Letture per il fine settimana, 4-2-2012

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Questa settimana: la confessione di Voltremont; il calendario delle primarie repubblicane; lezioni amerikane per la crisi dei debiti sovrani europei; il punto su caso Lusi e finanziamento dei partiti; un nuovo ottimo blog.

Buona lettura e buon fine settimana.

  • A quanto pare Tremonti è andato da Vespa a dire che questa estate le sue manovre rigorose non erano rigorose manco per niente. Naturalmente non per colpa sua, è tutta colpa degli italiani che hanno votato male alle amministrative e ai referendum e dei suoi alleati politici che si son presi paura. Il solito Tremonti, insomma, fanfarone e incapace di ammettere le sue responsabilità (oltre che incapace di alcun ragionamento rigoroso). Ma lo stesso l'ammissione è stupefacente: Voltremont ci ha appena detto che questa estate ci mentiva spudoratamente quando raccontava che le sue manovre erano sufficienti, e i cattivi speculatori con cui se la pigliava avevano invece assolutamente ragione a essere diffidenti e a ritenere che il governo non avesse alcuna intenzione di risanare i conti. Lo sapevamo già, e lo scrivemmo alla fine di giugno. Adesso c'è anche la confessione.
  • Oggi si vota nel Nevada. Cosa ci dobbiamo aspettare dopo? OK, per la stragrande maggioranza la risposta è un bel ''e chissene''. Ma per i più curiosi, ecco il calendario delle primarie repubblicane. Con tanto di calendario dei dibattiti, sondaggi etc. etc.
  • Tom Sargent, in un articolo sul Wall Street Journal, ripercorre i primi 50 anni della storia fiscale americana e ne discute le lezioni per la crisi dei debiti sovrani europei. Assolutamente da leggere (l'articolo era segnalato su Marginal Revolution, dove appaiono anche consigli per i non abbonati al WSJ).
  • In un articolo su Il Post, Francesco Costa riassume la situazione sul caso Lusi e sul modo in cui i partiti prendono fondi pubblici. Utile e ben fatto. Date anche un'occhiata al post di Gliioli su piovono rane, in cui spiega che apparentemente la Margherita, un partito non più attivo ma legalmente esistente, ha speso lo scorso anno mezzo milione di euro per il suo sito web.
  • Aggiungo (Alberto, 4 febbraio, 19:38): È nato un nuovo blog - The Grumpy Economist di John Cochrane. John è uno dei migliori empirical financial economists, una mente fine e limpida, buon polemista, ottimo divulgatore, parla ottimo italiano, e non sopporta Krugman. E poi è un amico, che non guasta mai. È un po' che gioca con l'idea di tenere un blog. Ora è partito. Assolutamente da tenere d'occhio.
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Commenti

Ci sono 27 commenti

Il link all'articolo su Lusi non funziona

dovrebbe essere a posto

L'articolo di Sargent e' preso dal suo discorso al Nobel

Non vedo alcun blog ma un paper pdf  di Sargent

C'e' anche in versione tivu'

Avendo tutt'altro da fare, segui con poca lena le notizie di questo Lusi e Rutelli. Una sola osservazione mi colpisce, il principio antico che il bugliolo si ferma al tavolo del comandante non esiste. 

Il principio venne immortalato dal democratico H. S. Truman e suggerisce semplicemente un principio: quando succede una grana ci si puo' passar patate bollenti tra le due mani, passarle a mani (altrui) e cosi' via. Il principio indica che leadership ha una fine non ricorsiva alla catena della responsabilita'. Senatore Rutelli, quando si dimette? Noti, che ha nessuna importanza cosa lei sapesse, in quali momenti, o in che quantita'. Trattasi di un partito di cui lei e' presidente, il bugliolo si ferma esattamente da lei, non altrove. 

Due consigli: uno dimettersi, due, se il "maltolto" venisse recuperato va dato al tesoro.

fa bene a lei, e alla sua immagine.

H S Truman

La traduzione di ''the buck stops here'' con ''il bugliolo si ferma al tavolo del comandante'' è, a mio modesto avviso, semplicemente maestosa.

Il dramma è che Rutelli non è una mosca bianca. In Italia è proprio una questione drammaticamente culturale.

 

Per fare un altro esempio: in questo periodo circola un video delle Iene, in cui filmano diversi dipendenti pubblici del Comune di Roma che oltre a timbrare il cartellino per sè e per N altri colleghi (rimasti a casa), durante l'orario di lavoro escono a fare compere, vanno al bar, a fare la spesa, etc. Tutti i politici/dirigenti responsabili e interpellati sulla faccenda rispondono che non si sono mai accorti del comportamento scorretto dei dipendenti e che prenderanno provvedimenti. Nessuno sembra sentirsi in dovere di rassegnare le dimissioni (cosa che invece in USA sarebbe automatica).

 

Per sintetizzare: in italiano non esiste una traduzione della parola "accountability"...!

qunado se va il quadrumvirato finibocchinolarussa visti le ardite scorregge del duo fiorito-polverini?

Giuridicamente parlando Rutelli non puo' dimettersi da La Margherita in quanto non è più presidente dal 2007. Non si puo' essere presidenti di un partito sciolto. Dal 2009 poi non è più nemmeno nel PD per cui inviterei concentrarci sul problema (che è il sistema, le regole, le leggi, i comportamenti) piuttosto che sulle persone (anche se ammetto che la seconda è piu' gratificante e appagante) .  Naturalmente poi a farci una figura barbina, per incompetenza e incapacità, sono le persone ed in effetti non affiderei a nessun politico italiano nemmeno la gestione di un condominio, figuriamoci 468 milioni per la legislatura iniziata nel 2006 ed altrettanti per quella del 2008. Cosa ci fanno i partiti con quasi un miliardo negli ultimi 5-6 anni (tralasciando gli stipendi dei parlamentari), questa è la domanda. Visto lo stato pietoso della situazione italiana, per cui alla mancanza assoluta di credibilità internazione del governo di centrodestra si contrapponeva la desolante mancanza anche di una alternativa credibile nel centro sinistra, le dimissioni non le chiederei per i 13 milioni "spariti" ma a tutti per il miliardo speso inutilmente.

Moralmente parlando Rutelli puo' e dovrebbe dimettersi dall'ufficio pubblico che tutt'ora ricopre. Non si puo' essere presidenti di un partito sciolto, ma si puo' avere la dignita' di riconoscere che non si puo' gestire la cosa pubblica se non si e' capaci (nell'interpretazione piu' benevola) di gestire quella privata.

Signori! Vi invito a ricordare che Rutelli non e' certo nuovo a questo genere di vicende, ed infatti, pare proprio che il rispettabile Senatore non abbia una gran dimestichezza con la Rete,  prima lo scandalo di Italia.it ed  ora  il  sito web di un partito fantasma.

Buona fede presunta, deve essere un vero sveglione.

Almeno per quanto mi riguarda sarebbe graditissimo un post  in cui si evidenziano i punti su cui sbaglia,anche se su alcuni argomenti tipo la IS-LM ci hanno già pensato alcuni miei prof.Ma mi accontenterei anche di un bel commento dettagliato :D

A mio parere, l'errore fondamentale di Krugman è di presentare argomentazioni un po' ingenue e poco chiare a sostegno della politica di bilancio come fattore di stabilizzazione macroeconomica.  La macroeconomia moderna ha raggiunto la conclusione che lo strumento migliore per stabilizzare la domanda aggregata è una politica monetaria basata su una regola consolidata, come ad esempio l'inflation targeting.  In un primo momento Krugman riteneva che la politica monetaria fosse del tutto inefficace a causa del tasso d'interesse a zero, ma adesso è egli stesso a chiedere un orientamento più espansivo (questo è giustificato in base alle aspettative attuali, sia negli USA che in Europa).

Dal canto suo Cochrane tenta di sostenere che la politica di bilancio non ha effetti sulla domanda, ma questo è in definitiva incoerente, in quanto tutto dipende dalla risposta monetaria; ad esempio, a parità di offerta di moneta, una politica di bilancio più espansiva aumenta la velocità di circolazione e quindi il PIL, come ammette tra le righe lo stesso Cochrane in un articolo del 2009.

Di fatto tutto il dibattito tra Krugman e Cochrane appare confuso e riflette le prese di posizione delle diverse "tribù" di economisti, più che un tentativo di fare chiarezza in modo rigoroso.

I redattori devono essere ringraziati per lo sforzo che ancora oggi fanno (in quattro soltanto) ma mi sembra che noisefromamerika non sia più quella di una volta, la più bella realtà del genere che io abbia mai incontrato. Spero veramente che questa frana potrà essere arrestata.

«Per 3 anni e mezzo, con il supporto del Cdm, del presidente del Consiglio ho contribuito alla definizione di una politica economica che è stata nei fatti positiva.»

Argomentare non è mai stato il suo forte. Meglio scaricare le colpe sull'Europa, sul disastro giapponese oppure ancora sulla Cina cattiva, che va sempre di moda e trova parecchi consensi.

"La cuoca pigra e ottusa il forno sempre accusa". Chissà se si dice anche a Sondrio.

scusate ma fa troppo ridere... la banca del sud esiste perchè ha un sito internet!!!!

e sorvolo sul resto

http://www.corriere.it/politica/12_febbraio_09/tremonti-banche-fanno-rapine_04daf164-5326-11e1-8f96-43ef75befe7d.shtml