Questa settimana: un dossier di Termometro Politico sul tasso di rinnovamento dei parlamentari; sui ''prediction markets''; un paper IBL sulle energie rinnovabili; la Lega e il libero mercato; lezione di teoria monetaria per austriaci.
Buona lettura e buon fine settimana.
- Il sito Termometro Politico ha pubblicato un'analisi del rinnovamento generazionale tra i parlamentari italiani. In particolare l'analisi considera quale sia la durata media della presenza in parlamento, disaggregando i dati per gruppo parlamentare e provenienza territoriale.
- È roba un po' tecnica, ma questo post dell'economista Rajiv Sethi sui ''prediction markets'' merita di esser letto. Con le elezioni presidenziali USA in arrivo l'anno prossimo questi dati saranno ovunque e nessuno si chiederà realmente cosa significhino.
- Segnaliamo un paper IBL sulle energie rinnovabili; di particolare interesse, almeno per chi studia microeconomia, l'uso delle aste. Ma non c'è molta informazione su come disegnarle.
- Nuova simpatica proposta della Lega, che ha deciso una bel giro di vite protezionista nel commercio al dettaglio. Pare infatti che gli immigrati che lavorano duro diano particolarmente fastidio, per cui si è proposta una bella ''legge Harlem'' (che razza di nome) per metter loro i bastoni tra le ruote. Alla Lega, evidentemente, gli immigrati piacciono solo se sono disoccupati e disperati. Nel migliore dei casi è difesa corporativa di interessi di bottega (letteralmente), nel peggiore razzismo puro e duro.
- Ron Paul ed alcuni "economisti di St Louis" hanno avuto qualche simpatico scambio di idee, durante le ultime settimane. Uno di loro, Steve Williamson, ha prodotto un'ottima ed elementare lezioncina di teoria monetaria che raccomandiamo agli aspiranti economisti austriaci che frequentano questo blog. Trolls need not apply.
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Un articolo del Corriere Fiorentino del 3 marzo 2011, allegato al Corriere della Sera in Toscana, ma introvabile nell'archivio web del Corriere e non indicizzato da Google, riporta alcuni indizi sulle caratteristiche dell'amministrazione di sinistra in Toscana.
Da http://www.provincia.livorno.it/rassegna/bancadati/20110303/SIM4006.PDF si legge che la guardia di Finanza ha perquisito gli uffici dell'Unicoop di Piombino (Livorno) su mandato dell'Antitrust, in seguito a denuncia di B.Caprotti (Esselunga) contro la Coop toscana per abuso di posizione dominante. La denuncia parte dal fatto che il gruppo locale Fremura ha preferito vendere un terreno edificabile alla Coop per 29 milioni di Euro nonostante Caprotti avesse offerto 40 milioni di Euro. Interessante cosa l'articolo riporta in merito a questa decisione:
Il lettore non obnubilato puo' fare le sue deduzioni. Certo, sono solo indizi. Tutto si spieghera', e la magistratura indaghera' a fondo, appurando la verita'.
Interessanti anche le vicissitudini precedenti dell'amministrazione comunale di Livorno.
Secondo Repubblica, http://firenze.repubblica.it/cronaca/2010/07/25/:
Dio forte,
che nella tua potenza invincibile
hai abbattuto Satana come folgore dal cielo:
con timore e tremore
ti supplico di infondere in me la tua forza
perché, saldo nella fede, possa combattere
lo spirito maligno che tormenta questa tua creatura,
tu che verrai a giudicare i vivi e i morti
Scusami Alberto se mi permetto un esorcismo. Lo faccio in tono schersono perchè, se non ti ho frainteso, stai postando (per 3 volte nello stesso commento!!) la politica pro coop in Toscana per contrapporla alla politica leghista in Lombardia?
Ora: due torti non fanno una ragione; favorire ingiustamente per interessi economici o per razzismo ha comunque una valenza diversa ma, soprattutto, è un argomentare da La Russa non certo in linea con l'alto livello a cui i tuoi commenti mi avevano abituato.
Alberto,
ti pregherei di essere un po' meno ingenuotto. Da persona che lavora nel settore immobiliare ti posso tranquillamente dire che la conventional wisdom, del tutto indipendente dalle idee politiche, di chi fa i centri commerciali, è che si tratta di una simpatica guerra per bande dove tutti giocano rough, non per ultimo il buon Caprotti di Esselunga. La sola differenza sono i territori dove questi riescono a rallentare l'arrivo di competitor (Esselunga in Lombardia, le Coop in Italia centrale). Rimessa la questione Esselunga Caprotti sul piano effettivo della concorrenza all'italiana, trovo ben altra cosa, e molto più odioso, prendere di mira gli immigrati che vogliono campare in Italia con un'attività commerciale (e alla fine anche i centri di massaggio non mi sembrano così drammatici visto il simpatico esempio che ci arriva dalla nostra classe politica).