro (descrittivi, non lavori accademici, a prima vista - confesso che ho solo sfogliato), e le seguenti informazioni nel website dei research students dell'European Institute a LSE:
MARCO SIMONI
Status: Full Time Research Student
Phd Title: "Trade Unions and Social Democratic Parties in Europe: Divorce or Re-negotiated Marriage?"
Research Interests: Industrial Relations, Italian Political Economy, European Political Economy, Party Politics
Farà politica attiva all'interno dell'Unione (non credo che nessuno degli economisti cui accennavo sopra faccia politica attiva). Ovvio che questo è importante, specie nella fase di fondazione del partito. E sarà senz'altro un bravo economista ... in futuro! Per ora studia. A maggior ragione, il Partito Democratico farebbe meglio a lasciarlo studiare e a cercare un economista con idee nuove, che avesse anche provato d'essere un buon economista. Ne hanno un gran bisogno di idee nuove, specie in economia.
Ma forse mi sbaglio. Il gruppo che conta del Partito Democratico non è lo stesso che concede un premio al migliore economista sotto i 40. Nessuna ragione che l'economista del gruppo sia un accademico di rilievo. Dipende. A cosa serve questo comitato? Oltre agli ovvi rappresentanti dei partiti e gruppi costituenti (lo stesso Prodi, D'Alema, Fassino, Francesco Rutelli, e i loro portaborse), a detta dello stesso Prodi, sono però state inserite «alcune personalità importanti» della società civile. Ma allora,... forse un economista ci stava. Comunque sia spero proprio che ad LSE Marco Simoni almeno abbia fatto bene Micro I e Micro II. Sarà l'unico del gruppo, in questo caso a capire cosa sia l'economia politica oggi e a non pensare con modelli concettuali vecchi di 40 anni, e perdipiu' dimostratisi ormai largamente fallimentari nella pratica e nella storia.
Almeno questo!
Addendum (19 Settembre 2007): Marco Simoni, il cui nome prendevo in questo articolo ad esempio della lista fatta dalla stampa degli "under-40" ha visto il post (io avevo cercato senza trovare il suo e-mail) ed ha gentilmente risposto. Riporto qui la risposta:
Non sono un Economista. Infatti sono un Political Economist. Ai miei colleghi accademici che leggono e scrivono queste pagine la differenza è chiarissima, per gli altri serve una spiegazione abbastanza lunga che risparmio.
La pagina web a cui si riferisce l'autore di questo post era vecchia, viene aggiornata all'inizio di ogni anno accademico, il mio PhD è stato consegnato a dicembre 2006 e discusso ad Harvard nel febbraio 2007.
Non so se sono tra uno dei migliori political economist italiani, ma so che la London School of Economics mi ha assunto come Fellow per insegnare European Political Economy.
Mi scuso per questa specie di puntualizzazione che sarebbe dovuta arrivare prima, ma puntualizzare il proprio status e il proprio profilo professionale mi sembrava un cedimento all'amor proprio e un atto narcisistico che avrei voluto evitare.
Lo faccio ora perchè questa pagina (e quindi la mia persona) è stata strumentalizzata per insinuare dubbi sulla buona fede e serietà del movimento politico di cui sono portavoce (iMille.org, impegnati per il rinnovamento della politica in Italia), ed è quindi diventata necessaria questa precisazione.
Nessun atto narcisistico, direi ma una risposta corretta. Da parte mia mi scuso, ma non esistevano in rete pagine piu' recenti a quella che ho citato quando ho scritto il post. Sono contento che Marco Simoni abbia un CV indipendente dalla sua attivita' politica. Per entrambi (il CV e l'attivita' politica) gli faccio i migliori auguri. Naturalmente, il senso del post e dei commenti che si sono susseguiti rimane intatto a mio parere - ed ha a che fare con la pochezza con cui si compilano questo tipo di liste nel nostro paese.
1) La Sinistra Giovanile è quella che una volta era la FGCI (una spiegazione del genere è la miglior dimostrazione che entrambi siamo over 40, ma sono sicuro che hai capito). Una volta il segretario della FGCI diventava poi un pezzo grosso, a volte addirittura segretario del Partito. Puoi immaginarti la delusione del povero Raciti Fausto al vedersi escluso.
2) Il signor Sofri Luca non è solo figlio illustre ma è materiale wikipedico, caro il mio Bisin, mica come la banda di sderenati che gestisce questo blog.
3) Il buon Simoni scrive su un blog, come anche Luca Sofri. Magari questo lo rende più visibile e simpatico al Sofri jr.?
4) Se proprio un economista ci andava messo la scelta ovvia era Nicola Rossi. Il fatto che una persona con la sua competenza e capacità venga esclusa la dice molto lunga su quanto sia difettoso il processo di costruzione del PD.
Colgo la bacchettata di Sandro e riporto il testo da Wikipedia.
Traduzione in forma poetica (vabbe', almeno in rima):