Questa settimana: il divorzio del PD dalla realtà: il caso Francesco Boccia; osteria numero venti; sugli effetti della riforma del mercato del lavoro; privatizzazioni all'italiana, capitolo nonsappiamopiùquale; i parlamentari siciliani e la teoria degli incentivi; e l'appello, ovviamente.
Buona lettura e buon fine settimana.
- Sono purtroppo innumerevoli gli episodi in cui la classe dirigente del PD dimostra una comprensione, come dire, assai attenuata della realtà economica circostante. Questo articolo di Francesco Boccia, che mostra di credere che l'abolizione delle vendite allo scoperto avrebbe chissà quali effetti taumaturgici, ne è l'ennesima dimostrazione. Quello che spaventa di questo articolo non è tanto la proposta in sé, quanto la sicumera con cui la si avanza, senza fornire uno straccio di spiegazione teorica, senza menzionare un minimo di evidenza empirica a supporto. C'è sinceramente da credere che Boccia non sappia o non capisca che sia la teoria sia l'evidenza empirica vanno in direzione esattamente opposta. Oppure, più semplicemente, la sirena demagogica del mettersi a urlare contro ''la speculazione'' è veramente troppo forte per Boccia e i suoi simili, e al suo richiamo inevitabilmente perdono la ragione.
- Applausi a scena aperta per Alessandro Capriccioli, che risponde nell'unico modo possibile, ossia prendendo pesantemente per i fondelli, alle allucinate dichiarazioni della parlamentare leghista Goisis. La quale ha detto, più o meno, che gli omosessuali non si possono sposare perché se tutti fossero omosessuali il mondo finirebbe.
- La recente riforma del mercato del lavoro ha di fatto aumentato il ruolo dei giudici nelle cause di licenziamento. Si levano ora voci preoccupate dall'interno della magistratura. Si teme che le nuove regole creino un notevole allungamento dei tempi per tutte quelle cause di lavoro non legate i licenziamenti (per esempio, il mancato pagamento di stipendi).
- L'Istituto Bruno Leoni ha preparato un breve documento di commento per l'autorità antitrust sulla ''privatizzazione'' della Snam. Da leggere.
- Sembra che questo mese la Regione Siciliana non abbia fatto a tempo a trasferire i soldi per il pagamento dei parlamentari regionali, generando tra le altre cose lo scontento del presidente dell'assemblea regionale, Francesco Cascio. Evito di commentare su quel ''ci trattano peggio dei fornitori'' che la dice lunghissima sulla sfacciataggine della casta e la sua separazione dalla gente comune. Faccio invece una semplice domanda. Qual è il meccanismo ottimo per far sì che un ente pubblico (o anche privato, in verità) paghi puntualmente i propri debiti? Alternativa A: pagare i dirigenti dell'ente solo dopo che tutti gli altri debiti sono stati saldati. Alternativa B: pagare i dirigenti dell'ente con priorità rispetto a tutti gli altri. No, non c'è il trucco. La risposta è veramente semplicissima.
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A giudicare dalla sua biografia Francesco Boccia dovrebbe rappresentare l'anima moderata e riformista del PD, quella con cui si dovrebbero trovare intese e percorrere un tratto di strada insieme. Tanto vale discutere con la Santanchè...