Questa settimana: la storia della Cassa di Risparmio di Rimini; una conta delle manifestazione ''indignate''; il manifesto dei TQ (trenta-quarantenni) del PD; la controrisposta dei trentenni; un'altra prova che il PdL è senza speranza; disuguaglianza e federalismo; quanto è sofisticato il movimento ''occupy wall street''?; il peso delle piccole imprese, una comparazione internazionale.
Buona lettura e buon fine settimana.
- Un articolo de Linkiesta ripercorre la storia della Cassa di Risparmio di Rimini e della sua fondazione. Interessante ed educativo.
- Nate Silver, nel suo blog sul New York Times, prova a contare quanta gente è scesa in piazza sabato scorso. Occhio tendente all'amerika, ma dice qualcosa anche del resto del mondo.
- Quanto vecchio può essere un quarantenne? Tanto, veramente tanto.
- Il Foglio pubblica il manifesto di un gruppo di trentenni del PD, di orientamento liberale. È un po' noioso ma il penultimo paragrafo (quello che inizia ''un paese in cui ogni ambito di potere ... '') merita di esser letto, almeno per il coraggio mostrato sulla riforma delle pensioni. Quanto contino questi signori nel PD non ho idea; sospetto non molto.
- Tanto che c'è il Foglio publica pure un manifesto di un gruppo di prestigiosi esponenti del PdL (un nome su tutti: Mara Carfagna) che esorta il governo a puntare allo ''sviluppo''. In Italia è sempre buona norma essere diffidenti quando i politici parlano di misure per lo sviluppo. Si tratta, normalmente, di misure per distribuir denaro ai loro amici. E infatti le richieste dei nostri eroi sono ''investimenti nelle infrastrutture, politiche di sostegno all’export, liberalizzazione dei servizi pubblici, misure di finanza straordinaria'', ossia, traducendo, mance per lavori pubblici, sussidi a certe imprese e una patrimoniale (o un condono, a scelta) per finanziare tutto questo. La ''liberalizzazione dei servizi pubblici'' in realtà va letta come ''nessuna liberalizzazione in altri settori, in particolare le professioni''. Aggiungete il patetico riferimento ''all’aggressione della speculazione internazionale'' e avrete la misura esatta di quanto pericolosi e illiberali siano gli ''sviluppisti'' del PdL.
- Gli argomenti a favore del decentramento amministrativo sono tipicamente argomenti di efficienza. Il decentramento ha anche effetti distributivi, sia tra i territori sia all'interno dei territori. Questo ultimo aspetto, ossia quale effetto ha il decentramento sulla distribuzione personale del reddito all'interno delle regioni, è relativamente poco studiato. Dal punto di vista teorico la predizione non è chiara (ci sono sia ragioni per un aumento della disuguaglianza sia ragioni per una sua riduzione). Uno recente studio empirico (qui il paper completo) mostra che, almeno per i paesi dell'Europa occidentale, il decentramento tende a ridurre la disuguaglianza intraregionale.
- Quanto è sofisticato il movimento ''occupy wall street''? Parecchio, a giudicare da alcuni cartelli di protesta (vedere qui per capire meglio a cosa si riferisce il cartello).
- Con un po' di ritardo, segnalo un articolo apparso sul blog dell'Economist che compara la quota di occupati in imprese con meno di 50 dipendenti in vari paesi, e discute le possibili cause e conseguenze.
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Sarebbe interessante scoprire il peso di questi trentenni del PD all'interno del loro partito. Quel manifesto mi sembra tra le cose più sensate e condivisibili dette da politici italiani negli ultimi anni (e non sono io che mi entusiasmo per poco è il panorama di riferimento che è desolante)
Il peso non è tantissimo. Però dovrebbe essere sulla stessa linea l'evento organizzato da Renzi la prossima settimana (e quello di sicuro provocherà molta più discussione). Tra le altre cose, se ho capito bene, viene appoggiato apertamente il progetto di riforma del diritto del lavoro di Ichino.
Per me è la strada giusta, anche perchè comporta necessariamente una rottamazione di Fassina! :D
In compenso i quarantenni fanno veramente paura. Viene voglia di votare Renzi solo perché è il loro spauracchio.