Questa settimana: ¡Que viva Visco!; paura di guidare; come ti scelgo gli elettori; la lettera al PD di Pietro Ichino; e le dimissioni di Fini?; Jeffrey Sachs e Guido Rossi: una comparazione; visualizzazione dei soldi
Buona lettura e buon fine settimana.
- In una intervista all'Unità Vincenzo Visco (proprio lui) dice un sacco di cose ragionevoli sulla patrimoniale: meglio farla ordinaria e solo sugli immobili, ossia rimettere l'ICI, e usarla per il finanziamento degli enti locali. La patrimoniale sulle società non va messa perché ''spinge le imprese a non capitalizzarsi e a non investire''. Per farmi contento del tutto doveva suggerire di tassare le fondazioni bancarie ed essere più esplicito sul fatto che le decisioni sull'ICI vanno fortemente decentralizzate. Sarà per la prossima volta.
- Nell'ultimo decennio in Amerika sono morte in media 40 mila persone l'anno in incidenti stradali. È l'equivalente di due Boeing 747 caduti per settimana. Lo so, non è una gran novità, ma ogni tanto fa bene ripeterselo.
- Se avrà successo il referendum elettorale e si tornerà al mattarellum, il 75% dei seggi della Camera verrà scelto in collegi uninominali. Un potenziale problema dei collegi uninominali è che i risultato è influenzato da come vengono disegnati i confini dei collegi. Viene definita gerrymandering la pratica di tracciare collegi dai confini astrusi per assicurare una maggioranza a un candidato, tipicamente l'incumbent. Su Roll Call, rivista politica specializzata americana è apparso un interessante articolo sui collegi elettorali più ''puzzolenti''.
- La caduta del governo Berlusconi sembra aver mandato in particolare fibrillazione il dibattito interno al PD, specialmente quello relativo alla politica economica. Tra le cose più serie, segnaliamo la lettera di Pietro Ichino in tema di politica del lavoro. Negli ultimi giorni invece ha tenuto banco la richiesta di dimissioni di Fassina avanzata da Enzo Bianco e da alcuni parlamentari a lui vicini. Al di là della personalizzazione del dibattito, è chiaro che questi sono temi fondamentali su cui il PD dovrebbe fare chiarezza. Bersani invece non sembra voler scegliere nulla; appoggia Monti ma poi trova normali gli strali di Fassina contro la BCE: la richiesta di dimissioni lui ''non l'ha proprio capita''. Possiamo solo rispondere con le parole del Sommo Poeta: è difficile spiegare, è difficile capire se non hai capito già.
- Questa cosa è già girata parecchio in rete ma vale la pena riproporla di nuovo: Fini, in una intervista dello scorso febbraio, ha detto che si sarebbe dimesso da Presidente della Camera non appena Berlusconi si sarebbe dimesso da Presidente del Consiglio. Non che nessuno se lo aspetti, ma certe cose è bene ricordarle.
- In un articolo sulla rivista domenicale del New York Times, l'economista di Columbia Jeffrey Sachs canta le lodi del nuovo movimento progressista. L'articolo non è particolarmente interessante, dice cose abbastanza scontate per chi conosce un po' Sachs, ma voglio attirare l'attenzione su un particolare, che è la mancanza di errori grossolani. Ovvio, direte voi, ci mancherebbe altro. Però c'è una bella differenza tra lo scrivere ''Only the military and a few big transfer programs like Social Security, Medicare, Medicaid and veterans’ benefits were exempted from the squeeze'', e scrivere invece che lo stato sociale negli USA è stato ''smantellato'', come ha detto Guido Rossi. La differenza, alla fine, è questa: in Italia uno può usare la sua fama per dire cose false senza che nessuno (a parte i soliti blogger malmostosi che non legge nessuno) apra becco. Questo in Amerika non accade, se dici cose false ti massacrano. Per cui, anche in un articolo ''liberal'' in cui lamenti che non c'è abbastanza spesa pubblica hai cura di specificare che la spesa per pensioni e per sanità è invece cresciuta. Si chiama ''effetto degli incentivi'', ed è la ragione per cui noi, che non contiamo nulla, meniamo mazzate quando la gente dice cose false e illogiche. Nella speranza che capiscano che a dire cose false e illogiche si finisce presi a mazzate.
- xkcd.com, un fumetto specializzato in vignette per nerd, ci offre un'impressionante ma tutto sommato informativa visualizzazione di varie grandezze monetarie. Obbligatorio cliccare sull'immagine per vederne la versione ingrandita. Nella sezione "billions" c'è pure la famiglia Berlusconi
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Massimo rispetto per il Sommo Poeta italico, ma nella fattispecie, almeno per la melodia e il messaggio centrale del testo, si dovrebbe dar credito al menestrello del Minnesota.
Grazie dei link e buon fine settimana.
Sullo stesso tema il sempre ottimo Stefano Disegni.