- La dissidenza in Iran, narrata da una giornalista iraniana in esilio volontario in Canada. La giornalista, nata e cresciuta in Iran, formatasi a Toronto, e rientrata in Iran nel 2001 come reporter per il NY Times, segue il movimento di protesta sorto dopo le elezioni del giugno 2009. A seguito di minacce sempre più dirette, decide di lasciare l'Iran durante l'estate. L'articolo fa il punto della situazione attuale, ma soprattutto riflette sul potere del web sia per far circolare all'esterno notizie sulla dissidenza, che come strumento di coordinazione per i manifestanti stessi. Interessante la descrizione dell'uso del "Bluetooth" per rendere "virali" i filmati istantanei ripresi durante le manifestazioni.
- Il tema "di lingua ce n'è una (l'itagliano) tutti gli altri son dialetti" ricorre frequentemente su nFA. Un punto di vista favorevole all'idea che in Italia si parlino svariate altre lingue, oltre all'italiano e che il veneto sia uno di queste si trova in questo post (la parte iniziale e finale è in veneto, ma quella centrale, che è quella rilevante, è in italiano ...).
- Le "Chicago Interviews" (in inglese), John Cassidy del New Yorker intervista 7 economisti di Chicago sulla crisi e sulle conseguenze per la "Chicago school". In ordine: Raghuram Rajan, Kevin Murphy, James Heckman, Gary Becker, John Cochrane, Eugene Fama, e Richard Posner. Imperdibile l'ultima domanda a Fama: ''Che ne dice dell'articolo di Krugman sul NYT dove ha attaccato Chicago economics e l'efficient market hypothesis?" "Il mio atteggiamento è: se ti attacca Paul Krugman, stai sicuramente facendo qualcosa di giusto".
- Mario Seminerio discute le statistiche OCSE sulla crescita del reddito pro-capite. Indovinate chi è cresciuto meno nel periodo 2001-2007? Troppo bella per non essere riportata la conclusione del pezzo: ''Ora dobbiamo solo cercare di convincere i nostri creditori, in caso la nostra crescita prosegua su questo trend, ad accettare in pagamento la cartolarizzazione della nostra felicità.''
- Su voxeu.org un articolo di Pinkovskiy e Sala-i-Martin sull'evoluzione della povertà e della distribuzione del reddito a livello mondiale. Il messaggio è decisamente ottimista: ''Between 1970 and 2006, the global poverty rate has been cut by nearly three quarters''.
ottime le interviste! Thaler é rimasto fuori per svista, vero? :-)
Cassidy e' bravo, ha intervistato anche Thaler. Nella prima frase spiega perche questa intervista e stata fatta dopo le altre.