Questa settimana: previsioni sulla distribuzione dei seggi nelle elezioni britanniche; tax deductions: economisti contro tutti; gli ultimi dati OECD sulla tassazione del lavoro; la carne rossa non è il nemico!
Buona lettura e buon fine settimana.
- Le elezioni britanniche si stanno rapidamente avvicinando, si terrano il prossimo 7 maggio. Come sempre accade nelle elezioni con sistema maggioritario, la distribuzione finale dei seggi differirà in modo anche sostanziale dalla distribuzione percentuale dei voti a livello nazionale. Dato che la distribuzione dei seggi è, alla fine, l'unica cosa che conta è utile seguire le previsione sulla loro distribuzione. Su electionforecast.co.uk, un sito mantenuto dai political scientists Hanretty, Lauderdale e Vivyan, trovate una marea di informazioni. Parte di queste informazioni sono riportate in modo più semplice su fivethirtyeight (sullo stesso sito c'è un altro articolo interessante sul cambiamento delle tecniche di sondaggio, con maggiore attenzione ai singoli collegi). Infine, date un'occhiata al pezzo di Matt Shugart.
- Ci sono poche cose su cui l'opinione generale del pubblico è distante dall'opinione degli economisti (più o meno di tutte le persuasioni politiche) come la questione delle deduzioni fiscali. Gli economisti pensano che, a parità di gettito, è meglio avere poche deduzioni e aliquote più basse. Il pubblico generale invece non sembra rendersi conto che più deduzioni, per esempio per gli interessi pagati sul mutuo, devono necessariamente tradursi in aliquote più alte o minore spesa. Ben Casselman, su fivethirtyeight, riassume i termini della questione. Mi permetto di dire che su questo punto gli economisti hanno straragione (d'accordo, nessuna sorpresa), nel senso che è veramente difficile sentire un argomento minimamente articolato a favore dell'aumento delle aliquote per consentire maggiori deduzioni.
- Il sito reforming.it riporta l'ultimo numero della pubblicazione OECD ''Taxing Wages''. Qui sotto la figura che riassume la situazione.
- OK, questo non ha molto a che fare con economia e politica. Forse un po' con la cultura, usando una definizione parecchio estensiva. Comunque, la primavera è finalmente arrivata a Long Island e i barbecue saranno più gioiosi ora che il New York Times ci ha informato che la carne rossa non è il nemico.
Indietro
giornalisti e non sanno quel che si fanno.
mangiano uccelli morti di vecchiaia e uova non fecondate.
sarebbe, a mio avviso, curioso vedre come queste corbellerie siano l'effetto delle leggi vediche sulla purezza. in verita' la prossima volta che attraverso il giardino Grand Vefour ha il cavallo migliore crudo da non affettare. va consumato in fretta per fumare in giardino.
sembra soccorrerci. la terrorista merry, amatissima figlia dello svedese, finiva per velarsi la bocca onde col respiro non nuocere a nessun microbo. p.roth, "pastorale americana", 1997!
si parla però di gianismo, siam lì.