Questa settimana: ancora su giovani e pensioni; Oscar Giannino sul federalismo; Tremonti e il riciclaggio; calendario elettorale del 2011; analisi del voto di Mirafiori.
Buona lettura e buon fine settimana.
- Due ricercatori della Banca d'Italia, Giuseppe Cappelletti e Giovanni Guazzarotti, hanno usato i dati dell'indagine sui bilanci delle famiglie (che abbiano discusso in un post precedente) per analizzare le scelte previdenziali degli italiani. I risultati sulla disparità di trattamento tra generazioni sono abbastanza attesi, ma è sempre bene ricordarli.
- Su chicago-blog Oscar Giannino spiega perché c'è ben poco da attendersi sul fronte del federalismo. Se avete tempo poi potete ascoltare il lungo intervento di Massimo Bordignon a Radio Radicale (circa 40 minuti). L'impressione del ''tanto rumore per nulla'' si rafforza sempre di più man mano che si capisce meglio cosa c'è nei decreti attuativi della legge 42/2009. C'è un punto su cui però mi sento di correggere Giannino. A un certo punto afferma che ''ha vinto il Sud e in generale l’inefficienza''. No Giannino, non ha vinto il Sud. Ha vinto la classe politica del Sud, che è una cosa ben diversa. Non confondiamo le vittime con i carnefici.
- No, non stiamo parlando dello scudo fiscale o altre amenità. Il riciclaggio in questo caso è quello dei vecchi articoli, che Tremonti ripubblica a sei mesi di distanza su giornali diversi (questa è la fonte originale, Dagospia, che è a pagamento). La cosa è già stata segnalata da Palma in un commento, ma repetita juvant. Facciamo notare il seguente passaggio sull'articolo del Sole del 26 giugno 2010: ''All'obiezione sui tempi lunghi della legge costituzionale si può rispondere ricordando che la legge costituzionale istitutiva della Bicamerale D'Alema è stata approvata in 4 mesi (agosto compreso)''. Le stesse identiche parole si trovano nell'articolo pubblicato sul Corriere. Tra i due articoli-fotocopia di mesi ne sono passati sei (agosto compreso). Della serie, il governo del fare. Meglio così però, manca solo un inutilissimo dibattito sui massimi sistemi per una inutilissima riforma costituzionale.
- Con un po' di ritardo, segnaliamo il calendario elettorale mondiale per il 2011. Per l'Italia, a parte le possibili elezioni politiche anticipate, ecco le province e i comuni in cui si voterà in primavera.
- Il sito Termometro Politico ha avviato un'indagine approfondita sul voto di Mirafiori, cercando di capire come orientamento politico, situazione familiare e altre variabili abbiano influito sulle scelte dei dipendenti. Al momento in cui scriviamo l'analisi è ancora in fase di elaborazione, ma il sito è da tenere d'occhio.
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Non mi pare che la classe politica del sud sia stata imposta da un invasore, ma mi risulta che sia stata eletta dalla maggioranza delle presunte "Vittime", a cui la situazione attuale sembra non dispiacere. Infatti non mi pare ci siano state grosse proteste in occasione delle proposte di stabilizzazione dei precari in Sicilia o di altre iniziative di questo genere, anzi, mi pare che sia sempre piu' richiesto questo scambio di posti di lavoro in cambio di voti.
E' cosi'. Sta vincendo non tanto la classe politica del Sud quanto il conglomerato statal-centralista, che oltre a comprendere i politici meridionali comprende anche i politici in genere, la Chiesa e i grandi "imprenditori" assistiti del Nord. Tutte queste componenti, anche i politici del Nord, traggono beneficio dall'enorme intermediazione statale esistente in Italia in termini di compensi ai vertici mondiali (ad. es. il presidente della provincia di Bolzano e' pagato piu' del presidente del consiglio della Germania) e in termini di protezioni e aiuti statali.
La giustificazione per l'enorme intermediazione statale (che nel Nord non ritorna valore corrispondente in servizi pubblici perche' parte significativa delle tasse va a pagare clientele e dipendenti statali in esubero a Sud) rimane poverta' e sottosviluppo del Sud che - guarda caso - permangono invariati dai tempi dell'unificazione italiana, anzi semmai si sono aggravati.
I sudditi non hanno sufficiente cultura e perspicacia di capire che i 26mila precari recentemente messi a libro paga statale in Sicilia corrispondono ad un aumento della differenza tra quanto pagato in mille tasse e i servizi miserabili che lo Stato ritorna in cambio. Puerilmente, i sudditi sperano solo di trovare un qualche espediente (magari anche solo un posto da usciere comunale fannullone e assenteista, o la fortuna del gratta e vinci) per vivere anche loro alle spalle degli altri. Non hanno la perspicacia sufficiente a capire che 1) solo una piccola minoranza ci puo' riuscire 2) tutti i parassiti che vivono alle spalle degli altri senza produrre riducono comunque il benessere generale medio. Quanto alle elites sono scadenti, e le loro limitazioni culturali si mescolano con l'interesse personale che deriva dalle rendite, dalla protezione e dagli aiuti di Stato.