Questa settimana: ancora a favore del sistema australiano; la situazione del Senato; l'Italia e l'indice di sviluppo umano dell'ONU; il blog di Matteo Bordone; crescita economica e povertà; il Gruppo Brusco; un nuovo scandaloso caso di assistenzialismo.
Buona lettura e buon fine settimana.
- Sofia Ventura, in un articolo su Libertiamo, si dichiara a favore di un sistema elettorale di tipo australiano (anche se non lo chiama così). Sono contento che se ne parli ovviamente, ma mi pare che a questo punto la causa sia senza speranza. Se si farà una riforma elettorale saranno determinanti i voti di Fini e Casini. I loro interessi sono per l'instaurazione di un sistema proporzionale. Quindi, se riforma ci sarà, sarà una riforma proporzionalista.
- Sul Sole 24 Ore, Celestina Dominelli fa i conti per benino sui numeri delle varie forze politiche nel Senato attuale e sui possibili scenari ribaltonisti. Risulta che le sorti del paese dipendono dai senatori (addirittura 18) controllati da Claudio ''se pesco chi mi ha pagato l'appartamento'' Scajola (o era Claudio ''quel rompicoglioni di Marco Biagi'' Scajola?). Non credo servano ulteriori commenti.
- Una delle più popolari misure alternative al PIL è l'indice di sviluppo umano (Human Development Index). Viene calcolato dall'ONU tenendo in conto, oltre alla ricchezza materiale, i risultati ottenuti dai paesi in campo educativo e in campo sanitario. L'Italia non fa particolarmente male (va bene, si può sempre far meglio). Un lettore ci segnala che a quelli di The Economist è venuta im mente la seguente idea: se invece di trattare gli USA come un unico paese guardassimo ai singoli stati, come andrebbero le cose? Il risultato è che l'Italia risulterebbe peggiore del peggiore degli stati americani, ossia il Mississippi. La battuta ''Thank God for Mississippi'' è usata negli USA quando si cerca di apparire belli comparandosi con il peggio. Agli italiani, a quanto pare, anche questa battuta è preclusa.
- Matteo Bordone è un giornalista, conduceva la rubrica Condor con Luca Sofri su Radio Due e ora scrive per altre riviste e mantiene un blog assai popolare. Non parla spesso di economia, ma questa settimana ci sono due pezzi a mio avviso assai interessanti, uno sul precariato e un altro sul finanziamento pubblico ai giornali.
- Lane Kenworthy, professore di sociologia e scienza politica alla University of Arizona, passa in rassegna l'evidenza empirica sul legame tra crescita del reddito medio e crescita del reddito per il 10% più povero della popolazione. Il legame è positivo ma varia parecchio tra paesi. In Italia è molto tenue (vedere la diapositiva 12 di questa presentazione).
- Questo non c'entra niente, ma un amico me lo ha mandato e mi divertiva troppo. Il Gruppo Brusco, ho appreso da una veloce ricerca in internet, è ora sciolto. Praticavano il tifo non-violento ed enogastronomico e il ''brusco'' non si riferisce a una persona in particolare ma al Lambrusco.
- E tanto che ci divertiamo anche questo titolo non è male: ''persona vissuta tutta la vita di sussidi avrà un sontuoso matrimonio a spese dell'erario''. Andare qui per i dettagli.
Indietro
L'Irlanda quinta che sta per fare default la dice lunga sulla credibilità della classifica dell'ONU.
Quanto a Bordone, è così interessante che gli dà ragione gente che scrive (senza scherzare, perchè insiste sul punto) che la donna al lavoro è la rovina della famiglia. E IMHO non è affatto casuale che alla fine reazionari come quello e liberisti siano d'accordo, stante l'odio di entrambi per i diritti dei lavoratori
A me sono piaciuti entrambi gli articoli di Bordone. Interessanti anche i commenti
Giusta osservazione.
Se lasciassero che quelle due loro maledette banche gestite da delinquenti/incompetenti facessero default sul debito, salirebbero probabilmente al quarto o anche terzo posto.
Con tutti i soldi che risparmierebbero e che stanno gettando al vento per ripagare i bondholders inglesi, francesi e tedeschi, potrebbero pagarsi ancora più scuole, parchi, sicurrezza e magari fare quegli investimenti che servono per riprendere a crescere. Invece son lì che come dementi si dissanguano per pagare i debiti infiniti di banche demenziali.
Comunque, anche senza aver fatto il dovuto default non stanno poi così male, no? Mai visitata l'Irlanda, ultimamente?