Questa settimana: intervista a Lars Hansen; Settis Vs. Scalfarotto; sul trasporto pubblico in Italia; depositi solo alla Banca Centrale?;
Buona lettura e buon fine settimana.
- Dei tre premiati di quest'anno Lars Hansen è sicuramente il meno mediatico, quello che che il giornalista medio alza le braccia e dice ''eh, si tratta di robe tecniche''. È anche, secondo me, quello che meglio rappresenta chi ha fatto economia sul serio negli ultimi 50 anni. Una intervista sul New York Times aiuta a capire meglio la persona.
- OK, né Scalfarotto né Settis sono giganteschi titani, ma la polemica è interessante perché riguarda un tema che in Italia è enormemente importante: la gestione economica dei beni culturali. Settis ha una visione che credo si possa a buona ragione definire aristocratica: i beni vanno preservati e basta (tassando il popolino, anche se questa parte la gente come Settis non la sottolinea) e ogni tentativo di sfruttarli in modo commerciale genera riprovazione anzitutto morale. L'occasione della polemica è la potenziale costruzione di una torre in acciaio e cristallo vicino al Duomo di Milano, a uso e consumo dei turisti in occasione dell'EXPO. Per Settis questo significa ''fare del Duomo il mero supporto di attività commerciali, nel segno di una resa di ogni altro valore (perfino della fede cristiana) al Dio Mercato''. Ellamadonna. Anzi, ellamadunina. Scalfarotto è di idea diversa. Mi piacerebbe sapere nel PD quanti stanno con Settis e quanto con Scalfarotto, a cominciare dai candidati alla segretaria.
- Sembra si stia avviando a soluzione lo sciopero degli autisti di Genova, ma il settore del trasporto pubblico locale (TPL per gli amici) in Italia continua a rappresentare un enorme problema. Andrea Boitani, un collega della Cattolica di Milano, discute più in dettaglio quali sono i punti critici del nostro sistema. Come (quasi) sempre sembra accadere, i nodi reali non sono quelli su cui si incentra il dibattito politico.
- Sono abbastanza ignorante di economia monetaria, ma mi ha incuriosito questa proposta che sta iniziando a girare di permettere alla Banca Centrale statunitense di raccogliere depositi dal pubblico, eliminando al contempo l'assicurazione sui depositi delle banche commerciali. Nonostante tutta l'enfasi messa dai media sui derivati e la tecnofinanza, vari economisti ritengono che i depositi a vista, per la loro natura, siano una delle maggiori fonti di instabilità finanziaria. Se i depositi fossero unicamente presso la Banca Centrale, buona parte dei problemi sparirebbero. Attendo il seguito del dibattito, magari ci sono problemi che non vedo.
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Sull'argomento finanziamenti pubblici a teatri ho scambiato diversi commenti con utenti palermitani. Per dare un'idea:
da www.skyscrapercity.com/showpost.php
AR: "Dal bilancio del 2011 che citi (pag. 7 su www.spettacolodalvivo.beniculturali.it/index.php/trasparenza/doc_download/537-bilancio-2011):
I ricavi delle vendite rappresentano il 7.6% delle entrate, i contributi il 91.6%! Sulle spese totali (31.908) i costi del personale (23.225) rappresentano il 72.8%!!! Le spese del personale saranno pure scese del 3% dal 2010, ma nel frattempo le vendite al botteghino sono scese del 14%, ed il costo medio per addetto é salito da 59 mila a 61 mila Euro!
P.S.: quell'attivo é uno specchietto per le allodole: dato che la Fondazione aveva fatto tutti quei debiti, invece di farla fallire ed accollare la perdita alla banca che glieli aveva dati, hanno deciso di aumentare i contributi pubblici per ripagare piano piano la banca creditrice. Gli attivi del Massimo (che sono totalmente fittizi, infatti vengono generati totalmente grazie a contributi pubblici, cioé dandogli piú contributi pubblici di quanti gliene servirebbero per pagare costi aziendali medi da 61 mila Euro a lavoratore) finiscono tutti nelle casse di quella banca. A me cittadino, non ti dico quanto mi possa fare piacere. Un sistema dove accadono cose simili é un sistema malato oltre ogni immaginazione."
da www.skyscrapercity.com/showpost.php
AR: "Questo detto, a te pare normale dare 30+ milioni di Euro di contributi pubblici al Massimo ogni anno, per far vedere degli spettacoli a 25/35 mila persone?
Se ti fai i conti, significa che ogni anno il Massimo riceve 49.59 Euro per ogni Palermitano 0-120, o anche un 200 Euro per ogni famiglia con 2 figli, ma che solo il 4-5% dei Palermitani ne usufruiscono.
Per quelli che ne usufruiscono, parliamo di un contributo equivalente a 1000/1200 Euro annui.
A te sembra normale dare 1000/1200 Euro annui a delle persone, probabilmente appartenenti alle classi piú benestanti della cittá, e niente agli altri, ed aggiungi poi che i beneficiati sono meno del 5% dei cittadini?
E per quanto possa sembrare incredibile, il Massimo non é l'unico esempio simile, si potrebbero fare discorsi simili anche per Politeama, Biondo, Santa Cecilia. Poi, se la guardi con gli occhi di chi Palermitano non é, e magari non ha nemmeno un teatro attivo in cittá (non é il caso di Trapani, ma ce ne sono tanti casi simili in Sicilia), é se possibile pure peggio ..."
da www.skyscrapercity.com/showpost.php
AR: "Calò ha riportato il link al bilancio, che riportava 30+ di contributi, e 2.5 di ricavi di biglietteria. I 10-12 glieli da la Regione, altri verranno da Stato, Provincia e Comune."
AR: "Ipotizziamo per difetto che i contributi per Massimo, Politeama, Santa Cecilia, Biondo e compagnia assommino in totale al doppio di quelli che vanno al Massimo da solo, cioè una sessantina di milioni, ed ipotizziamo che ne godano il 10% dei Palermitani. Ci sono due problemi: non sono certo le tasse dei Palermitani a mantenersi quei teatri, ed anche se fossero, dato che ne gode una parte minuscola della popolazione, significa realizzare un trasferimento dal 90% di chi non va, tra cui la gran parte delle classi meno abbienti della città, di circa 100 Euro annui a chi va, tra cui la gran parte delle classi più abbienti, una sovvenzione personale media dell'ordine di 2000-2500 Euro annui."
da www.skyscrapercity.com/showpost.php
AR: "Ma sei serio? Il Massimo vende biglietti per 2.5 milioni di Euro e ne spende 32, e tu la chiami una gestione sana? Ti ho già fatto notare che gli attivi servono a far rientrare la banca dal prestito che aveva concesso, quindi stanno facendo pagare a noi contribuenti, attraverso quei contributi, dei debiti che se la Fondazione fosse fallita, come sarebbe fallita qualsiasi ditta privata al mondo con quei conti, la banca non avrebbe mai più rivisto. In tutta onestà, capisco che io ti possa stare antipatico, ma che tu per partito preso ti metta a difendere comportamenti simili mi sembra quantomeno sorprendente. Perché i debiti bancari di questa o qualsiasi altra fondazione li dobbiamo pagare noi contribuenti? La banca gli ha dato prestiti eccessivi rispetto alle loro capacità di ripagarle? Che la banca accetti le perdite che se è così merita di subire. Il debito pubblico è enorme anche per colpa di questi meccanismi perversi, che stanno bruciando il futuro ed il presente di generazioni di italiani e di siciliani, come fai a difenderli?"
da www.skyscrapercity.com/showpost.php
AR: "E chi avrebbe mai detto che non è il caso. Ben venga una gestione imprenditoriale del Massimo. Ben venga un azzeramento dell'aliquota IVA sui biglietti teatrali. Ma bruciare 32 milioni di contributi per far vedere degli spettacoli a 30 mila persone è sinceramente ingiustificabile."
AR: "No, non necessariamente. Il livello di contributi assegnati al Massimo, ma anche ad altri teatri, è ingiustificabile a fronte del ritorno, non solo economico, ma anche culturale. Se difendi i comportamenti odierni, tu non difendi il Massimo, e certamente non lo ami."
Ed anche:
AR: "E perché domani mattina invece non togliamo i 30 milioni e rotti di finanziamenti pubblici al Teatro Massimo?
Oppure gli altrettanti che finiscono a Politeama, Santa Cecilia, Bellini e compagnia?
I Palermitani benestanti vogliono andare a teatro?
Se lo paghino con i loro soldi il biglietto, non con i miei."
AR: "Ho vissuto negli anni 90 per 18 mesi in un appartamento in zona Oreto vecchia, a quattro passi dalla Guadagna. Io sinceramente tutti questi Guadagnoti che si potevano permettere di andare a teatro, posto che desiderassero farlo, non me li ricordo.
Nota che non mi offendo mica se mi dai dell'ignorante. Io so di esserlo in tanti campi, e prima di farmi un'opinione e soprattutto aprire bocca cerco di curarmi. Credo sia molto meglio di chi non si rende nemmeno conto di esserlo, no?
[sul riferimento al TFUE] Argomento da leguleio. L'avvocato di un nazista avrebbe detto che a differenza di rifiutarsi di fucilare partigiani, il bruciare ebrei nei forni crematoi non era attivitá incompatibile con la legislazione tedesca corrente durante il terzo reich come disciplinato da chissá quale stramaledetto articolo."
AR: "Famiglia media di 4 persone, io voglio mettergli in mano 4 mila Euro in più nei prossimi 10 anni, tu invece vuoi che continuino a pagarli in tributi che beneficiano meno del 10% della popolazione, e più spesso che non questo 10% è più benestante di questa famiglia media. Ed io sono quello classista."
AR: "- Venghino siori e siore, se comprate un biglietto della lotteria, modico costo 1000 Euro, potete vincere 25 mila Euro, spendibili esclusivamente per comprare biglietti in 3 teatri nei prossimi 10 anni.
- bello, e se compro il biglietto quante possibilità ci sono di vincere?
- figliolo, che lavoro fai?
- ehm, sono disoccupato ...
- allora nessuna, vince solo chi è ricco oppure ha un buon lavoro, gli altri pagate e basta, mica vi vogliamo veramente fare entrare in teatro, è un posto esclusivo ...
- grazie, come è umano lei!
E o non è una scena degna di Fantozzi?"