Questa settimana: la piaga degli anti-vaxxers; il decreto liberalizzazioni; il mancato successo di Rand Paul e l'elettorato libertario in America; Alan Krueger sul salario minimo.
Buona lettura e buon fine settimana.
- Con inquietante regolarità, le mode più stupide e pericolose che si diffondono negli Stati Uniti finiscono per approdare sulle coste italiane. L'aumento costante dei genitori che rifiutano di vaccinare i propri figli è purtroppo parte di questa triste consuetudine. In America, soprattutto in California, che in quanto a mode sceme sta all'America come l'America sta all'Italia, i danni si sono già iniziati a manifestare. Per l'Italia si può solo supporre che sia questione di tempo.
- Abbastanza colpevolmente su questo sito non abbiamo seguito molto la marcia legislativa del cosidetto ''ddl liberalizzazioni''. Questa settimana ci è stato regalato lo spettacolo di una SeL in versione liberista che ha cercato di eliminare le barriere alla vendita dei farmaci di classe C fuori dalle farmacie, prontamente rintuzzata dalla maggioranza. Non credo che ci siano persone sensate che dubitano che tutto questo serva unicamente a proteggere le rendite dei farmacisti. È abbastanza curioso però che la lobby dei farmacisti sia così forte mentre quella delle parafarmacie e dei supermercati, che profitterebbero dalla liberalizzazione, così deboli. La cosa andrebbe capita meglio.
- Un articolo di Jerry Taylor, presidente del recentemente creato Niskanen Center, un think tank libertario, si interroga sulle ragioni del mancato decollo della campagna presidenziale di Rand Paul. Per farla corta, la ragione è molto semplice: in America gli elettori libertari sono troppo pochi.
- L'articolo di David Card e Alan Krueger di inizio anni 90 sugli effetti di una aumento del salario minimo divenne molto famoso; in modo abbastanza controintuitivo l'articolo trovava che l'aumento del salario minimo non aveva prodotto una diminuzione dell'occupazione. C'è stato un sacco di lavoro successivo, ma l'opinione di Krueger sul salario minimo resta comunque un'opinione di peso. Vale quindi la pena di leggere il suo editoriale sul New York Times sulle proposte di alzare il salario minimo a 15 dollari.
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A proposito di vaccini, anche in Italia negli ultimi giorni c'è stata una grossa campagna dai toni molto forti (esempi: qui, quo, qua).
La cosa che però non capisco, guardando i dati pubblicati da Internazionale, è che a parte un tipo di vaccino (quello per morbillo, parotite, rosolia e varicella) per gli altri la tendenza mi pare stabile (anzi: guardate che roba ai primi anni 2000!). Cosa mi sfugge? Qualcuno in ascolto esperto di sanità me lo sa spiegare?
Varicella è facoltativo
Mpr è quello contro cui tutti i dementi si accaniscono di piu' perche'
1. e' multiplo
2. Devi portare i figli
Inoltre capisci che un conto è raccontare/raccontarsi che i vaccini fanno male pensando alla poliomielite o al tetano ed un conto e' farlo pensando al morbillo, che sara' mai signora mia l'abbiamo fatto tutti il morbillo.
Si chiama ignoranza
Bisogna considerare che l'effetto gregge (herd immunity) diminuisce parecchio anche a fronte di una lieve diminuzione percentuale dei vaccinati nella popolazione totale (li' nel grafico si vede solo quella sotto i 24 mesi). Quindi se invece di passare dal 96% al 97% si passa al 93%, la possibilità che bambini non vaccinabili (per problemi di sistema immunitario o troppo piccoli per essere vaccinati) si ammalino ed in certi caso muoiano sale parecchio.
È il caso del bimbo morto di pertosse in qusti giorni a Bologna, se non sbaglio.
A proposito delle misure da prendere per scoraggiare gli antivaccinisti, segnalo il caso australiano.