Letture per il fine settimana 2-4-2011

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Questa settimana: letture variesull'interventocontro Lactalis; l'effetto della proprietà straniera in Svezia; le ultime notizie su scuola e precariato; un riassunto sui movimenti dei parlamentari; il potere del settore finanziario e il sistema elettorale.

Buona lettura e buon fine settimana.

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Commenti

Ci sono 92 commenti

Trovo strano l'accostamento dei tre articoli sotto la categoria generica di "prova a ragionare". Sono tutti e tre contrari all'istituzione di una nuova IRI, ma con suggerimenti pratici diversi e a mio avviso altamente discutibili. Scarpa dice "non c'è bisogno di una legge, basta mettergli i bastoni fra le ruote a livello amministrativo". Panunzi "ma perchè quello (Parmalat) si e quall'altro (Telecom) no"? Silva vuole addirittura il filtro preventivo, a cura di una autorità "accountable" (ma mi faccia il piacere - il governo metterebbe a capo un suo famiglio e deciderebbe lui). Non capisco perchè bisogna sottoporre  le acquisizioni ad un filtro preventivo a seconda di un fumoso criterio di strategicità. Perchè lo fanno i francesi ed i tedeschi? Ci sono molte altre cose più commendevoli da imitare in Francia e sopratutto in Germania. Anche perchè facciamo un tifo da stadio quando le nostre aziende comprano all'estero - e non solo nelle auto (Chrysler), negli occhiali (Oakley e Rayban) ma anche in settori "strategici" tipo gli elicotteri (Westland), l'elettronica per la difesa (DRS), le fibre ottiche (Draka). Salvo poi a urlare quando l'azienda  straniera si mostra più efficiente di quella italiana (Chrysler again) ed il confronto mette a nudo i problemi nazionali

Giovanni, il tuo commento mi demoralizza perché penso di non essere stato molto chiaro. Il mio punto non è certo che anche per Telecom debba valere l'italianità. Piuttosto, cercavo di mettere in luce l'assoluta pretestuosità di TUTTE queste battaglie per il patriottismo economico. Era un articolo giocato sul filo dell'ironia, ma non pensavo che qualcuno potesse leggerlo come un inno all'interventismo.

 

le fibre ottiche (Draka)

 

Ad essere pignoli, visto che il criterio dell'italianità per tremonti riguarda la nazionalità degli azionisiti di controllo (e non la nazione dove l'impresa produce e genera ricchezza), credo sosterrebbe che Prysmian non è italiana.

 

Complimenti al "Fatto"...la cosa che mi fa sorridere è però che, con quelle tasse, va anche a sussidiare le altre testate giornalistiche (direttamente o indirettamente)

 

segnalo anche l'avvelenata di Giannino

 

aggiungo che i numeri di Giannino sul PIL italiano sono esattamente quelli di nFA: Andamento_del_PIL_italiano_negli_anni_1995-2009, e presumo li abbia presi di li' perche' non mi risulta che il circo mediatico italiano provveda queste informazioni.

Il periodo è lo stesso (1995-2010), i Paesi confrontati anche (Germania, Francia, Spagna, ma non Gran Bretagna)...

 

perche' non mi risulta che il circo mediatico italiano provveda queste informazioni.

 

Penso che comunque Giannino legga almeno l'Economist, visto che usa gli stessi dati che si possono trovare qui: http://www.noisefromamerika.org/index.php/articles/Giano_bifronte#body

Altrimenti comincerei a pensar male...

 

Mi sento eterodosso, dell'italianità non me ne frega niente, non credo alla favola del latte francese che invaderebbe il mercato italiano perchè meno caro, perchè già oggi sono presenti entrambi e il consumatore sceglie (mia moglie compra sempre il latte Granarolo 100% italiano, pur essendo consapevole che costa di più dell'omologo Granarolo senza tale indicazione, che è di provenienza mista, l'importante è sapere cosa compri), secondo me Lactalis punta alla liquidità presente nella pancia di Parmalat (come ne'elam faceva notare), però non posso non notare come l'affaire sia frutto delle scelte di governance di Parmalat, che si atteggia a public company, e poi consente al 29% di controlare l'azienda, nel più puro stile italiano di capitalisti senza capitali, che vogliono controllare le aziende (e possibilmente mangiarsele, i.e. Telecom Italia), ma non ci vogliono mettere i soldi.

Poi arrivano i barbari e il re è nudo, e si deve ricorrere ai trucchi di tremonti, che ama cambiare le regole del gioco a partita in corso (lo fa con i decreti fiscali, perchè non farlo anche in altri campi?).

Tutto molto italiano: controllare senza soldi, e poi cambiare le regole se qualcuno esterno al giro giusto gioca con quelle regole, l'italianità del latte c'entra come i cavoli a merenda. Questi sono i miei due cents.

Secondo me c'entra perchè il latte italiano più costoso lo vendono i mitici allevatori padani, molto cari, per motivi a me oscuri (saranno poche centinaia), alla Lega.

Direi che la vicenda Parmalat offre l'occasione di fare un necessario ampliamento di orzzonte. Al di là della stessa vicenda, si dimostra che non abbiamo imprenditori, che continua la mania del voler operare senza soldi e/o con quelli delle banche. Ma si aggiunge a questo che mettere in piedi questioni di italianità  penalizzante per il sistema per più di un motivo. Intanto l'internazionalizzazione e le esportazioni sono, a quanto capisco, la determinante di quello straccio di crescita che ci ritroviamo. Cominciare a mettere i bastoni tra le ruote, non mi pare una buona idea. L'altro motivo è che la scarsa dimensione delle impree si correla con una minor propensione all'internazionalizzazione (Studio di Barba Navaretti ed altri qui). Il terzo motivo è che l'assenza di grandi imprese pesa come un macigno per la mancanza del traino postivo che la loro presenza viceversa indurrebbe n materia di management, organizzazione, gestione finanziaria eccetera eccetera. Adesso questi si masturbano intorno a Parmalat  continuando a fottersene del resto.

E la Svizzera?

P.S.

Il link esatto al post in questione è questo:

http://www.economist.com/blogs/democracyinamerica/2011/04/financial_reform

 

Mah, certo che se pensano di migliorare la preparazione dei nostri studenti in questo modo....

 

Condivido il senso di depressione di Brusco.

La questione è serissima, il vero tsunami a mio vedere è questo, non quello degli immigrati (i quali peraltro Giannino sostiene, con conti molto sommari, che costerebbero cifre paragonabili).

Quello della scuola e della docenza media non è un problema, è un nodo gordiano che deve essere assolutamente tagliato una volta per tutte, pena la distruzione in erba delle future risorse umane dell'intero Paese. Qualsiasi tentativo di riforma cosiddetta "organica" (che poi vuol dire funzionale agli interessi e pseudo-diritti consolidati) su cui tanti governi si sono variamente esercitati peggiorando solo le cose, è destinato a fallire finchè non si incide spietatamente sulla piaga fondamentale, l'essere cioè la scuola secondaria non un sistema formativo ma una gigantesca sacca assistenziale, che tutto contribuisce a tener gonfia, a cominciare dalla legislazione sul lavoro.

A mio vedere esiste una sola prospettiva percorribile, che prende spunto dal dettato costituzionale: l'obbligo di fatto sinora stracciato di accedere all'impiego pubblico esclusivamente mediante concorso aperto.

Valutare le necessità effettive di insegnanti delle varie materie nelle varie sedi non dovrebbe essere difficile per il Ministero. E poi, selezione fra tutti gli aspiranti (che sono penso almeno il triplo) mediante concorso, ma concorso vero con prove vere e commissari sconosciuti, capace di selezionare non i più dotati di punti accumulati con le cabale dei decreti e delle circolari ma i candidati più preparati e bravi, che dimostrino di avere effettivamente gli strumenti per insegnare efficacemente la loro materia. Le graduatorie e i punti le buttiamo nello shredder, conteranno soltanto i voti nelle prove.

Capisco che questo non si può fare in pochi mesi, ma in un annetto o due forse sì. Richiederebbe un grande sforzo organizzativo, e avrebbe certo dei costi. Ma segnerebbe l'unica vera inversione di tendenza a mio vedere possibile.

La posta in gioco è enorme. Se si continua a proseguire sulla strada accennata dall'articolo, fra qualche anno oltre ad avere il dissesto definitivo del bilancio la qualità media dei nostri diplomati sarà inferiore a quella dei profughi dal NordAfrica (e non è detto che già non sia in parte così).

 

 

Valutare le necessità effettive di insegnanti delle varie materie nelle varie sedi non dovrebbe essere difficile per il Ministero. E poi, selezione fra tutti gli aspiranti (che sono penso almeno il triplo) mediante concorso, ma concorso vero con prove vere e commissari sconosciuti,

 

Non so, ho dubbi che qualsiasi selezione possa essere fattibile tramite concorso. In alcuni casi, che ne so, per selezionare un postino o un bidello, diciamo che non fa danni. In moltri altri casi, e fra questo quello degli insegnanti, non puo' che selezionare candidati con capacita' ortogonali a quelle necessarie. Da quando rispondere ad un esame e' garanzia di capacita' di insegnare?

Pensaci, il miglior criterio di selezione e' la concorrenza fra scuole e la scelta dei genitori.

i corsi e ricorsi (dalla liberta' del popolo, al popolo della liberta', alla liberta' del futuro e al futuro della liberta') sono interessanti.

esibiscono una proprieta' significativa del parlamento dei nominati. I suddetti parlamentari non hanno nessun distretto a cui render conto: sono responsabili solo della dovuta obbedienza ai capi bastone.

da valutare in termini di cosidette leggi elettorali.

 

Difficile da valutare in quei termini: le leggi elettorali se le fanno loro.

Brutto a dirsi, ma se rispondono solo ai capi bastone dovremo deciderci a prendere dei bastoni e romperglieli sul capo - però nutro poche speranze, non è terra di Robespierre questa.

Che modestamente non lo segnala.

Per chi ce l'ha in abbonamento o l'ha comprato oggi.

I lettori NfA l'hanno più o meno già visto sul sito, ma fa piacere vedere che qualcosa filtra, come sempre solo sul FQ

 

Grazie della segnalazione Luca. Ti correggo, non è su Parmalat ma sulla patrimoniale CGIL. Più che per modestia non l'ho segnalato perché l'articolo (che trovate online qua) dice cose che i lettori di nfa hanno già letto. Però forse è giusto lo stesso segnalarlo per due ragioni.

1) L'articolo l'ho mandato al FQ anche perché sono curioso di vedere se c'è una qualche reazione da parte della CGIL. Ignorare i blog è facile, ignorare un quotidiano come il FQ, con una vasta eco tra gli elettori di sinistra, un po' meno. Vediamo se rispondono.

2) In realtà sul FQ è interessante anche leggere i commenti. Quando pubblicai un articolo sulla politica economica di Vendola, ci furono 453 commenti. Alcuni erano di approvazione, ma la maggioranza erano insulti, a testimonianza del fatto che l'articolo grattava parecchio i nervi a un gran numero di lettori. Questa volta i commenti sono assai meno, che interpreto come un segnale del fatto che l'articolo non viene visto come molto controverso, e parecchi sono contro la patrimoniale. Tra quelli che commentano a a favore della patrimoniale, nessuno risponde ai rilievi tecnici; semplicemente si fanno petizioni di principio per ''la redistribuzione'' e sul fatto che ''i ricchi'' devono pagare, apparentemente senza rendersi conto che se non si abbassano altre tasse non c'è alcuna redistribuzione. È anche impressionante come sia diffusa l'idea che se hai 800.000 euro devi per forza aver evaso o rubato. L'idea che una famiglia di dipendenti di classe media possa arrivare a quel livello di ricchezza con l'età o perché ha avuto la fortuna di comprar casa quando costava poco a certa gente sembra impossibile.

 

segnalo questo articolo sul Corriere della Sera online, relativo alla diffusione dell'evasione fiscale. Mi viene in mente l'articolo scritto da Alberto Lusiani sul'argomento un paio di anni fa: a vedere i dati, il problema è concentrato nel Sud.

 Ho sottomano la versione cartacea sul Corriere di oggi.  I dati sono in percentuale sul reddito dichiarato e non soggetto a ritenuta alla fonte ("evadibile"). In media nazionale l'evasione stimata è il 17% del reddito totale ed il 38% dell'evadibile. In termini assoluti la situaizone dovrebbe essere geograficamente molto meno squilibrata. La differenza fra il 66% del reddito evadibile calabrese e il 10% del reddito evadibile lombardo (regione molto più popolosa, con reddito pro capite più alto e con una percentuale di reddito dichiarato da lavoro autonomo più alta) è non è sicuramente di sei volte. Non so se la Guardia di Finanza non abbia riportato i valori assoluti nel suo comunicato stampa o se invece il giornalista non li abbia citati

 

segnalo questo articolo sul Corriere della Sera online, relativo alla diffusione dell'evasione fiscale. Mi viene in mente l'articolo scritto da Alberto Lusiani sul'argomento un paio di anni fa: a vedere i dati, il problema è concentrato nel Sud.

 

Questo lo sapevano tutte le persone serie ed oneste che se ne sono occupate, ci sono rapporti, articoli, studi, libri, tutti concordi.  La vera notizia e' che i disinformatori del Corriere della Sera che avevano sempre cercato di occultare, manipolare e stravolgere questi dati, ora li mettono in evidenza.  Meglio tardi che mai.

Repubblica ci informa  che anche la CGIL ha letto i dati Eurostat e ha concluso che l'Italia e' in declino economico.  Se la CGIL lo avesse fatto quanto governavano Prodi e Padoa Schioppa nel 2007 avrebbe trovato gli stessi risultati.

Ovviamente Repubblica (e/o le agenzie di stampa italiane da cui copiano i giornalisti di Repubblica) non ha rinunciato alla consueta italica superficialita' e approssimazione, riassumendo in maniera errata il comunicato stampa CGIL come segue:

STUDIO CGIL
Pil, solo 3 regioni italiane nella classifica europea
Il reddito pro-capite nella Ue è, mediamente, di 25100 euro. Nel 1997      
l'Italia aveva ben dieci aree con un valore superiore. Oggi ne abbiamo perse
sette e le rimanenti sono nella parte bassa della classifica. "Stiamo      
scivolando in modo preoccupante verso quei paesi a sviluppo moderato, come 
Cipro, Grecia, Slovenia, Repubblica Ceca, Malta e Portogallo", sostiene il 
sindacato

Non e' vero che solo 3 regioni italiane hanno oggi (in realta' nel reddito stimato Eurostat 2008 a parita' di potere d'acquisto) un PIL maggiore della media UE27. L'affermazione di Repubblica vale piuttosto se riferita alle 40 regioni UE piu' ricche, come correttamente scritto nel comunicato stampa CGIL. Le regioni UE con reddito piu' alto della media nel 2008 sono 118, non 40.

Lo Studio CGIL si limita sostanzialmente a copiare alcune pagine del sito web Eurostat e non riporta la classifica completa. Visto che i dati Eurostat li ho usati per altri interventi, pubblico qui la classifica completa (non ho tempo di mettere a posto le lettere che non fanno parte di US-ASCII, ma i nomi si dovrebbero comprendere; purtroppo risultano quasi incomprensibili i nomi delle regioni greche e bulgare per cui comunque riporto i codici NUTS 2):

PIL PPP pro-capite Eurostat 2008
diviso la media UE27
Regione NUTS2
3.284Inner London (uki1)
2.772Luxembourg (lu00)
2.186Région de Bruxelles-Capitale / Brussels Hoofdstedelijk Gewest (be10)
1.913Hamburg (de60)
1.733Praha (cz01)
1.695Bratislavský kraj (sk01)
1.668Southern and Eastern (ie02)
1.659Groningen (nl11)
1.657Île de France (fr10)
1.641Oberbayern (de21)
1.641Wien (at13)
1.614Stockholm (se11)
1.581Bremen (de50)
1.562Utrecht (nl31)
1.557Darmstadt (de71)
1.536Berkshire, Buckinghamshire and Oxfordshire (ukj1)
1.510Noord-Holland (nl32)
1.504North Eastern Scotland (ukm5)
1.502Hovedstaden (dk01)
1.409Stuttgart (de11)
1.408Åland (fi20)
1.402Salzburg (at32)
1.373Zuid-Holland (nl33)
1.357Etelä-Suomi (fi18)
1.352Noord-Brabant (nl41)
1.345Lombardia (itc4)
1.345País Vasco (es21)
1.345Comunidad de Madrid (es30)
1.344Prov. Antwerpen (be21)
1.341Provincia Autonoma di Bolzano/Bozen (itd1)
1.321Mittelfranken (de25)
1.317Karlsruhe (de12)
1.300Aττική (gr30)
1.297Comunidad Foral de Navarra (es22)
1.289Tirol (at33)
1.289Vorarlberg (at34)
1.277Emilia-Romagna (itd5)
1.273Düsseldorf (dea1)
1.259Gloucestershire, Wiltshire and Bristol/Bath area (ukk1)
1.254Limburg (NL) (nl42)
1.249Tübingen (de14)
1.247Bedfordshire and Hertfordshire (ukh2)
1.223Zeeland (nl34)
1.221Lazio (ite4)
1.217Provincia Autonoma di Trento (itd2)
1.217Oberpfalz (de23)
1.216Cheshire (ukd2)
1.213Veneto (itd3)
1.212Prov. Vlaams-Brabant (be24)
1.211Cataluña (es51)
1.208Oberösterreich (at31)
1.205Schwaben (de27)
1.204Surrey, East and West Sussex (ukj2)
1.181Valle d'Aosta/Vallée d'Aoste (itc2)
1.181Övre Norrland (se33)
1.180Eastern Scotland (ukm2)
1.177Köln (dea2)
1.173Unterfranken (de26)
1.169Västsverige (se23)
1.161Friuli-Venezia Giulia (itd4)
1.155Overijssel (nl21)
1.153Niederbayern (de22)
1.152Midtjylland (dk04)
1.149Kassel (de73)
1.149Hampshire and Isle of Wight (ukj3)
1.142Gelderland (nl22)
1.141Saarland (dec0)
1.137Freiburg (de13)
1.133Piemonte (itc1)
1.132Syddanmark (dk03)
1.130Zahodna Slovenija (si02)
1.129Oberfranken (de24)
1.125Toscana (ite1)
1.125Leicestershire, Rutland and Northamptonshire (ukf2)
1.124Aragón (es24)
1.120Illes Balears (es53)
1.109Braunschweig (de91)
1.105Hannover (de92)
1.101Prov. Brabant Wallon (be31)
1.100La Rioja (es23)
1.100Nordjylland (dk05)
1.089Prov. West-Vlaanderen (be25)
1.089Detmold (dea4)
1.086East Anglia (ukh1)
1.086East Wales (ukl2)
1.082Friesland (NL) (nl12)
1.079Småland med öarna (se21)
1.079Sydsverige (se22)
1.078Flevoland (nl23)
1.077Região Autónoma da Madeira (pt30)
1.077Rhône-Alpes (fr71)
1.073Gießen (de72)
1.067Steiermark (at22)
1.065Liguria (itc3)
1.063Mellersta Norrland (se32)
1.061Arnsberg (dea5)
1.061Rheinhessen-Pfalz (deb3)
1.060Közép-Magyarország (hu10)
1.059Norra Mellansverige (se31)
1.055Kärnten (at21)
1.053Marche (ite3)
1.050Outer London (uki2)
1.048Länsi-Suomi (fi19)
1.043Östra Mellansverige (se12)
1.042Drenthe (nl13)
1.037Prov. Oost-Vlaanderen (be23)
1.036Lisboa (pt17)
1.034Greater Manchester (ukd3)
1.034West Midlands (ukg3)
1.033Cantabria (es13)
1.032Bucureşti - Ilfov (ro32)
1.024Pohjois-Suomi (fi1a)
1.018West Yorkshire (uke4)
1.018South Western Scotland (ukm3)
1.009Weser-Ems (de94)
1.006Niederösterreich (at12)
1.006Alsace (fr42)
1.006Provence-Alpes-Côte d'Azur (fr82)
0.998Castilla y León (es41)
0.995North Yorkshire (uke2)
0.993Schleswig-Holstein (def0)
0.991Herefordshire, Worcestershire and Warwickshire (ukg1)
0.987Derbyshire and Nottinghamshire (ukf1)
0.982Champagne-Ardenne (fr21)
0.982Κύπρος / Kıbrıs (cy00)
0.981Münster (dea3)
0.978Νότιο Αιγαίο (gr42)
0.977Berlin (de30)
0.973Koblenz (deb1)
0.966Haute-Normandie (fr23)
0.966Aquitaine (fr61)
0.965Umbria (ite2)
0.963Northumberland and Tyne and Wear (ukc2)
0.963Essex (ukh3)
0.962Pays de la Loire (fr51)
0.955Dorset and Somerset (ukk2)
0.955Midi-Pyrénées (fr62)
0.954Ciudad Autónoma de Ceuta (es63)
0.950Principado de Asturias (es12)
0.950Prov. Limburg (BE) (be22)
0.941Trier (deb2)
0.935Centre (fr24)
0.935Comunidad Valenciana (es52)
0.931Bretagne (fr52)
0.927Bourgogne (fr26)
0.927Ciudad Autónoma de Melilla (es64)
0.925Northern Ireland (ukn0)
0.920Kent (ukj4)
0.915Sjælland (dk02)
0.911Canarias (es70)
0.899Auvergne (fr72)
0.897Mazowieckie (pl12)
0.892Border, Midland and Western (ie01)
0.888East Yorkshire and Northern Lincolnshire (uke1)
0.888South Yorkshire (uke3)
0.888Itä-Suomi (fi13)
0.888Franche-Comté (fr43)
0.888Poitou-Charentes (fr53)
0.885Leipzig (ded3)
0.884Lancashire (ukd4)
0.880Cumbria (ukd1)
0.876Shropshire and Staffordshire (ukg2)
0.873Κρήτη (gr43)
0.873Dresden (ded2)
0.872Devon (ukk4)
0.872Lorraine (fr41)
0.871Galicia (es11)
0.869Brandenburg - Südwest (de42)
0.868Basse-Normandie (fr25)
0.868Nord - Pas-de-Calais (fr30)
0.864Limousin (fr63)
0.857Highlands and Islands (ukm6)
0.852Στερεά Ελλάδα (gr24)
0.852Región de Murcia (es62)
0.849Abruzzo (itf1)
0.844Picardie (fr22)
0.843Prov. Liège (be33)
0.840Languedoc-Roussillon (fr81)
0.833Lüneburg (de93)
0.833Sachsen-Anhalt (dee0)
0.832Corse (fr83)
0.829Thüringen (deg0)
0.825Chemnitz (ded1)
0.820Burgenland (AT) (at11)
0.817Merseyside (ukd5)
0.817Lincolnshire (ukf3)
0.810Sardegna (itg2)
0.809Mecklenburg-Vorpommern (de80)
0.801Tees Valley and Durham (ukc1)
0.800Castilla-La Mancha (es42)
0.797Andalucía (es61)
0.787Prov. Namur (be35)
0.786Algarve (pt15)
0.777Molise (itf2)
0.775Prov. Luxembourg (BE) (be34)
0.770Δυτική Μακεδονία (gr13)
0.770Πελοπόννησος (gr25)
0.767Malta (mt00)
0.761Brandenburg - Nordost (de41)
0.757Střední Čechy (cz02)
0.750Ιόνια Νησιά (gr22)
0.749Vzhodna Slovenija (si01)
0.749Basilicata (itf5)
0.743Prov. Hainaut (be32)
0.738Cornwall and Isles of Scilly (ukk3)
0.738Martinique (fr92)
0.734Κεντρική Μακεδονία (gr12)
0.725Jihovýchod (cz06)
0.722West Wales and The Valleys (ukl1)
0.717Jihozápad (cz03)
0.710Alentejo (pt18)
0.710Extremadura (es43)
0.701Západné Slovensko (sk02)
0.693Θεσσαλία (gr14)
0.693Ήπειρος (gr21)
0.680Moravskoslezsko (cz08)
0.677Βόρειο Αιγαίο (gr41)
0.675Guadeloupe (fr91)
0.670Eesti (ee00)
0.667Região Autónoma dos Açores (pt20)
0.665Puglia (itf4)
0.664Severovýchod (cz05)
0.663Югозападен (bg41)
0.657Campania (itf3)
0.657Calabria (itf6)
0.657Sicilia (itg1)
0.639Centro (PT) (pt16)
0.636Réunion (fr94)
0.634Nyugat-Dunántúl (hu22)
0.632Aνατολική Μακεδονία, Θράκη (gr11)
0.628Střední Morava (cz07)
0.624Severozápad (cz04)
0.612Latvija (lv00)
0.608Dolnośląskie (pl51)
0.607Δυτική Ελλάδα (gr23)
0.602Lietuva (lt00)
0.601Közép-Dunántúl (hu21)
0.596Śląskie (pl22)
0.595Norte (pt11)
0.587Wielkopolskie (pl41)
0.565Stredné Slovensko (sk03)
0.528Pomorskie (pl63)
0.517Łódzkie (pl11)
0.505Zachodniopomorskie (pl42)
0.496Lubuskie (pl43)
0.488Kujawsko-Pomorskie (pl61)
0.480Małopolskie (pl21)
0.477Guyane (fr93)
0.475Východné Slovensko (sk04)
0.473Vest (ro42)
0.471Centru (ro12)
0.463Opolskie (pl52)
0.449Nord-Vest (ro11)
0.439Dél-Dunántúl (hu23)
0.430Świętokrzyskie (pl33)
0.418Podlaskie (pl34)
0.418Warmińsko-Mazurskie (pl62)
0.414Észak-Magyarország (hu31)
0.406Észak-Alföld (hu32)
0.381Sud - Muntenia (ro31)
0.380Lubelskie (pl31)
0.377Sud-Est (ro22)
0.376Podkarpackie (pl32)
0.375Dél-Alföld (hu33)
0.363Sud-Vest Oltenia (ro41)
0.349Североизточен (bg33)
0.327Югоизточен (bg34)
0.296Nord-Est (ro21)
0.293Южен централен (bg42)
0.284Северен централен (bg32)
0.276Северозападен (bg31)

Le regioni italiane con PIL a parita' di potere d'acquisto nel 2008 superiore alla media UE27 sono: Lombardia, Trento e Bolzano, Emilia Romagna, Lazio, Veneto, Valle d'Aosta, Friuli-Venezia Giulia, Piemonte, Toscana, Liguria, Marche, quindi circa la meta' delle regioni italiane.

Va detto che il PIL regionale a parita' di potere d'acquisto di queste regioni e' amplificato dal fatto che si usa il costo della vita mediato in tutta Italia (quindi abbassato dal minor costo della vita nel Sud Italia), quindi la situazione e' meno rosea di quanto appare.  Quando poi si considerano anche i trasferimenti da Nord a Sud (come ho fatto in un altro intervento) si vede che i redditi disponibili anche delle regioni piu' produttive del nord italia sono mediocri su scala europea.

 

Grazie mille per questi interessantissimi dati!